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Amped 3
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Recensione - Amped 3Xbox 360Game

Sono passati parecchi anni da quando la nuova serie di snowboard made in Microsoft ha fatto il suo esordio nel campo dei videogames. Era il 2001 e l’allora neonata Xbox cominciava a muovere i primi passi verso una lunga, difficile ma alla fine meritata consacrazione come una delle migliori console casalinghe. Proprio nel famoso Day 1, accanto a mostri sacri come Halo, Dead Or Alive 3 e Project Gotham Racing si affiancarono dei giochi commercialmente "minori" ma con forte personalità, tra i quali il bellissimo Amped, un simulatore di snowboard dal tono "serioso" molto diverso dal best seller arcade di EA, SSX.



E siamo a tre!
Il primo e secondo episodio uscirono sulla gloriosa prima console Microsoft e furono dei buoni successi di critica e vendite, anche se Amped 2 fu un po’ penalizzato da una serie di cambiamenti non graditi a tutti e da un radicale cambio dei comandi per quanto riguardava i trick, oltre che ad un sensibile aumento della difficoltà proprio negli atterraggi, nel fare punti e nel rimanere in piedi in generale. Nel frattempo il marchio Amped è stato acquistato da Take Two la quale, facendolo entrare a far parte della collana "2K Sports", lo ha profondamente modificato sacrificando in parte quel realismo che aveva si i suoi estimatori, ma che lo rendeva comunque un titolo di nicchia.

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Sulla scia di SSX
Ed ecco la prima radicale svolta dell’oramai "ex-serioso" Amped. Take Two si è accorta che lo stile molto simulativo della serie non poteva produrre alti risultati di vendita, ed in più hanno capito che il rivale SSX vende come i panettoni a Natale grazie al suo approccio più "easy", largo quindi ad un gioco totalmente trasformato e, parlando da fan, oserei dire quasi sfigurato rispetto ai due illustri genitori. Questo cambiamento lo si nota già dalla copertina e dal retro del gioco: colori sgargianti e figure stilizzate hanno preso il posto delle belle e seriose cover dei due Amped che furono. Una svolta stilistica incredibilmente grottesca che ci accompagna fin dalla prima discesa, quando risalendo con lo Skilift ci presentiamo alla nostra squadra composta dai simpatici J-Dawg, Hunter, Sebastian e Weiner Boy indossando un costume da coniglietto rosa (insensato ma divertente).

Dopo il filmato iniziale eccoci in cima alla montagna alle prese con la prima discesa, largo quindi a trick spettacolari fatti con semplicità quasi disarmante, salti incredibili e soprattutto una follia che nemmeno i vecchi Tony Hawk si sono sognati: alla fine della discesa ecco che finalmente possiamo costruirci il nostro bel personaggio scegliendo il sesso e vari tipi di corporatura oltre che tatuaggi ed abbigliamento, possiamo comunque decidere di lasciare il costume precedente se vogliamo. Da qui in poi inizia il gioco vero e proprio ed ecco un altro radicale cambiamento. Basta con i "freddi" menù dove scegliere le cose da fare, da ora in poi troveremo una grande mappa della montagna da visitare in tutta libertà, ci sono anche delle sezioni momentaneamente inaccessibili da sbloccare con le missioni indicate da una grossa stella: quelle sono le quest principali che ci faranno andare avanti con lo story mode.


Amped Underground?
Proprio come la serie Underground di Tony Hawk, possiamo scegliere le sfide da completare direttamente sulla pista, grande libertà è stata data al giocatore che è libero di girovagare per le enormi distese innevatw scegliendo tra le tante sotto-missioni, alcune delle quali presentate da personaggi fuori di testa veramente esilaranti. Basta andare sopra l’area descritta da un perimetro colorato e premere X, ed ecco che parte una "quest secondaria" che ci permetterà di sbloccare altri avvenimenti. Prevista inoltre una comoda motoslitta che ci permette di risalire la montagna, attivabile in qualsiasi momento in caso ci perdiamo una sfida che volevamo fare.

Assolutamente folle invece la modalità principale che man mano ci farà visitare tutte le montagne messe a disposizione dai programmatori tramite delle missioni a dir poco "originali" condite da scenette assolutamente esilaranti che sono un misto tra un simil manga giapponese e altre che vanno viste per essere credute e che non si possono spiegare in sede di recensione, peccato soltanto che sia i filmati ingame che questi non siano stati nemmeno sottotitolati perché vi assicuro fanno veramente morire dal ridere. Per la prima volta poi entrano a far parte del gameplay anche mezzi che vanno oltre lo snowboard, come motoslitte, slitte ed addirittura deltaplani. Insomma, si vive la montagna in tutto e per tutto senza limitazioni e questo può essere un bene o un male a seconda del grado di coinvolgimento che raggiunge il giocatore.

