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Dragon's Dogma
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Dragon's Dogma - provato alla GC

Allo stand Capcom della fiera tedesca erano presenti una serie di postazioni giocabili di Dragon’s Dogma, nuovo progetto sviluppato con la collaborazione di alcuni membri dei team già responsabili di titoli del calibro di Devil May Cry e Resident Evil. Non ci siamo quindi fatti sfuggire l'occasione di provare con mano i due livelli giocabili: eccovi le nostre impressioni.
Di cosa si tratta
Dragon’s Dogma si presenta come un gioco action/rpg con ambientazione fantasy e con una forte componente multiplayer/cooperativa. Il protagonista della storia, un ragazzo di nome Arisen, viene un giorno attaccato da un drago che gli strappa il cuore dal petto dicendogli che è il prescelto. Arisen, per motivi al momento ancora ignoti, invece di morire ritorna miracolosamente in vita con il solo scopo di trovare ed uccidere il drago responsabile del “furto” e di riprendersi il suo cuore. Il gioco si ambienterà in un mondo aperto e completamente esplorabile, con diverse città principali abitate da oltre 200 personaggi ognuno con una vita propria, e dovrebbe vantare una durata complessiva di circa 100 ore considerando anche le missioni secondarie.

L’elemento che distinguerà però Dragon’s Dogma dagli altri giochi del genere è l’introduzione di particolari personaggi selezionabili per il nostro party (ma non direttamente controllabili da noi) denominati Pawns. Questi potranno appartenere a diverse classi e avranno diverse abilità ed equipaggiamenti che potranno aumentare non solo nella nostra partita ma anche in sessioni di gioco di altri utenti. I nostri Pawns godranno infatti di una loro indipendenza che gli permetterà di evolversi e di esplorare il mondo di gioco anche in altre partite, salvo poi tornare nel nostro party quando richiamati; allo stesso modo anche noi potremo evocare Pawns di altri utenti ad aiutarci, se e quando lo riterremo necessario. Il modo esatto in cui tutto questo avverrà non è stato ancora specificato ma l’idea di base sembra essere davvero intrigante. I Pawns infatti potranno tornare a noi non solo più forti, con armi migliori, con più denaro e preziosi tesori, ma anche con importanti informazioni ottenute da altri personaggi incontrati in luoghi da noi non ancora visitati, fornendoci quindi importanti indicazioni per completare la nostra missione.

Dopo i trailer d’esordio il gioco è stato accostato da molti ad un'altra serie Capcom popolarissima in Giappone e che ha riscosso un ottimo successo anche da noi, cioè quella di Monster Hunter, con la quale effettivamente Dragon’s Dogma sembra avere parecchi punti in comune. Il gioco è previsto per il primo trimestre del 2012.


Cosa abbiamo visto
La demo presente a Colonia mi ha permesso di scegliere tra due missioni: una denominata Countryside Quest ed un’altra chiamata Dungeon Quest. La prima si svolgeva in un’ area all’aperto, un grande prato subito fuori dalle mura di una imponente città purtroppo non esplorabile in questa demo. Insieme ad Arisen c’erano altri due membri del party, un mago ed una ladra, e dopo un breve scontro con dei nemici di piccola taglia è entrato in campo un enorme Grifone che ci ha attaccati dal cielo. La battaglia si è fatto subito molto più tattica rispetto ai precedenti combattimenti; i rinforzi nemici da terra e l’attacco congiunto del grifone dall’alto hanno richiesto una stretta collaborazione coi miei Pawns che, con mio piacevole stupore, si sono rivelati davvero utili ed intelligenti per tutta la durata della missione. Inoltre attraverso la croce direzionale ho potuto impartir loro degli ordini chiedendo ad esempio richiedere al mago di curarmi o attaccare con degli incantesimi il nemico, oppure chiedendo alla ladra di distrarre il grifone per tentare di prenderlo di sorpresa, aggrappandomi ad esso e tentando dei colpi diretti sui suoi punti deboli. Un’altra caratteristica che rende ancora più dinamici i combattimenti di Dragon’s Dogma è infatti proprio la possibilità di afferrare alcuni punti dei boss nemici ed arrampicarci su di essi; questa pratica dona uno spessore maggiore all’azione e, una volta eseguita, regala immense soddisfazioni oltre a proporre un taglio molto cinematografico delle battaglie.

