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Miasma Chronicles

Recensione - Miasma ChroniclesXbox Series X | S DigitalGame

Gli svedesi The Bearded Ladies tornano alla ribalta con Miasma Chronicles, terza loro fatica dopo il giustamente celebrato Mutant Year Zero e Corruption 2029, pubblicato solo per PC. La proposta di gioco resta sempre quella: un intrigante mix di shooter tattico a turni e di esplorazione libera in tempo reale, arricchito da una particolare attenzione al design di personaggi e mondo di gioco. Scopriamo insieme se Miasma Chronicles si sia dimostrato all’altezza delle aspettative!
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Il Gioco

Miasma Chronicles ci porta in un futuro immaginario, in cui a metà di questo secolo la Terra entra in una fase di prosperità generalizzata, conosciuta come la "Grande Stabilità", contrassegnata da miracolose conquiste tecnologiche e dalla risoluzione di tutti i problemi fondamentali dell’umanità: povertà, guerra, inquinamento. Questi fenomenali progressi, che hanno l'effetto di trasferire via via il potere alle corporation che dispongono di tali tecnologie, si rivelano però illusori: il prezzo da pagare è la propagazione del Miasma, una misteriosa sostanza quasi senziente e multiforme che si rende responsabile di un tracollo generalizzato della civiltà umana denominato il "Collasso".

MX Video - Miasma Chronicles

Spostiamoci in avanti di circa 140 anni, dove un tempo esistevano gli Stati Uniti d'America, ed eccoci calati nel contesto iniziale del gioco: un classico scenario post-apocalittico in cui l'umanità sopravvive in piccoli insediamenti isolati, circondata dal Miasma e dalle aberranti creature che esso pare generare. Queste comunità si trovano in una condizione di sudditanza nei confronti della Prima Famiglia, una misteriosa dinastia di industriali ed oligarchi che ha accentrato su di sé il potere e che è riuscita a mantenere in funzione le proprie fabbriche. Queste garantiscono alla Prima Famiglia la disponibilità di tecnologie avanzate, in particolare evolutissimi robot che di fatto hanno sostituito l'umanità in tutte le mansioni: robotici sono gli addetti alle fabbriche, così come robotici sono gli spietati Esattori che la Prima Famiglia periodicamente invia negli insediamenti umani per esigere tributi sotto forma di materie prime di valore.

Ed è questo quanto accade anche a Sedentaria, piccolo centro nel Kentucky dove vive il giovane Elvis, il protagonista di Miasma Chronicles. Le prime fasi di gioco fungono da tutorial e ci consentono di raggiungere Sedentaria, fare la conoscenza del “particolare” Sindaco Mason, nonché di diversi altri NPC con cui interagire. Insieme ad Elvis si muove l’inseparabile robot Diggs, alla cui tutela Elvis è stato affidato fin da bambino, quando la madre Bha-Mahdi ha repentinamente abbandonato il villaggio. Al momento di questa improvvisa e misteriosa fuga, Bha-Mahdi affidò al figlio un dispositivo prodigioso: una sorta di guanto in grado di canalizzare l’energia del Miasma, affidandogli il compito di farne uso, una volta diventato abbastanza grande, per farsi largo tra il Miasma e raggiungerla. Elvis è comprensibilmente ossessionato dal comprendere il funzionamento del guanto, affascinato dai suoi poteri e dall'idea di riuscire a ricongiungersi con madre dopo tanto tempo anche per trovare una ragione alla sua fuga: proprio la sequenza di apertura del gioco ci mostra l'ultimo dei suoi tentativi di sfondare il muro di Miasma, per ora fallimentari.

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Sono sufficienti un paio di dialoghi in giro per Sedentaria per fare in modo che ci vengano affidati alcuni incarichi (oltre alla quest-line principale, le missioni secondarie previste dal gioco sono numerose) che conducono Elvis e Diggs fuori dalla città, consentendoci di toccare con mano le fasi di gameplay vero e proprio.

