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Fatal Inertia
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Recensione - Fatal InertiaXbox 360Game

Corre il Secolo XXII: le più grandi corporazioni di livello mondiale, fino ad allora in combutta fra loro nei settori del business economico e politico, ora si contendono il primato mondiale partecipando ad eventi sportivi estremi e dall’elevato coefficiente di rischio. Il successo riscosso col tempo, dovuto soprattutto alle imponenti ed assidue campagne pubblicitarie e speculative, ha permesso a queste enormi corporazioni di imporsi rapidamente su questo nuovo business mondiale, potendo contare su un numero crescente di piloti mercenari, spinti sempre più dal desiderio di fama e ricchezza. E con la nascita di questo nuovo fenomeno, dunque, gli equilibri internazionali sono ora legati ad un unico, determinante fattore: Fatal Inertia!



Un po’ di storia
Con l’avvento della rivoluzionaria generazione a 32 bit agli inizi degli anni 90, il mondo videoludico subì una svolta profonda e radicale; l’introduzione della grafica 3D, infatti, permetteva agli sviluppatori di dar vita a titoli sempre più complessi e articolati, oltre che realistici. Fra i primi successi di quella generazione non possiamo non ricordare uno dei titoli che, storicamente parlando, rivoluzionò un genere fino ad allora ancora limitato e acerbo; parliamo di Wipeout, gioco di corse futuristiche ad alta velocità. Il primissimo episodio di questa celebre saga aveva segnato un nuovo traguardo nel mondo del 3D virtuale, vantando una grafica all’epoca davvero strabiliante ed un gameplay completamente innovativo, caratterizzato in particolare da una varietà ed una velocità di gioco atipica per quel neo-genere. Insomma, Wipeout fu sicuramente uno dei primi che introdusse con maggior cura ed evidenza rispetto ad altri una nuova filosofia di gioco, con meccaniche di gameplay completamente stravolte.

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Negli anni a venire, comunque, il genere si è diffuso piuttosto moderatamente e titoli di spicco come Wipeout e spin-off vari avevano un po’ perso di carisma, anche a causa dell’ormai nota sindrome dei cloni, la quale ha impattato negativamente su quelle che erano le fondamenta pure ed innovative del genere. Fino ad oggi, infatti, forse solo FX-Zero (seguito dell’originale su N64) è riuscito a riportare ai vecchi fasti questo genere futuristico, accompagnato da un discreto ma anonimo Quantum Redshift, sviluppato alcuni anni fa per la prima Xbox. Oggi, dopo una lunga pausa meditativa, troviamo, prodott dagli studi di Koei Canada, un nuovo esponente del genere "corse futuristiche": lo stravagante Fatal Inertia, che si ripropone come ambiziosa variante del genere inventato da Wipeout. Scopriamo allora se il titolo in questione sia riuscito o meno a riportare un po’ di sfarzo ad un genere decaduto nel tempo.


Inerzia “sfatale”
Come anticipatovi nell’introduzione, Fatal Inertia ci propone una sfida estrema ad alta velocità su uno sfondo politico immaginario ma quanto mai improbabile. Ricordiamo, comunque, che la natura del genere non richiede necessariamente una base narrativa solida, e di conseguenza la quasi assenza di una trama non mina profondamente il giudizio complessivo sul gioco. La situazione presente in questo fantomatico XXII Secolo vede come protagonisti alcune imponenti corporazioni internazionali, come la Phoenix o la Mercury, che rappresentano e finanziano gli eventi sportivi di Fatal Inertia, consistenti in gare futuristiche a bordo di veicoli spaziali ad alta velocità. I piloti mercenari che partecipano a suddetti eventi ricevono quindi lauti compensi dalle stesse società che li rappresentano, in proporzione ai risultati conseguiti. Proprio in dipendenza di suddetti fattori, il gioco offre diverse modalità, tra cui quella principale, ossia la classica “Carriera”, che prevede tre campionati di differente categoria e livello di difficoltà: Esibizione, Professionista ed Elite. Con il proseguo della Carriera, il giocatore può avvalersi di numerosi extra, che mireranno al miglioramento delle prestazioni dei propri mezzi, messi a disposizione dalle quattro società rappresentative. Anche i veicoli del gioco saranno solamente quattro, e ciascuno di essi è stato costruito in base alla tipologia di gara da affrontare; abbiamo quindi una suddivisione dettagliata, seppur poco influente ai fini del risultato, delle capacità di ciascun mezzo, differenziate in bilanciamento, velocità, peso e resistenza.

