Recensione - Ghost Recon 2
Ghost Recon 2 ci immerge di nuovo nell'azione bellica del futuro prossimo venturo, ipotizzando una crisi in Corea del Nord che necessita di azioni estremamente mirate con precisione chirurgica per poter risolvere la situazione. E' per questo che viene richiesto l'intervento dei Fantasmi, una squadra di soldati scelti ed addestrati per operare in tutte le situazioni di crisi in maniera rapida ed invisibile. La storia viene raccontata sotto forma di una serie di flashback evocati dai membri della squadra che, intervistati da una televisione statunitense durante uno speciale dedicato al conflitto nord-coreano, rievocano tutte le missioni svolte durante il conflitto. Il nostro compito è quello di impersonare il capitano dei Fantasmi Scott Mitchell alla guida della squadra, e di rivivere una dopo l'altra (per un totale di 15) le missioni sul campo.
Un mare di novità
Sin dal primo contatto con il gioco, risulta evidente il fatto che i tecnici Ubisoft si siano sforzati di rendere la serie di Ghost Recon un titolo adatto a molteplici palati, in modo da poter risultare appetibile ad un maggior numero di giocatori, ma allo stesso tempo senza tradire alcuni dei concetti di base che hanno contribuito a dotare il primo titolo di un feeling unico. Per prima cosa è stata introdotta una nuova visuale, che pone la telecamera appena dietro il personaggio da noi comandato permettendoci di vederne tutti i movimenti ed i gesti impartiti ai compagni di squadra: è probabile che una scelta simile sia dovuta alla necessità di rendere il gioco interessante anche ai non appassionati al genere FPS, anche se alla fin fine le meccaniche di comando sono le stesse di uno shooter in prima persona, con la differenza di una vista periferica leggermente più allargata dovuta alla telecamera più arretrata. Gli appassionati degli FPS però non disperino: agendo su una apposita opzione del gioco è possibile ripristinare la visuale in prima persona, implementata nello stesso modo del primo Ghost Recon, ossia con il solo mirino al centro dello schermo e senza mostrare l'arma impugnata. Un altro cambiamento rispetto al primo titolo, stavolta molto più profondo ed influente sulle meccaniche di gioco, è il fatto di poter guidare le azioni di un solo personaggio (prima potevamo switchare a piacimento tra i sei soldati a disposizione) e dirigere gli altri tre membri della squadra tramite un semplice sistema di ordini. Quelli di voi che hanno giocato con uno dei titoli della serie Rainbow Six su Xbox, troveranno diverse similitudini con questa nuova impostazione di gioco. I membri della squadra ci seguiranno durante l'azione, cercando di reagire nella maniera migliore ed assecondando in maniera intelligente i nostri comportamenti (saranno silenziosi e discreti se ci avviciniamo in maniera furtiva a dei nemici, spareranno sul nemico quando inizieremo a farlo anche noi) ed eseguiranno gli ordini che gli impartiremo: in ogni momento potremo dirgli di aprire un fuoco di sbarramento, aggirare il nemico lateralmente e di rimanere sul posto, ed inoltre al variare delle diverse situazioni che affronteremo potremo impartire una serie di ordini legati al contesto come attaccare un veicolo, guarire un compagno ferito, utilizzare una torretta mitragliatrice, proteggere dei soldati alleati, e così via. I comportamenti dei compagni in reazione ad ogni situazione sono generalmente sempre molto buoni e realistici, così come quelli dei soldati nemici che sembrano dotati di un buon livello di consapevolezza di quello che gli sta accadendo intorno, reagendo in maniera sempre piuttosto realistica. Esiste anche la possibilità, per chi possiede un headset Live da connettere al joypad, di impartire ai soldati dei comandi vocali in inglese ma dopo aver provato un pò questa feature, complice probabilmente anche la nostra pronuncia non perfetta, abbiamo convenuto del fatto che si tratti di una tecnologia ancora troppo acerba da poter essere usata con efficacia all'interno di un gioco: i comandi impartiti tramite i tasti del joyupad risultano molto più comodi ed immediati.
