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Evil Dead: The Game
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Recensione - Evil Dead: The GameXbox Series X | S Xbox OneGame

Per tutti gli appassionati di esperienze horror multigiocatore è finalmente arrivato Evil Dead: The Game di Saber Interactive, che ci promette di rivivere da soli o in compagnia, le atmosfere e le situazioni che abbiamo imparato ad amare nella saga cinematografica creata da Sam Raimi. Scopriamolo insieme.
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Il Gioco

The Evil Dead, conosciuto in Italia con il nome La Casa, è un film horror a basso budget realizzato alla fine degli anni ‘70, scritto e diretto dall’allora emergente Sam Raimi (sì, lo stesso del recente Doctor Strange nel Multiverso della Follia). Il film mescolava demoni, sangue, violenza, cazzotti e umorismo, con il protagonista fuori dagli schemi Ash Williams, interpretato da Bruce Campbell. La pellicola col tempo raccolse il consenso della critica e il successo commerciale, trasformandosi in una saga che comprende due sequel cinematografici (La Casa 2 e L’Armata delle Tenebre) e una serie televisiva chiamata Ash vs The Evil Dead.

Insomma, un vero cult, una saga molta amato ancora oggi dagli appassionati da tutto il mondo. Una IP che il team di Saber Interactive ha pensato bene di utilizzare per un titolo horror multiplayer asimmetrico, un genere ormai ben consolidato da giochi come Dead by Daylight e Friday the 13th. Evil Dead: The Game rappresenta fin da subito un banchetto di fan service per tutti gli appassionati, riproducendo in maniera fedele personaggi, situazioni e location tratte dai film, mettendo nelle mani dei giocatori un prodotto che decanta lo spirito e l’anima dell’opera originale, che ogni appassionato della saga non può che apprezzare.

MX Video - Evil Dead: The Game

Evil Dead: The Game propone due modalità distinte: “Sopravvissuti vs Demone” e “Missioni”. Mentre quest’ultima rappresenta una modalità pensata per sopperire alla mancanza di una vera avventura single player, “Sopravvissuti vs Demone” costituire il cuore pulsante dell’esperienza ideata da Saber Interactive. La modalità, affrontabile online in cross-play oppure in singolo giocatore ma affiancati da bot gestiti dalla IA, ci catapulta in una mappa di dimensioni piuttosto generose (e disponibile in due varianti), in cui svolgere tutti gli obiettivi necessari alla vittoria entro un tempo limite di 30 minuti.

Come già accennato, questa modalità ci offre un'esperienza multiplayer asimmetrica, quindi da una parte abbiamo una squadra composta da quattro giocatori che impersonano i sopravvissuti, mentre dall’altra troviamo un singolo giocatore che impersona il demone che infesta la zona. Lo scopo dei Sopravvissuti è quello di recuperare tre pezzi di una mappa sparsi per la vasta area di gioco, per poi utilizzarla per localizzare due oggetti fondamentali: il pugnale di Kandariano e il Libro dei Morti, il Necronomicon. Questi oggetti sono necessari per compiere il rituale che serve a scacciare il demone.
Dall’altra parte il demone dovrà utilizzare scagnozzi gestiti dalla IA, trappole demoniache e possessioni varie per impedire il rituale e distruggere il Necronomicon.

I sopravvissuti si suddividono in quattro classi (Leader, Guerriero, Cacciatore e Supporto), ognuna con le proprie abilità e bonus. Per esempio il Guerriero è più portato al combattimento corpo a corpo, mentre il cacciatore dispone di un bonus danni quando effettua uccisioni con armi da fuoco. I personaggi che compongono il roster, facilmente riconoscibili dai fan della saga, includono ben quattro versioni di Ash Williams (dalla Casa, L’Armata delle Tenebre e dalla serie televisiva), Annie Knowby, Enrico il Rosso, Amanda Fisher, Scotty, Kelly Maxwell, Ed Getley, Cheryl Williams, Pablo Simon Bolivar e Lord Arthur (questi ultimi due sbloccabili completando alcune missioni specifiche). Il giocatore che impersona il demone invece può scegliere tra tre classi (Signore della Guerra, Burattinaio e Necromante) e altrettanti boss: Ash Malvagio, Eligos e Henrietta.

