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Assassin's Creed: Revelations
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Assassin's Creed: Revelations - visto alla GC

Alla GamesCom non poteva ovviamente mancare il nuovo capitolo di quella che è diventata in pochi anni una delle serie più importanti e seguite del panaroma videoludico, ossia Assassin’s Creed Revelations, presente a Colonia attraverso una demo single player giocata per noi da alcuni membri del team Ubisoft responsabile dello sviluppo del gioco, coi quali abbiamo potuto anche scambiare anche quattro chiacchiere sulle novità introdotte in questo capitolo. Eccovi il resoconto dell'incontro.
Di cosa si tratta
Revelations è il quarto episodio della serie Assassin’s Creed, iniziata con Altair al periodo della Terza Crociata in Terra Santa (1191 D.C.) e proseguita poi tra Firenze, Venezia, Roma e altre città con Ezio Auditore nel periodo dello splendido Rinascimento Italiano (1476-1499 D.C.). La serie narra le storie incrociate dell’ordine dei Templari e di quello opposto degli Assassini, del quale appunto facciamo parte. Tutte e due le fazioni sono alla ricerca di antichi manufatti dagli incredibili poteri, i Frutti dell’Eden, la cui ricerca dura fino ai nostri giorni, attraverso la discendenza dei membri di questi due Ordini. Gli eventi narrati in Assassin’s Creed Revelations si svolgono ora a Costantinopoli e dintorni, qualche decina di anni dopo quelli di Brotherhood, per l’esattezza nel 1511 D.C. e vedono ancora Ezio (palesemente invecchiato, dato che la sua età stimata dovrebbe essere ora 52 anni) come protagonista di questa nuova avventura, impegnato nel ritrovamento di cinque chiavi essenziali per accedere alla biblioteca del suo antenato Altair, dove dovrebbe essere custodito un misterioso e pericoloso artefatto in grado di eliminare l’ordine degli Assassini. Per il gran finale è comunque previsto anche il ritorno di Altair, attraverso una serie di flashback che ci sveleranno ulteriori particolari della sua vita e delle sue imprese, promettendo quindi dare una risposta a tutte le domande lasciate fino ad oggi in sospeso.

Cosa abbiamo visto
Dopo il bellissimo filmato d’esordio dell’E3 ambientato nell’esotica Costantinopoli, a Colonia mi è stata mostrata una demo molto diversa, che potete vedere voi stess in questo video per capire meglio di cosa si tratta e farvi un’idea più precisa del materiale che ho avuto modo di osservare e discutere con gli sviluppatori. Ammetto che il primo impatto non è stato positivo quanto speravo; la roccaforte vicino Masyaf non l’ho trovata affascinante quanto l’assolata capitale bizantina dei precedenti video, forse anche per via dell’ambientazione notturna o perché il piccolo villaggio assomigliava troppo ad altri già visti nei precedenti capitoli. Anche la scena iniziale con la battaglia tra le due carrozze mi ha dato un forte senso di déjà-vù e solo dopo aver visto Ezio arrampicarsi sulle mura e attivare il senso dell’aquila potenziato ed evoluto, ho incominciato finalmente a vedere delle piccole differenze con i vecchi episodi. Il nuovo senso permette infatti di distinguere non solo tra persone neutrali e nemici, ma è utile anche per seguire le tracce del nostro bersaglio, evitando quindi di girare a vuoto.

Un’altra gradita sorpresa è stata l’introduzione delle bombe, il loro uso e soprattutto la loro creazione. Durante la partita infatti si può accedere a delle postazioni per fabbricare questi ordigni esplosivi, mischiando gli oggetti utili che abbiamo precedentemente raccolto o ottenuto attraverso particolari missioni. Le categorie di bombe sono principalmente tre: ci sono quelle letali, quelle tattiche e quelle utili per creare un diversivo. Il responsabile Ubisoft che giocava la demo ce ne ha mostrate diverse: da quelle esplosive, utili per farsi strada in modo diretto ed aggressivo, fino a quelle che possono essere messe vicino ad un cadavere nemico per poi esplodere quando le guardie provano a perlustrare il corpo esanime. Infine ci sono state mostrate anche quelle utili durante le fughe, per rallentare i nostri inseguitori; basta spargerle sul terreno alle nostre spalle e aspettare che le guardie nemiche ci passino sopra ed il gioco è fatto. La cosa più interessante riguarda però la quantità di bombe che è possibile creare mischiando i vari elementi; mi è stato confermato che attualmente i tester della Ubisoft sono riusciti ad ottenere circa 200 tipi di bombe diverse, e nonostante alcune varino soltanto come raggio di gittata dell’esplosione, mi è sembrato un numero davvero cospicuo di possibilità che potrebbe permettere una discreta personalizzazione del nostro arsenale, per adattarlo meglio al nostro stile di gioco.