Come accennato, Miasma Chronicles consente di muoversi liberamente ed in tempo reale nel mondo di gioco. Durante queste fasi assumiamo il controllo diretto di uno dei componenti (Elvis o Diggs all’inizio, ma assai presto il gruppo diventerà di tre unità), che verrà automaticamente seguito dagli altri componenti. La pressione del bumper destro consente di cambiare in modo immediato il personaggio controllato ed è anche possibile indicare agli altri componenti di smettere di seguirci, ad esempio per poter collocare strategicamente i vari membri in punti diversi della mappa, e qualora cambiassimo idea è sufficiente una pressione della levetta destra per ricompattare il gruppo intorno al personaggio controllato (a dire il vero in maniera non molto realistica). Durante queste fasi può rendersi necessario assumere il controllo di un preciso personaggio, in modo da sfruttarne le abilità: ad esempio, Diggs è in grado di sfondare porte e barriere di legno aprendo nuovi varchi, mentre Elvis riesce a riavviare automi in disuso e lasciati ad arrugginire da decenni.

La mappa di gioco è articolata in una serie di zone connesse tra loro e tra le quali è possibile spostarsi mediante una funzione di viaggio veloce utilizzabile in qualsiasi momento aprendo la mappa, a condizione però di avere raggiunto la zona con le nostre forze almeno una prima volta. Lo spostamento è quindi molto guidato all’inizio, per aprirsi progressivamente ad un approccio meno lineare, consentendoci di recuperare missioni secondarie che si svolgono in aree già visitate, o tornare ad esplorare una certa zona alla ricerca di risorse e collezionabili.

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La perlustrazione accurata della zona in cui si entra è dunque l’attività principale da svolgere utilizzando la modalità di movimento libero. Miasma Chronicles ci catapulta in uno scenario in cui vige un'economia di pura sussistenza, in cui oggetti ad alta tecnologia sono reperibili, ma in numero sempre più ridotto e a prezzi assai elevati. Questa situazione è ben rappresentata nell’economia del gioco, che è tale da indurci a raccogliere con soddisfazione anche minime quantità di Plastica (la pseudo-valuta con cui è possibile fare acquisti presso i diversi vendor) recuperate in giro e a salutare con giubilo l’occasionale ritrovamento di un’arma o di un altro dispositivo (ad esempio moduli curativi) che avremmo altrimenti dovuto acquistare a caro prezzo. Il rovescio della medaglia di questa situazione consiste nel fatto che senza un'accurata operazione di "raccolta", per lungo tempo armi e potenziamenti messi in vendita avranno un prezzo proibitivo per le nostre tasche, costringendoci ad arrangiarci con quanto a nostra disposizione.

L'altra attività fondamentale della fase a movimento libero è la preparazione dell'agguato agli avversari: bisogna procedere a collocare strategicamente i nostri personaggi, valutando le loro peculiarità e la loro dotazione e facendo attenzione a non entrare nel raggio visivo dei nemici (una volta arrivati nelle vicinanze di qualche avversario, sull'area di gioco viene sovrapposto un reticolo di quadrati che evidenzia l'area dove si verrebbe scoperti, vanificando l'effetto sorpresa). Premendo il tasto X si fa entrare il gioco in modalità tattica, ma fino a che non si compie la prima mossa è possibile uscirne per tornare alla modalità libera: ad esempio possiamo entrare in modalità tattica, soppesare la percentuale di successo di un certo colpo e decidere di uscirne per cambiare posizione. Una volta effettuata la prima mossa il gioco entra definitivamente nella modalità a turni, da cui si esce soltanto al termine dello scontro, ma attenzione: se l'avversario preso di mira è sufficientemente isolato e le nostre modalità d'attacco sono silenziose (armi col silenziatori, colpi elettrificati che immobilizzano, etc..) lo scontro non si estende agli altri nemici in zona, che non vengono allertati, e quindi l'uccisione del singolo pone fine allo scontro, facendo ritornare il gioco in modalità libera. Questo è esattamente l'approccio da seguire ogni volta che se ne ha la possibilità. Miasma Chronicles ci mette di fronte ad avversari che ci sovrastano numericamente e pur lasciandoci liberi di scegliere tra un amplissimo ventaglio di varianti strategiche, una tattica invece che non ci concede è quella dell'assalto diretto "alla Rambo". In questo caso, indipendentemente dalla vostra dotazione e dalla vostra sagacia tattica, il gioco vi farà rapidamente capire che è necessario cambiare strada ed in particolare dedicarsi ad una fase preliminare in cui eliminare in maniera furtiva i nemici isolati o posizionati nella fascia perimetrale del terreno di scontro, così da sfoltire i ranghi avversari prima di impegnarsi nello scontro diretto con gli opponenti rimasti. Per mettere in atto questa strategia possiamo anche avvalerci di una serie di tecniche per indurre un nemico ad isolarsi dal gruppo, e poterlo così abbattere furtivamente. Abbiamo bottiglie vuote (da trovare sul terreno o acquistare, pagandole a caro prezzo) e che fanno dirigere il nemico verso il punto in cui le lanciamo, oppure anche fonti sonore presenti sulla mappa da attivare per ottenere un risultato analogo.