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Una volta avviata la partita come sopravvissuto, ci troviamo in un punto casuale della mappa, senza armi ed equipaggiamento. Similmente ai Battle Royale, dovremo iniziare ad esplorare la zona, composta da foreste, villaggi abbandonati, stazioni di servizio e molto altro, per cercare armi ed equipaggiamento. Ogni sopravvissuto può trasportare un’arma corpo a corpo come asce, pale, mannaie, mazze da baseball, spade, ecc. con alcune limitazioni (certe armi possono essere raccolte solo da personaggi specifici), ed una sola arma a distanza, tra pistole, fucili e persino una balestra. Bisognerà poi munirsi di amuleti (artefatti che generano una corazza protettiva magica), bibite necessarie a ripristinare la salute e dei semplici fiammiferi. Questi ultimi sono oggetti molto preziosi, perché oltre le classiche barre della salute e della resistenza, i sopravvissuti devono tenere sott’occhio anche la barra della Paura. Questo indicatore sale se il personaggio viene spaventato dai demoni, oppure se si ritrova a vagare da solo e isolato dal resto della squadra. Per far scendere velocemente l’indicatore della paura, bisogna raggiungere uno dei tanti falò/torce sparsi per la mappa e accendere il fuoco con i pochi fiammiferi a disposizione. Il calore e la luce generati dal fuoco tranquillizzeranno il sopravvissuto. Non curarsi di questo indicatore potrebbe renderci vulnerabili al demone, il quale può poi prendere il possesso del nostro corpo e farci attaccare i nostri compagni di squadra contro la nostra volontà.

A proposito delle abilità del demone, in questo caso il gameplay cambia totalmente. Il giocatore che sceglie di utilizzare il demone inizia la partita come un'entità invisibile e incorporea, che fluttua per lo scenario (ricreando l’effetto utilizzato nella serie TV). Mentre impersoniamo questa entità spiritica dovremo raccogliere Energia Oscura sparsa per la mappa, un consumabile che ci permette di piazzare trappole, evocare demoni controllati dalla IA, prendere possesso dei sopravvissuti (ma non solo, anche alcuni oggetti dello scenario possono essere posseduti), dei demoni scagnozzi oppure prendere il controllo di uno dei potenti Boss.

Tutte queste variabili, se affrontata la partita con alleati umani e contro un giocatore consapevole delle capacità demoniache in suo possesso, può dare vita a match sempre diversi e stimolanti, come pochi altri giochi horror online possono regalare.

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Parlando invece della modalità “Missioni”, che rappresenta una fetta dell’esperienza espressamente votata al giocatore singolo, non è una vera è propria Campagna. È una raccolta di cinque Missioni (di cui sono previste altre in arrivo post-lancio) di difficoltà per nulla semplice, che ci permettono di rivivere alcuni dei momenti tratti dalla Saga. Alcune di queste missioni sono davvero toste e la totale mancanza di checkpoint ci obbligherà ad iniziare la missione da capo in caso di fallimento. Questa modalità, oltre che a permetterci di sbloccare i cinque collezionabili Extra (che non sono altro che dei nastri registrati che compongono un minimo di background narrativo), ci fa sbloccare anche alcuni dei personaggi che compongono il roster.

Sul fronte del gameplay il sistema di controllo funziona molto bene, con qualche leggera sbavatura, anche se imparare ad utilizzare il demone richiede molta più pratica (fortunatamente il gioco presenta dei tutorial ben fatti). Il sistema di combattimento corpo a corpo svolge il suo dovere, con un pulsante dedicato agli attacchi leggeri ed uno per gli attacchi pesanti. È poi presente un attacco finale, da utilizzare nel caso il nemico venga stordito, che attraverso un'animazione spettacolare infligge devastanti danni al nemico. Il sistema di mira a volte è un po’ impreciso, soprattutto con armi a lunga gittata come balestre o fucili da caccia, mentre con doppiette e fucili a pompa il sistema di mira funziona decisamente meglio. Nel gioco è anche possibile guidare dei veicoli, per percorrere lunghe distanze attraverso la vasta mappa. È anche possibile distruggere senza problemi recinzioni e staccionate con il veicolo, ma la fisica di quest’ultimo non è proprio curata al meglio e potreste ritrovarvi con la vettura sottosopra, dopo aver colpito una piccola roccia durante una retromarcia.