Il guerriero del futuro
Altra importante novità del gioco è l'introduzione della modalità Lupo Solitario (in inglese "Lone Wolf"): i designers del gioco hanno tenuto d'occhio tutti i progetti sperimentali dell'Esercito americano mirati alla creazione di un nuovo tipo di soldato, ultratecnologico ed in grado di cavarsela autonomamente in ogni situazione, e ne hanno ricavato una nuova interessante modalità di gioco. Avremo infatti la possibilità di vestire i panni del soldato del futuro in tre missioni della campagna (la modalità principale del gioco) ed in una apposita modalità che ci permetterà di riviverle tutte in solitario e senza l'appoggio dei membri della nostra squadra. Ma non ci sentiremo affatto indifesi, perchè l'attrezzatura di cui saremo dotati compenserà ampiamente lo svantaggio tattico derivato dal mancato appoggio degli altri membri dei fantasmi. Il gingillo più interessante sul quale potremo contare è un fucile automatico dotato di una telecamera in grado di proiettare la "vista dell'arma" direttamente nel nostro casco: questo ci permetterà di mirare ai nemici rimanendo completamente coperti da muri ed altre protezioni ed esponendo allo scoperto, lateralmente oppure sopra la testa, solo l'arma. Come se non bastasse, avremo anche delle particolari granate utilizzabili con il lanciagranate del fucile e programmabili per esplodere a mezz'aria ad una distanza che potremo impostare liberamente, in modo da poterle far detonare in prossimità di nemici anche quando non abbiamo la possibilità di colpire un corpo solido come un muro o la strada. E se questo non dovesse bastare per alimentare i vostri deliri di onnipotenza, riceverete il colpo di grazia scoprendo la possibilità di comandare dei potenti attacchi aerei in qualunque punto riusciate a segnare con la vostra arma, in modo da distruggere mezzi corazzati ma anche nutriti gruppi di nemici. Unita alla modalità di gioco classica con gli altri membri della squadra, il Lupo Solitario sembra quasi un gioco nel gioco, in grado di aumentare di molto il potenziale di rigiocabilità del titolo, spingendoci a voler riprovare almeno una volta ogni missione impersonando il soldato del futuro.
Oltre alla modalità Lupo Solitario potremo rigiocare nelle ambientazioni di ogni missione, stavolta potendo contare sull'appoggio degli altri membri della squadra, utilizzando altre modalità realizzate per aumentare ulteriormente la longevità del titolo. Dovremo così eliminare tutti i nemici presenti in una mappa (Scontro a fuoco), raggiungere degli obiettivi muovendoci silenziosamente senza allertare i nemici (Ricognizione), oppure difendere una posizione resistendo alle ondate di attacchi nemici. Le possibilità di prolungare l'esperienza di gioco sono quindi molte, e tutte in grado di offrire un punto di vista sull'azione diverso dalle altre, in modo da rappresentare sempre una sfida fresca e mai ripetitiva.
Ambiente di guerra
Due dei maggiori punti di forza del primo Ghost Recon erano il ritmo di gioco ragionato e pieno di tensione e la sensazione di essere immersi in un ambiente ostile, dove la morte è costantemente in agguato. Nella nuova incarnazione della serie ritroviamo queste caratteristiche ulteriormente migliorate grazie a scenari ampi, al modello di gioco puramente simulativo ed ad un sonoro di livello stellare. Ogni missione ha luogo su una diversa mappa di gioco, tutte caratterizzate da una estensione notevole e dalla possibilità di essere affrontate in diverse maniere: giungla, montagna, deserto e centri cittadini devastati dal conflitto in corso faranno da scenario alle nostre azioni, dandoci la possibilità di scegliere le tattiche da utilizzare per fronteggiare ogni minaccia. Avremo a disposizione una dettagliata mappa satellitare della zona, e questo ci permetterà di decidere da che lato affrontare il nemico, di studiare tattiche di aggiramento e di sfruttare le caratteristiche del terreno a nostro vantaggio. Ogni movimento dovrà però essere attentamente soppesato perchè qui, come nella guerra reale, anche una sola pallottola può essere fatale. I nemici saranno sempre all'erta e nel momento in cui riveleremo la nostra presenza dovremo prepararci a ricevere un fiume di piombo. La tattica e l'astuzia si rivelano quindi indispensabili, ed unite alla conoscenza del territorio in cui ci troviamo faranno la differenza tra un Fantasma vivo ed uno morto.
Ciliegina sulla torta di tutto ciò è il sonoro assolutamente fenomenale: ogni ambientazione ha i suoi suoni ambientali riprodotti in maniera fedelissima, come i rumori di uccelli e vento in montagna, il continuo frastuono di esplosioni e rumore di armi nelle zone di guerra protagoniste degli scontri più violenti, il suono di macerie che si staccano dai palazzi martoriati dai colpi ed aerei che sorvolano lle zone cittadine più rovinate dalla guerra. Questo si unisce alla perfezione del suono delle armi, dei proiettili che ci sfiorano facendo sibilare l'aria e colpendo le superfici dietro di noi: ogni suono è perfettamente riconoscibile con nitidezza e l'unione di tutti gli effetti sonori generati durante il gioco con la sensazione di pericolo costante provata durante il gioco contribuiscono a ricreare quel feeling unico che era tipico del primo Ghost Recon e che ritroviamo qui ulteriormente amplificato.
Tutta l'esperienza di gioco è arricchita dall'ottimo motore grafico: le ambientazioni sono rese realistiche da numerosi dettagli, e soprattutto quelle in cui la natura la fa da padrona offrono un grande spettacolo con alberi, vegetazione ed erba tutti animati dal vento e molto ben realizzati. Il livello di dettaglio generale è sicuramente alto ed il tutto è reso in maniera estremamente nitida con una palette di colori molto ricca, aiutata da ottimi effetti di illuminazione. Decisamente tutta un'altra storia rispetto al primo titolo, che vedeva nella non ottimale realizzazione grafica proprio il suo tallone di Achille.