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La fase a turni si svolge secondo le meccaniche tipiche del genere. Ogni personaggio ha di norma a disposizione due punti-azione che possono essere usati per spostarsi, ricaricare una delle due armi in dotazione, attivare un'abilità speciale, utilizzare qualche risorsa dallo zaino e naturalmente fare fuoco in direzione di un avversario (aprire il fuoco porta però a chiudere automaticamente il turno del personaggio, per cui di regola va sempre lasciata come ultima azione). Una volta esauriti i punti-azione di tutti i personaggi della nostra squadra, il turno termina e dovremo assistere allo svolgersi delle contromosse del nemico. In queste sezioni, il reticolo di quadrati che suddivide tutta l'area di combattimento determina possibilità ed effetti delle nostre mosse: definisce il raggio di spostamento possibile, così come l'area di effetto di granate e simili, nonché determina il grado di copertura rispetto al fuoco nemico (la copertura può essere totale o parziale, con conseguenti effetti sulla probabilità di essere colpiti dal fuoco nemico). Ogni scontro termina con l'eliminazione completa tutti i nemici allertati, oppure quando tutti i partecipanti del nostro gruppo di fuoco finiscono incapacitati a terra.

Durante la fase di combattimento a turni hanno modo di emergere le differenti qualità e caratteristiche dei diversi protagonisti. Grandissima parte degli scontri si affronta gestendo un gruppo di 3 protagonisti: mentre Elvis e Diggs sono una presenza costante, il terzo componente è variabile e potremo sceglierlo tra i vari "candidati" che lo sviluppo della storia ci metterà a disposizione. Non scendiamo in dettagli per evitare spoiler, ma diciamo almeno che l'incontro, nelle fasi iniziali del gioco, con la misteriosa Jade segna il momento in cui si inizia a "fare sul serio", soprattutto perchè la sua micidiale arma silenziata rende concretamente fattibile quell'approccio stealth che come detto è elemento fondamentale del gameplay di Miasma Chronicles. Jade sarà unica compagna di strada del gruppo per la prima parte di gioco, ma successivamente si avrà la possibilità di rimpiazzarla con altri protagonisti.

A parte qualche differenza nelle statistiche di partenza (ad esempio la quantità di salute), le differenti abilità dei vari protagonisti scaturiscono soprattutto dall'albero delle abilità che possiamo sviluppare procedendo nei livelli di esperienza, con ciascun livello che ci attribuisce un gettone da spendere nell'albero. Gli skill-tree sono divisi in quattro quadranti, ognuno dedicato ad un determinato ambito (salute, capacità furtiva, aggressività, eccetera) ed ognuno contenente quattro abilità. Mentre alcune sono comuni a tutti i personaggi, ad esempio la capacità di potersi mettere "di guardia", in gran parte le abilità sbloccabili sono specifiche per personaggio, consentendo quindi di specializzare in maniera netta i vari protagonisti. Siamo peraltro obbligati a scelte abbastanza drastiche e delicate, dato che l'ammontare dei punti raccolti livellando consente di sbloccare solo poche abilità (alcune delle quali hanno un "costo" di 3 o addirittura 4 gettoni). E' possibile però effettuare un re-spec completo delle abilità attivate ogni volta che lo si desidera, per cui siamo incoraggiati non solo a sperimentare, ma anche ad affrontare gli scontri più impegnativi con la configurazione più possibile adatta, sia in relazione a quale terzo soggetto far scendere in campo, sia in relazione alle abilità di cui dotiamo tutti e tre i nostri alfieri.

