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Gears of War 3
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Gears of War 3 - Forze della Natura

Dopo l’uscita del contenuto single-player RAAM’s Shadow e un’altra fornitura di mappe a tema Marcus Fenix, Epic Games tenta i giocatori affezionati al comparto multiplayer di Gears of War 3 con un nuovo contenuto aggiuntivo dal sapore catastrofico, Forze della Natura, che aggiunge cinque nuove ambientazioni, la tanto attesa modalità Guardiano, nuove skin e personaggi. Analizziamo insieme l’ultimo DLC facente parte del Season Pass.
Forze della Natura, come suggerisce anche il nome, cerca di inserire un elemento ambientale di richiamo all’interno delle diverse mappe inedite che saranno utilizzate per lo scontro online: si parte da un potente tornado che si genera dall’oceano di “Artiglieria” per poi scagliarsi contro la terra ferma e alzare così polvere e detriti che non permettono più di avere un quadro chiaro di quel che sta succedendo intorno a noi, fino ad arrivare al più banale temporale che regala un’atmosfera diversa ad una mappa dilaniata dalle forze Splendenti. Oltre agli elementi naturali generati casualmente nel corso della partita, in Orda sarà possibile scovare delle particolari Mannaie che grazie ad un elemento naturale o artificiale vengono arricchite e potenziate fino a smembrare con due colpi un Boomer: sono le cosìdette Mannaie Elementali e, a seconda del potere attribuitogli, possono bruciare il nemico, congelarlo o infettarlo rapidamente con i liquidi del famigerato Imulsion. Come per la maggior parte dei pacchetti aggiuntivi, Epic mette a disposizione nuovi personaggi, anche se in questo caso si tratta più di un riciclo dei bonus forniti nel corso del pre-order del titolo (trattasi di Baird Meccanico, Commando Dom e Savage Grenadier, ricolorati e migliorati nell’aspetto per l’occasione); l’unica novità è rappresentata dal malvagio Savage Hunter che differisce principalmente nella struttura del volto, con una mandibola molto più pronunciata, e per la completa assenza di corazze sulla schiena mentre per la sua voce vengono sfruttati gli elementi sonori del Savage Marauder. Oltre ai personaggi ci viene fornito un nuovo set di skin (Midnight, Hype, Ultra Violet, Major League e Vixen disponibili al lancio; Avorio e FL4K sbloccabili attraverso determinate azioni) certamente molto più riuscite rispetto al super pack a pagamento e che possono accontentare sia i gusti dei classici veterani che preferiscono qualcosa di meno appariscente sia i gusti di coloro che vogliono indossare qualcosa di alternativo e gagliardo.

Il piatto forte di quest’espansione, oltre alle mappe, è il ritorno della modalità Guardiano, una delle più apprezzate e giocate in Gears of War 2, sostituita in questo terzo capitolo da “Cattura il Leader”, rifiutata invece dalla maggior parte dei giocatori al contrario dell’opinione espressa da sviluppatori e tester che l’avevano invece favorita nel corso dello sviluppo. Sebbene non ci sia stata data la possibilità di provarla in anteprima, è possibile descrivervela ripercorrendo i ricordi e raccogliendo le informazioni disponibili. Per chi non la conoscesse, Guardiano è una modalità derivata da “Assassinio” del primo Gears e vede in campo un leader per fazione (Hoffman e Skorge nel precedente titolo; Myrrah e Prescott dovrebbero essere i prescelti per questa terza avventura): la squadra dovrà cercare di proteggere il proprio leader e allo stesso tempo uccidere il leader avversario; è quindi fondamentale ripartire i compiti del team e tenere almeno due persone per la scorta del leader e altre due per l’uccisione degli avversari. La partita segue le regole di Warzone, ovvero la possibilità di uccidere il nemico a distanza senza bisogno di giustiziarlo, mentre i respawn sono infiniti fino a che il proprio leader non muore. Risulta facile comprendere la richiesta popolare di questa modalità: risulta essere molto frenetica e concitata per tutta la squadra mentre il leader ha la responsabilità di tenere in vita i propri membri oltre a capire che sarà braccato in continuazione. La differenza con “Cattura il Leader” è che non è possibile avere una situazione di stallo: uno dei leader dovrà per forza morire e l’altra squadra soccombere, a meno che non sia abbastanza preparata da far fuori l’altro leader e tenere a bada tutti i restanti quattro membri della squadra avversaria. Dopo avervi descritto i meccanismi generali di Guardiano, passiamo ora all’analisi mappa per mappa delle nuove ambientazioni proponendovi anche un filmato esclusivo che ve le illustra.

