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img Metro Exodus
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Recensione - Metro ExodusXbox OneGame

Dopo tante lotte tra i tunnel e le strade della città, Artyom è finalmente pronto a costruirsi una nuova vita oltre i confini di Mosca: con Metro Exodus gli ucraini 4A Games ci conducono in un lungo viaggio in treno verso la fine della trilogia di Metro, e noi siamo volentieri saliti a bordo. Eccovi cosa abbiamo scoperto.

Il Gioco

Dopo gli eventi di Metro: Last Light (o almeno quelli del finale "buono", considerato ufficiale dagli sviluppatori), la vita è tornata a scorrere più o meno normalmente tra le gallerie della metro di Mosca, dove i sopravvissuti all'olocausto nucleare che ha colpito l'intera Unione Sovietica si sono rifugiati. Ad Artyom però non sta più bene vivere come un topo in gabbia, ed ha iniziato a coltivare il sogno di trovare altri sopravvissuti all'esterno della capitale russa, anche se il comandante Miller, leader dei soldati Spartani nonché padre di Anna, la moglie di Artyom, continua ad insistere sul fatto che si tratta di pure fantasie e che non c'è più vita all'esterno di Mosca. Ma le parole di Miller non bastano ed il sogno di Artyom si trasforma in ossessione quando, durante un'esplorazione, capta casualmente un breve frammento di trasmissione radio proveniente dall'esterno. Il nostro eroe inizia quindi una serie di pericolose spedizioni per riuscire a trovare un punto da cui intercettare altre trasmissioni che provino l'esistenza di vita al di fuori della città; missioni così rischiose che più di una volta ne esce in fin di vita e senza scoprire niente di nuovo.

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Le cose cambiano però quando lui ed Anna, durante una spedizione in una zona inesplorata della città per trovare nuovi materiali da riportare alla base, si imbattono in una locomotiva proveniente dall'esterno e guidata da una sconosciuta fazione di individui pesantemente armati. Dopo un inevitabile scontro con questi sconosciuti, Artyom scopre un importante segreto sull'isolamento di Mosca rispetto al resto del mondo, apprendendo al contempo che sì, ci sono altre persone vive all'esterno della città. Vi risparmio ovviamente i dettagli della vicenda per permettervi di scoprirli da soli, ma vi basti sapere che, al termine di questo incontro, Artyom, Anna, Miller ed un team di altri soldati si imbarcano in un viaggio a bordo del treno, ribattezzato "Aurora", per entrare in contatto con altre comunità e trovare un futuro migliore lontano dai tunnel di Mosca e dalle radiazioni che hanno avvelenato gran parte della Russia.

MX Video - Metro Exodus

Questo incipit narrativo è l'escamotage utilizzato dagli sviluppatori di 4A Games per far uscire Metro Exodus dalla "comfort zone" della serie Metro, fatta di oscuri tunnel della metropolitana e di strade cittadine tossiche e invase dai mutanti, portandola in aree completamente inedite che, a loro volta, danno vita ad un gameplay più vario e diverso che in passato. Partendo da una Mosca in pieno inverno, con missioni che ci portano alla scoperta e conquista del treno, l'Aurora ci conduce tra paesi allagati, basi militari sotterranee, deserti post-apocalittici e rigogliose vallate, in un viaggio lungo un anno che attraversa, oltre al territorio sovietico, tutte e quattro le stagioni per culminare in un'ultima ambientazione urbana che, come per la città da cui tutto è iniziato, troviamo coperta da un bianco strato di neve e ghiaccio. Questa varietà di ambienti si traduce anche in una grande varietà di nemici (ma anche alleati) incontrati: scopriamo che i pochi sopravvissuti al di fuori della Russia si sono organizzati in comunità dalle regole molto diverse tra loro, incontrando così fanatici religiosi, gruppi di cannibali, criminali organizzati da un "barone" che ha sfruttato l'olocausto per crearsi un proprio regno e sette guerriere che vivono in simbiosi con la natura. Anche gli esseri mutati cambiano molto rispetto a quelli che infestavano le profondità e le strade di Mosca: alcuni, come i ragni e scorpioni giganti, fanno il loro ritorno, ma troviamo anche lupi e giganteschi orsi, strani esseri con il muso da talpa, vermoni acquatici ed una specie di sanguisughe giganti spara-acido. Quindi non vi preoccupate, anche se ci allontaniamo da Mosca la buona dose di tensione e persino di scare-jumps a cui la serie ci ha abituati finora non verrà certo a mancare, anzi.

