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Kameo: Elements of Power
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Recensione - Kameo: Elements of PowerXbox 360Game

Quanti giochi possono dire di aver avuto una gestazione lunga tre generazioni, passando per quattro console diverse? E' quello che è accaduto a Kameo: Elements of Power: nato come titolo per Nintendo 64 (due generazioni fa), passato poi su GameCube e, dopo l'acquisto dello sviluppatore Rare da parte di Microsoft, su Xbox (generazione passata), vede finalmente la luce sulla nuova generazione di console, con l'uscita per Xbox 360. Che fatica! Siamo sicuri che gli sviluppatori non vedevano l'ora di uscire da questa odissea durata 5 anni: analizziamo insieme il risultato dei loro sforzi.



La fatina Kameo (una sorta di piccola Pocahontas con le ali) è la principessa del regno degli elfi, alla quale un bel giorno viene affidato un potere unico: quello di potersi trasformare in tutti i guerrieri elementali contenuti all'interno del libro magico (e parlante) Wotnot. Questo provoca però l'invidia della sorella maggiore di Kameo, Kalus, che piena d'ira si allea con il re dei troll Thorn scatenando una furiosa guerra tra troll ed elfi. Come se questo non bastasse, Kalus fa rapire la regina del regno insieme a tre antenati di Kameo, tenendoli prigionieri in diversi santuari. Con tutti i soldati del regno impegnati nella guerra, indovinate un pò a chi toccherà di impegnarsi in una missione di salvataggio?

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Un Libro per trovarli
Il gioco inizia in piena azione, con lo stesso livello dimostrativo scaricabile dal Marketplace di Xbox 360: si tratta di un tutorial all'interno del castello di Thorn, nel quale apprendiamo tutti i meccanismi di controllo di Kameo e di alcuni dei guerrieri elementali nei quali può trasformarsi, grazie anche ad una serie di pergamene di aiuto sparse per il livello. Apprendiamo quindi come combattere i diversi tipi di nemici e come attraversare ostacoli apparentemente insuperabili, fino ad arrivare al combattimento con il primo boss del gioco. Purtroppo la pacchia non è destinata a durare, perchè le cose non vanno nel verso giusto e Kameo finisce col perdere tutti i guerrieri elementali contenuti nel Wotnot. Questi sono indispensabili per riuscire nel salvataggio della regina e degli antenati rapiti, quindi inizia una lunga avventura che ci vedrà recuperare uno dopo l'altro i guerrieri elementali (9 in tutto), fino ad arrivare allo scontro finale con il malvagio Thorn e Kalus. Nel corso del gioco esploreremo ambientazioni estremamente diverse tra loro: lussureggianti distese di verde, terre fatte di roccia e lava, picchi ghiacciati immersi nella neve, mondi sottomarini e così via, ed ognuno dei guerrieri elementali che recupereremo ci permetterà di superare ed affrontare i pericoli che queste ambientazioni ci proporranno. Il gioco non è comunuqe solo azione: esiste una storia di sottofondo e prima della fine dell'avventura Kameo verrà a conoscenza di un importante segreto riguardante il suo passato, ma questo sta a voi scoprirlo.


Un Libro per domarli
Il punto di forza di Kameo: Elements of Power è il suo variegatissimo gameplay, ottenuto grazie all'uso di tutti i guerrieri elementali a disposizione. L'elfa/fatina Kameo è in sè è molto limitata, potendo solo librarsi a pochi centimetri dal suolo, spiccare piccoli salti e dare calci non molto potenti: per questo motivo finirà per essere molto poco utilizzata durante il gioco, lasciando spazio ai decisamente più abili esseri contenuti nel Wotnot. I guerrieri elementali sfruttabili sono 9 in tutto, ma come spiegato precedentemente non li avremo tutti a disposizione da subito ma andranno recuperati man mano che procediamo nella storia del gioco. Ognuno di questi ci offre caratteristiche di giocabilità uniche e diverse dagli altri, fornendo al gioco una grande varietà di gameplay, anche se comunque alcuni guerrieri finiranno per essere utilizzati più di altri. Solo per citarne alcuni dei più interessanti, si va dalla pianta lottatrice Carny, dotata di pugni micidiali e della capacità di camminare sottoterra, allo yeti Ghiacciolor, capace di scalare pareti ghiacciate e catturare i nemici per poi lanciarli contro dei bersagli o usarli come "mazze viventi", per poi passare all'armadillo Rovina Roteante, che si trasforma in una sfera capace di "spararsi" verso trampolini ed altri ostacoli altrimenti insormontabili, fino ad arrivare alla termite spara-lava Termy ed al simpatico esserino Flex, in grado di pattinare sull'acqua ed agganciare con la sua lingua appigli lontani che gli consentono di spiccare enormi balzi. Inoltre durante il gioco troviamo delle fragole che possono essere spese per potenziare i guerrieri dotandoli di ulteriori capacità. Il sistema di controllo base è lo stesso per tutti: visuale in terza persona, lo stick destro controlla la telecamera ed il sinistro i movimenti del personaggio, mentre ai due grilletti dorsali è affidata l'attivazione dei diversi poteri dei guerrieri. Il più delle volte il tutto è controllabile piuttosto facilmente, e la possibilità di trasformarci al volo in qualsiasi momento in un'altro guerriero fornisce ulteriori possiblità al giocatore: ad esempio potremo far saltare Rovina Roteante attraverso un crepaccio fino ad una parete di ghiaccio, ed una volta raggiunta trasformarci in Ghiacciolor per agganciarla e scalarla, oppure utilizzare Carny per scagliare in aria i nemici con il suo poderoso gancio dopo di che trasformarci in Ghiacciolor per trafiggerli con le sue lance di ghiaccio, e via dicendo. L'unico guerriero che avremmo volentieri evitato di utilizzare è Marina, una specie di polipo in grado di nuotare sott'acqua: il sistema di controllo sott'acqua non è ben realizzato, e ci ha creato non pochi problemi per portare a termine la sua missione, per non parlare dell'affrontare il suo boss finale - una impresa tutt'altro che divertente.

