Recensione - Pro Evolution Soccer 5
di
Luca Airoldi / Airluck
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Fischio d’inizio
Pro Evolution Soccer 5 è tra noi. Ben abituati da Konami al puntuale e annuale aggiornamento della serie giunta oggi al suo quinto capitolo, anche quest’anno tutti noi amanti del calcio accogliamo a braccia aperte la venuta della simulazione balistica per eccellenza. E questa volta non siamo di fronte ad un semplice aggiornamento riferibile a puntuali ritocchi grafici, tecnici e a livello di trasferimenti di mercato; no, signori, quest’anno abbiamo di fronte un titolo calcistico che si spinge ancora più profondamente nella dimensione simulativa, arrivando a sfiorare livelli di realismo a dir poco sconvolgenti. Per farla breve, possiamo dire di essere finalmente di fronte al vero gioco del calcio: mai fino ad ora una simulazione calcistica era riuscita a trasmettere queste sensazioni una volta preso in mano il joypad. Passaggi che vengono deviati casualmente, tocchi in profondità fulminei, traiettorie sporche della palla e duri contrasti di gioco sono solo alcuni degli innumerevoli elementi che insieme concorrono a generare i novanta minuti di un'intensa partita di calcio.
Pro Evolution Soccer 5 ha il grande pregio di essere riuscito a ritoccare in maniera assolutamente puntuale, pur sempre senza stravolgerlo, il già collaudato gameplay del suo predecessore, ottenendo un risultato di assoluto rilievo: le novità più importanti apportate dal titolo Konami riguardano infatti tutto l'apparato riferibile al suddetto gameplay, piuttosto che quello grafico e sonoro. Ora l'azione di gioco è molto più ragionata e calibrata in ogni suo frangente, dal semplice stop o passaggio al lancio o alla conclusione al volo: ognuna delle diverse possibilità di movimento ed azione sono realizzate in maniera assolutamente realistica e verosimile, per un risultato di sicuro impatto. Ciò che più collabora a questo fatto è tutto il lavoro svolto dagli sviluppatori a livello di animazioni dei giocatori: diverse sono infatti le varianti ai movimenti dei calciatori aggiunte rispetto al precedente capitolo della serie, portando come risultato una sequenza di situazioni sempre differenti e variegate e soprattutto capaci di trasmettere un'atmosfera ancor più realistica rispetto al passato.
Un altro fattore che ha subito notevoli cambiamenti riguarda gli scontri e i tackle in campo: ora la direzione arbitrale è molto più attenta e fiscale sui semplici contrasti (esattamente come succede nella realtà), fischiando inesorabilmente anche il minimo tackle non regolare. Non possiamo negare che tale fatto possa invero generare momenti di frustrazione durante la partita (viste le frequenti pause dovute ai numerosi falli fischiati) ma possiamo parimenti affermare che ciò imprima ancora una volta una dimensione di realismo all'intera azione di gioco; in una partita di calcio reale i falli commessi si contano infatti nell'ordine della decina e allo stesso modo ciò avviene in Pro Evolution Soccer 5. Il risultato che si ottiene rasenta la perfezione a livello simulativo, cosa che potrebbe certamente scoraggiare i meno avvezzi allo sport del calcio ma che farà certamente la gioia di tutti coloro che fremono non appena vedono un pallone e una rete.
Gli sviluppatori di Konami sono andati inoltre a lavorare alacremente sulla stessa IA delle squadre avversarie, rendendola ora molto più ostica e attenta alla posizione sul campo: spesso in Pro Evolution Soccer 4 era fin troppo semplice lanciare con un filtrante un giocatore sulla fascia, crossare e incornare a rete; ora tutto ciò diviene (come nella realtà) molto più difficile. O meglio, riusciremo ad andare sul fondo per crossare ma, ancora una volta come nella realtà, otto volte su dieci la palla sarà preda della difesa piuttosto che dei nostri attaccanti. Pro Evolution Soccer 5 spinge pertanto il giocatore a cimentarsi in azioni mai ripetitive, mettendolo di fronte alla realtà compiuta del gioco del calcio così come lo possiamo ammirare ogni giorno negli stadi o davanti ai televisori: triangoli veloci, tackle scivolati, gol annullati per fuorigioco o ammonizioni ad azione conclusa.