Ma c'è un cambiamento ancor più importante che il viaggio dell'Aurora apporta alla serie, e risiede nel gameplay. Se avete giocato ai precedenti Metro, saprete che le avventure di Artyom hanno sempre avuto una struttura piuttosto lineare, da FPS "classico", con una buona libertà data al giocatore in merito a come affrontare i singoli scontri (se in maniera diretta o con un approccio stealth), ma il percorso da seguire è sempre stato obbligato. Metro Exodus cambia, anche se non in maniera radicale, questo approccio: tre delle cinque tappe che facciamo con l'Aurora ci conducono infatti a delle aree open world nelle quali, anche se abbiamo sempre un obiettivo specifico da raggiungere, possiamo muoverci liberamente esplorando tutto quello che vogliamo e perseguendo anche alcuni obiettivi secondari che i passeggeri del treno potrebbero assegnarci di tanto in tanto. La libertà è tale per cui, se decidiamo di esplorare liberamente, ci potrebbe capitare di assaltare e liberare un avamposto nemico ancor prima che la storia ci chieda di farlo, e quando arriverà il momento lo troveremo già pronto ad accoglierci senza alcuna resistenza.

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Ma la libertà d'azione si esprime anche nell'approccio che possiamo avere con i vari gruppi di nemici presenti in queste mappe open world: come per i precedenti titoli della serie possiamo optare per un approccio diretto oppure stealth, ed ogni area ci offre da questo punto di vista molteplici vie d'accesso così da permetterci di affrontare i nemici alle nostre condizioni. Non solo: questi tre mondi aperti dispongono anche di un ciclo giorno/notte completo e possiamo utilizzare dei letti per dormire fino all'alba o al tramonto, così da affrontare le varie situazioni di giorno, quando i nemici umani sono più attivi e reattivi ma ci sono meno mostri mutati, oppure di notte, con gli umani più facilmente attaccabili in modalità stealth (alla luce del giorno siamo facilmente individuabili anche in lontananza) ma con le aree selvagge infestate da numerosi mostri. Il gioco non dimentica comunque le proprie radici, e ci sono anche diverse sezioni, anche molto lunghe, in cui riemerge il gameplay più lineare e classico della serie, in cui seguiamo un percorso prefissato: è in queste sezioni che, guidati dalla mano invisibile degli sviluppatori, troviamo atmosfere che raggiungono il massimo della tensione e che ci procurano anche più di un salto sulla poltrona.

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Oltre alle novità descritte, il gameplay di Metro Exodus rimane alla base simile a quello dei precedenti episodi della serie: si tratta di un FPS dal ritmo non troppo serrato anche nelle fasi più action e dirette, nel quale ci troviamo ad usare molte armi diverse - pistole, fucili di precisione, fucili d'assalto, balestre e altro ancora - tutte modificabili con elementi aggiuntivi come mirini, calci, silenziatori, caricatori migliorati che possiamo recuperare smontando le armi dei nostri nemici. Un altro elemento che fa il suo ritorno è la cronica scarsità di munizioni, che ci porta a valutare bene le nostre azioni; stavolta però Artyom può contare su una sorta di "zaino-officina" che ci permette, dopo aver recuperato le risorse necessarie, di costruire al volo alcune delle scorte più utili e di riconfigurare le nostre armi con le componenti trovate. Ritorna anche la fida maschera antigas, necessaria nelle aree più tossiche, con la sua scorta limitata di filtri per l'aria da cambiare ad intervalli regolari. Anche i filtri, così come i kit di cura, sono creabili (a patto di avere le necessarie risorse) utilizzando il nostro zaino, mentre proiettili ed oggetti più complessi possono essere costruiti solo presso alcuni tavoli di lavoro sparsi per il mondo di gioco.

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Tra una tappa e l'altra, il viaggio di 12 mesi dell'Aurora mi ha portato via 22 ore giocando a difficoltà normale ed esplorando mediamente le varie aree, tralasciando comunque diversi luoghi opzionali, giocando in modalità stealth quando possibile. Questa durata può variare molto a seconda dell'approccio che sceglierete o se deciderete o meno di esplorare tutte le aree, ma comunque non credo possa scendere sotto le 15 ore anche alla difficoltà più bassa (potrete scegliere tra 6 livelli diversi). Inoltre la possibilità di giocare con approcci diversi ed anche in ore del giorno diverse crea una buona opportunità di rigiocabilità per il titolo. Chiudo infine questa prima parte della recensione confermandovi che il gioco è completamente doppiato in italiano, con una buona traduzione ed interpretazione da parte degli attori coinvolti.

Amore

Storia

- Anche se meno "misteriosa" rispetto agli episodi passati, la storia continua a rimanere uno degli elementi cardine anche in Metro Exodus. La storia principale ruota intorno alla ricerca di nuovi sopravvissuti con i quali condurre un futuro più roseo, ma le parti più interessanti e coinvolgenti sono quelle più intime, relative alle vicende dei nostri compagni di viaggio: Anna in primis, ma anche del comandante Miller e degli altri ospiti dell'Aurora. Anche le storie dei gruppi di sopravvissuti ostili che incontreremo, vissute tramite i dialoghi con alcuni personaggi e raccogliendo vari documenti, sono molto interessanti. Non tutte le domande troveranno una risposta ed anzi, alcune sembrano quasi venir dimenticate mentre si sviluppa la storia, ma comunque la trama in generale risulta essere estremamente affascinante e soddisfacente.

