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Nel Paese delle Creature Selvagge
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Recensione - Nel Paese delle Creature SelvaggeXbox 360Game

Contemporaneamente all'arrivo nelle sale cinematografiche italiane di Nel Paese delle Creature Selvagge, ispirato ad un noto libro per bimbi opera dell’illustratore statunitense Maurice Sendak, Griptonite Games e Warner ne portano nei negozi la trasposizione videoludica cercando di far breccia nel cuore dei più piccoli possessori di Xbox 360. Vediamo insieme di che pasta è fatto il gioco.

Il Gioco

Il protagonista di Nel Paese delle Creature Selvagge è Max, un vivace ed introverso bambino abbigliato con un bizzarro costume da lupo che un giorno approda con la propria barca a vela su una strana isola popolata da ancor più bizzarri personaggi: le Creature Selvagge. Questo nutrito gruppo di simpatici animaletti dalle enormi proporzioni, dopo un primo momento di diffidenza nei confronti del piccolo Max decide di incoronarlo re e di chiedere il suo aiuto per salvare l’amata isola, minacciata da un grave e misterioso pericolo. Questa è, a grandi linee, la trama di quello che si presenta come un classico action-adventure in terza persona, dove il giocatore sarà chiamato a superare i vari livelli che gli verranno proposti, principalmente combattendo le creature che popolano l’isola attraverso un semplicissimo sistema di combattimento basato prettamente sull’utilizzo dei comandi “attacco” e “parata” e sullo scioglimento di pochi, elementari puzzle.

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Nel Paese delle Creature Selvagge presenta, oltre ad una parte più “strutturata”, suddivisa in livelli da completare in maniera sequenziale, anche una parte maggiormente “free-roaming” che lascia più spazio alla libera esplorazione e alla scoperta dei numerosi oggetti collezionabili nascosti. Il villaggio delle Creature Selvagge svolge proprio questa funzione, permettendo al giocatore una rilassante esplorazione del mondo di gioco priva di scontri di sorta con eventuali nemici, del tutto assenti in quest’ area. Pur non avendo un’estensione elevatissima e potendo essere quindi perlustrato in breve tempo, il villaggio presenta delle aree che divengono accessibili unicamente dopo aver raccolto un determinato numero di oggetti durante le missioni vere e proprie. Per evitare di cadere nell’eccessiva ripetitività delle situazioni, gli sviluppatori hanno pensato bene di inserire delle fasi di gioco nelle quali, a bordo della nostra imbarcazione o sulla groppa di qualche Creatura Selvaggia, percorrere dei tragitti prestabiliti cercando di evitare gli ostacoli e raccogliere eventuali manufatti.

Amore

Immediatezza e semplicità

- Indiscutibilmente Nel Paese delle Creature Selvagge è stato realizzato con lo scopo di catturare un pubblico molto giovane, e tale scelta traspare chiaramente sia dal gameplay che dal concept dei livelli. Per un adulto il gioco appare palesemente troppo semplice, ma risulta molto divertente agli occhi di un bambino, che può trovare nei livelli di gioco un discreto livello di sfida senza cadere, salvo qualche eccezione, nella frustrazione. Le meccaniche di gioco, basate sull’ utilizzo di tre soli tasti per attacco, parate e salto e l’assenza totale di tecnicismi quali combo, mosse speciali ecc. lo rendono assolutamente appetibile anche al più inesperto dei fanciulli.

Questa voce non mi è nuova

- Fattore estremamente gradito, che non sfuggirà certo ai giocatori più attenti e non mancherà di divertirli, è la presenza nel cast dei doppiatori di voci famose nell’ambito dei cartoni animati, prima fra tutte quella di Giovanni Baldini, la simpatica voce di Ciuchino del film “Shrek”. In generale tutto ciò che riguarda il comparto sonoro è stato realizzato sufficientemente bene, e la colonna sonora comprende pezzi molto “soft” che si sposano decisamente bene con l’ambientazione di gioco.

Odio

Perché siamo qui, papà?

- Per chiunque non abbia visto il film, o comunque non ne conosca minimamente la trama, appare incomprensibile il motivo per cui un bimbo di una decina d’anni appena, approdi dopo un lungo viaggio in barca a vela su di un’isola irta di insidie. Purtroppo in tal senso il gioco non spiega praticamente nulla, non agevolando certo l'immedesimazione nel personaggio. Il poco che viene spiegato della storia viene trattato in maniera troppo superficiale e molto frettolosamente, rendendola per nulla interessante e poco coinvolgente.

Angoli ciechi

- Altro fattore che macchia piuttosto gravemente l’esperienza di gioco è costituito dalla gestione telecamera, che in certi momenti appare decisamente ostica. La cosa che lascia un po’ perplessi è la scelta degli sviluppatori di optare per una telecamera liberamente ruotabile di 360 gradi durante la fase esplorativa del villaggio, ma di mantenerla invece fissa durante le missioni; può quindi capitare di non capire come procedere attraverso un livello, essenzialmente perché non si riesce a vedere la piattaforma su cui saltare o l’appiglio a cui aggrapparsi. Con un po’ di esperienza e fortuna si riesce comunque ad ovviare a queste spiacevoli situazioni, resta però idubbio che esse possano mettere in seria difficoltà i giocatori più piccoli.

Pochi fronzoli, troppo pochi

- Parlando di grafica, quando si tratta di prodotti su licenza spesso il livello si attesta su livelli piuttosto bassi e Nel Paese delle Creature Selvagge non fa nulla per sottrarsi a questa regola, offrendo una grafica poco dettagliata, molto spigolosa e afflitta da copioso aliasing. Ci rendiamo conto che la fascia di utenza interessata al titolo è poco interessata a mirabolanti velleità grafiche, ma ciò non significa che non ci si debba sforzare almeno un po’ di più. La poca volontà di sollevarsi dalla mediocrità visiva trova il suo apice nei rari intermezzi in computer grafica, presentati inspegabilmente in formato 4/3.

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Tiriamo le somme

Nel Paese delle Creature Selvagge è in fin dei conti un titolo onesto, dalle meccaniche molto semplici e, se vogliamo, un po’ retrò. Il pubblico a cui è rivolto sicuramente riuscirà ad apprezzarlo e a ricavarne diverse ore di spensierato divertimento. Certo, se fosse satata posta una maggior attenzione nella narrazione della favola il tutto sarebbe potuto divenire molto più coinvolgente, ma tant’è. Assolutamente sconsigliato ad un pubblico adulto, che difficilmente troverebbe in esso dei validi stimoli.
6.2

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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