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From Dust

From Dust - la presentazione italiana

Ubisoft ha iniziato a puntare molto sul pontenzialità dei sistemi di digital delivery come il Live Arcade. Dopo l'ottimo Outland è in arrivo un nuovo titolo estremamente ispirato e ricco d'innovazione, creato dall'autore di storici giochi per Amiga come Future Wars e Another World; si tratta di From Dust, e l'editore ci ha dato la possibilità di provarlo in anteprima. Eccovi cosa abbiamo scoperto.
Realizzare un videogioco non è un compito semplice, se a questo si aggiunge il fatto che il titolo debba risultare anche originale e innovativo, il compito si fa ancora più arduo. Fin dal suo annuncio durante la GDC 2010, From Dust ha avuto l’onore e l'onere di rientrare di diritto all’interno di questa categoria. Oltre ad un interessantissimo design, il gioco può vantare Eric Chahi a capo del progetto, il talentuoso programmatore francese conosciuto soprattutto per aver sviluppato nel lontano 1991 uno dei più bei titoli di questa industria: Another World, successore dell'altrettanto innovativo Future Wars, entrambi editi dalla ormai defunta Delphine Software. Se avete mai avuto un Amiga 500, è impossibile che non abbiate mai provato una di queste due gemme videoludiche: tanto dovrebbe bastare per farvi mettere questo titolo ai primi posti della lista di giochi da seguire con maggior attenzione.

From Dust è difficilmente catalogabile, potremmo dire che si tratta di un titolo che vive di citazioni, o ancora più in maniera riduttiva potremmo classificarlo all’interno della categoria dei God Game. L’ultimo progetto di Chahi è una vera e propria esperienza che ci mette a disposizione il potere di maneggiare la natura in tutte le sue forme. Il tutto non avverrà casualmente: noi saremo i protettori di una tribù che sta percorrendo un viaggio di ricostruzione e riscoperta della propria identità. Questo viaggio sarà scandito da diversi livelli, che man mano che verranno portati a compimento diventeranno sempre più ardui, con dinamiche sempre più complesse. Scopo di ogni livello sarà quello di far raggiungere dei totem agli abitanti della tribù in modo che intorno ad essi possano fondare dei villaggi e far tornare rigogliosa la vegetazione in quello che è solo un sabbioso deserto. Una volta raggiunti tutti i totem di un livello, verrà attivato un passaggio che ci permetterà di muoverci verso il livello successivo. Questi totem saranno posizionati in punti a volte inaccessibili ai membri della tribù: è qui che entra in scena la nostra presenza divina. Grazie ad un puntatore circolare potremo modellare il terreno in modo da creare un passaggio per arrivare al totem; con il grilletto destro recupereremo i materiali, e con il sinistro li rilasceremo. Questi i semplici comandi alla base del gioco, tutto il resto starà alla nostra fantasia. Se ad esempio il totem è al di là di un fiume, potremo recuperare della sabbia e spargerla sull’acqua quel tanto che serve per creare un passaggio per i nostri adepti.

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In From Dust ogni azione avrà una reazione, proprio come avviene in natura. Ad aggiungere difficoltà e adrenalina ad un gioco che altrimenti potrebbe alla lunga diventare monotono, ci sono degli eventi naturali che capiteranno casualmente, come ad esempio uno tsunami di proporzioni immense che minaccerà i nostri insediamenti. Anche in questi casi starà a noi decidere come difendere la popolazione: potremo ad esempio utilizzare il magma di un vulcano per farlo solidificare come roccia in difesa del villaggio, oppure andare a recuperare delle pergamene che faranno imparare agli abitanti del villaggio particolari danze ancestrali per respingere lo tsunami. Le possibilità saranno tantissime e il rapporto causa-conseguenza sarà sempre più fitto man mano che avanzeremo nei livelli. Ad aggiungere un'ulteriore aura di mistero al titolo ci sarà la raccolta di determinati collezionabili (che verranno resi disponibili solo dopo aver completato un livello), che ci narreranno il passato della tribù ed il perché siano arrivati in quella terra cosi apparentemente inospitale.

Tecnicamente il titolo è una vera e propria gioia per gli occhi. Tutte le superfici si comportano in maniera realistica e il loro mutarsi in tempo reale meriterebbe quasi una recensione a parte. La dinamica dei fluidi, in particolare è quanto di più avanzato si sia visto: la voglia di mettersi a creare dighe oppure biforcazioni solo per ammirare come l’acqua muti il suo corso è una cosa che potrebbe divertire ancor più del gioco stesso. Vi consiglio di riguardare il trailer ingame diffuso in occasione dell'E3 2010 per avere una idea più chiara di cosa sia capace il titolo.

L’unica pecca che ho per il momento rilevato è relativa ad una telecamera che non sempre riesce ad inquadrare benissimo quello che vorremmo. Pur essendo libera, ci sono solo due possibilità di zoom: una nel dettaglio e una a volo d’uccello. A volte ho trovato complicato posizionare con precisione determinati elementi, perché una visuale era troppo distante mentre l’altra troppo vicina. Un problema, tuttavia, che confido il team di Chahi possa sistemare in modo da non intaccare questa splendida esperienza.

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Come avrete intuito dal tono dell’articolo, From Dust è un titolo per il quale essere entusiasti: un god game moderno, con tecnologie avanzate e un design assolutamente ispirato e carismatico. Nella mia anteprima ho cercato di trasmettervi le sensazioni di un gioco che regala veramente tanto in termini di emozioni, e non avrete difficoltà ad affezionarvi a questa piccola tribù cercando di difenderla nel miglior modo possibile. Se amate questo genere di giochi, si prospetta un titolo assolutamente da non perdere. From Dust sarà disponibile nel corso dell’estate: vi rimandiamo alla nostra prova finale una volta che sarà rilasciato.

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