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Ciò che potremo fare durante lo scontro è determinato non solo dalle abilità dei personaggi, ma anche dalla loro dotazione. Ogni personaggio può portare due armi e già qui tocca fare scelte precise, specie nelle fasi avanzate del gioco dove avremo accumulato una buona collezione di armi: oltre ad essere di varie tipologie, le armi hanno anche caratteristiche che le possono rendere più adatte in determinate circostanze, ad esempio garantire un bonus alla possibilità di colpo critico, oppure avere un danno maggiorato se usate contro una determinata tipologia di avversari (in Miasma Chronicles ci troveremo ad affrontare un'ampia varietà di avversari: da bizzarre rane antropomorfe generate dal Miasma fino ai letali robot della Prima Famiglia). E non finisce qui, dato che ciascuna arma può essere equipaggiata con un mirino e un caricatore per dotarla di ulteriori caratteristiche.

Esiste infine un'ultima particolarità di cui trattare, parlando delle fasi di combattimento: il guanto di Elvis! E' possibile infatti utilizzarlo anche come un'arma, manipolando il Miasma a nostro favore per scatenare diversi effetti elementali, che sblocchiamo progressivamente nel corso della storia, mano a mano che aumentano le nostre capacità di controllo della misteriosa entità. Inoltre è possibile inserire nel guanto alcuni moduli (anche questi da trovare in giro, o da acquistare) che aggiungono ulteriori effetti: ad esempio, che ne pensate di poter scatenare con il vostro guanto una scarica elettrica capace di propagarsi fino a colpire 3 nemici e allo stesso tempo applicare loro una sorta di mutazione che li riduce al 50% delle loro dimensioni (e del loro potenziale offensivo) per un paio di turni? I poteri del guanto per essere attivati richiedono un certo ammontare di energia, che Elvis accumula di base attraverso azioni ed uccisioni. Naturalmente il meccanismo è pensato per evitare che si abusi dei devastanti poteri del dispositivo, trattati giustamente alla stregua di abilità "ultimate", ma ciò comporta che nelle prime fasi di gioco capita assai raramente, forse troppo, di poterne fare uso. Le cose cambiano nella seconda parte del gioco, una volta che avremo trovato moduli che rendono meno costoso l'utilizzo del guanto e soprattutto sarà emerso che Elvis non è l'unico a disporre di un guanto del genere...

Certamente le meccaniche di gioco sono cruciali per un titolo di questo tipo ed è per questo che ci siamo soffermati ad esaminarle in dettaglio. Ma credo sia evidente che Miasma Chronicles si faccia notare anche per un "colpo d'occhio" decisamente convincente. La prospettiva isometrica è un classico del genere e ha offerto agli artisti impegnati sul gioco la possibilità di rappresentare un ambiente ricchissimo di dettagli, ma anche in grado anche di offrire scorci panoramici davvero evocativi. Lo spunto narrativo è a mio avviso perfetto per creare ambientazioni di sicuro fascino, molte delle zone esplorate consistono in ruderi di enormi strutture, vestigia dell'epoca della Grande Stabilità di cui si è in sostanza persa la memoria con il passare del tempo: abbiamo ad esempio un parco divertimenti, un ospedale, un aeroporto (la mia location preferita, con l'atmosfera malinconica che deriva dall'aggirarsi tra le enormi e deserte hall del terminal, circondati dai "cadaveri" di aerei di linea in rovina) e addirittura un casino di Las Vegas a tema Antico Egitto, visitando il quale lo smarrimento di Elvis & Co risulta quindi doppio, non avendo idea di cosa sia un casino, né tantomeno l'Antico Egitto... divertente la gag in cui Elvis attribuisce le fattezze della maschera di Tutankhamon ad una mutazione causata dal Miasma! Su Series X il gioco propone la scelta tra le due classiche modalità grafiche che danno priorità alla risoluzione o al frame-rate: visto il ritmo del gameplay credo personalmente che sia una buona idea non accettare compromessi sulla risoluzione, per godersi appieno il gran lavoro svolto in questo ambito.

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Le atmosfere di Miasma Chronicles sono davvero molto suggestive e credo determinanti nell'evitare il pericolo che incombe su molti strategici, vale a dire quello di farti sentire in una "centrale di controllo", lontano dal cuore degli eventi. In Miasma Chronicles ci si sente al centro dell'azione, non solo perché il gioco è abbastanza severo e non concede distrazioni di sorta, ma anche perché le aree in cui ci aggiriamo sono una costante fonte di interesse e sanno generare la giusta atmosfera di mistero e di minaccia latente. Molto convincenti anche i centri abitati, in cui si capita spesso visto che vi si trovano i diversi vendor con cui commerciare: mentre Sedentaria, con la sua popolazione rarefatta ed il contesto rurale, mi ha portato alla mente abbastanza inaspettatamente il mio amato Disco Elysium, i successivi agglomerati assumono connotazioni diverse, dove l'aspetto futuristico si fa più forte, così come l'estetica di matrice cyberpunk... al punto che in certi passaggi non troverei azzardato un parallelo con The Ascent, giusto per dare un riferimento.

