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Sheltered

Recensione - ShelteredXbox One DigitalGame

Nel panorama vastissimo dei simulatori/gestionali, Sheltered va a collocarsi in una zona ancora praticamente inesplorata sulle console casalinghe: la sopravvivenza - e la gestione delle risorse - dopo un olocausto nucleare. Facciamo la conoscenza con il rifugio antiatomico di Unicube e Team17.

Il Gioco

Come sarebbe vivere sepolti all’interno di un rifugio antiatomico, dopo una guerra totale che ha quasi annientato l’umanità? Sheltered prova a darci la risposta a questa domanda, mettendoci nei panni di una famigliola di quattro sopravvissuti che si riparano all’interno di un rifugio trovato per caso. Il gioco, già da molto tempo disponibile nel programma Game Preview, è ora giunto alla sua versione definitiva. Appena avviato Sheltered il primo compito che ci viene assegnato è quello di creare i membri della famiglia che dovremo far sopravvivere: i personaggi sono obbligatoriamente due adulti e due bambini con questi ultimi che partono ovviamente più deboli degli adulti, mentre sesso e colore della pelle sono selezionabili a piacimento e non influiscono in alcun modo sulle loro caratteristiche. Altri parametri di personalizzazione meramente estetici riguardano poi il tipo e il colore dei vestiti, il tipo di pettinatura, il colore dei capelli e la corporatura. Due aspetti che influiscono concretamente sul gioco sono invece le “caratteristiche” e le “statistiche predefinite”.

Le “caratteristiche” disponibili sono: Igienico, Piccolo Mangiatore, Coraggioso, Dormiglione dal sonno profondo, Laborioso, Partecipe, Ottimista e Ingegnoso. Ognuna di queste lascia al personaggio un bonus particolare: ad esempio l’Ingegnoso ha più probabilità di recuperare elementi quando smonta gli oggetti, oppure il Partecipe crea e ripara gli oggetti più rapidamente. Per ognuna di queste caratteristiche esiste anche il suo opposto, che però non può essere equipaggiato nel momento della creazione dei personaggi: queste caratteristiche negative (Poco Igienico, Grande mangiatore, Codardo, Dormiglione dal sonno leggero, Pigro, Distaccato, Pessimista, Sprecone) possono apparire in altri personaggi che si incontrano durante il gioco. Le “statistiche predefinite”, invece, determinano il pacchetto di partenza di ognuno dei quattro membri e sono Educato (basata sul carisma), Erudito (basata sull’intelligenza), Atletico (basata sulla destrezza), Preoccupato (basata sulla forza), Navigato (basata sulla percezione), Logico (basata su intelligenza e carisma) e Versatile (con il valore “4” su tutte le statistiche). Esistono caratteristiche equivalenti anche per i bambini, anch’esse basate sui medesimi parametri, ma dal valore totale leggermente più basso. Ciascuna delle statisticheha una sua funzione specifica: un alto valore di “carisma” ad esempio determina una maggiore possibilità di fare buoni affari con i mercanti. Ognuna di queste voci vengono ottimamente spiegate durante la creazione dei personaggi, così da permetterci di assegnarle in piena consapevolezza.

MX Video - Sheltered

Al termine della creazione dei quattro personaggi dobbiamo scegliere il nome della famiglia e il nostro animale domestico. Anche questo quinto elemento si riflette in qualche modo nella difficoltà della gestione del gruppo: alcuni animali implicano grandi e utili bonus, ma al prezzo ad esempio di tante razioni di cibo giornaliere, o di acqua. Terminata la creazione della famiglia inizia il gioco vero e proprio, introdotto da un comodo ed esauriente tutorial che insegna le meccaniche di base. Questa guida rapida spiega aspetti che dovrebbero essere scontati per un gioco PC, ma un po’ meno su una console che non dispone di un’interfaccia mouse/tastiera. Il gameplay è infatti basato su un’interfaccia a puntatore stile mouse che ci permette cliccando su oggetti e personaggi, di interagire con essi con un menu a tendina apposito. Un po’ macchinoso all’inizio, ma per chi ha già giocato a Minecraft/Terraria non dovrebbero esserci grosse difficoltà.

L’unico obiettivo del gioco è la sopravvivenza della famiglia, e di conseguenza una partita termina quando tutti i membri sono morti. Come fare a sopravvivere più a lungo? Mediante una gestione razionale delle risorse, che sono scarse e si consumano in fretta. Le risorse “rinnovabili” come l’acqua possono essere reperite mantenendo funzionante il sistema di filtraggio delle acque piovane (e sperando che piova a sufficienza). Il cibo può essere reperito piazzando delle trappole all’esterno dell’ingresso del rifugio, mentre l'unico modo per reperire il carburante per alimentare il generatore e tutte le risorse per il crafting è l’esplorazione della zona contaminata. Nel rifugio è infatti presente un trasmettitore radio che permette di consultare la mappa delle vicinanze e di organizzare spedizioni di ricerca: queste hanno un costo in termini di cibo e di acqua a seconda della distanza dalla base.