Data la natura del gameplay è importante essere affiancati da persone che sappiano cosa fare, meglio se amici fidati, altrimenti l’esperienza potrebbe risentirne in negativo. Mi è capitato in diverse partite di trovare un giocatore che preferiva fare il lupo solitario. Il risultato? Ci siamo ritrovati in tre a dover fronteggiare l’orda finale, portandoci tutti quanti al game over. La collaborazione infatti è un elemento fondamentale in Evil Dead: The Game, perché giocare da soli vuol dire essere ben presto vittime della paura e del controllo mentale del demone. È veramente un attimo ritrovarsi a terra, in attesa di rianimazione, a causa di un alleato posseduto dal demone, che avrebbe dovuto guardarci le spalle. Sicuramente chi preferisce fare il lupo solitario dovrebbe puntare a interpretare il ruolo del cattivo, anche se è richiesta una dose di pazienza maggiore, dato che si passerà la maggior parte del tempo a racimolare Energia Oscura e ottenere potenziamenti per evocare non-morti e trappole, nell’attesa del momento propizio per effettuare il proprio attacco.

Completare i match, sia nei panni dei sopravvissuti sia del demone, ci darà punti esperienza con cui progredire di livello e sbloccare abilità per ognuno dei personaggi presenti nel gioco. I personaggi infatti dispongono di vari rami delle abilità, che influiscono sui danni, la salute e le abilità speciali. Inoltre, oltre il classico sistema di level-up, il gioco dà la possibilità di aumentare dei perk extra durante il match, spendendo dei consumabili scovati in giro per la mappa. Questi perk aumentano varie statistiche del personaggio. A differenza però delle abilità acquistabili salendo di livello, questi perk minori si resettano alla fine di ogni match. Il gioco non presenta nessun sistema di microtransazioni, quindi ogni abilità o costume extra disponibile per ogni personaggio si ottiene esclusivamente spendendo ore in-game.

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Sul versante tecnico troviamo, alti e bassi. I modelli poligonali dei personaggi ripropongono in maniera fedele e curata i volti degli attori che ricoprono i vari ruoli nella saga cinematografica e televisiva. Gli ambienti sono molto dettagliati e il gioco dispone di un buon sistema di illuminazione, che rende alcuni scorci molto cupi e perfettamente inseriti nel contesto horror del prodotto. Per quanto la resa grafica complessiva sia molto buona, alcune problematiche guastano l’immagine nell’insieme, come alcune ombre sporche e poco definite, passando a un lieve effetto pop-up, ma che risulta troppo evidente e marcato sulle macchine old-gen. Per quanto riguarda il sonoro, il gioco gode di un ottimo accompagnamento musicale e buoni effetti sonori perfettamente studiati per instillare l’ansia nei giocatori. I personaggi principali sono doppiati dagli attori originali, aumentando notevolmente la fedeltà dell’opera. Il gioco è disponibile in lingua italiana per quanto riguarda i testi a schermo e i sottotitoli, mentre l’audio è in lingua inglese.

Amore

Questo è il mio bastone di tuono!

- Una delle cose che subito salta all’occhio è la cura e l’amore che Saber Interactive nutre per l’opera originale. Il gioco infatti ripropone con altissima fedeltà i personaggi e le location presenti nella saga cinematografica. È innegabile che utilizzare Ash Williams armato di motosega e doppietta, mentre pronuncia le sue frasi celebri e falcia armate di dannati, ha il suo incredibile fascino a cui nessun fan di Evil Dead dovrebbe rinunciare.

