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True Crime: Streets of L.A.
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Recensione - True Crime: Streets of L.A.XboxGame

Una intera città a disposizione: le strade trafficate, i pedoni che passeggiano per i fatti loro ed una buona dose di criminalità a condire il tutto. Ed al centro noi, forti di poter impunemente usare le maniere forti con chiunque vogliamo e di poter guidare qualsiasi macchina in barba a tutte le regole del codice della strada. No, non è il folle sogno di un automobilista frustrato da ore di attesa in code chilometriche, ma solo il concetto alla base di una nuova generazione di giochi, che vedono la serie Grand Theft Auto come loro capostipite e True Crime: Streets of L.A., l'oggetto di questa recensione, come loro più recente prole.

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Per le strade di Los Angeles
Il teatro di gioco di True Crime è una riproduzione dettagliata di Los Angeles, ricreata fedelmente all'originale tramite una mappatura satellitare della città, e resa viva da una popolazione virtuale fatta di pedoni ed automobilisti. Il protagonista del gioco è Nick Kang, poliziotto "scomodo" per il distretto che a causa dei suoi modi rudi e violenti nei confronti dei criminali ha finito per essere sospeso dal servizio a tempo indeterminato. Una sospensione però di breve durata, dal momento che viene richiamato in servizio perchè ritenuto l'unico in grado di indagare su un traffico di denaro sporco ad opera della mafia russa. Come misura di sicurezza per evitare che combini troppi danni, gli viene affidata una partner inesperta che come in ogni poliziesco che si rispetti irrita non poco il nostro eroe, il quale non si farà sfuggire occasione per trattarla nel peggiore dei modi. In realtà la ragazza è presente solo nella storia di background, e nell'azione vera e propria non sarà praticamente mai presente. Il gioco è suddiviso in una serie di capitoli, ognuno diviso a sua volta in missioni da svolgere una dopo l'altra. Spesso le missioni sono introdotte da delle sequenze animate dall'impostazione cinematografica e molto ben realizzate utilizzando il motore di gioco, atte a narrarci particolari della trama ed ad introdurre gli obiettivi delle missioni, e tutte con una regia che ricorda molto gli sceneggiati polizieschi televisivi. La struttura delle missioni è stata resa molto libera grazie ad un meccanismo che varia il procedere della storia a seconda di come ci comportiamo nel gioco: è possibile infatti terminare ogni missione in maniere differenti, con un successo ma anche con un fallimento (teoricamente è possibile terminare il gioco anche fallendo in tutte le missioni), il che può portare non solo a percorsi di gioco diversi ma determina anche l'approdo ad uno dei tre finali del gioco possibili. Uno dei meccanismi utilizzati per determinare il percorso di gioco è l'indicatore di inclinazione verso il bene o il male del protagonista: ogni azione che compiamo può portarci verso uno dei due lati della Forz... ehm, del carattere del personaggio, ad esempio azioni come sparare o picchiare i passanti senza motivo aumenteranno il nostro punteggio malvagio, mentre svolgere degli arresti senza uccidere nessuno otterranno l'effetto contrario. Essere un poliziotto cattivo piuttosto che buono determinerà la possibilità di accedere o no a determinati capitoli del gioco, e ci saranno momenti in cui potremo procedere solo avendo lo status di poliziotto buono, per cui in mancanza di questo dovremo darci da fare scorrazzando per le strade per guadagnarci i punti positivi. Questo meccanismo non è comunque realizzato per favorire il realismo del gioco, visto che potremo permetterci di fare stragi di pedoni e carneficine gratuite senza incorrere in nessuna vera controindicazione (in un paese che chiede spesso la sedia elettrica anche per crimini di minore portata): sarebbe stato molto interessante diventare un pò alla volta ricercati dai nostri stessi colleghi, e magari allearci con i malavitosi che dovremmo combattere. Tutto ciò invece non è presente, e la nostra condotta morale non è giudicata in alcun modo dal gioco, peccato. Un ulteriore elemento atto a variegare l'esperienza di gioco sono i micro-crimini che in una città grande come L.A. avvegono in continuazione, e che ci verranno comunicati dalla centrale di polizia quando percorriamo le strade della città a bordo di una automobile: starà a noi decidere se occuparci di tali eventi inseguendo delle macchine in fuga, fermando dei criminali a piedi e così via, oppure ignorarli bellamente procedendo per la nostra strada, e lasciandoli a qualche poliziotto più coscienzioso di noi. Tutti questi meccanismi dovrebbero contribuire a rendere l'esperienza di gioco più varia e longeva, ma come leggeremo in seguito diventeranno presto noiosi e si tenderà ad evitarli proseguendo dritto per la nostra strada.

