Recensione - Sherlock Holmes: The Awakened
Il Gioco
Ci troviamo a Baker Street nel 1894: Sherlock Holmes si trova temporaneamente senza casi da risolvere, tanto da doversene inventare uno di sana pianta, ovvero un complotto per ucciderlo. Questo primo caso è super basilare e serve per introdurre il sistema di gioco, anche se non è guidato come un vero e proprio tutorial. Al termine di questo caso, l'investigatore viene a sapere dal Dr. Watson che il servitore Maori del Capitano Stenwick è misteriosamente scomparso. Comincia così il filone principale di Sherlock Holmes: The Awakened, che porterà il detective nato dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle a scoprire segreti oscuri e ambientazioni esoteriche legate anche al mito di Cthulhu.Per prima cosa occorre precisare che il gioco è un remake del gioco omonimo sviluppato dalla stessa Frogwares nel lontano 2007. A seguito di ciò il gameplay originale è stato completamente stravolto e trasformato nel classico gameplay degli ultimi titoli di Holmes sviluppati dalla piccola software house. Frogwares inoltre ci tiene a farci sapere che Sherlock Holmes: The Awakened è in sviluppo da meno di un anno. I lavori sono iniziati ad aprile 2022 e il team è dislocato in Ucraina, a Kiev per la precisione. Il gioco ha goduto anche di una campagna di finanziamento su Kickstarter che gli ha permesso di vedere effettivamente la luce nonostante le premesse non fossero le migliori. Un ulteriore disclaimer specifica che sono state incluse tematiche razziali e discriminatorie senza censure. Il tutto per meglio rappresentare la reale situazione e ambientazione dell’Inghilterra del tardo 1800, senza giocare con i non detti o senza offrire una rappresentazione troppo romanzata. Una scelta narrativa coraggiosa che personalmente appoggio a pieno e apprezzo moltissimo.
MX Video - Sherlock Holmes: The Awakened
Il gioco è, come i suoi recenti predecessori sviluppati da Frogwares, un'avventura investigativa pura senza scene d’azione vere e proprie, ma tutto legato all’esplorazione e al ragionamento. Quasi un punta e clicca moderno. Ogni area è suddivisa in almeno due scene del crimine che devono essere esplorate da cima a fondo per trovare indizi che devono essere collegati in una sezione apposita chiamata “Palazzo Mentale” nella quale, inserendo le varie prove all’interno dei neuroni di Holmes, è possibile ricostruire i passaggi e trovare gli indizi chiave del caso che stiamo seguendo. La raccolta degli indizi non è però sempre sufficiente. Capita abbastanza spesso infatti, di dover selezionare la prova e interrogare qualcuno dei passanti o un testimone per approfondire ulteriori aspetti della scena oppure cercare un particolare luogo.
In alcune circostanze, quando un oggetto è circondato da una sorta di alone verde, è possibile attraverso la pressione del tasto RB accedere alla modalità concentrazione. Tramite questa modalità vengono messe in evidenza alcune parti dello scenario normalmente poco visibili o del tutto invisibili, per poterle analizzare e fare in modo che Sherlock possa dedurre qualcosa. Infine, ultimo ma non ultimo, alcune scene devono essere ricostruite tramite una modalità chiamata “immaginazione”, che se vogliamo possiamo tradurla come un livello più approfondito della concentrazione. In questa modalità compaiono una serie di bolle che rappresentano la successione di eventi che stiamo osservando, circondate da un’altra serie di bollicine più piccole che invece rappresentano la ricostruzione che supponiamo di questo evento. Immaginate i film di Sherlock Holmes, quando Robert Downey Jr. anticipava l’attacco che stava per fare.
Una volta che il colpevole è stato inequivocabilmente incastrato, abbiamo la possibilità di accusarlo. Per fare ciò compare un apposito menù nel quale attraverso un dialogo dobbiamo selezionare le prove che lo collegano al caso, al fine di ottenere una confessione. Sherlock Holmes: The Awakened è diviso in 8 capitoli e portarlo alla fine vi impegnerà tempo a seconda di quanta memoria e senso dell’orientamento avete. Io ho terminato il gioco in circa una dozzina di ore, ma mi sono perso un numero infinito di volte, e ho incontrato anche un bug che mi ha costretto a ripetere da capo un intero capitolo.
Commenti