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Neve candida neve
Guardando le cose dal punto di vista tecnico, ad una prima impressione si può rimanere leggermente delusi dal lavoro svolto dai programmatori di Indie Built. Nessun grave problema sia ben chiaro, però chi si aspetta faville dalla nuova console next-gen e magari si ferma soltanto all’aspetto puramente estetico potrebbe storcere il naso: giustamente con a disposizione un hardware così poderoso si doveva fare molto di più che un semplice restyling grafico del vecchio ma pur sempre piacevole Amped 2 e l’aggiunta di qualche effetto grafico (bellissimo il parallax mapping sulle superfici nevose) in più. Bisogna ammettere però che quel poco che c’è è fatto molto bene e non presenta sbavature eccessive, il motore grafico ad esempio è sempre molto fluido e non ha mai tentennamenti, la neve è soffice come quella vera, le piste sono enormi, la visuale di gioco arriva a chilometri dalla nostra vista ed alcuni panorami sono veramente da cartolina. Quello che non convince invece sono i modelli poligonali che risultano molto simili a quelli del precedente episodio così come qualche problema di compenetrazione dei poligoni che francamente non possiamo più accettare viste le caratteristiche della nuova console.


Musica maestro!
Se c’è una cosa che davvero non è mai mancata a questa serie è il massiccio supporto musicale: fin dal primo capitolo i programmatori hanno cercato di inserire sempre dei brani che si adattassero come stile e come potenza all’ambiente di gioco e magari che rispecchiassero i reali gusti dei (veri) snowboarder professionisti presenti nel gioco. Anche con questo terzo capitolo i programmatori hanno fatto decisamente centro, implementando inoltre la possibilità di personalizzare la colonna sonora con musiche presenti su HD o su altri supporti esterni come nella maggior parte dei giochi presenti su Xbox 360. Piccolo rammarico, come detto prima, è il non aver doppiato le scenette dello story mode che rimangono le assolute protagoniste di Amped 3.


Impariamo l’arte dello snowboard? Niente di più facile!
Come detto in precedenza, Amped 3 è un titolo molto arcade che potrebbe scoraggiare chi si è lasciato incantare dai due splendidi e realistici prequel. Qui è veramente difficile cadere a terra e spesso sembra che il gioco stesso ci venga incontro con dei piccoli aiuti evitandoci delle cadute anche quando si atterra con lo snowboard completamente girato. Desta qualche perplessità anche una strana forza di gravità che più che terrestre sembra lunare, con interminabili secondi in aria quasi al rallentatore che comunque ci fanno comodo per totalizzare altri punti. Da rivedere anche qualche controllo veramente scomodo come ad esempio quello del deltaplano. Resta comunque lo splendido design delle piste che come i precedenti è stato curato da veri professionisti, come al solito smisurate in larghezza, curate all’inverosimile ed interessanti in tutti i settori. Buoni anche i menù che al contrario di Amped 2 sono localizzati in italiano e sono una manna dal cielo per chi non comprende altre lingue oltre la nostra.


Multiplayer e dintorni
Siamo giunti infine al più grande problema che Amped 3 si porta dietro, il Live. Proprio quello che deve essere il punto di forza di una produzione per Xbox 360, si dimostra un punto debole ed un’occasione mancata che poteva rendere questo gioco un capolavoro. Entusiasmato dalla modalità Live di Amped 2, dove si scendeva gomito a gomito con i ragazzi di tutto il mondo grazie ad un multiplayer online bellissimo, mi appresto a selezionare tale modalità su questo seguito ma sorpresa, non esiste alcuna modalità multiplayer su Xbox Live! Forse il poco tempo a disposizione, forse le poche risorse finanziarie o forse la poca voglia dei programmatori Indie Built, fatto sta che l’unica cosa di Live che ha Amped 3 sono le solite classifiche online e magari qualche contenuto extra da scaricare più avanti, comunque una grossa delusione.

A compensare almeno parzialmente le cose ci pensa una modalità a due giocatori molto buona e, per la prima volta, la possibilità grazie al motore Havok di costruirci un grandioso parco personalizzato in una delle qualsiasi e vere località presenti nella modalità principale (segnaliamo le splendide località Northstar, Snowbird, Valle Nevado e Laax) collocando ringhiere ostacoli e salti fantastici, il tutto con dei menù un po’ caotici e confusionari a dire il vero, ma con un po’ di pazienza si possono fare grandi cose.

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Insieme a Peter Jackson's King Kong è stato il gioco più sottovalutato dell’intera lineup di lancio di Xbox 360, in comune col titolo Ubisoft ha però una qualità nascosta che lo rende un prodotto ottimo al di la delle apparenze da "old gen". Basta soltanto tenere a mente che un gioco bellissimo non vuol dire soltanto grafica incredibile, ma grande giocabilità e soprattutto divertimento. Sicuramente il più esilarante e profondo degli ultimi anni, Amped 3 al primo colpo è riuscito a battere il rivale SSX sul suo stesso terreno, quello dei giochi arcade, e superati i primi minuti dovuti ad un impianto tecnico sicuramente non "next-gen", potrebbe veramente appassionarvi. Se non siete pienamente convinti cercatelo usato e dategli una possibilità, potrebbe diventare il gioco che cercavate per divertirvi davvero. Peccato soltanto per l’assenza della modalità in multiplayer online che poteva farlo diventare imperdibile.
8.4

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L'autore

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Nasce nel 1979, dopo qualche mese vede Galaxian e da allora è amore per i vg. Da quando negli anni 80 il fratello maggiore acquista un Commodore 64, ha comprato praticamente tutti i videogiochi e le console che poteva permettersi e che ancora conserva gelosamente. Nel 2005 conosce Neural proponendosi come recensore, e da lì in poi oltre ad una collaborazione è nata una grande amicizia.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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