Quando il gioco si fa duro...
Le missioni della storia principale si dividono in due tipologie: sulle strade ed al chiuso. Il primo tipo non gode di una grande varietà, e consiste quasi sempre nel dover arrivare da una parte all'altra della città entro un certo tempo, fermare una macchina riempiendola di piombo, inseguirla senza farci notare oppure fuggire da degli inseguitori. Se avete giocato a Midtown Madness 3, potete farvi una idea del tipo di missioni disponibili, con la differenza che qui mentre guidiamo possiamo sparare alle altre macchine o ai passanti utilizzando un apposito mirino, oppure possiamo scendere dalla nostra automobile per proseguire a piedi o requisire un altro veicolo da usare per percorrere le strade della città. Ovviamente le strade cittandine sono popolate di veicoli e pedoni, anche se non con la densità che ci si aspetterebbe da una città del genere, e se non poniamo troppa attenzione alle nostre manovre finiremo per lasciarci dietro una scia di macchine distrutte e pedoni investiti, nel primo caso senza nessuna conseguenza per la nostra integrità di poliziotto e nel secondo con l'assegnazione di punti "poliziotto cattivo". Questo tipo di missioni sono tutto sommato piuttosto noiose, vista soprattutto la regolarità e linearità delle lunghe strade losangeline, ma quando non siamo limitati dal ticchettare del'orologio possiamo svagarci esplorando la città e risolvendo i vari micro-crimini generati casualmente dl motore di gioco e che ci vengono proposti dalla centrale di polizia. Purtroppo anche qui dopo aver svolto qualcuna di queste missioni ci si accorge che anche se gli obiettivi sono sempre differenti, le modalità di esecuzione sono piuttosto simili: raggiungere uno o più criminali che possono essere a piedi o in macchina e fermarli con le buone o le brutte. A volte i criminali possono essere dei semplici pedoni coinvolti in un litigio, ma il succo non cambia la routine "seek and destroy" di queste mini missioni, che sono però necessarie per raccogliere dei punti spendibili poi in varie zone di addestramento della città, in cui potremo migliorare le nostre abilità di combattimento corpo a corpo, l'abilità con le armi o la bravura al volante. La guida delle automobili è piuttosto semplice, abbiamo i comandi base acceleratore, freno e freno a mano, con l'aggiunta del comando per sparare durante la guida posizionato sul pulsante A. E' possibile impostare la visuale da fuori la macchina o in prima persona dall'interno, anche se per il tipo di situazioni la prima è forse la scelta migliore. La fisica delle macchine è di impostazione decisamente arcade, non si sente troppo la massa dei veicoli e gli oggetti ai lati della strada come alberi e lampioni non interromperanno mai la nostra corsa venendo sradicati all'impatto con le nostre vetture. Come impostazione la troviamo piuttosto adatta al tipo di gioco, visto che non si tratta di un racing game ed una simulazione troppo accurata della fisica sarebbe risultata in una esperienza di gioco troppo frustrante.

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Alla fin dei conti, ci si rende conto che le sezioni "stradali" non sono altro che un collante tra le missioni più importanti, varie ed interessanti al chiuso. Queste sono infatti le missioni principali nel gioco, ne definiscono la trama e ci mostrano le interazioni tra i personaggi principali tramite delle sequenze animate. Le missioni si svolgono nella ambientazioni più disparate: all'interno di bar, night clubs, magazzini, abitazioni e quant'altro, e gli scopi sono molto vari a seconda delle esigenze della trama. Ci troveremo quindi a combattere corpo a corpo utilizzando le nostre conoscenze di arti marziali, oppure ingaggeremo furiose sparatorie con gruppi di nemici anche numerosi, sempre mantenendo la visuale in terza persona. Le mosse a nostra disposizione sono molto varie a seconda delle situazioni, nelle sparatorie anzichè mirare direttamente ai nemici come accade in un FPS avremo un mirino che si posiziona automaticamente sui nemici che abbiamo di fronte, ma se ci serve maggiore precisione di mira è stato inserito un sistema bullet-time molto simile a quello di Max Payne che ci permetterà di rallentare il tempo, oppure una modalità in prima persona che ci impedisce di muoverci ma che ci consente di mirare più efficacemente ai nemici muovendo direttamente il mirino. Durante le sparatorie abbiamo la possibilità di raccogliere le armi che vengono lasciate dai nemici che abbattiamo, in modo da avere sempre la potenza di fuoco necessaria a fronteggiare ogni situazione, e nei i vari livelli troveremo più o meno nascosti dei medkits indispensabili per recuperare l'energia che perdiamo in combattimento. Tutti gli ambienti di gioco presentano un alto livello di interattività, distruggendosi sotto i colpi delle nostre armi oppure quando urtati durante i combattimenti corpo a corpo. Gli sviluppatori hanno inserito nel gioco anche una componente stealth, per cui in alcune missioni avremo la possibilità (a volte l'obbligo) di arrivare non visti alle spalle dei nemici e tramortirli senza l'uso di violenza letale, e questo oltre a permetterci di non allertare gli altri nemici in zona ci regalerà anche nuovi punti "poliziotto buono". La IA dei nemici non è particolarmente curata: prima che ci scoprano conpiono sempre le stesse azioni in maniera meccanica ed una volta in combattimento sono piuttosto diretti e prevedibili, ma non per questo meno letali. La giocabilità in questa modalità non è delle migliori, e risente di alcuni problemi nei controlli: le scazzottate mancano della tecnicità di un picchiaduro e si riducono ad una pressione frenetica e casuale dei tasti calcio, pugno, parata e calcio volante, mentre durante le sparatorie più affollate accade spesso che la telecamera non inquadri dove deve, e finiremo crivellati di colpi da nemici che non sapevamo neanche ci fossero.