Varietà di ambienti e gameplay

- La novità più gradita di Metro Exodus è la grande varietà non solo di ambientazioni, ma anche di gameplay presente nel gioco, grazie alle aree molto diverse tra loro che l'Aurora ci vede esplorare. La nuova struttura del titolo di 4A Games ricorda tanti giochi diversi, da Far Cry a Mad Max passando addirittura per Wolfenstein (c'è una sezione da "corridor shooter" che sembra un chiaro omaggio al titolo id Software, anche grazie alla musica di sottofondo). In alcuni momenti, quando mi muovevo spegnendo le lampade con la balestra per creare l'oscurità, mi ha addirittura ricordato Splinter Cell! E la nuova struttura open world, unita alla già nota diversità di approcci della serie, non fa che migliorare ulteriormente il feeling di varietà, introducendo peraltro anche l'utilizzo di veicoli come un furgoncino, una barca a remi e la motrice di una locomotiva.

Scelte e conseguenze

- Un aspetto inatteso di Metro Exodus è quello legato alle scelte che potremo fare nel corso del gioco, talvolta neanche esplicitate in maniera troppo diretta, che portano poi a conseguenze nello status dei nostri compagni di viaggio. Ad esempio ad un certo punto avremo la possibilità di recuperare una chitarra per un nostro compagno, e se lo faremo nel resto del gioco lo vedremo spesso suonare e rallegrare gli altri passeggeri dell'Aurora. Oppure, in un livello specifico, un "nemico" particolarmente socievole ci chiede di non uccidere i suoi compagni, perché in fondo non sono cattivi: se dopo di quella richiesta adotteremo un approccio non letale, alla fine della missione un nostro compagno se la caverà incolume, mentre se uccidiamo tutti lui ne uscirà in sedia a rotelle e così rimarrà per il resto della storia.

Grafica

- Anche se ho lasciato questa voce per ultima nella sezione "Amore", è di fatto uno dei pregi che si fanno notare maggiormente in Metro Exodus. I ragazzi di 4A Games hanno svolto un lavoro incredibile dal punto di vista del design delle ambientazioni e tecnico, realizzando un gioco che riesce ad essere spesso spaccamascella grazie a textures definite, una grande mole di oggetti a video, effetti di luce volumetrici estremamente realistici ed un'atmosfera generale assolutamente azzeccata. Più di una volta vi stupirete per i paesaggi che il titolo vi saprà offrire, soprattutto su Xbox One X con HDR e 4K.

Odio

Difetti vari

- L'esperienza di Metro Exodus non è comunque esente da difetti: ci sono alcune mancanze che, seppur non così importanti da meritare un paragrafo dedicato, si fanno notare. Ho trovato ad esempio spiazzante il fatto che il gioco non offra degli slider per la calibrazione dell'HDR (c'è un controllo di Gamma ma è pensato per l'SDR, ed in HDR rende tutto troppo luminoso), dando come risultato sì ottimi effetti di luce, ma un certo appiattimento dei neri che sarebbe stato evitabile agendo sui controlli di luminanza e contrasto. Un'altra cosa che non mi è piaciuta molto sono le animazioni dei personaggi durante le cut-scene, che talvolta risultano troppo enfatizzate e finte. Chiudono la carrellata un mixaggio delle voci un po' troppo basso rispetto al resto del gioco e rari crash (mi è accaduto tre volte durante le 22 ore di gioco).

Open world limitato

- Se l'aggiunta di sezioni open world si è rivelata essere una gran bella idea, è un peccato che, una volta spostatici alla tappa successiva del nostro viaggio, non si possa più tornare all'area precedente per completare magari alcune aree che avevamo lasciato da parte. Mi rendo conto che, dal punto di vista della storia, sarebbe stato difficile giustificare dei viaggi avanti e indietro non solo nello spazio ma anche nel tempo (ogni area è ambientata in una stagione diversa), ma sarebbe stata utile una "modalità esplorazione", sbloccata magari alla fine della storia, che ci permettesse di tornare a piacimento nelle aree già visitate. Dal menu principale è possibile tornare in capitoli della storia già completati, ma questo li riavvia completamente, cut-scene comprese, costringendoci a rifarli da zero.

Tiriamo le somme

Metro Exodus rimane fedele alle proprie origini migliorando però la formula della serie con una gradita componente open world ed un maggior livello di varietà sia nelle ambientazioni che nelle situazioni di gioco, il tutto accompagnato da una resa grafica superlativa ed una storia più intima che in passato ma comunque coinvolgente. Se amate gli FPS single player e story-driven, non potete farvelo sfuggire.
8.7

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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