Un unico appunto che vorremmo muovere alla realizzazione tecnica del titolo è l'assenza di un motore di simulazione fisica come l'Havok: ormai si tratta di una tecnologia sempre più utilizzata, e trovarsi oggi in un gioco di questo tipo ad urtare casse o altri oggetti senza vederli reagire in qualche modo all'impatto inizia a darci quasi una impressione di tecnologia datata. E' sicuramente un dettaglio che non influisce pesantemente sulla giocabilità o sulla qualità generale del titolo, ma speriamo che i tecnici Ubisoft raccolgano questa nostra critica rendendosi conto che ci sono fattori dai quali ormai un gioco moderno non può più prescindere.
La guerra in compagnia
Oltre alle diverse modalità destinate al giocatore singolo, Ghost Recon 2 offre numerose possibilità di divertirsi in compagnia: sulla stessa console con lo schermo condiviso tra un massimo di quattro giocatori, collegando in rete più Xbox tra loro, oppure collegandoci ad Xbox Live e giocando online con migliaia di giocatori sparsi per il mondo. Indipendentemente dal sistema multigiocatore scelto, avremo a disposizione diverse opzioni di gioco. Una delle modalità più interessanti è quella che ci permette di collaborare con un massimo di altri tre giocatori nelle missioni della campagna principale o nelle altre modalità multiplayer: giocare insieme contro i nemici controllati dalla CPU rappresenta una esperienza estremamente divertente, che molti potranno considerare superiore persino alle altre modalità che mettono i diversi giocatori in competizione tra loro.
Ma per chi ama lo scontro con nemici in carne ed ossa per dimostrare di essere il migliore sul campo, le occasioni di divertimento non mancheranno di certo: sono infatti presenti numerose modalità, tutte ampiamente personalizzabili, che ricalcano le modalità più classiche famose nel gioco online su FPS, con qualche interessante variazione come la Cerca e Distruggi, dove il primo giocatore ad uccidere un nemico diventa automaticamente il "bersaglio" e verrà istantaneamente equipaggiato con tutti i mortali accessori del Lupo Solitario, mentre gli altri giocatori avranno il compito di farlo fuori e diventare a loro volta il nuovo bersaglio. Attenzione però: il gioco in multiplayer porta con sé tutte le caratteristiche di simulatività incontrate nel gioco in singolo, per cui buttarsi addosso al nemico sparando all'impazzata come se fossimo in un classico FPS non farà altro che condurci a morte certa, mentre atteggiamenti più cauti e tesi a prendere i nemici alla sprovvista senza farci vedere saranno sicuramente i più ricompensati. Una caratteristica del gioco online che non ci è piaciuta molto è quella di poter scegliere, dopo essere stati uccisi, in quale locazione ricomparire per continuare la partita, visionandole tutte in sequenza. Questo può permettere ai giocatori meno leali di comparire in aree in cui vedono essere presenti dei nemici, in modo da prenderli di sorpresa ed ucciderli all'istante. Per massimizzare l'esperienza di gioco suggeriamo quindi di disattivare il respawn, ossia la rimessa in gioco dopo essere morti, in modo che le partite siano giocate con maggior circospezione da parte di tutti, visto che una volta morti non potranno far altro che restare a guardare gli altri giocare. In generale comunque pensiamo che il gioco online sia godibile maggiormente dal giocatore più "impegnato", appassionato di simulazione bellica, piuttosto che dal giocatore occasionale che potrebbe trovare il gioco sul Live piuttosto frustrante a meno di non divertirsi con gli amici nell'ottima modalità cooperativa.
Sul fronte Xbox Live sono presenti quasi tutte le caratteristiche del nuovo Live 3.0: possiamo creare delle squadre permanenti in cui arruolare i nostri amici per poi scontrarci con altre squadre, ed è anche possibile creare o partecipare a delle competizioni a squadre, una specie di tornei gestiti direttamente sui server Live ai quali possono partecipare squadre di giocatori di massimo quattro membri ciascuna. Manca purtroppo la possibilità di scambiare messaggi vocali con gli amici: è una caratteristica molto utile che una volta provata in altri giochi fa sentire la sua mancanza quando assente.
Obiettivo centrato
Ghost Recon 2 potrebbe far inizialmente storcere il naso ai fan del primo gioco ed ai puristi del gioco strategico, con la rimozione di una delle due squadre in gioco, la semplificazione del sistema di ordini ai compagni e la visuale di default in terza persona. Ma dopo averci giocato per qualche ora anche i più scettici si renderanno conto di avere per le mani un grande gioco, migliorato in ogni settore perchè più immediato, e di conseguenza più divertente da giocare. Consigliatissimo quindi sia agli appassionati che ai giocatori meno smaliziati, che dopo le frenetiche ed adrenaliniche corse in Halo 2 vorranno concedersi una esperienza di gioco dai ritmi più distesi ma dall'atmosfera maggiormente carica di tensione.
Ringraziamo Ubisoft per la collaborazione. 9.0
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