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img Pneuma: Breath of Life

Recensione - Pneuma: Breath of LifeXbox One DigitalGame

Pneuma. Parola greca che significa "respiro", "aria" o "soffio vitale". Pneuma: Breath of Life, un puzzle game in prima persona che promette enigmi innovativi basati sullo sguardo, in un mondo impressionante dove controlliamo un presunto Dio. Senz'altro promettente, ma vediamo se il nuovo lavoro di Deco Digital e Bevel Studios riesca a mantenere le notevoli promesse.

Il Gioco

In un risveglio tra il traumatico e il comico, impariamo a conoscere il nostro protagonista: Pneuma. Solo, al buio, scopre di potersi muovere in questa nuova esistenza e si rende conto di essere il Dio di questo luogo, qualunque esso sia. Man mano il mondo si materializza davanti a lui, acquistando forma e colore, il personaggio che controlliamo in prima persona fa conoscenza col fatto di poter manipolare l'ambiente circostante, che ricorda fortemente l'antica Roma. Pneuma procede col nostro input in prima persona, scoprendo sempre più sfumature di un mondo affascinante, reso possibile dalle capacità grafiche dell'Unreal Engine 4.

Il gioco si basa su otto livelli: prologo, epilogo e sei capitoli in mezzo. Non ci sono armi, oggetti, HUD o altro: c'è solo Pneuma e il suo mondo. Ogni livello è abbastanza lineare, nonostante ci sia qualche segreto ed easter egg nascosto molto bene, e per proseguire si deve costantemente risolvere degli enigmi. La maggioranza di essi si basa sullo sguardo: rompicapi basati sulle prospettive, sui punti di vista, su effetti di luce e campi visivi. Ci sono anche più classici enigmi di strade da collegare, leve da tirare o pulsanti da premere in un certo ordine, ma questi ultimi sono in netta minoranza. Superate le difficoltà di ciascun livello si arriva a un varco, pronto a trasportarci in una nuova area del mondo misterioso di Pneuma.

Una delle tematiche principali del gioco è proprio il protagonista, Pneuma, il Dio del mondo di gioco. Si è risvegliato senza sapere nulla in un mondo che sa manipolare, ma allora chi è realmente? Come divinità, fino a che punto può spingersi il suo potere? Se è autore di questa realtà, perché il suo ingegno viene costantemente messo alla prova? Pneuma è dubbioso, ma anche curioso e divertito, e fa davvero tante considerazioni - tramite monologhi in inglese (con sottotitoli in italiano, anche se presentano qualche errore comunque perdonabile) che fanno da sfondo alla nostra avventura - su quanto lo circonda o su cosa potrebbe fare, persino finendo a fantasticare sulla sua solitudine da divinità. Più si avvicina alla non meglio definita destinazione, più capisce il filo conduttore di tutto, e quando finalmente ci arriva scopre assieme il giocatore la grande verità.

Pneuma: Breath of Life fa del suo meglio per presentare un mondo che sia impressionante da vedere grazie all'Unreal Engine 4;come gioco basato sulla vista, non stupisce che il punto chiave della tecnica dietro a tutto siano gli effetti di luce, impossibili da non notare grazie anche al gameplay lento e ragionato del titolo. Finita la storia è possibile rigiocare anche singolarmente i capitoli, cosa indispensabile se si punta al completamento totale del gioco vista la complessità di certi segreti. Infine, come spesso accade nei puzzle game di questo tipo, non è presente multiplayer né tantomeno classifiche.

Amore

Punti di vista

- Gli enigmi sono tutti molto intuitivi, divertenti, mai troppo frustranti o complicati, ma quelli che davvero lasciano il segno sono i rompicapi basati sullo sguardo e sulla luce. E' proprio quando si deve guardare il mondo con occhi diversi, nascondersi da misteriosi occhi o giocare con elementi visivi che Pneuma: Breath of Life dà il meglio di sé. Fin troppi puzzle game si focalizzano sui soliti enigmi basati sulla fisica o sulla gravità, ed è bello vedere qualcosa di diverso e intrigante.

