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Splinter Cell: Conviction
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Splinter Cell: Conviction - Multiplayer hands-on

Ubisoft ci ha invitato presso i propri uffici milanesi per testare con mano il multiplayer dell'attesissimo Splinter Cell: Conviction. Eccovi quindi le nostre prime impressioni sulla componente multigiocatore del titolo.

Splinter Cell: Conviction - Multiplayer hands-on


Grazie al gentile invito di Ubisoft, ho potuto provare con mano le modalità multiplayer di Splinter Cell: Conviction: è bastato poco per capire l'enorme lavoro svolto dagli sviluppatori, tanto da poter tranquillamente parlare di un gioco a sè stante rispetto alla campagna in singolo, di cui comunque vi parleremo in dettaglio con un'ulteriore prova hands-on nei prossimi giorni.

La prima modalità che ho potuto testare è stata la Campagna cooperativa. A differenza di altri titoli, questa modalità farà supporto alla trama del single-player: la storia si basa su fatti che avvenuti precedentemente a quello che viene raccontato nella Campagna in singolo e ci vedrà vestire i panni di un agente di Third Echelon o di una spia russa. Il livello che ho potuto testare, affiancato da uno dei ragazzi di Ubisoft, ci chiedeva di infiltrarci all’interno di un palazzo per trovare ed interrogare un personaggio chiave per la riuscita della missione. Il level design è quanto mai vicino alla perfezione, strutturato in modo da incentivare la cooperatività tra le due spie: potremo scegliere un approccio più diretto oppure uno decisamente più stealth, caldamente consigliato. Come accennato le scelte che potremo prendere per approcciare i vari nemici sono molteplici. Ho apprezzato particolarmente un punto del livello nel quale una spia poteva seguire dall’alto l’operato dell’altra sotto di lei. Il mio collega attirava dall’alto l’attenzione dei nemici, che distratti dai suoi rumori lasciavano il fianco scoperto ad un mio attacco corpo a corpo. Come da sempre in Splinter Cell, è possibile rompere tutte le fonti di luce per gettare nell'oscurità le stanze, agevolandoci nelle tattiche stealth. Nel corso dell’azione mi è anche capitato di essere colpito più volte dai nemici e di cadere a terra ferito: in questa situazione potremo aspettare che il nostro compagno venga a curarci facendo finta di essere morti – entro un tempo limite, pena la morte della nostra spia – oppure metterci seduti o appoggiati a qualche superficie cercando di difenderci sparando con la pistola in attesa del nostro compagno, ma rimanendo molto più scoperti e vulnerabili. Come in tutto il resto del gioco, anche qui la tattica giocherà un ruolo fondamentale per capire quando esporsi o quando mantenere un profilo più basso. Questa modalità avrà la durata di circa 6 ore e, vista la sua importanza, gli sviluppatori hanno pensato di renderla giocabile anche a chi non dispone di Xbox Live tramite split-screen o tra due console in system link – quest’ultima modalità è stata quella utilizzata durante la nostra prova.

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Ho poi avuto la possibilità di provare una delle altre quattro modalità multigiocatore, chiamata “Hunter”. Sempre in compagnia di un’altra spia questa modalità è una sorta di Orda in versione stealth. All’inizio della missione ci viene segnalato il numero di nemici presenti nella mappa e il nostro obiettivo sarà quello di sterminarli tutte senza essere scoperti. Nel caso ciò avvenisse, il numero delle guardie raddoppierà. Nel mio caso si trattava di eliminare dieci guardie dall’ambasciata Russa e come previsto dopo essere stato scoperto il numero delle guardie è aumento a venti. Anche qui è inutile ribadire come il gioco di squadra sia quanto mai fondamentale. Un buon coordinamento e un minimo di conoscenza del gameplay rendono la giocabilità in cooperativa estremamente appagante. La mappatura dei comandi è davvero eccellete ad esclusione della mira di precisione che è stata spostata dalla sua classica posizione su LT, ora adibita alle coperture, ad una più scomoda pressione del thumbstick di destra. Anche qui però si tratta semplicemente di prendere familiarità con i controlli: dopo un’ora di gioco avevo già assimilato il tutto. Molto importante si rivela il visore che si attiva premendo il D-Pad verso l'alto; una volta attivato vengono illuminati i nemici presenti nella stanza, anche quelli non visibili per la presenza di pareti, aiutandoci a pianificare in maniera ideale le nostre azioni.

Le altre modalità presenti, che però non ho avuto modo di provare, sono: “Last Stand”, in cui dovremo proteggere una bomba dall’attacco dei nostri nemici. “Face Off”, che ci metterà contro un secondo giocatore in un duello all’ultimo sangue (è peraltro l’unica modalità multiplayer non cooperativa), ed infine “Infiltration”, simile alla “Hunter” ma in cui dovremo prestare attenzione anche ad allarmi e sistemi di sicurezza. Anche tutte queste modalità saranno giocabili in split-screen, system link e Xbox Live. Potremo scegliere tra tre livelli di difficoltà: la mia prova è stata effettuata a livello medio con una discreta competitività da parte dei nemici e una IA più che sufficiente.

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Alla fine di questa prova sono uscito più che soddisfatto dagli uffici Ubisoft. La modalità multiplayer promette di essere un ottimo supporto a quella in singolo, per prolungare di molto l'esperienza di gioco in compagnia dei nostri amici. Poco più di un mese ci divide dall’uscita nei negozi di questo Splinter Cell: Conviction, ma ad oggi posso già tranquillamente affermare che la classe da Killer Application c'è tutta. Appuntamento all nostro hands-on single-player e successivamente alla nostra recensione per scoprire se le sensazioni su questo titolo saranno confermate o smentite.

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