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Tutti questi fattori, comunque, rendono lievemente strategica e meditata la preparazione alle singole gare, anch’esse strutturate in base a quattro specifiche categorie: Velocità, Distruzione, Eliminazione e Resistenza. Seguendo poi gli standard delle corse futuristiche, ogni singola categoria propone l’utilizzo di armi o potenziamenti specifici. Se per esempio stiamo affrontando una gara di Velocità, tutti gli extra che raccoglieremo durante la corsa contribuiranno principalmente ad aumentare la potenza dei propri propulsori; se invece la gara fosse di tipo Distruzione allora troveremmo sia armamenti, come missili e magneti esplosivi, sia potenziamenti di natura difensiva, quali scudi energetici o dilatatori di tempo. La caratteristica che da principio rende questo Fatal Inertia piuttosto variegato rispetto ai suoi simili è la possibilità di personalizzare completamente i veicoli presenti nel garage personale. La “customizzazione”, tuttavia, non riguarda solamente gli aspetti aerodinamici o meccanici delle navicelle, ma anche quelli estetici; avremo infatti a disposizione un’ampia gamma di pannelli laterali, spoiler, code e frontali personalizzati da sbloccare ed applicare ai quattro veicoli presenti nel gioco. A fianco a questa sorta di “tuning” futuristico sono disponibili anche diverse tipologie di emblemi e vernici, che spaziano da quelle lucide e metallizzate a quelle speciali, che prevedono aerografie di tutti i generi e gusti. Nel complesso, però, la personalizzazione risulta molto semplice ed essenziale, assolutamente non paragonabile a titoli che vantano di una maggiore profondità ed originalità.

Per quanto concerne infine le altre modalità, il gioco ci propone le classiche sfide secondarie, come quelle a tempo o ad esibizione, con l’ulteriore opzione di sceglierne la difficoltà, il circuito e le condizioni climatiche. Ovviamente, data la potenziale natura multiplayer del genere, anche la modalità Xbox Live in teoria dovrebbe essere supportata, ma stranamente il gioco non sembra aver catturato l’attenzione degli appassionati del gioco on-line e, di conseguenza, la dicitura “Live” risulta attualmente una semplice decorazione. Probabilmente, anche per questo motivo gli sviluppatori hanno pensato bene di inserire la modalità a schermo condiviso, evitando che il gioco risultasse limitato e privo di una qualsiasi componente multi-giocatore. Insomma, per chi sperava di ritrovarsi fra le mani un titolo piuttosto valido sul fronte on-line potrebbe restarne deluso, anche perché la longevità complessiva ne risente moltissimo e la durata mediocre della carriera non ne limita di certo questa spiacevole mancanza.