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Un Libro per ghermirli...
Spesso molti si riferiscono erroneamente a Kameo come ad un platform game con elementi action: nulla di più sbagliato. Kameo: Elements of Power è in realtà un picchiaduro, contaminato da altre componenti tra le quali esiste anche una parte platform (soprattutto grazie all'uso di Rovina Roteante), ma presente in percentuale minima. La struttura è quella tipica dei giochi del genere: ci viene assegnata una missione, seguimao un percorso sconfiggendo tutti i nemci che si frappongono tra noi ed il nostro obiettivo, e concludiamo l'impresa scontrandoci con un "boss" finale, un mostro apparentemente imbattibile a meno che non scopriamo il suo punto debole. Per rendere il gioco adatto anche ai meno esperti, gli sviluppatori hanno inserito una sorta di "guida in linea" rappresentata dal libro parlante Wotnot: la simpatica faccia barbuta presente sulla sua copertina è consultabile per chiedere aiuto in qualsiasi momento, ottenendo consigli su come sconfiggere un boss oppure su come superare determinate parti di un livello. Abbiamo sempre a disposizione una mappa che ci indica il nostro obiettivo, e le ambientazioni sono popolate di esseri di tutti i tipi che ci offrono spesso obiettivi secondari come il ritrovamento di un personaggio smarrito: un ulteriore elemento di varietà.

Ogni volta che terminiamo un capitolo della storia del gioco, questo diventa disponibile per essere giocato in cooperativa, per ora solo sulla stessa console con schermo condiviso (ma si vocifera di un prossimo aggiornamento via Xbox Live che renderà possibile la cooperativa online): un secondo giocatore potrà affiancarsi a noi per rigiocare le missioni, impersonando una seconda Kameo. Uno spunto in più per prolungare la vita del gioco, che comunque si attesta sopra le 12 ore in singolo.


...e nella luce incatenarli!
Veniamo ora a parlare delle visuali gioco. Al bando qualisasi premessa o metaforici preamboli, ed andiamo dritti al punto: Kameo: Elements of Power è semplicemente sbalorditivo. Prendete la ricchezza delle ambientazioni di Fable ed unitela agli effetti grafici ed al livello di dettaglio tipici dei titoli next-gen ed avrete probabilmente una buona idea di quello che il gioco può offrirci. Gli scenari sono tutti stupendi: vasti e ricchi di piccoli particolari, rendono il mondo di gioco estremamente vivo, pulsante. Mai vista una vegetazione più rigogliosa (bellissimo l'effetto dell'erba che si sposta quando vi passiamo sopra in volo con Kameo), un'acqua così realistica con una perfetta simulazione dei "riverberi" concentrici (provate a camminarci sopra usando Flex), e scenari così evocativi. Per non parlare delle immense battaglie tra elfi e troll che incontreremo lungo la strada: centinaia, migliaia di personaggi che si affrontano, con esplosioni,draghi sputafuoco in aria e macchine di distruzione che attraversano il campo di battaglia è la vista che gli sviluppatori ci propongono. Wow. Le textures sono dettagliatissime, gli oggetti ed i modelli dei personaggi riprodotti alla perfezione ed il tutto reso ancor più "vero" grazie all'illuminazione dinamica che proietta ombre realistiche sui corpi dei personaggi. Durante il gioco assistiamo a frequenti passaggi dal giorno alla notte, transizione che cambia l'aspetto degli scenari e crea visuali mozzafiato: provate ad aspettare il calare del sole nei pressi di uno specchio d'acqua e capirete cosa intendiamo. Completano il tutto l'ottima colonna sonora, suonata da un'orchestra sinfonica ed adattissima alle epiche ambientazioni del gioco, mentre il parlato di tutti i personaggi è doppiato in italiano anche se senza particolare impegno: alcuni esseri strani che popolano il gioco parlano con una semplice voce da ragazzo, mentre sarebbe stato bello che avessero maggiore personalità. Una cosa è comunque sicura: Kameo: Elements of Power è un kolossal del videogioco, associabile senza timore alle migliori produzioni cinematografiche del genere fantasy.

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Ha attraversato tre generazaioni di console prima di arrivare a noi, ma gli sviluppatori di Rare ci hanno dimostrato che Kameo: Elements of Power è tutto fuorchè un gioco "vecchio": il sapiente sfruttamento delle capacità della nuova console, unito ad ambientazioni epiche ed una giocabilità estremamente variegata (seppur non priva di difetti) fanno di questo titolo una scelta obbligata per tutti gli amanti del buon videogioco.
9.2

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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