Nella seconda missione invece mi sono ritrovato con un solo membro nel party, un guerriero molto potente e propenso agli attacchi ravvicinati. Questo nuovo pawn mi ha sorpreso in più di un’occasione perché spesso ha bloccato con delle ferree prese i nemici per permettermi di ucciderli con dei colpi speciali, chiamandomi ed invitandomi a finirli prima che si liberassero dalla sua presa. Addirittura mentre combattevo con un’arpia che stava avendo la meglio sul mio personaggio, il pawn ha incominciato a battere la spada sul suo scudo, attirando l’attenzione del nemico su di lui e permettendomi di riprendermi e infine di decapitare l’arpia mentre lui la teneva ferma a terra. Davvero sorprendente e appagante per essere un compagno solo virtuale, al punto che dopo un po’ mi sembrava di giocare con un altro utente collegato in link! Lo scenario comunque questa volta era diametralmente opposto rispetto alla precedente quest; l’azione si svolgeva infatti in stretti cunicoli di roccia che conducevano, tra antiche rovine e suggestive cascate sotterranee, in un dungeon ricavato in fondo ad una montagna. Anche questo livello si è concluso con il classico scontro contro il boss di turno, in questo caso una Chimera con due teste ed un serpente come coda, a dimostrazione di come la mitologia ed il fantasy riescano perfettamente a convivere nel mondo di Dragon’s Dogma.

La cosa notevole di questo livello è stato comunque l’incontro con un enorme drago che per alcuni istanti mi ha bloccato la strada sputando fuoco e provocando potenti raffiche di vento con l’agitare delle sue grandi ali. Nonostante sul momento non abbia potuto affrontare direttamente il possente drago, L'impatto visivo è stato davvero impressionate ed esaltante. Le sue animazioni, come quelle precedenti del grifone, sono state qualcosa di veramente memorabile: mi è sembrato quasi che i boss fossero stati creati usando la tecnica del motion-capture tanto erano naturali e credibili i loro movimenti. Alcuni momenti, come quando il grifone sorvolava il campo di battaglia solcando i cieli in controsole, hanno messo in mostra un comparto tecnico davvero maestoso, con una miriade di effetti grafici che regalavano un quadro estetico davvero incredibile. L’illuminazione è impressionate, sia all’aperto, dove HDR, light-shaft e lens-flare riproducono fedelmente ogni cambio di luce, sia nei dungeon dove l’uso della lanterna per rischiarire i tetri anfratti ha generato giochi di ombre e tenue luci che hanno donato all’ambiente un’atmosfera davvero unica. Anche il combat system si è dimostrato appagante e profondo qualsiasi arma si decida di usare, sia che si tratti della spada, dell’arco o dei doppi pugnali. Tutte le mosse sono convincenti e ben realizzate. Perfino lo scudo può essere usato in diversi modi, non solo per pararsi dai colpi nemici; è possibile infatti effettuare cariche contro gruppi di nemici o effettuare particolari mosse per rompere la guardia nemica e contrattaccare.

Ho potuto anche analizzare velocemente il menù che presentava diverse voci, non solo per gli oggetti e le armi equipaggiabili ma anche per diversi oggetti chiave, ingredienti per pozioni, gemme magiche ed altri artefatti che probabilmente serviranno per aumentare le abilità del nostro eroe o magari incantarne le armi.

Tiriamo le somme
Di tutti i giochi visionati in fiera Dragon’s Dogma è stato, per me, il più sorprendente, per diversi motivi. Il titolo Capcom ha un’atmosfera davvero suggestiva che mi ha colpito fin dai primi istanti di gameplay, un comparto tecnico ottimo (usa lo stesso engine di Lost Planet 2 anche se in questa occasione mi è sembrata una versione potenziata e maggiormente ottimizzata) e soprattutto un sistema di combattimento efficace e coinvolgente non solo durante gli splendidi scontri con i boss di fine livello. L’introduzione dei Pawns, anche se in parte ancora avvolta da diversi dubbi, è sicuramente intrigante ed i risultati sono già da ora ottimi e convincenti. L’unico appunto che al momento mi sento di fare riguarda la mancanza di un tasto per lockare i nemici, cosa che mi ha creato qualche piccolo problema soprattutto con l’uso dell’arco ma non solo; nelle fasi più concitate degli scontri infatti, mi è capitato di tirare colpi a vuoto con la spada o i pugnali proprio a causa dell’impossibilità di agganciare un bersaglio, quindi spero che nella versione finale del gioco sia implementata questa utilissima funzione. Per quel che riguarda l’aspetto puramente tecnico ho solo notato un fastidioso pop-up dei vari cespugli sul prato del primo livello, ma c’è da dire che si trattava di una build ancora acerba dato che mancano circa otto mesi all’uscita del gioco e il tempo per sistemare queste cose non manca di certo. Per il resto, Dragon’s Dogma mi è sembrato avere tutte le carte in regola per essere un nuovo punto di riferimento nel genere degli action/rpg, e dopo averlo provato è diventato sicuramente il titolo che aspetto con maggior impazienza.

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