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Reagan Gorbachev

Recensione - Reagan GorbachevXbox One DigitalGame

Appassionati di storia moderna, in particolare la Guerra Fredda? Dimenticate gli eventi che avete studiato, perché il nuovo gioco di Team2bit Reagan Gorbachev riscrive tutto. Qui infatti Ronald Reagan e Mikhail Gorbachev diventano improbabili alleati costretti a combattere furtivamente per uscire dalle grinfie dei loro rapitori. Scopriamo insieme se meritano di essere salvati.

Il Gioco

Se avete giocato al titolo cult Hotline Miami, a grandi linee sapete cosa aspettarvi da Reagan Gorbachev. Il gioco ci presenta una grafica bidimensionale con visuale dall'alto, con gli elementi di gioco disegnati in pixel art ma con una fluidità degna dei titoli più moderni. La particolarità sta però già nel concetto di base, un sistema che unisce l'utilizzo di due personaggi, i presidenti Ronald Reagan e Mikhail Gorbachev, che trovatisi rapiti da una misteriosa organizzazione militare devono ora collaborare per guadagnare la libertà. Il gioco ci permette di giocare in single player alternandoci tra i due presidenti o impartendo ordini a quello non controllato, ma è possibile anche giocare in co-op a due giocatori in locale, ognuno ai comandi di un protagonista.

I due presidenti dovranno affrontare ogni livello con un approccio più stealth possibile, nonostante le classifiche valutino il tempo impiegato. Per far ciò dispongono di un notevole arsenale. Inizialmente il tutto è ridotto ai pugni, assolutamente inefficaci e che risultano sempre in un game over se usati frontalmente, ma da stordimento immediato se il nemico viene colpito da dietro. Man mano che si va avanti, si acquisiscono nuove armi: Gorbachev ottiene degli utilissimi dardi stordenti, mentre la sua controparte americana Reagan si destreggia abilmente con la katana per seminare morte. In giro per i livelli possono poi trovare ben altri armamenti, ma con munizioni limitate: pistole silenziate e non, mitra e fucili, ma anche lanciarazzi, ognuno con il proprio livello di rumorosità che ha effetto sul venire individuati dai nemici o meno.

MX Video - Reagan Gorbachev

Quest'aspetto viene deciso anche dal design dei livelli, che similmente al titolo di ispirazione, Hotline Miami, prevede livelli basati su stanze separate solitamente da porte. In assenza di esse, o in caso di porte aperte, i nemici potranno sentire gli spari e accorrere in massa, portando quasi sempre il giocatore o i giocatori al game over immediato. Bisogna quindi ragionare anche sul design di ciascuna area, sfruttando quelle che sono le abilità dei due personaggi. Ad esempio Reagan è capace di scassinare porte, mentre Gorbachev se la cava meglio ad hackerare terminali computer, costringendo quindi i giocatori non solo al gioco di squadra basilare, ma anche ad usare al meglio le abilità dei due personaggi per risolvere certe situazioni.

Il titolo presenta 32 livelli di difficoltà crescente che variano come durata dai pochi secondi ai pochi minuti, anche se vista la natura stealth del titolo possono durare molto di più ai giocatori più proni al gioco ragionato. Dopo ogni livello ci sono anche dei quiz, nonché simpatici scambi di battute e brevissimi filmati in stile 8-bit tra i due presidenti in fuga, cose utili per allungare un po' la durata del titolo che comunque si attesta sulle 3-4 ore. Il gioco è comunque interamente in inglese, ma c'è poco testo essenziale al gameplay e può risultare comprensibile anche a chi è poco portato per la lingua anglosassone.

Amore

Hotline Miami per due

- Forse è riduttivo ricondurre il titolo al gioco da cui prende ispirazione, ma d'altra parte è anche un onore essere confrontati coi giochi cult. Reagan Gorbachev prende le meccaniche di base di Hotline Miami trasformandole in un gioco stealth più lento e ragionato, e la possibilità di giocarlo in due aggiunge una notevole variazione tattica, nonché di divertimento grazie a un amico che, si spera, ci assisterà al meglio nella fuga dalla base militare.

Surreale

- Diciamocelo, già la premessa di Reagan Gorbachev è a dir poco surreale. Due presidenti ai lati opposti di una tesissima guerra fredda, costretti ad usare armi di ogni tipo per far fuori furtivamente i soldati che li hanno rapiti. A questo si aggiunge un umorismo sopra le righe, che prevede improbabili scambi di battute tra i due presidenti acerrimi nemici. Un esempio? Reagan chiede "Come potrei fidarmi di un comunista?", al che Gorbachev risponde "Come potrei fidarmi di un attore?".

Odio

Gameplay poco ispirato

- Da una parte l'umorismo e il gameplay stealth funzionano, dall'altra il tutto sa di già visto, senza alcuna innovazione particolare per quel che riguarda la giocabilità. Se a ciò aggiungiamo un look retrò simil-8bit come si vede nella maggioranza dei giochi indie, degli ambienti davvero scialbi e monotoni e dei nemici che hanno ben poca varietà tra loro, la noia rischia di arrivare ben prima della fine del gioco, che comunque non è lontana essendo il tutto completabile in poche ore.

Design impreciso

- A questo si aggiunge anche una serie di questioni di design e funzionalità un po' fastidiose. Un'IA inconsistente, i comandi non sempre molto reattivi ma anche alcuni sprite che non permettono di capire al meglio la direzione in cui è girato un determinato nemico. Tutto ciò porta a molto trial & error nelle missioni, e non solo per via della difficoltà effettiva dei livelli.

Tiriamo le somme

Reagan Gorbachev è un clone non ispiratissimo di Hotline Miami, ma non per questo smette di essere divertente. Ha dalla sua un'appassionante modalità cooperativa in locale fino a 2 giocatori, un gameplay stealth basilare ma decisamente funzionale e un umorismo davvero atipico in una realtà parallela dove due presidenti, acerrimi nemici, dovranno aiutarsi a vicenda nel fare strage dei militari che li hanno rapiti. La mancanza di originalità e qualche dubbia decisione di design non gli permettono di diventare un gioco imperdibile, ma per gli appassionati di stealth è sicuramente un titolo che vale la pena provare, seppure il tutto finisca in poche ore.
7.4

Recensione realizzata grazie al supporto di Team2Bit e Xbox.


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L'autore

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Prima di saper scrivere a mano, sapeva già immettere i comandi DOS per avviare Doom, ma dopo una lunga vita al PC, il mondo di Halo lo avvicina alle console Microsoft. Non si nega i classici giochi tripla-A, specialmente gli FPS competitivi, ma passa la maggior parte del tempo a scovare gemme nascoste, dagli indie insoliti ai folli shmup giapponesi.

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Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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