Uno scarso equilibrio
Ai miei occhi, il gameplay di Fatal Inertia è apparso alquanto controverso e poco curato: seppur il gioco vanti appunto l’appartenenza al genere di corse futuristiche ad alta velocità, il senso che si ha quando si corre è che in realtà i veicoli siano poco veloci e mal equilibrati nelle loro prestazioni aerodinamiche. Questo difetto, in realtà, non conferisce, come si potrebbe pensare, una presunta facilità nel concludere con successo le gare, anzi, danneggia pesantemente la fluidità del gioco. Per di più, i comandi per manovrare la navicella spaziale sono sì immediati, ma risultano fin troppo spesso mal regolati ai fini della stessa andatura, già di per sé minacciata da una struttura dei livelli a volte poco adeguata alla tipologia di gara. Difatti, quando ci ritroviamo di fronte ad un circuito ricco di strettoie, di tunnel o ostacoli vari, quasi sempre accade che il veicolo ci vada a sbattere contro le pareti, rendendo davvero frustranti alcune gare in cui l’utilizzo del tasto dedicato al tele-trasporto in pista diventa assiduo e quasi un modo per superare senza troppi problemi un determinato passaggio, pena perdita di tempo e di posizioni in classifica. Tutto questo è causato purtroppo da una errata calibratura della velocità di gioco e da una scarsa ampiezza delle piste, alcune delle quali troppo strette per il numero di ostacoli posizionati in determinati punti. Di conseguenza, se da un lato abbiamo un sistema di comando alquanto immediato ed intuitivo, dall’altro ci ritroviamo di fronte ad una velocità poco adeguata al contesto ed un gameplay influenzato negativamente dall’eccessiva ostilità degli ambienti, colmi di insenature ed ostacoli spesso fuori luogo o posizionati nel bel mezzo dei circuiti.


Unreal Inertia
Come molti titoli di nuova generazione, anche Fatal Inertia sfrutta le versatili capacità dell’imponente Unreal Engine 3, risultando superficialmente un gioco abbastanza curato dal punto di vista tecnico. Le diverse arene all’interno delle quali sono strutturati i circuiti sono curate con un buon livello di dettaglio, ed una una mappa in particolare dimostra quanto il motore grafico possa far sfoggio di un discreto sistema di illuminazione e riflessione sulle superfici, in primis quelle dei veicoli cromati e dell’ambiente circostante sull’acqua cristallina che domina ilcircuiti. Anche il resto dei livelli appare comunque realizzato generalmente in modo discreto, a partire dalle imponenti catene rocciose innevate o cosparse di lava che si ergono su alcune piste, fino ai fitti boschi ricchi di vegetazione, anch’essi apprezzabili visivamente.

Se il comparto grafico rimane ancorato a situazioni di alti e bassi, quello sonoro risulta da subito piuttosto anonimo e sottotono. Le colonne sonore che ci accompagnano durante le gare sono poco ispirate e non conferiscono alcun carisma alle atmosfere pseudo-futuristiche delle gare, tant’è che la loro ripetitività provocherà la repentina regolazione audio atta a diminuire o addirittura azzerare il sottofondo musicale del gioco. Per quanto riguarda l’audio ambientale, invece, Fatal Inertia è molto più convincente, caratterizzato dai classici sibili delle navicelle dotate di tecnologia elettromagnetica, che sfrecciano ad altissime velocità (almeno teoricamente visto che come già detto le velocità effettive poi tutt'altro che elevate), e dalle continue esplosioni che ne conseguono dagli scontri a fuoco con i propri avversari, raggiungendo un livello di veridicità accettabile.

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Successo o mezza delusione?
Più che mezza delusione, direi che Fatal Inertia sia riuscito ma solo in parte; è stato sicuramente uno di quei titoli che fin dall’E3 di due anni fa avevano suscitato la curiosità di parecchi appassionati del genere, me compreso. Sotto alcuni aspetti però, nonostante le valide premesse che si erano create attorno fino ad ora, l’ultima fatica di Koei non sembra aver raggiunto appieno tutti gli obiettivi che probabilmente si erano prefissati gli sviluppatori durante i lavori. E’ comunque un gioco che va valutato, secondo me, a pelle. Ovvero, è un titolo che può piacere per alcune idee originali che offre e può non piacere assolutamente per l’impostazione poco equilibrata del gameplay. Soprattutto per gli appassionati del genere, quindi, consiglio vivamente di provarlo prima di pensare ad un eventuale acquisto, mentre per chi cerca un titolo comunque lontano dai canoni dei giochi attualmente più diffusi, Fatal Inertia potrebbe risultare una scelta giustificata.
6.0

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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