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Dungeons & Dragons Heroes
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Recensione - Dungeons & Dragons HeroesXboxGame

Guerrieri, maghi, ladri e chierici uniti ad armi, pozioni, magie ed incantesimi. Il tutto in un mondo fantasy da esplorare in un'epica avventura. Siete pronti?

Dopo Baldur's Gate Dark Alliance eccoci tra le mani un nuovo episodio della serie Dungeons and Dragons, tra l'altro in esclusiva per Xbox. Un action RPG sicuramente atteso dagli amanti di questo genere così dinamico e movimentato da un lato ma anche strategico dall'altro. Se infatti lo scopo principale del gioco può essere definito come quello di tuffarsi contro schiere di nemici brandendo armi bianche e scagliando magie ed incantesimi, non va trascurata l'importanza di scegliere oculatamente quali delle diverse e molteplici abilità del proprio alterego virtuale far avanzare di livello. Dunque combattimenti frenetici uniti ad un pizzico di strategia nel gestire il progredire delle situazioni di gioco. Ma andiamo con ordine.

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C'era una volta…
Siamo nella terra fantasy di Baele quando centocinquanta anni fa un mago perfido di nome Kaedin crea quattro gemme dalla potenza devastante che utilizza per mettere il mondo ai propri piedi; il Regno di Baele cerca di sottrarsi a questa ingiustizia e spedisce quattro coraggiosi e valorosi sudditi a contrastare il potente mago. Essi riescono a sconfiggerlo ma pagano la vittoria con la propria morte. Poco tempo dopo aver ristabilito l'ordine e la pace nel Regno, un gruppo di chierici assetati di potere risveglia il mago Kaedin che torna ad avere il sopravvento su tutta la Terra. I quattro eroi vengono riportati in vita per opporsi al male, ben consci però di essere più deboli di un tempo. Essi dovranno pertanto riconquistare le energie e ridonare potenza alle proprie armi per poi scontrarsi con il malvagio Kaedin.

Prende dunque il via l'avventura, con la possibilità di scelta tra uno dei quattro personaggi: il guerriero, maestro nel combattimento corpo a corpo, abilissimo nell'uso di spade, ma anche dotato di interessanti talenti; la maga, esperta in incantesimi e magie, agile e veloce negli scontri ravvicinati; la ladra, capace soprattutto nel maneggiare archi e armi a lunga gittata oltre ad avere la possibilità di occultarsi agli occhi altrui; e il chierico, in realtà un nano, potentissimo e possente nelle mischie oltre che in grado di gestire il potere della guarigione. Quattro personaggi dunque, molto ben differenziati l'uno dall'altro ma tutti quanti dotati di un forte carisma.
Una volta scesi sul campo di battaglia si rimane subito colpiti dalla buona realizzazione tecnica che caratterizza il titolo in questione. Certo, il tutto non fa gridare al miracolo, ma non si può negare come quello che appare sullo schermo sia nitido e ben disegnato. Fondali puliti, nei quali prevalgono tinte cupe, arricchiti da oggetti colorati e soprattutto effetti grafici notevoli come il movimento dell'acqua (identico a quello di Baldur's Gate), lingue di fuoco, nubi di veleno verdastro e quant'altro. Sono infatti gli effetti grafici prodotti dagli stessi personaggi nell'utilizzo degli incantesimi e delle mosse speciali che stuzzicano l'occhio con i loro colori e le loro dissolvenze (spettacolare la fiammata dall'alto che può evocare il chierico). Il design dei livelli risulta abbastanza ispirato, con la possibilità di combattere in diversi dungeon, catacombe, officine (addirittura!), paludi e castelli; i dettagli sono notevoli sia nei diversi oggetti che si possono distruggere mandando in mille pezzi (casse di legno, vasi e contenitori) che soprattutto nei personaggi, minuziosamente curati nei loro particolari, e nei nemici, davvero vari e differenziati.
Il comparto sonoro fa il suo dovere, senza alti né bassi: accompagnamenti piuttosto cupi senza grande carattere, uniti a effetti abbastanza convincenti quali urla, fragori di spade e oggetti fracassati. Il doppiaggio è buono ma soltanto in inglese con testo a schermo e sottotitoli in italiano.