Un piccolo appunto va mosso nei confronti dei portieri che appaiono ora meno sicuri sulle uscite a palla alta, come nel caso dei calci d’angolo; più semplice appare anche l’esecuzione dei tiri da fermo, sebbene, va detto, essi fossero effettivamente troppo complessi nella precedente edizione del titolo. Fa storcere il naso anche la sistematicità (ormai caratteristica intrinseca della serie) con la quale tutti i giocatori con la palla siano più lenti di quelli senza palla: ciò è senza dubbio vero nella quasi totalità dei casi reali, ma è anche vero che esistono sul pianeta giocatori che palla al piede lascerebbero sul posto taluni altri (per fare un esempio Ronaldo contro Stam).
Diverse sono infine le chicche aggiunte dagli sviluppatori per rendere il tutto ancor più realistico: come appena accennato è stata introdotta la possibilità di venire ammoniti a fine azione per un fallo precedentemente non concesso per vantaggio; allo stesso modo, quando un giocatore cadrà a terra infortunato durante un'azione, potremo depositare la palla fuori campo in segno di fair-play vedendocela restituita dall'avversario alla rimessa successiva. Spesso i giocatori si infortuneranno casualmente durante le azioni di gioco: saranno pertanto necessarie le cure mediche per il proseguimento della gara, durante le quali saremo costretti a giocare in dieci uomini. Elementi come questi - come anche la maglietta che esce dai calzoncini di alcuni giocatori con trascorre dei minuti di gioco - seppur di per sé banali, concorrono decisamente a rendere l'atmosfera di gioco più coinvolgente e realistica.
Il risultato che si ottiene a livello d’impatto e di giocabilità pura è dunque da applausi: certo non potremo pretendere di scendere in campo alla prima partita e snocciolare azioni da manuale, ma con il giusto allenamento riusciremo a prendere sempre più confidenza con il sistema di controllo profondo e raffinato ed entreremo (senza più ritorno) in un vortice di giocabilità e divertimento allo stato puro. Qualche partita di allenamento e poi alla scoperta del vero calcio: la stessa giocabilità si presenta pertanto assolutamente profonda e in grado di soddisfare la sete di tutti i calciofili alla ricerca di simulazione.
Il calcio, l’occhio e l’orecchio
Il reparto di Pro Evolution Soccer 5 che probabilmente ha incontrato meno innovazioni rispetto al passato è proprio quello grafico-sonoro: certamente si possono apprezzare dei miglioramenti a livello di pulizia visiva introdotti dagli sviluppatori, soprattutto in riferimento alla scioltezza con la quale i giocatori si muovono sul campo e si prodigano in dribbling e coordinazione sul tiro. Le animazioni dei calciatori risultano infatti sempre legate e molto verosimili; la resa globale a livello estetico rimane pressoché inalterata, in ogni caso su livelli molto buoni, così come identica resta la grafica dei menu pre-partita nei quali si procede alle scelte tecniche, di formazione e di tattica. Molto fluido il motore grafico, che non presenta rallentamenti o balbettii nemmeno nelle circostanze più caotiche.
Anche il comparto sonoro non si discosta da quanto udito in Pro Evolution Soccer 4, rappresentando di fatto l'unico vero punto debole di tutta la produzione: i temi di accompagnamento pre-partita non sono infatti molto accattivanti mentre gli effetti sonori durante la gara (cori da stadio e colpi sul pallone) non si fanno notare per varietà e incisività. Purtroppo nemmeno la cronaca, affidata ancora una volta alla coppia Civoli-Sandreani, si dimostra innovativa: in ogni caso abbiamo la possibilità di escluderla o di alternarla con le altre quattro lingue presenti nel gioco. Il risultato che si ottiene a livello sonoro è comunque apprezzabile, tenendo bene in considerazione che in un titolo calcistico tale reparto non rappresenta certo una componente fondamentale.