Quattro amici in quella casa nel bosco

- Per quanto l’esperienza in giocatore singolo non sia malvagia, è solamente quando si avvia un match online, accompagnati magari da amici, che l’esperienza di gioco esplode in maniera sostanziale. Con personaggi unici come Ash, Enrico il Rosso e Pablo, le partite multiplayer si trasformano in piccoli siparietti che non sfigurerebbero inseriti all’interno dei film di Raimi.

Il fascino del male

- Molto interessante è la possibilità di utilizzare il demone. Il gameplay dell’entità malvagia dona all’esperienza di gioco una sfumatura più tattica e strategica. Piazzare trappole e osservare come testimone invisibile gli altri giocatori spaesati e terrorizzati, non ha prezzo. Soprattutto con la chat vocale attiva, sentire le urla degli altri player quando cascano in un nostro jump-scare ben piazzato, non ha prezzo.

Odio

Pochi contenuti

- Nonostante il gioco arrivi sul mercato in buono stato, la cosa che salta subito all’occhio dopo diverse ore di gioco è la povera offerta contenutistica. Se i personaggi da utilizzare sono tutto sommato presenti in un buon numero, anche se non differiscono poi molto in fatto di abilità e con la presenza di ben quattro versioni di Ash Williams, lo stesso non si può dire per il resto del pacchetto. Le mappe sono solamente due, oltretutto con lo stesso bioma, senza dimenticare che la modalità di gioco è solo una, escludendo la breve modalità Missioni. Dopo diverse ore a vagare per la stessa area a raccogliere sempre gli stessi oggetti, alcuni potrebbero iniziare a percepire una fastidiosa sensazione di monotonia. Speriamo che il team non tardi a proporre contenuti inediti, già comunque promessi.

La campagna?

- Questo che mi permetto di segnalare, più che un difetto vero e proprio, è una grandissima occasione sprecata. Giocando nella modalità Missioni ho trovato gli incarichi da svolgere e l’impianto di gioco in generale, perfetti per una modalità storia a giocatore singolo. Le brevi missioni ripropongono alcuni degli eventi della saga cinematografica e televisiva, ma lasciano l’amaro in bocca perché si nota un forte potenziale inespresso. Le missioni vengono introdotte con artwork al posto di filmati in CGI e sono completamente slegate tra di loro. Il team, con le mappe realizzate e un personaggio unico come Ash Williams, poteva realizzare una piccola modalità storia sandbox. Non occorreva di certo un’avventura da 30 ore, ma bastava anche qualcosa di contenuto sotto la decina d’ore. È un vero peccato vedere un’occasione così gettata al vento.

Imperfezioni tecniche

- Come già segnalatom il gioco presenta dei fastidiosi problemi tecnici, molto marcati negli hardware più datati. Sia chiaro, non guastano troppo l’esperienza di gioco, con il frame-rate che comunque rimane saldo e senza incertezze. Però constatando la grandezza contenuta del gioco, un lavoro di pulizia maggiore era più che dovuto.

Tiriamo le somme

Evil Dead: The Game è un titolo molto interessante e dal notevole potenziale, che dovrà riuscire a tenere alto l’interesse con nuovi contenuti post-lancio. L’incredibile fedeltà all'opera di Sam Raimi rende il gioco un acquisto obbligato per tutti i fan di Evil Dead, complice anche il prezzo budget a cui viene proposto al pubblico. Evil Dead: The Game mette in campo dinamiche PvP e PvE inedite grazie a una serie di feature dal notevole potenziale, soprattutto se giocato assieme ad amici e compagni d'avventura online. Certo, non è perfetto tra un inevitabile riciclo di contenuti, un sistema di controllo impreciso e un comparto tecnico tutt’altro che cristallino. Nonostante questo, il titolo di Saber Interactive è un fedele atto d’amore verso l’opera di Sam Raimi, che ogni fan de La Casa dovrebbe almeno una volta provare.
7.5

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L'autore

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Nato 500 anni dopo la sua epoca ideale, è un appassionato di videogiochi e cinema fin da quando era bambino. Megalomane, egocentrico e inspiegabilmente affascinante, crede di sapere tutto sul mondo videoludico e cinematografico, non accettando obiezioni. Nessuno è pari alla sua magnificenza.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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