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Controllo totale
Il vero punto di forza del gioco risulta però essere il gameplay. Tutto è fin da principio molto intuitivo, e basteranno pochi minuti per entrare nel vivo dell'azione e padroneggiare al meglio il proprio personaggio. Tasto A per attaccare, B per lanciare oggetti in proprio possesso, X e Y per usare magie e mosse speciali, tasto BIANCO per usare pozioni recupero salute, tasto NERO per pozioni recupero mana, L per pararsi e R per la vera novità di questo gioco, l'azione rallentata.
Due sono in realtà le novità sostanziali apportate nei confronti del gemello Baldur's Gate: una, come detto, l'azione rallentata e l'altra la possibilità di effettuare delle zoomate sul campo di gioco.
Per quanto riguarda l'azione rallentata devo sottolineare come questa sia una piacevole e interessante aggiunta: premendo la levetta R si aziona il famoso bullet-time alla Matrix o Max Payne, con lo scopo in questo caso non di effettuare movimenti spettacolari quali capriole o giravolte (che tra l'altro non si possono in ogni caso fare), ma di rallentare l'azione per poter assegnare le diverse magie ai tasti X e Y e i differenti oggetti da scagliare al tasto B. Di per se sembra qualcosa di macchinoso e complicato da mettere in pratica, ma in realtà ci si trova a giostrare con assoluta semplicità i propri oggetti e i propri incantesimi senza interrompere l'azione. Tutto ciò è notevole nel gioco in singolo, ma diventa essenziale e veramente azzeccato quando si gioca in multiplayer: finalmente non è più necessario attendere noiosamente che il proprio amico scelga la magia più adatta per il cattivo in questione ma si può tranquillamente continuare ad abbattere nemici su nemici.
L'altra novità, la possibilità di zoomare a piacimento, risulta invece essere forse l'unico vero punto debole del gioco in fatto di gameplay: avvicinare l'inquadratura permette sì di notare la cura nel dettaglio grafico dell'ambiente e dei personaggi, ma risulta essere inutile ai fini della visione del campo di gioco, riducendola e quindi causando confusione nei momenti più concitati. Di contro, allontanando l'inquadratura, i personaggi divengono talmente piccoli che ne consegue quasi una difficoltà nel distinguerli l'uno dall'altro.
La zoomata diventa poi la spina nel fianco delle partite in multiplayer: nel momento in cui ci si allontana dal proprio compagno (e ciò accade molto spesso), l'inquadratura si allarga automaticamente allontanandosi, causando il suddetto problema di distinzione dei vari personaggi. Sovente bisognerà quindi agire sull'analogico destro per aggiustare l'inquadratura avvicinandola. Devo ammettere che inizialmente questa operazione comporta una qualche frustrazione, ma con il passare del tempo ci si riesce ad abituare alla gestione della telecamera virtuale, limitando quindi il negativo incidere di questo inconveniente.

E il cervello, quando si usa?
Come detto in precedenza l'avventura non vive di sola azione, ma necessita di un pizzico di strategia e di uso di materia grigia: se le quest da completare non sono in realtà così complicate (si tratta normalmente di cercare oggetti, chiavi e artefatti preziosi), molta attenzione va riposta nella gestione dell'aumento di livello del proprio personaggio.
Un'apposita barra a lato dello schermo rappresenta infatti il livello che caratterizza il proprio alterego: abbattendo nemici su nemici si ottiene il riempimento di tale barra che permette a sua volta il passaggio di livello al personaggio. A questo punto si rende possibile la scelta di potenziamento di una delle magie o delle mosse speciali del personaggio stesso, nonché l'opportunità di attivarne delle nuove. Tale operazione risulta essere molto importante ai fini del progredire dell'avventura, in quanto la possibilità di scagliare un determinato incantesimo piuttosto che un altro può essere decisivo in alcune circostanze.
La necessità di soffermarsi per ponderare le proprie scelte si ripresenta anche di fronte ai diversi mercanti di armi e pozioni presenti nei dungeon: devo sottolineare che la quantità di armi, pozioni, anelli e bigiotteria varia è veramente vasta, come del resto un gioco fantasy avventuroso lo richiede. Tutto ciò non fa altro che aumentare la componente strategica nella scelta della futura propria arma: meglio un bastone infuocato o una spada bastarda? Meglio spendere il denaro saccheggiato per fare propria una poderosa armatura o per acquistare qualche pozione per la salute? E ancora, conviene vendere le armi in più per alleggerirsi o è meglio tenerle in caso di necessità successiva?
Molto spesso ci si trova a spendere diverso tempo proprio in queste operazioni, scorrendo minuziosamente il catalogo di vendita dei mercanti oppure ipotizzando quale delle proprie abilità sarebbero state utili e quindi importanti da potenziare. Il tutto non rende frustante il gioco, anzi sprona il giocatore ad avanzare nei livelli di gioco per scoprire nuove armi, armature e magie da poter comprare ed utilizzare.

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Ordunque
Ormai vi starete chiedendo se D&D Heroes vale davvero i soldi che costa. Beh, il discorso da fare è semplice: in singolo l'avventura stenta a decollare e, anche se risulta essere abbastanza longeva (circa 13 ore), trova la sua energia solo nella volontà di scoprire armi ed equipaggiamenti nuovi.
E' invece veramente vincente il multiplayer: il divertimento con due o tre compagni che scorrazzano al vostro fianco e si gettano a capofitto al vostro grido di guerra contro schiere di non-morti è più che assicurato. Da rilevare come nota negativa in questo frangente l'assenza di supporto Live che avrebbe calzato a puntino vista la natura del gioco.
Certo è che una volta portata a termine l'avventura difficilmente si trovano i motivi per riprendere in mano il joypad, se non per provare il comportamento e l'armamentario a disposizione degli altri personaggi.
Un titolo comunque godibile e divertente che però non trova spunti interessanti di innovazione, ricalcando e solo in qualche caso potenziando la ricetta pur sempre vincente dei suoi predecessori.
7.2

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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