La struttura di Pro Evolution Soccer 5 riprende anch'essa quella del suo predecessore, offrendo la possibilità di prendere parte a gare amichevoli contro la CPU o in multiplayer, di cimentarsi in svariate tipologie di tornei e, infine, di intraprendere la "Master League", in cui impegnarsi alla guida di una compagine per vincere tutto il possibile a livello nazionale e internazionale. Come in Pro Evolution Soccer 4, anche in Pro Evolution Soccer 5 avremo la possibilità di scegliere tra squadre nazionali e squadre di club dei sei campionati europei più importanti (italiano, inglese, spagnolo, francese, tedesco e olandese) oltre alla presenza delle squadre più famose a livello mondiale: le licenze ottenute da Konami riguardano ancora una volta i nomi dei giocatori e i nomi delle squadre dei campionati italiano, inglese e spagnolo, con aggiornamento delle rose al 31 agosto 2005. Presente infine, come per di Pro Evolution Soccer 4, il negozio nel quale poter spendere i punti PES guadagnati nei tornei offline o nella Master League, grazie ai quali si otterranno palloni nuovi, opzioni in più e la possibilità di aggiungere livelli di difficoltà maggiori della CPU.
Palla in rete!
La parte del leone a livello di modalità offerte da Pro Evolution Soccer 5 è rivestita ovviamente dal supporto Xbox Live: tutti noi sappiamo quali siano stati gli annosi problemi che hanno intaccato l’edizione passata della simulazione calcistica targata Konami, spesso afflitta da pesante lag nelle connessioni con altri giocatori con conseguenti risultati frustranti a livello di giocabilità. La prima novità di Pro Evolution Soccer 5 riguarda il fatto che ora l’hosting della partita viene gestito nel primo tempo da un giocatore e nel secondo tempo dall’altro giocatore, così da "svantaggiare" entrambi allo stesso modo. La vera novità è però un’altra, tale da rendere per nostra fortuna inutile l’espediente appena descritto: gli sviluppatori sono infatti riusciti nell’intento di eliminare quasi totalmente la presenza del fastidioso lag. Ebbene sì, ora potremo divertirci in rete in maniera totale: nella maggior parte delle sessioni (comprese quelle con giocatori stranieri) Pro Evolution Soccer 5 si comporta infatti in maniera ottima e assolutamente fluida, mentre nelle poche occasioni in cui si può riscontrare del lag, quest'ultimo è sempre molto leggero e mai decisivo. Un ottimo lavoro che corrisponde ad un risultato altrettanto ottimo.
E non finisce qui: le migliorie strutturali apportate al supporto Xbox Live riguardano difatti anche il sistema di salvataggio e caricamento dati. Se in Pro Evolution Soccer 4 per poter immagazzinare ed utilizzare la nostra formazione elaborata precedentemente offline dovevamo caricare i dati prima di accedere al servizio Xbox Live, ora possiamo semplicemente caricare gli stessi dati anche una volta connessi in rete, oltre che modificare altre opzioni relative per esempio al reparto audio e alla visuale di gioco. Altri perfezionamenti riguardano la possibilità di "skippare" i replay delle azioni fallose o dei fuorigioco fischiati, mentre per richiedere la pausa di gioco potremo tranquillamente premere il tasto Start a palla ferma in nostro possesso.
Il sistema di classifiche è stato ottimamente puntellato attraverso un sistema di punteggio che contempla anche il regredire in classifica tramite la perdita di punti nelle sconfitte o anche nei pareggi con giocatori meno “quotati”; a ciò si unisce inoltre la divisione in leghe degli utenti online che variano a seconda del punteggio acquisito.
Il risultato ottenuto da quanto descritto finora incorona senza dubbio Pro Evolution Soccer 5 quale miglior simulazione calcistica attualmente disponibile, anche all’interno del servizio Xbox-Live: non possiamo negare che il fattore longevità divenga eccelso nel momento in cui si valicano le porte della grande rete. In ogni caso la longevità di Pro Evolution Soccer 5 rimane più che ottima, data la coinvolgente e profonda giocabilità che il titolo Konami riesce a proporre in ogni partita disputata. Ed ora non ci resta che scendere in campo e toccare il pallone al fischio d’inizio... 9.4
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