Recensione - Syndicate
di
Ruben Trasatti / DarkAp89
P
Il Gioco
È l’anno 2069 e sono passati diversi decenni da quando l’Eurocorp diede vita al Dart, un microchip installato nel corpo degli uomini con la funzione di visualizzare e connettere altri dispositivi in modo semplice e rapido. Con il passare del tempo sono nate altre corporazioni che hanno ridefinito le società e praticamente sostituito i centri di potere; ad oggi sono in lotta tra loro per cercare di dominare su tutta la concorrenza e cercare ovviamente di non farsi rubare i propri progetti e brevetti. In un mondo in cui ormai la tecnologia la fa da padrone, gli umani che non si prestano all’inserimento dei chip non risultano altro che pedine sacrificabili se si trovano nel bel mezzo di uno scontro tra due organizzazioni. Nel frattempo alla Eurocorp si sta testando da molto tempo una nuova versione del Dart, la numero 6.1, e l’agente Miles Kilo è uno dei pochi privilegiati a poter provare questa nuova revisione del chip prima della sua messa a punto definitiva. Proprio da qui parte la storia di Syndicate: nei panni di Kilo ci troviamo legati ad una sedia e veniamo svegliati bruscamente da un soldato che in qualche modo sembra ci stia aiutando ad inizializzare il sistema, ma in realtà non vuole altro che farci del male. Mentre gli altri militari stanno per scoprire cosa sta succedendo, visto che abbiamo fatto fuori uno di loro, riusciamo a liberarci grazie alla pressione ripetuta del tasto X: d’ora in poi sarà un susseguirsi di fughe e sparatorie in cui ci faremo conoscenza con l’interfaccia del Dart 6 ed effettueremo le prime violazioni. Gli eventi ci porteranno poi a fare la conoscenza di personaggi centrali per la storia: la dottoressa Lily Drawl, l’agente Merit e Jack, ovvero colui che è a capo della Eurocorp.Dopo una introduzione con i fiocchi, si entra infine nel vivo dell’azione: con il passare delle missioni abbiamo a disposizione sempre più aggiornamenti e potenziamenti veramente utili sul campo di battaglia, soprattutto perché coinvolgono non un singolo individuo ma più persone. Prima dell’utilizzo di questi poteri veniamo catapultati in camere virtuali in cui poterli provare: in sostanza sono dei tutorial davvero particolari e ben fatti, anche se brevi, in cui poter mettere alla prova le nostre capacità su soggetti, luoghi e situazioni prodotte artificialmente. Una volta in battaglia non saremo sempre in grado di poter sfruttare queste funzionalità: dopo il primo utilizzo il sistema ci richiederà altra adrenalina da impiegare per questi poteri e la potremo guadagnare solo uccidendo ed agendo al meglio. Più serie di distruzioni e violazioni si effettueranno, più adrenalina guadagneremo e potremo spendere per questi bonus. Le venti missioni proposte hanno una durata variabile e alla fine di ognuna il gioco produce un riepilogo in cui poter visualizzare tutte le nostre statistiche (tempo impiegato, distruzioni effettuate, adrenalina guadagnata, danni subiti…) e anche i nostri record personali, visto che ogni volta potremo migliorarli rigiocando un determinato capitolo. Oltre alla campagna single-player, Syndicate può vantare una modalità cooperativa in cui quattro agenti, ognuno con classi diverse, poteri personalizzati ed ovviamente chip Dart innestati, devono collaborare per portare a termine con successo vari compiti assegnati dal sistema.
Commenti