La gran cura nel world-building si evidenzia non solo a livello artistico, ma anche nei numerosi testi portati a corredo del gioco: sparsi per gli ambienti troverete numerosi documenti e registrazioni audio (Miasma Chronicles è giocabile solo in lingua originale, ma tutti i testi compresi i sottotitoli sono disponibili in Italiano) che vanno ad arricchire la rappresentazione del mondo di gioco, facendo in qualche modo riemergere brandelli di un passato dimenticato. Spesso questi collezionabili, così come altri oggetti di più immediata utilità, si trovano dietro porte che vanno aperte procurandosi la chiave altrove o risolvendo puzzle (a volte non certo banali) per arrivare a conoscere la combinazione da inserire in un tastierino numerico... c'è davvero un po' di tutto in questo gioco, compresa anche una piccola componente di risoluzione di puzzle!

Amore

Un gran bel vedere

- Così come è giusto non inchinarsi al culto del “graficone a tutti i costi”, specie per titoli di questo tipo, sappiamo che l’occhio certamente vuole la sua parte e quando ha modo di sentirsi appagato è doveroso segnalarlo. Dal punto di vista grafico, Miasma Chronicles non solo rappresenta un notevole salto di qualità rispetto alle precedenti produzioni dello Studio, ma può vantare un comparto grafico di valore assoluto, nel contesto del genere. Se cut-scenes ed animazioni si attestano su livelli buoni ma non clamorosi, è soprattutto nella realizzazione del mondo di gioco e degli scenari che Miasma Chronicles (che è basato su Unreal Engine 4) raggiunge risultati davvero ragguardevoli. Merito anche della “presenza scenica” del Miasma che, con i suoi onnipresenti vortici ed esalazioni, offre al gioco innumerevoli opportunità per sfoggiare effetti particellari e di illuminazione di sicuro effetto. Sotto questo aspetto, peccato non avere la possibilità di zoomare a piacere sulla scena di gioco per potersi godere appieno i tanti dettagli realizzati.

Salvataggi liberi

- Miasma Chronicles non è certamente un gioco facile, specialmente se non si ha una buona esperienza con il genere. La buona notizia è che almeno è possibile (giocando a difficoltà normale) creare un numero a piacere di punti di salvataggio e soprattutto in qualsiasi momento del gioco: ovviamente al termine di ogni scontro, ma anche alla conclusione di ciascun turno, e addirittura anche prima di ogni nostra singola mossa. Questo dà la possibilità di azzardare senza troppe preoccupazioni tattiche un po' spericolate o addirittura di risolvere situazioni a nostro favore con la "forza bruta" dei tentativi: se ci siamo ficcati in un pasticcio tale per cui è proprio necessario che ci entri quel colpo critico che ha il 15% di possibilità di venire messo a segno... è possibile pensare di ricaricare il salvataggio ed effettuare nuovamente quel singolo colpo fino a che gli dei del RNG non ci concedano il loro favore. Se naturalmente l'abuso del sistema dei salvataggi è da sconsigliare (e peraltro risulta scoraggiato nei fatti da una certa lentezza dei caricamenti dei salvataggi), è inutile negare che la possibilità di crearsi rapidamente punti di salvataggio in pratica ad ogni mossa consente di divertirsi a sperimentare e imparare senza accumulare frustrazioni.

La fase esplorativa

- La componente free roaming del gioco può facilmente passare in secondo piano ad un primo approccio al gioco, ma in realtà è in grado di regalare belle soddisfazioni. Come detto, esplorare con cura gli ambienti di gioco è prima di tutto una necessità dettata dall'esigenza di sfruttare ogni risorsa possibile, ma costituisce comunque uno stacco piacevole e gratificante tra un combattimento ed il successivo. Invogliati dallo scoprire le dettagliate bellezze del mondo di gioco, ogni nuova "mappa" raggiunta rappresenta prima di tutto l'occasione di farsi un bel giro alla ricerca di armi, risorse e collezionabili, prima di concentrarsi per la pianificazione strategica dello scontro successivo. Ho trovato ben calibrato il sistema di segnalatori visivi degli oggetti: una sorta di aura evanescente aiuta a individuarli nel mondo di gioco ed un indicatore più evidente appare quando ci si trova nelle loro immediate vicinanze, dandoci la tranquillità di non perdere un oggetto vicino magari solo perché magari celato dalla prospettiva.


