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Kane & Lynch: Dead Men
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Recensione - Kane & Lynch: Dead MenXbox 360Game

I ragazzi di IO Interactive, noti principalmente per essere gli autori della saga di Hitman, tornano sulla scena con un titolo originale abbandonando le atmosfere stealth che dominavano le avventure dell'Agente 47 in favore di un'azione più fragorosa e spettacolare. Analizziamo pregi e difetti di Kane & Lynch: Dead Men.



Una trama da film
La nuova opera di IO Interactive è uno sparatutto in terza persona che si poggia su una trama molto ben definita, con personaggi estremamente caratterizzati. La storia ha inizio con il trasferimento di due detenuti del braccio della morte, Kane e Lynch, quando l'autoblindo che li trasportava viene improvvisamente assaltato ed i due riescono ad evadere. Impersonando e controllando direttamente Kane, iniziamo a fuggire scoprendo presto che Lynch, l'altro detenuto, era al corrente di tutto ed i suoi ordini sono di portarci al cospetto dei Sette, un’associazione criminale per la quale Kane lavorava come sicario prima di essere imprigionato. Giunti all'appuntamento, i sette rivelano a Kane perché è stato fatto evadere: deve recuperare una valigetta contenente dei diamanti, e per assicurarsi che non faccia scherzi hanno preso in ostaggio sua moglie e sua figlia. Lynch starà sempre con lui per assicurarsi che tutto fili liscio, e se non invierà regolarmente buone notizie ai Sette, Kane dovrà dire addio alla sua famiglia.

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Inizia così un’avventura che ci vedrà travolti da un susseguirsi di eventi che non avrebbe nulla da invidiare a blockbuster d'azione hollywoodiani. E da certe produzioni cinematografiche "adulte" il gioco prende anche il linguaggio: essendo i protagonisti dei malviventi, è ovvio che usino un linguaggio marcatamente volgare, cosa che troviamo senza censure anche nella versione italiana, completamente doppiata nella nostra lingua. Addirittura all'inizio del gioco i personaggi usano talmente volte la parola c* che sembra quasi innaturale, parodistico.

La storia è comunque il lato migliore e più solido di Kane & Lynch: Dead Men, soprattutto perché, tra i molti colpi di scena, è architettata in modo da farci vivere molte situazioni diverse. Dalla fuga iniziale si passa all'assalto al caveau di una banca, passando poi per altre scene adrenaliniche come l'incursione in un carcere per far evadere dei prigionieri o combattimenti al fianco di ribelli contro le milizie di un regime dittatoriale all'Havana. La storia è narrata tramite una serie di sequenze di intermezzo realizzate con lo stesso motore grafico del gioco, ed anche tramite un ulteriore furbo espediente: durante i caricamenti tra un livello e l'altro, oltre alla barra di avanzamento del caricamento sentiamo anche dei dialoghi tra i protagonisti che ci fanno capire quello che sta accadendo e dove ci recheremo nel livello successivo. E' un'ottima trovata degli sviluppatori per rendere meno pesanti le attese dei caricamenti, senza al contempo interrompere la narrazione.


Il gameplay: buone idee, cattiva esecuzione
A fronte di un buon impianto narrativo, non troviamo però un gameplay altrettanto valido. Kane & Lynch: Dead Men è alla base uno sparatutto in terza persona con elementi di tattiche di squadra, anche con diverse idee molto buone. Nelle varie situazioni che affronteremo, troveremo a combattere al nostro fianco sia a Lynch che altri compagni, con la possibilità di dar loro tre tipi di ordini: attacco, selezionando un nemico specifico su cui concentrarsi, difesa, indicando una posizione in cui arroccarsi, e copertura, chiedendo loro di seguirci e fare del loro meglio per aiutarci. Noi stessi potremo sfruttare i vari ripari offerti dall'ambiente per ripararci dai colpi nemici ed uscire velocemente allo scoperto per attaccare. Possiamo inoltre raccogliere tutte le armi lasciate a terra dai nostri nemici e scambiarle con i nostri compagni, inoltre se rimaniamo a secco di proiettili uno dei nostri potrà sempre rifornirci. Altra idea molto valida è il "sistema di morte": nel caso in cui veniamo colpiti mortalmente, se uno dei nostri compagni è sufficientemente vicino potrà farci un’iniezione di adrenalina per rimetterci in sesto, e lo stesso potremo fare noi nel caso che uno dei nostri venga messo a terra. Un ritardo nel soccorso significa però la morte, e sia che accada per noi che per un compagno, questo si traduce sempre nel dover ricominciare la missione dall'ultimo checkpoint.

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Se avete giocato all'ottimo sparatutto Freedom Fighters, uscito qualche anno fa per Xbox e PS2, troverete qui le stesse meccaniche di combattimento di gruppo, e non è un caso: il gioco era, infatti, sviluppato sempre da IO Interactive, i quali hanno riportato qui molte delle intuizioni di quel titolo. Il risultato finale non è però purtroppo altrettanto buono, e quello che otteniamo è uno sparatutto estremamente frustrante.

