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High On Life

High on Life - provato alla gamescom

High On Life uscirà (in esclusiva console su Xbox e direttamente su Game Pass) il prossimo dicembre, con un ritardo di circa un mese e mezzo rispetto ai piani inziali di Squanch Games. Noi abbiamo però avuto la possibilità di provarlo in anteprima alla gamescom: eccovi il resoconto della nostra sessione hands-on con lo sparatutto più fuori di testa dell’anno!
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Da quando si mostrò a sorpresa allo Showcase Xbox dello scorso giugno, High On Life si è impresso nella memoria collettiva come il “gioco con le armi che parlano”, e l’originale trovata delle armi antropomorfe resta sicuramente il tratto più appariscente di questo titolo, che per il resto si presenta con un gameplay da FPS assolutamente classico. Le armi in questione sono coloratissime e quanto mai fantasiose, dotate di animazioni spassosissime che hanno l’unico limite di non poter essere gustate appieno mentre si è concentrati sull’azione: bisogna riguardarsi una clip con calma per apprezzare come l’espressione dell’arma costantemente reagisca a situazioni e dialoghi.

MX Video - High On Life

Grazie alla presenza ben in vista di questi insoliti partner, giocando non ci sente mai soli: le armi interagiscono continuamente con il protagonista, commentandone le azioni, fungendo in alcuni casi da guida per i compiti da affrontare o spronandolo all’azione in altri (la primissima e spassosa uccisione di cui mi sono reso responsabile è avvenuta su pressante istigazione della mia stessa pistola!), insomma, si ha quasi la sensazione di trovarsi in un “buddy movie” e di vivere gli scontri a fuoco con un compagno (anzi: più compagni!) sempre al nostro fianco.

I nostri loquaci compagni d’avventura rappresentano un’ottima occasione per sfruttare al meglio la pungente penna di Justin Roiland, già autore della serie Rick & Morty e motore creativo di High On Life, il quale riversa a piene mani nel gioco il suo umorismo caustico e spesso sopra le righe. I dialoghi e battibecchi con le mie armi sono stati spesso capaci di strapparci una sonora risata nel bel mezzo di una sparatoria, e va considerato che il capitolo che ho potuto provare non mi ha consentito di saggiare l’intero arsenale a disposizione, essendo limitato soltanto alle armi iniziali: pistola e pugnale. I testi e le battute funzionano alla grande anche per merito di un cast di voci recitanti di prim’ordine (così come in Rick & Morty, lo stesso Roiland ne fa parte) che pare rimarranno, comunque, solo in inglese: il gioco supporterà i sottotitoli italiani, mentre i dissacranti dialoghi rimarranno in inglese.

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Naturalmente la creatività di Roiland non si è dedicata solo alle armi, ma permea tutto il gioco: la trama surreale (in cui siamo chiamati a salvare la Terra da alieni che si drogano di esseri umani!), l’ambientazione, i dialoghi con gli NPC, questi ultimi davvero memorabili.

La versione di prova messaci a disposizione da Xbox mi ha consentito di farmi un’idea abbastanza completa di ciò che High On Life ha da offrire. Partendo dalla casa/hub (ricolma di poster, citazioni, easter egg vari) ho accettato l’ingaggio come cacciatore di taglie da parte di un alieno a… tre occhi, dopo di che ho attraversato un paio di ambienti facendo strage di alieni, fino a trovarmi ad affrontare la boss-fight già ampiamente diffusa dai trailer del gioco.

I circa venti minuti di sessione sono volati via piacevolmente, confermando la sensazione di trovarmi di fronte ad uno shooter che non pretende di inventare nulla di nuovo, ma che risulta comunque assai giocabile: per quanto basilare nel suo gunplay (anche se dai trailer ci hanno fatto pregustare un buon numero di armi assai intriganti) e con mappe di gioco sostanzialmente lineari (pur avendo una struttura di gioco da metroidvania), High On Life, pad alla mano, “funziona” dannatamente bene e se qualche dubbio può venire, è semmai sulla longevità del gioco, che potremo valutare solo con la versione completa. Se a ciò aggiungiamo il divertimento portato da uno stile artistico e narrativo personalissimo, ecco che la ricetta per un titolo capace di farsi notare è servita.

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Esuberante ma raffinato, questo gioco mi ha riportato alla mente Sunset Overdrive: stessa atmosfera cartoonesca da colori sgargianti, stessa voglia di privilegiare l’azione senza troppi pensieri, stesso gusto per l’umorismo irriverente e sboccato (peraltro mi è stato confermato che High On Life avrà un rating “solo per adulti”). Non resta che augurarsi che possa seguire le orme del titolo di casa Insomniac, rivelandosi una delle esclusive Xbox più interessanti di questa stagione; le premesse ci sono tutte!

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L'autore

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La sua passione per il gaming nasce nel lontanissimo 1982 con Gorf per Vic-20, ma da quando ha scoperto le "gioie" della caccia agli obiettivi, gioca solo su Xbox. Il suo nemico giurato è l'Arretrato, smisurato ed in costante aumento. Maguzzolo però non si arrende: armato di sei console ed un numero sterminato di controller, continua a dare battaglia.

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