Artiglieria

“Artiglieria” è una mappa ambientata in una base militare flagellata da un tornado che si sposta dal mare fino a colpire le zone circostanti al campo di battaglia. A causa dei forti venti che alzano polvere e detriti, la mappa viene spesso avvolta da una fitta nebbia composta da sabbia e terriccio che riduce la visibilità a tal punto da non poter più scorgere avversari ad una media distanza. Sfruttando a proprio vantaggio questa situazione, è possibile cogliere di sorpresa dei nemici o tentare di assaltare una determinata posizione. L’ambientazione è molto aperta e ad entrambi i punti di rigenerazione sono presenti armi a lunga distanza come il Monocolpo che possono rendere invivibile l’area centrale, costringendo i giocatori a muoversi lateralmente dove possono trovare maggior copertura. La struttura è molto labirintica, tanto che per raggiungere la piazza centrale dove è situato un silo è necessario fare una serie di slalom e scalinate mentre le armi si concentrano verso le rispettive basi, rendendo di fatto l’area al centro abbastanza inutile, se non in Re della Collina dove sono presenti i ring. Sia in Orda che in Belva la mappa si rivela comunque debole, non essendoci posizioni esageratamente favorevoli per poter svolgere in pace il proprio dovere: si tratta sicuramente di un’ambientazione non facile e che andrà giocata più volte prima di poterla sfruttare a pieno.

Baia

“Baia” è una mappa situata in un porticciolo abbandonato, probabilmente occupato in precedenza dagli Arenati viste le decorazioni spartane, che ricorda a tratti sia “Nel Nulla” di Gears of War 2 per la presenza di due bar/saloon chiusi che collegano una stessa zona aperta sia “Processo” del primo Gears per via della sua struttura. Ai punti di rigenerazione troviamo, come per molte altre ambientazioni, le armi più deboli che fanno da supporto (Pistole e Granate ad Inchiostro), mentre tutte le armi di rilievo si trovano al centro in zone ben distinte e separate, tanto che per accedervi è necessario fare un giro abbastanza lungo. Verso il mare troviamo un Digger molto utile a creare confusione insieme a delle Granate incendiarie, letali principalmente al chiuso; sull’altro versante ambientato su una nave abbiamo a disposizione un Arco Torque e uno Scudo per difendersi. Anche qui ritroviamo un elemento ambientale che diminuisce la visibilità: una fitta nebbia mattutina che colora la mappa con toni grigi tendenti al verde e che più si addicono a un gioco come Gears. “Baia” è la mappa che ho apprezzato di più perché riesce ad essere funzionale in tutte le modalità e centra così l’obiettivo degli sviluppatori di rendere un ambientazione universale per tutti gli stili di gioco ed è in questo senso che si avvicina anche a “Resa dei Conti” dove la maggior parte del gioco si svolge sullo stesso livello d’altezza. Anche in Orda questa mappa dà il meglio di sé, grazie ad un punto chiuso e coperto in cui il giocatore può avere una panoramica della mappa e uccidere tutti i nemici, anche quelli più grossi, senza esporsi troppo.