Il gioco presenta un paio di problemi principali. Per prima cosa c'è la grande difficoltà nel valutare le situazioni che affrontiamo: la mappa che abbiamo a disposizione nel gioco mostra gli obiettivi della missione e le posizioni dei nostri compagni, ma non quelle dei nemici. Ci troviamo quindi spesso con un fioccare di proiettili da tutte le parti senza capire esattamente da dove provengano gli attacchi, e finiamo per morire più volte di seguito finché non abbiamo memorizzato tutti i punti in cui compaiono i nemici. Per un gioco basato su decisioni tattiche di gruppo, non avere una chiara visione della zona di combattimento è una lacuna che compromette gravemente la giocabilità. Un altro problema è poi legato all'IA dei nostri compagni, spesso stupidi ed inclini a mettersi nei guai, al punto che spesso vi vedrete costretti ad ordinare loro di rimanere in zone fuori dalla portata dei nemici, mentre voi fate piazza pulita della zona di guerra.

Sia chiaro, non si tratta di problemi che rovinano definitivamente il gioco, ma semplicemente lo rendono molto frustrante e vanificano quanto di positivo poteva venire dalle buone idee di gameplay presenti. E' un peccato vedere come, con qualche accorgimento in più, e magari un po’ più di testing prima dell'uscita del gioco, la giocabilità avrebbe potuto essere molto migliore.


Giocare in compagnia
Oltre alla campagna in singolo, completabile in un tempo variabile tra le 12 e le 15 ore a difficoltà normale, Kane & Lynch: Dead Men offre anche due diverse modalità multigiocatore. La prima è la possibilità di giocare tutta la campagna in split-screen sulla stessa console con un amico, che vestirà i panni di Lynch. Peccato per la mancanza di supporto online per questa modalità: sarebbe stato un ottimo plus.

Per quanto riguarda il multiplayer online, è presente un’unica modalità chiamata "Fragile Alleanza", decisamente diversa da quello a cui gli altri giochi ci hanno abituato. Piuttosto che inserire le solite modalità competitive multigiocatore, gli sviluppatori hanno partorito un sistema a metà tra cooperativa e competizione. All'inizio tutti i giocatori partono come alleati, con lo scopo di svaligiare una banca o una gioielleria, e trovando come avversari iniziali unicamente delle guardie controllate dalla CPU. Il bello però viene se consideriamo due ulteriori regole: vince il giocatore che riesce a portare il bottino alla macchina per la fuga, e chi viene ucciso torna a vivere come guardia. Si creano quindi delle partite in cui ognuno cercherà di uccidere gli altri per impadronirsi del bottino, ma allo stesso tempo si deve stare attenti a quando lo si fa perché ci si potrebbe trovare velocemente a combattere da soli contro tutte guardie. Giocando tra amici, è una modalità molto divertente, ma essendo l'unica presente rischia di diventare presto noiosa: è comunque un’aggiunta gradita e potrà servire ogni tanto per fuggire dai grandi titoli multiplayer del momento come Halo 3 e Call of Duty 4.


Grafica e audio
Sul fronte tecnico, il gioco offre un'ottima grafica seppur senza sbalordire. Particolarmente impressionanti sono le ambientazioni, molto vaste e complesse, che offrono spesso più di un modo per approcciare l'azione. Gli oggetti ed i personaggi non mostrano una mole poligonale elevatissima, ma le textures sono sempre di buon livello, soprattutto quelle dei volti dei due protagonisti, di pregevole fattura. Quello che manca è un sistema di illuminazione dinamica all'altezza delle più recenti produzioni, cosa ormai indispensabile affinché un gioco possa ritenersi "veramente next-gen", ma comunque nel complesso l'aspetto visivo è molto buono.

Per quanto riguarda l'audio, il doppiaggio in italiano è ben fatto, anche se manca la sincronia labiale dei personaggi e quindi a volte sembra come se non siano veramente loro a parlare, quasi fossero delle voci provenienti da fuori il gioco. Colonna sonora ed effetti sonori sono buoni e contribuiscono all'immersività del titolo.

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In conclusione, Kane & Lynch: Dead Men si dimostra un titolo con ottime idee di base, ma lascia l'amaro in bocca per via di scelte di gameplay che ne rovinano l'appeal globale e lo rendono eccessivamente frustrante. L'ottima storia e la buona grafica non bastano purtroppo a bilanciare una giocabilità improntata troppo sul ripetere i tentativi di attacco memorizzando ogni volta le posizioni dei nemici, soprattutto quando l'IA dei compagni è più un intralcio che un aiuto. Non è sicuramente un gioco da ignorare, ma può essere tranquillamente recuperato dopo l'abbuffata di capolavori natalizi.
7.4

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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