Riguardo alle armi invece ne sono state confermate circa una trentina, ma sulla loro natura non mi è stato detto molto. Il combat-system mi è sembrato per il resto troppo simile alle precedenti versioni e presentava ancora quello che personalmente reputo un difetto enorme, cioè il fatto che Ezio combatte sempre contro una persona alla volta anche quando accerchiato da più nemici, come se gli altri stessero diligentemente aspettando il loro turno per farsi sotto. Speravo che questo limite fosse stato in qualche modo rimosso e infatti ho domandato allo sviluppatore che giocava la demo (e che era tra l’altro il responsabile creativo del gioco) come mai il sistema di combattimento non fosse stato cambiato; lui mi risposto che in Ubisoft ritengono questo modo già ottimo e che secondo loro ormai i giocatori si sono abituati così, come se fosse un marchio della serie e che eventuali cambiamenti avrebbero potuto destabilizzare i fan. Ha aggiunto poi che comunque in Revelations sono state introdotte delle prese e delle proiezioni molto simile alle mosse di judo e che inoltre in questa nuova avventura potremo avvalerci del rampino di Ezio anche per usarlo contro i nemici, ma non mi ha spiegato esattamente come questo accadrà e quale sarà l’entità del danno. Riguardo al rampino non mi è stato detto molto, come se gli sviluppatori avessero volontariamente dribblato l’argomento per non rovinare la sorpresa, quindi non ci resta che attendere il gioco per capire le reali potenzialità di questo nuovo gadget.

Ad un ulteriore domanda sulla longevità del titolo, mi è stato risposto che il gioco durerà circa 15 ore alle quali si aggiungeranno come sempre altre ore extra per chi vorrà completare anche le varie missioni secondarie o concentrarsi sulla raccolta di vari bonus. La cosa che invece mi è piaciuta molto è stata la possibilità di usare ancora una volta il mitico Altair, seppure questa opportunità sia limitata solamente al momento in cui entreremo in possesso di ognuna delle cinque chiavi utili ad aprire la biblioteca di Altair. Questi flashback, seppur brevi, mi sono sembrati un modo piacevole e coerente per riproporre un personaggio molto amato dai fan della serie e renderlo partecipe dell’ultimo episodio di questa serie di avventure.

Tecnicamente il gioco non mi è sembrato migliorato dal precedente Brotherhood; se ci sono state delle migliore grafiche nel motore di gioco sicuramente non era il livello mostrato il banco di prova più azzeccato per mostrarcele. Anche le animazioni e le skin facciali mi sono sembrate identiche al passato ma questa non è una cosa certamente negativa data la buona qualità estetica che da sempre accompagna la serie di Assassin’s Creed e che, sicuramente, anche in questo capitolo ci regalerà panorami incantevoli e suggestivi delle principali zone dell’impero Ottomano.

Tiriamo le somme
Alla fine della presentazione, sono uscito dalla saletta con la convinzione che Assassin’s Creed Revelations sarà un gioco coerente con la filosofia della serie; avrà un buon comparto tecnico, offrirà il solito gameplay rodato e collaudato da anni e racconterà finalmente l’epilogo della saga di Ezio Auditore, oltre che rivelarci nuovi dettagli sul passato di Altair. Insomma, sarà esattamente come dove essere, niente di più e niente di meno. La sensazione che però la serie si sia adagiata un po’ troppo sugli allori è forte, molto forte. Personalmente giocherò Revelations solo per la curiosità di vedere come finirà la storia; il resto del gioco per me ormai è troppo scontato e ha perso molto del suo fascino iniziale. I combattimenti sono troppo facili, poco credibili e poco appaganti, le sezioni platform idem… insomma tutto mi sembra sia strutturato per non scontentare nessuno e permettere a tutti di arrivare alla fine senza troppa fatica. Il fatto stesso che gli sviluppatori siano orgogliosi di un combat system ormai obsoleto e che abbiano timore di introdurre cambiamenti sostanziali per non scontentare i fans (o per non far calare le vendite?) mi sembra una testimonianza abbastanza ovvia di come la serie, dal prossimo capitolo, abbia davvero bisogno dell’introduzione di importanti novità per riuscire a catturare di nuovo l’attenzione e l’interesse di chi, come me, ha amato tanto i primi episodi ma ora ha l’impressione che il brand col trascorrere degli anni abbia perso un bel po’ di fascino e di mordente. E' comunque molto probabile che gli sviluppatori stiano riservando tutte le sorprese e gli stravolgimenti al gameplay per Assassin's Creed III: nel frattempo non rimane che goderci la conclusione della storia di Ezio in Revelations.

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