Jacinto

Direttamente da Gears of War 2 torna una delle mappe più amate di sempre, la bellissima “Jacinto”: per la sua versione da Gears of War 3, scordatevi quest’ultimo aggettivo perché è stata completamente devastata dalle forze Splendenti e dall’Imulsion oltre ad essere avvolta da nubi temporalesche. Non solo, la struttura della mappa è stata completamente ridisegnata e propone ora ben due nuove vie per uscire dal punto di rigenerazione, evitando così che questa zona si trasformi in una sorta di trappola proprio come avveniva in passato. La prima di queste due nuove vie conduce direttamente alla zona bassa della mappa dove è situato il Mortaio; l’altra invece ci porta alla zona delle Pistole da cui poi è possibile dirigersi verso il Boomshot o il Martello dell’Alba a seconda del round. Per cercare di arginare il fenomeno di camperaggio è stata anche eliminata la recinzione che dall’area delle Pistole non permetteva di arrivare alle Granate e così accedere ad uno dei punti più strategici delle partite a Guardiano. La mappa quindi risulta molto più movimentata e troviamo anche delle aggiunte che la stravolgono: il Digger al posto del Cecchino in rotazione con l’Arco Torque e l’inedito swap delle Granate Incendiarie sul balconcino a centro mappa, pronte a bruciare i nemici che si apprestano a catturare l’anello di Re della Collina situato al Martello. Nulla da segnalare per quanto riguarda Orda e Belva visto che la mappa si presta ottimamente a tutti gli stili di gioco.

MX Video - Gears of War 3


KR Abbattuto

“KR Abbattuto” è il nuovo nome di “Raven Down”, altra mappa storica proveniente dal gioco originale, in questa trasposizione investita a tratti da una tempesta di neve, e amata dai fan per via delle sue piccole dimensioni, per l’assenza di power weapons e per il dominio del Fucile a Pompa. Visto che Gears of War 3 ha introdotto il Fucile a Canne Mozze ho voluto provarlo per vedere come si sarebbe trasformato il gameplay: grazie agli ampi spazi frontali e alle coperture offerte da veicoli, blocchi di cemento e i guard rail, sarà difficile utilizzare questa arma contro i giocatori con fucili d’assalto. In teoria dovrebbe quindi essere preservato il feeling originale anche se, come sempre, la pratica a volte differisce: il tempo ci dirà se KR Abbattuto continuerà ad essere una delle mappe favorite o se al contrario verrà rovinata dai giocatori che abusano di Sawed-Off. A livello di struttura, abbiamo un nuovo riparo interno a quello già presente, situato al lato opposto della mappa; per le armi rimangono le classiche Granate in alternanza con le Incendiarie. Per Belva è risultata una delle ambientazioni favorite, grazie alla possibilità di maciullare gli umani con le bestie più grosse; altrettano non si può dire per Orda dove invece la mancanza di verticalità avantaggia decisamente i nemici: in questo caso, è meglio disporsi all’altro lato dell’incrocio, quello che dal punto di rigenerazione taglia la mappa da destra verso sinistra o viceversa.

Ripercussioni

Mai titolo fu più azzeccato per una mappa post-tsunami le cui potenti onde anomale hanno addirittura scagliato una nave cargo nel bel mezzo di un centro cittadino: l’ambientazione ricorda molto i livelli successivi alla liberazione di Marcus Fenix sul primo Gears, grazie alla presenza di numerosi edifici, templi e statue. Anche qui troviamo una struttura decisamente più intricata mentre si hanno a disposizione abbondanti zone situate su piani più alti e che ridanno sull’area centrale: per gli amanti del cecchinaggio, sono a disposizione due Fucili a Distanza per lato mentre al centro ci sono Boomshot e Granate. Ottima per la modalità Orda grazie ai numerosi punti panoramici e alle coperture disponibili ai livelli più alti, è invece meno adatta alla modalità Belva proprio per il medesimo motivo. Insieme ad “Artiglieria”, “Ripercussioni” è un’altra mappa che andrà studiata bene prima di poterla padroneggiare al meglio.

In conclusione, Forze della Natura si dimostra essere il miglior pacchetto multiplayer di Gears of War 3 grazie alla varietà di ambientazioni offerte, al ritorno di gradite mappe del passato e all’introduzione della modalità Guardiano che aggiunge così nuove ore di inedito gameplay. Apprezzabili anche gli elementi atmosferici che ormai mancavano da Gears of War 2 per via del setting estivo, decisamente meno il riciclo di vecchi personaggi. Se non avete acquistato i precedenti add-on per il multigiocatore ed avete intenzione di riprendere in mano Gears of War 3, concentratevi unicamente su Forze della Natura che per soli 800MP offre molti elementi in più, e attendete gli sconti per l’eventuale acquisto del Fenix Rising Map Pack.

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