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Rainbow Six: Vegas
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Rainbow Six: Vegas - GC eyes-on

Durante la nostra visita alla Games Convention di Lipsia, Ubisoft ci ha cortesemente concesso di assistere ad una presentazione, effettuata direttamente da un membro del team di sviluppo, del nuovo episodio della fortunata serie dedicata alla squadra Rainbow: Rainbow Six: Vegas.

Rainbow Six: Vegas - GC eyes-on

L’attesa per l’esordio di questa serie sulla nuova console di Microsoft è grande e le aspettative lo sono altrettanto, viste le immagini ed i filmati disponibili su internet, quindi abbiamo osservato la dimostrazione di gioco (su una Xbox 360 di sviluppo) con grande interesse. La demo ha inizio e l’introduzione parte da quello che ormai rappresenta una presenza rassicurante in ogni gioco della linea Tom Clancy's: l’elicottero, a bordo del quale troviamo i membri della squadra antiterroristica più famosa del mondo dei videogiochi. Le immagini sono fantastiche e suggestive, tanto che è difficile rimanere concentrati ad ascoltare cosa sta dicendo il presentatore: sta parlando del team.

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Il nuovo team Rainbow è composto da 3 nuovi eroi: Logan Keller, team leader ed esperto di ricognizioni, Michael Walter, specialista in armi pesanti e demolizioni e Jung Park, specialista in armi a lungo raggio e sistemi elettronici. La presentazione del team avviene mentre l’elicottero sorvola Las Vegas ed è possibile muovere la telecamera per vedere, uno per uno, i nuovi compagni di avventura e fino a spostare lo sguardo all'esterno per ammirare le luci della città. Il colpo d’occhio è assolutamente fantastico e lo speaker sottolinea diverse volte che non ci sono scene pre-calcolate: tutto viene elaborato in real-time.

Grazie alla presenza dell'ufficiale tattico Joanna tutte le informazioni sia tattiche che di controspionaggio ci vengono date senza le schermate informative che venivano usate nei precedenti episodi. L’elicottero si ferma su un edificio, ed è il momento di calarsi con delle funi nella più classica sequenza di posizionamento delle squadre speciali: appena scesi la visuale cambia da terza a prima persona. Lo sguardo viene subito rivolto ai compagni che scendono dall’elicottero. Terminata la loro discesa e il loro dispiegamento iniziamo a guardarci intorno trovando un’ambiente estremamente ricco di oggetti, tutti perfettamente illuminati e coerenti con le condizioni ambientali. Camminando sul luogo di primo dispiegamento abbiamo anche incontrato un piccola pozzanghera che, in puro stile next-gen, rifletteva perfettamente l’ambiente circostante.

Ad una nostra domanda, lo speaker ci informa che Rainbow Six: Vegas utilizza una versione personalizzata dell’Unreal Engine 3, di cui mostra tutte le qualità sia a livello visivo che di fisica degli oggetti nello schermo. La prima novità che troviamo è il nuovo sistema di comando dei propri compagni di squadra che oltre a modificarne il comportamento per quanto riguarda le regole di ingaggio implica anche l’utilizzo di armi adeguate al contesto. Impostando la modalità d’infiltrazione, ad esempio, non indicherete solo di usare la massima cautela nei movimenti e di usare le armi solo in situazioni di pericolo reale, ma anche di montare dei silenziatori qualora le armi lo prevedano. A questo punto scorgiamo dei terroristi che si muovono verso di noi e lo speaker decide di aprire il fuoco. In risposta all’uccisione di alcuni di loro, i membri della squadra vengono a loro volta colpiti.

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L’effetto di essere colpito è reso in maniera particolare: le immagini vengono distorte in modo da percepire quella distorsione nella percezione visiva e sonora che si subisce anche quando si indossa un giubbotto antiproiettile. Sfruttando il fatto che l’AI dei nostri compagni è molto efficace in quanto segue comunque degli schemi tattici minimali (io copro a destra, voi coprite a sinistra) è possibile scendere sulla sinistra del teatro di scontro e prendere posizione. Qui appare la seconda novità rispetto al passato: il personaggio guidato dal giocatore è in grado di prendere copertura appoggiandosi a qualunque superficie piatta e di compiere alcune mosse particolari molto utili. Infatti, sporgendosi può sparare delle raffiche di colpi col mitra per limitare l’avanzamento dei nemici: bello, funzionale e realistico.

La dimostrazione va avanti e la grafica ed il gameplay continuano a stupirci: il livello di dettaglio è tale che in uno scontro ravvicinato possiamo "ammirare" gli schizzi di sangue: la loro direzione segue il percorso del proiettile, esattamente come nella realtà. Gli effetti di illuminazione sono veramente realistici e le bombe fumogene generano un fumo volumetricamente verosimile oltre che reso visivamente esattamente come nella realtà. Ma lo spettacolo non finisce qui: dopo una breve sparatoria in un locale, in cui era presente una enorme campana che veniva scossa dai colpi, ci viene mostrato il nuovo sistema di controllo per le incursioni.

Calandosi con una corda lungo le pareti esterne dell'edificio è possibile controllare singolarmente i propri compagni in modo da permettere l’esecuzione sincronizzata e coordinata di una sequenza di incursione. Una volta posizionati fuori una grande finestra a vetri, lo speaker ha marcato due guardie all'interno come obbiettivi da abbattere singolarmente in modo da coordinare perfettamente l’attacco senza lasciare scoperti dei nemici: in questo modo l’AI lavora molto meglio e i propri compagni sono più intelligenti, dopo di che ha infranto il vetro facendo agire i compagni, mentre ancora appeso alla corda li copriva sparando agli alle altre guardie nemiche. A nostro giudizio questo rappresenta una notevole e validissima innovazione nel gioco che migliora drammaticamente la valenza della squadra che, in passato, non era poi così determinante.

Anche grazie all’inserimento della telecamera in fibra da infilare sotto le porte (alla Splinter Cell) unita al sistema di marcatura appena descritto, le incursioni nelle stanze sono molto più un’azione coordinata di squadra in cui è possibile dividersi gli obbiettivi per un’irruzione perfetta. La fisica degli oggetti è molto dettagliata e quasi tutto quello che abbiamo visto si comportava come un oggetto reale: una lastra di vetro si incrinava completamente per effetto dello scoppio di una bomba a mano ma solo dopo una gomitata si rompeva parzialmente e i pezzi saltavano via quando colpiti da colpi di mitra. Altro esempio è stata un’auto al di sotto della quale è finita una bomba a mano: non solo si è sollevata da terra nel giusto modo ma si sono aperti gli sportelli e frantumato qualche vetro.

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La dimostrazione finisce qui, e quello che abbiamo visto è veramente di ottimo livello nonostante qualche piccolo bug che, per stessa ammissione dello sviluppatore, è presente e sarà risolto dal team di sviluppo visto che è ancora un work-in-progress. Non ci resta che aspettare novembre e scoprire il resto (in particolare la parte multiplayer) augurandoci che le ottime cose viste finora si concretizzino in un titolo che non potrà mancare nella vostra ludoteca.

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L'autore

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Nato nel 72, cresciuto ad insalate di matematica e libri di cibernetica non poteva che sviluppare una naturale inclinazione verso tutto quello che è tecnologia. Ha iniziato a giocare a Radar Rat Race sul Vic-20, a International Soccer su C64 e da quel momento in poi non ha mai tradito la sua passione, passando per quasi tutte le piattaforme di gioco e finendo ancor oggi per consumare tutto il suo tempo libero tra hobby e lavoro. Sperando che prima o poi coincidano perfettamente: ci siamo quasi.

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