Durante l’esplorazione è possibile conoscere nuovi sopravvissuti, che possono avere intenti pacifici o bellicosi e che possono essere utili o deleteri all’interno della nostra micro-comunità sotterranea (e spesso, almeno all’inizio, sono più che altro deleteri). Portare a termine le missioni di esplorazione fornisce un numero casuale di risorse di vario genere, nonché una sorta di punti esperienza che vanno a migliorare le statistiche di riferimento; ad esempio reclutare un sopravvissuto migliorerà la statistica di intelligenza e così via.

La mancanza di cibo, acqua e risorse non è però l’unico pericolo di Sheltered. Occasionalmente infatti capiterà che qualche banda di predoni tenti di razziare il nostro rifugio, inoltre non attrezzarsi e quindi non prendersi cura dei bisogni primari degli occupanti farà salire il livello di stress degli stessi, causandone una prematura dipartita per cause “naturali”. Il rifugio a nostra disposizione è inizialmente molto piccolo, ma può essere espanso grazie ai vari materiali che troviamo in giro per la zona contaminata. Di base è inoltre disponibile un tavolo da lavoro tramite il quale è possibile creare una vasta scelta di oggetti che possono aiutarci nel raggiungimento dell’obiettivo finale.

A livello tecnico/artistico il gioco fa uso di una visuale a scorrimento 2D in pixel art, mentre a livello sonoro ci troviamo di fronte a musiche suggestive che accompagnano perfettamente l’atmosfera post-apocalittica. Il gioco è completamente tradotto in italiano, non sono presenti invece dialoghi doppiati.

Amore

Simulazione realistica

- Sheltered rappresenta forse la scelta migliore fra i giochi del genere in commercio. Rispetto al suo alter-ego per dispositivi mobile, Fallout Shelter, il titolo di Unicube essere più realistico e rappresenta una sfida completa. Nel gioco infatti occorre rimanere concentrati e centellinare al massimo le risorse disponibili, in caso contrario la partita diventerà molto corta. Mentre nel gioco mobile di Fallout il gameplay si concentra nell’espansione del Vault e poco altro, in Sheltered la simulazione si amplia offrendo un’esperienza survival a tutto tondo.

Tantissime opzioni

- Normalmente gli indie a basso budget non hanno questo livello di completezza. Sheltered invece offre un sacco di opzioni e di approcci alla sopravvivenza: il banco da lavoro ci permette di personalizzare senza limiti le aree del vault, le missioni ci danno la possibilità di scegliere gli oggetti da depredare oppure, nel caso in cui affrontiamo qualche incontro, possiamo scegliere se affidarci alla forza bruta oppure se tentare di arruolare i personaggi incontrati, o ancora tentare di fare qualche affare con loro.

Odio

Difficoltà troppo elevata

- Sheltered è davvero difficilissimo, soprattutto all’inizio, e non saper gestire benissimo le risorse fin da subito (considerato poi che sono tutte casuali, pioggia compresa) può portare rapidamente al game over con relativa frustrazione. Gli amanti dei titoli survival particolarmente impegnativi potrebbero magari ritenerlo un pro, ma personalmente non ho apprezzato questo tipo di difficoltà non progressiva o scalabile: il gioco è difficile e basta, non agevola il giocatore o lo accompagna con una rampa di difficoltà crescente. Tutto si riduce a un semplice trial and error, dove le cose precipitano molto velocemente.

Interfaccia simil-PC e localizzazione approssimativa

- E' evidente come l'interfaccia utente di Sheltered sia un porting quasi diretto di quella PC, con un puntatore simil-mouse e senza alcun adattamento al pad delle meccaniche di base. Nel menu di creazione dei personaggi sono persino presenti i pulsanti usati su PC, che possono essere cliccati scorrendo con il pad, ma sono anche presenti le corrispondenti versioni console con la mappatura dei vari tasti del controller. Altra questione è la traduzione: il gioco è completamente in italiano, ma la traduzione contiene parecchi e macroscopici errori.

Tiriamo le somme

Sheltered propone una buona idea di esperienza survival/gestionale post-apocalittica, ma la sua croce e delizia è rappresentata dall'elevato livello di difficoltà che per alcuni potrebbe costituire un vero stimolo, mentre per altri sarà uno scoglio insormontabile. Consigliato agli amanti dei gestionali con tanta, tanta pazienza.
7.5

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L'autore

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Quando gli hanno chiesto di comporre una Bio, ha pensato subito alla natura e all’ambiente. Una volta rinsavito, ci ha raccontato di essere un appassionato di Basket e Calcio, videogiocatore accanito, predilige RPG, FPS e TPS. In generale però non si tira indietro di fronte a nulla. A tempo perso è anche speaker in una Web Radio.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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