Uno sguardo all'Unreal Engine 4

- Pneuma: Breath of Life è il primo titolo su console ad usare il nuovo motore grafico di Epic per ottenere una grafica tendente al fotorealistico: su console l'UE4 era finora stato usato unicamente per D4: Dark Dreams Don't die e l'horror game per PC e PS4 Daylight, ma non si può certo dire che fossero giochi che puntassero al fotorealismo. Grazie a un look molto pulito e pieno di effetti di luce, di ombre ma anche di prospettive, il gioco offre delle visuali stratosferiche. Nonostante texture e poligoni non siano sempre il massimo, ed ancor meno la vegetazione, grazie agli effetti applicati si punta spesso al fotorealismo con successo ed è certamente un gioco dove la voglia di fare screenshot e video è molto alta. Peraltro stupisce il fatto che uno sviluppatore inesperto e con un budget ridotto possa fare un lavoro così, coi limiti già menzionati: chissà cosa faranno sviluppatori più blasonati sui loro capolavori tripla-A?

Che tematiche

- Pneuma, il protagonista, si ritrova ad essere Dio in un mondo a lui ignoto, deciso a scoprire segreti, conseguenze, limiti e vantaggi di questo. Chi è lui? Perché è lì? Cosa c'è alla fine di tutto? Dietro a un velo di ironia e curiosità si nascondono domande intriganti, e il giocatore si troverà davvero a farsi delle domande sul senso di tutto. Il culmine è nel finale, che per ovvi motivi non spoilererò, ma credo che diversi giocatori rimarranno a bocca aperta una volta completato l'epilogo.

Odio

Già finito?

- La prima volta che ho finito il gioco ci ho messo circa 2 ore senza l'utilizzo di nessuna guida ed esplorando abbastanza gli scenari, ma senza completare i livelli segreti presenti. Questi ultimi sono più complessi di quelli principali, ma più di un'altra oretta di gioco non aggiungono di certo. Alla fine dei conti ho completato il gioco due volte trovando ogni segreto e obiettivo secondario, impiegando qualcosa come tre ore. Tre ore, signore e signori. E' un gioco molto valido per tanti punti di vista, basta leggere il resto della recensione per capirlo, ma si fa fatica a non storcere il naso considerando il prezzo del gioco che rasenta i 20 Euro. 2-3 ore sono decisamente insufficienti, e vista la mancanza di qualsiasi modalità online o di particolare rigiocabilità (considerando che gli enigmi non cambiano), il rapporto qualità/prezzo scende a dismisura.

Mancanza di rifinitura

- Il gioco presenta un'ottima grafica grazie al già menzionato Unreal Engine 4, ma l'impressione è che questo sia più merito dell'engine potentissimo della Epic che degli sviluppatori: molti modelli poligonali sono insufficienti, la vegetazione è abbastanza banale e immobile, per non parlare della compenetrazione tra alcuni oggetti e una manciata di muri invisibili sparsi. Se stilisticamente il gioco fa la sua bella figura, la stessa cosa non si può dire della cura per certi dettagli tecnici che, comunque, non rovinano l'esperienza finale.

Tiriamo le somme

Pneuma: Breath of Life mi ha messo davvero in difficoltà nel decidere un voto giusto. Il gioco è impressionante a livello grafico, è divertente, coinvolgente, originale e sa affrontare tematiche interessanti. Avrebbe potuto ambire a un voto abbastanza alto, ma per un costo di 19,99 Euro avrete una storia di circa 2 ore la prima volta, con un'ulteriore oretta per ricompletare il tutto facendo attenzione a trovare i pochi segreti presenti. A quel punto è finita lì, perché non c'è online, classifiche e la rigiocabilità è bassa visto che una volta capito come finire gli enigmi, il livello di sfida scende a zero. E' un'esperienza notevole e ne consiglio l'acquisto a chiunque cerchi un puzzle game originale e intrigante, ma il prezzo è indubbiamente troppo alto per quello che offre. Se i soldi non sono un problema o avete modo di recuperarlo scontato, non abbiate dubbi sulle qualità di Pneuma: Breath of Life. Sappiate però che finirà molto prima di quanto spererete.
7.0

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L'autore

autore

Prima di saper scrivere a mano, sapeva già immettere i comandi DOS per avviare Doom, ma dopo una lunga vita al PC, il mondo di Halo lo avvicina alle console Microsoft. Non si nega i classici giochi tripla-A, specialmente gli FPS competitivi, ma passa la maggior parte del tempo a scovare gemme nascoste, dagli indie insoliti ai folli shmup giapponesi.

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Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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