Odio

Davvero lento a carburare

- Sotto più punti di vista Miasma Chronicles si rivela a conti fatti un prodotto decisamente più coinvolgente di quanto possa sembrare nelle sue fasi iniziali. E' un gioco davvero lento a carburare, e attenzione che per "prime fasi" s'intendono almeno le prime dieci ore di gioco: il gioco prende davvero quota quando si abbandona il Kentucky e si apre la fase successiva della vicenda. Questo vale certamente per la componente narrativa, con una trama fino a quel punto dispersiva e non troppo coinvolgente che d'improvviso "viene al dunque" facendosi incalzante. Ma vale anche, e forse soprattutto, in relazione al gameplay: grazie ai progressivi level-up e alle risorse e abilità raccolte, le nostre opzioni strategiche si aprono, rendendo il gioco decisamente più vario ed appagante, mentre nella prima fase si vive una costante lotta per la sopravvivenza senz'altro credibile, ma che può anche risultare un po' frustrante.

Poco di nuovo da segnalare

- La lunga frequentazione di The Bearded Ladies con il genere si fa sentire in positivo, con meccaniche di gameplay collaudate ed efficaci, ma contribuisce anche ad evidenziare come, dal punto di vista del gameplay, Miasma Chronicles non abbia molto di nuovo da offrire, non solo rispetto ai titoli precedenti dello studio svedese ma in relazione al genere nel suo complesso. La cosa non disturba più di tanto (anzi, negli strategici a turni ci si aspetta di trovare determinate meccaniche, considerate “canoniche”), ma uno slancio innovativo maggiore, specie da “specialisti” del genere, non avrebbe guastato. In particolare, è un peccato che per ampie porzioni del gioco risulti poco sfruttata l’interazione con il Miasma, che avrebbe la potenzialità per connotare in maniera forte il gameplay.

Problemi di gioventù

- Uno strategico a turni ha bisogno di comportarsi come una macchina perfettamente oliata per poter regalare le migliori soddisfazioni e, da questo punto di vista, Miasma Chronicles non è proprio ancora dove dovrebbe essere, con alcuni “difetti di gioventù” che creano qualche perplessità. Durante la prova è capitato di incappare sia in fastidiosi bug (come avere un membro della squadra ferito che cade in un punto misteriosamente non raggiungibile da una granata curativa) che in alcune bizzarrie dell’interfaccia di controllo, che ad esempio lasciava disattivato il comando per ricaricare un’arma invece palesemente scarica: problemi di poco conto in assoluto, ma che diventano rilevanti quando condizionano uno scontro a fuoco le cui sorti sono appese ad un filo… e vi assicuro che lo sono quasi tutti! Si tratta di problemi ampiamente correggibili in fase di post-rilascio, così come è auspicabile (e del tutto normale) anche qualche intervento al bilanciamento di poteri e armamenti.

Tiriamo le somme

La firma di The Bearded Ladies è sinonimo di world-building di qualità e le meccaniche di gioco, egregiamente implementate pur non presentando particolari elementi innovativi, garantiscono ore e ore di divertimento ed impegno, anche grazie alle numerose calibrazioni della difficoltà disponibili. Dotato anche di un comparto grafico e artistico di sicuro impatto, Miasma Chronicles rappresenta quindi una proposta da non perdere per gli appassionati del genere ed un'ottima opportunità per i neofiti per cimentarsi con uno strategico solido ed affascinante.
8.0

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L'autore

autore

La sua passione per il gaming nasce nel lontanissimo 1982 con Gorf per Vic-20, ma da quando ha scoperto le "gioie" della caccia agli obiettivi, gioca solo su Xbox. Il suo nemico giurato è l'Arretrato, smisurato ed in costante aumento. Maguzzolo però non si arrende: armato di sei console ed un numero sterminato di controller, continua a dare battaglia.

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Commenti

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