Tecnicamente parlando
Dal punto di vista grafico, True Crime non dimostra un grandissimo impegno da parte degli sviluppatori. Le ambientazioni esterne, anche se vastissime risultano un pò troppo povere, con un basso numero di veicoli e pedoni sulle strade ed un vistoso problema di pop-up degli edifici, che soprattutto nelle strate dritte e lunghe vedremo comparirci davanti man mano che avanziamo. Inoltre le strade sembrano quasi tutte uguali, non sono molti gli elementi distintivi che ci permettono di orientarci a vista e dovremo sempre ricorrere alla mappa stradale per capire dove siamo. Su questo fronte siamo decisamente molto indietro rispetto a titoli recenti come il già citato Midtown Madness 3, che per dettaglio grafico ed intensità di traffico e pedoni gli è sicuramente molto superiore. Bisonga comunque dar atto agli sviluppatori dell'impegno profuso nella realizzazione di una copia più o meno fedele di una città così vasta, e ci rendiamo conto che renderla al massimo del realismo sarebbe stata una impresa mastodontica. Le ambientazioni interne sono invece un deciso miglioramento rispetto all'esterno: buona qualità delle texture ed un ottimo livello di dettaglio, con molte componenti d'arredamento e costruttive tutte distruggibili a vantaggio della spettacolarità delle scene più concitate. Le animazioni dei personaggi, compreso il protagonista, sono decisamente migliorabili e risultano un pò troppo legnose. In compenso il gioco gira sempre a livelli di frame rate molto stabili, senza cenni di cedimento anche durante i momenti più intensi sia in interni che in esterni. Una menzione speciale la meritano le scene di intermezzo, tutte relaizzate molto bene sfruttando il motore grafico del gioco, e con una impostazione molto cinematografica: i modelli dei personaggi sono piuttosto convincenti anche se poligonalmente non ricchissimi, ed i volti sono realizzati molto bene con un ottimo livello espressivo e con un buon utilizzo del lip-synch (le labbra si muovono coerentemente al parlato). Questi filmati sono sicuramente un ottimo valore aggiunto al gioco e rendono l'esperienza complessiva più interessante e coinvolgente.

Dal punto di vista audio, le colonna sonora è molto ben realizzata ed adatta alle atmosfere del gioco: gli sviluppatori si sono assicurati i servigi di diversi rappers americani tra cui il più famoso è Snoop Dogg. Non allo stesso livello invece gli effetti sonori, che sia sulla strada che negli interni non spiccano particolarmente dal punto di vista qualitativo, pur rimanendo su livelli ampiamente sufficienti. Le scene di intermezzo sono tutte parlate, e purtroppo manca il doppiaggio nella nostra lingua anche se tutta l'interfaccia di gioco, sottotitoli compresi, è in italiano.

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Dove ci porta la strada?
True Crime: Streets of L.A. contiene molte idee interessanti, ma l'impressione finale è che gli sviluppatori avrebbero avuto bisogno di un pò più di tempo per rifinire il tutto. La parte per le strade della città non convince risultando alla lunga noiosa e la realizzazione grafica non è delle migliori, e la varietà e qualità delle missioni in interni riesce a sollevare il livello del titolo, che rimane però minato da una giocabilità non priva di difetti. Da prendere se cercate un titolo d'azione con una solida storia ed una buona varietà di situazioni, purchè non miriate al capolavoro.

Ringraziamo Leader per la collaborazione.
6.4

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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