Recensione - Close to the Sun
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco

La lenta camminata della protagonista in questa avventura in soggettiva permette ai giocatori di godersi ancora meglio la cura per i dettagli della nave. Cabine piene di oggetti, corridoi ben dettagliati, stanze dalle architetture affascinanti. Abituatevi a godervi tutto ciò, perché oltre alla pura esplorazione il gameplay di Close to the Sun non subisce grandi variazioni. Ci sono un po' di spaventi ed eventi inaspettati, ma in gran parte il gioco prevede solo esplorazione, dialoghi e risoluzione di enigmi. Le basi del gameplay sono quindi quelle dei cosiddetti "walking simulators" (e non lo dico in senso negativo: è un genere eccellente per narrare e farci vivere un certo genere di storie), con una narrativa che viene portata avanti principalmente dall'ambiente stesso che tra quadri, oggetti sparsi e articoli di giornale ci offre un quadro sempre più surreale di un mondo comunque plausibile, dove gli eventi storici vengono costantemente citati ed hanno molta influenza sugli eventi. Senza entrare nel terreno degli spoiler, il focus immediato della storia è l'ossessione di Nikola Tesla per la presenza a bordo di spie del suo storico rivale, l'altrettanto geniale Thomas Edison.
L'ostacolo principale tra la protagonista e i suoi obiettivi sono degli enigmi che solitamente vanno risolti per poter procedere all'interno della nave; si tratta di rompicapo piuttosto classici, spesso e volentieri basati sul dover trovare un indizio in giro per l'ambiente piuttosto che sul mettere al lavoro la materia grigia. Più che per un vero livello di sfida, quindi, Close to the Sun offre coinvolgimento e mordente per la sua splendida ambientazione, realizzata egregiamente con il potente e versatile Unreal Engine 4 che rende ogni superficie viva, vibrante e spesso vicina al fotorealismo nonostante il budget non particolarmente alto del titolo. Anche se, probabilmente per motivi di budget, troviamo comunque stanze e corridoi spesso molto limitati nelle misure e nella varietà.

Vera chicca del mondo di gioco di Close to the Sun sono i salti temporali che portano il giocatore e l'ambiente che lo circonda a trasportarsi di tanto in tanto in altri momenti storici, ma mi fermo qui per quel che riguarda le rivelazioni sulla trama. Ci sono un paio di personaggi interessanti e qualche colpo di scena davvero niente male nel corso di questa breve avventura (3-4 ore dovrebbero essere sufficienti anche a chi se la prende con calma), anche se per l'appunto il gameplay stesso presenta pochi stravolgimenti nel corso dell'avventura. Un'opera interessante soprattutto per chi trova affascinanti le tecnologie (sia quelle reali che quelle solo teorizzate) di quel genio di Nikola Tesla. Sottolineo peraltro con piacere che il gioco presenta un ottimo doppiaggio italiano oltre a tutti testi del gioco nella nostra lingua.
Amore
Retro-futurismo steampunk
- Oltre alla generale ispirazione steampunk del titolo, il mondo di Close to the Sun ricorda molto il tipo di ambientazioni retro-futuristiche viste anche in BioShock. Gli elementi ci sono tutti: architetture e stili del primo Novecento, tecnologie avanzate ma dalla realizzazione rudimentale, lusso e ambizione che si sposano per creare un mondo parallelo in cui la tecnologia ha preso altre strade rispetto alla nostra realtà. Un mondo raffinato e bizzarro, che vale la pena esplorare da cima a fondo.Tra realtà storica e finzione
- Questa nave ipertecnologica è affascinante anche perché unisce riferimenti alla vera storia di Nikola Tesla ad una trama fittizia a base di presunte spie e attività criminali del rivale Thomas Edison, aggiungendo al mix tecnologie ad oggi solo teorizzate ma mai realizzate e la misteriosa quarantena che ci fa trovare una nave deserta. L'aspetto più affascinante sta però nel fatto che la realtà all'interno della nave sembra starsi pian piano sgretolando, generando con salti nel tempo che stravolgono il nostro percorso. Molto intrigante.
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