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img Gears of War 4
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Gears of War 4 - impressioni post-Beta

Per due settimane i ragazzi di The Coalition ci hanno dato la possibilità di scoprire il comparto multigiocatore di Gears of War 4 e così, dopo aver analizzato la beta prima dell'apertura al pubblico, è giunto il momento di tirare le somme finali su quanto visto in compagnia di tutti gli altri giocatori.
Con l’arrivo della maggior parte della popolazione videoludica, abbiamo potuto giudicare la tenuta dei server dedicati: nonostante l’elevato numero di giocatori, non hanno mostrato segni di cedimento ed il matchmaking è stato sempre rapido. Questo, ovviamente, non vuol dire che tutte le partite si siano distinte per una connessione perfetta. Rispetto ai predecessori, Gears of War 4 si è rivelato stabile e più equilibrato nel comprendere se il giocatore abbia veramente messo a segno il colpo, evitando spiacevoli situazioni nelle quali il nemico non implode di fronte alla potenza del nostro Fucile a Pompa Gnasher, anche se sono capitate circostanze decisamente assurde e a rischio imprecazione. Gears è pur sempre Gears, pur nei suoi difetti. Ho rilevato invece qualche problema di hit detection con l’Arco Torque: in alcuni casi la freccia sembrava attraversare tranquillamente il corpo degli avversari nonostante venisse puntata chiaramente contro di loro. Evidentemente ciò che ci faceva vedere il gioco, nello specifico la posizione di un giocatore in lontananza, non corrispondeva esattamente al suo vero posizionamento. Qualche bug di troppo anche con il Dropshot e con le granate, il cui raggio d’azione riusciva magicamente a superare le barriere nelle mappe “Dam” e “Foundation”. Piccolezze che dovrebbero essere risolte nella versione definitiva: per il resto ho trovato lo Gnasher e il Lancer calibrati al punto giusto, al contrario dell’Hammerburst, praticamente inutilizzato e poco efficace.

Level design e direzione artistica

Un problema evidente e che era già emerso alla nostra prima prova è la tendenza a chiudere gli avversari nella zona di respawn a loro assegnata, a meno che il gioco non scambi con maggior frequenza i punti di rinascita, fatto che puntualmente non avviene. Le tre mappe rese disponibili nella beta (Dam, Harbor, Foundation) sono troppo simmetriche e lineari ed i personaggi, essendo abbastanza veloci, potevano correre da una parte all’altra del campo in una decina di secondi. In sostanza ci sono tre metodi per affrontare il problema: cambiare radicalmente la geometria delle mappe (come affrontato da Epic Games in Gears 3); impedire che la squadra avversaria invada la zona di respawn (penso a torrette e protezioni laser, citofonare Blacklight: Tango Down datato 2010); rendere variabili i punti di rinascita come si è visto nella modalità Dodgeball, intensificando però lo scambio tra i due lati opposti.

Gears of War 4 ha delle difficoltà a trovare la sua identità e riconoscibilità, a causa anche dal fatto che gli sviluppatori si ritrovano, per esigenze di trama, a concepire un mondo nuovo e un nemico che non riprenda eccessivamente le caratteristiche delle Locuste. Sta di fatto che, se nelle immagini tratte dalla campagna in singolo e diffuse fino ad oggi si riesce a respirare la classica atmosfera di Gears of War, nelle tre mappe viste fin qui questa stessa atmosfera viene a mancare.

È come se il tutto si fosse ridotto al multiplayer di un normale sparatutto in terza persona privo della sua personalità, che non può essere legata unicamente agli scontri tra Fucile a Pompa e Motoseghe, seppur elementi caratterizzanti della saga. Non voglio dare la colpa alla scelta di strizzare (di molto) l’occhio alle competizioni per pro-gamer, ma è palese che alcune limitazioni sono state inserite proprio per facilitare l’uso del gioco nell’eSport. È questo il motivo per cui possiamo scordarci gli eventi meteorologici che modificano estremamente l’ambientazione, ora rilegati al single player, e che avevano reso affascinante Gears of War 2 (penso alla valanga e alla grandine delle omonime mappe). Ed è anche questo il motivo per cui, oltre alla linearità accennata alcune righe sopra, molte mappe sono ambientate di giorno per favorire una visuale migliore.

Vorrei dire a The Coalition di non dimenticare il casual player, perché il grosso delle copie non vengono di certo vendute nei circoli dei professionisti, ma ormai è troppo tardi. La realtà è che il multiplayer di Gears of War 4 sta andando in una direzione completamente diversa da quella che abbiamo avuto modo di conoscere e per il quale ci siamo innamorati. Che dire poi delle Destroyed Beauty, ormai scomparse dalle scene… il feeling industriale visto sin qui non si addice alla serie.

Dodgeball

Nella nostra precedente prova, eseguita con un gruppo ristretto di giocatori e giornalisti prima che la beta fosse scaricabile dai possessori della Ultimate Edition di Gears of War, non mi era stato possibile provare la modalità Dodgeball. Questa consiste in uno scontro a round in cui l’obiettivo è eliminare ogni singolo giocatore della squadra avversaria: per rendere il tutto più avvincente, gli sviluppatori hanno pensato bene di sconvolgere i ritmi facendo rinascere un nostro compagno morto in battaglia in cambio dell’uccisione di un nemico. Quindi, non tutto è perduto se rimane un singolo giocatore contro altri membri della squadra avversaria: con abilità e pizzico di fortuna si possono ribaltare le sorti della partita. La forza di questa modalità, che giudico come un incrocio tra Zona di Guerra e Deathmatch a squadre, è l’adrenalina che scorre nei momenti in cui sai di essere in difficoltà e che una singola mossa può sia farti perdere definitivamente oppure aiutarti a vincere. Ti ritrovi a fare il tifo per i tuoi compagni in attesa che il round si concluda, mentre in TDM il tutto scorre più fluido fino al termine, e allo stesso tempo non ti annoi aspettando all’infinito di tornare in campo. Dodgeball, per quanto mi riguarda, sarà il rifugio perfetto nel caso mi stuferò dei ritmi del Deathmatch, in attesa di capire quali sono le altre novità in arrivo nel multiplayer in termini di gametype.

In conclusione, questa beta multigiocatore di Gears of War 4 ci ha restituito delle certezze in termini di gameplay e gunplay, immutati se non leggermente evolutisi rispetto ai precedenti capitoli della serie. Allo stesso tempo, personalmente, non mi hanno convinto le scelte artistiche e quelle di level design, pur consapevole che il single player sarà nettamente differente e tirato a lucido graficamente. Se non ci saranno altri test pubblici all’orizzonte, il giudizio finale è ovviamente rimandato al momento dell’uscita del gioco.

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