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EA vs UbiSoft: Riassunto
di
Duff
P
Su LeMonde.fr é stato pubblicato un altro interessante articolo sulla controversa questione EA-Ubisoft. Visto che l'argomento ci interessa particolarmente ve ne proponiamo un "breve" riassunto tradotto e commentato in italiano sperando di farvi cosa grata.
Dopo che lo scorso 20 Dicembre Electronic Arts aveva annunciato l’acquisizione del 19.9% del capitale azionario di UbiSoft si sono scatenate una lunga serie di voci riguardanti possibili conclusioni della vicenda e possibili nuovi scenari non proprio idilliaci per il mondo dei videogiochi.Fin da subito UbiSoft si è apprestata a definire come ostile l’azione intrapresa dal publisher statunitense e dopo che aveva annunciato una serie d’incontri con gli azionisti per definire un’eventuale strategia di difesa si era sollevato un vero e proprio valzer di possibili alleanze arrivando al culmine a preventivare un possibile intervento del Governo Francese.
Il 6 gennaio scorso però, UbiSoft tramite un comunicato ha fatto intendere come non vi sia alcun partner potenziale fra tutti quelli fino ad oggi citati.
EA da parte sua ha dichiarato che non intende mirare ad alcuna poltrona del consiglio d’amministrazione d’UbiSoft. Non sappiamo quanto sia realistica o di facciata questa affermazione ma crediamo sia legata al fatto che entro fine mese, la FTC (Federal Trade Commission) l’autorityy per la concorrenza americana, dovrà esprimere il proprio parere su questa operazione da 65 milioni d’euro.
Solo dopo il parere favorevole della FTC la transazione sarà effettiva ed EA avrà dieci giorni di tempo, secondo i termini dati dalla AMF Francese (Autority dei mercati Finanziari) per dichiarare le proprie intenzioni in merito. EA dovrà quindi dire se nei prossimi dodici mesi intende continuare ad acquistare azioni UbiSoft, se mira a qualche posto nel consiglio d’amministrazione e se l’azione intrapresa è stata presa da sola od in concerto con qualche altra società.
Che l’azione intrapresa da EA sia solamente di carattere difensivo come ha avanzato qualcuno è difficile da pensarsi. Certo è che se EA negli USA spopola con i suoi titoli sportivi, nel settore azione ed avventura il publisher Francese le da molto filo da torcere e l’alto livello qualitativo dei team di sviluppo di UbiSoft fa sicuramente gola a chiunque.
Per alcuni, un altro piccolo segnale di questa vicenda, a noi passato sfuggevolmente sotto gli occhi, è stato il fatto che il regista Peter Jackson abbia deciso di conferire a UbiSoft lo sviluppo del gioco sul suo prossimo film, King Kong, invece di scegliere di proseguire con EA dopo l’esperienza fatta con la trilogia del Signore degli Anelli.
C’è chi descrive la mossa degli americani come diretta conseguenza del fatto che ormai produrre un videogioco abbia raggiunto costi enormi tra acquisto di licenze, sviluppo e marketing e che quindi EA per assicurarsi maggiori volumi di vendite mira ad eliminare i concorrenti più agguerriti comprandoli. Uno scenario che ci farebbe abbastanza rabbrividire.
La situazione insomma sembra abbastanza buia, anche perché tra tutte le voci riguardanti possibili alleanze pian piano ne restano sempre meno. Vivendi Universal Games, citata fra le possibili interessate, ha smentito la cosa. Forse essendo da poco risollevatasi dai guai dell’anno scorso non è pronta per un azione così importante. L’ipotesi della fusione di UbiSoft con Gameloft, famosissimo produttore di videogiochi per cellulari sembra troppo lunga e complessa da portare in porto. L’intervento del Governo poi, se da un lato dovrebbe stare molto attento ai rigidi controlli della Comunità Europea, dall’altro incontrerebbe numerose difficoltà nel giustificare un suo intervento visto che UbiSoft non possiede “tecnologie sensibili”. La Caisse des dépôts, detentrice del 5.6% del pacchetto azionario d’UbiSoft si è dichiarata contraria ad un eventuale partecipazione ad un “Meccano Industriale”. Infine, nemmeno l’organizzazione del sindacato degli editori (SELL) sembra essersi mossa a favore di alcuno visto che la sua priorità è che siano mantenuti i posti di lavoro in Francia e dei 2000 sviluppatori di UbiSoft solamente 300 si trovano sul suolo del Pentagono.
Insomma, la vicenda è molto complessa, speriamo solo di avere qualche buona notizia nei prossimi giorni perché personalmente quello che più ci piace di UbiSoft è la sua natura europea.
Se volete dire la vostra a riguardo venite pure sul forum a parlarne.
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