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Cubot - The Complexity of Simplicity

Recensione - Cubot - The Complexity of SimplicityXbox One DigitalGame

Cubot - The Complexity of Simplicity, la complessità della semplicità. Raramente un sottotitolo descrive così accuratamente un videogioco, ma è certamente il caso della nuova opera di NicoplvGames: un puzzle game dal look minimale dove però la complessità di certi enigmi spreme davvero il cervello dei giocatori. Con questa apparente semplicità e il più basso prezzo di lancio per un gioco sull Games Store, vediamo cosa può offrirci il titolo.

Il Gioco

Il concetto dietro a Cubot - The Complexity of Simplicity è davvero facile da comprendere: c'è un'area di gioco 3D fatta di piattaforme piatte (anche a più piani, però). Su di essa troviamo dei cubi colorati che vanno mossi seguendo una griglia, e ci sono delle uscite colorate alle quali far arrivare insieme tutti i cubi dei rispettivi colori. Semplice, giusto? Inizialmente lo è. Un paio di mosse, un paio di ostacoli da evitare, nulla di complicato. Ma dopo pochi livelli la situazione si complica e non poco. Presto infatti si deve iniziare a muove più blocchi, e i loro movimenti avvengono insieme. Muovendo infatti lo stick analogico, tutti i blocchi di gioco vengono mossi nella direzione desiderata e bisogna trovare il modo di combinare le mosse. Ci sono ostacoli quali blocchi solidi o muri, capaci di fermare i blocchi per farli muovere in maniera asincrona e calibrarli in modo da poterli far finire al posto desiderato. Nessun tempo limite o difficoltà nei comandi, solo logica e ingegno.

Appena ci si abitua a gestire più di un elemento, però, le regole cambiano nuovamente. Il gioco è diviso in 10 mondi da 8 livelli ciascuno, e già il secondo set offre una novità: i cubi rossi. Questi invece di fare mosse singole le fanno doppie, dovendo quindi considerare anche questo fattore mentre i cubi si muovono in contemporanea. Difficile? No? Aspettate di trovare i cubi verdi allora, che hanno i comandi invertiti. Ancora troppo semplice? Quelli viola hanno sia i comandi invertiti che la doppia mossa. Ah, senza dimenticare gli arancioni dell'ultimo mondo, che si muovono soltanto una volta che vengono toccati da un altro blocco colorato, e ne imitano i movimenti. Ora, immaginate di gestire i movimenti sincronizzati di 4-5 colori di cubi diversi, dovendo calcolare al meglio le proprie strategie per far finire tutti i cubi contemporaneamente al loro punto di arrivo. Cubot fa davvero presto a causare mal di testa.

Certo, se questo avvenisse su dei banalissimi mondi piatti, forse il gioco non sarebbe così contorto. Ma ci sono tanti passaggi stretti, muri che bloccano il percorso, piani diversi da raggiungere andando a mettere uno sopra l'altro i cubi. Ci sono interruttori tasti da premere con i cubi per aprire porte, teletrasporti per trasportare elementi, persino dei blocchi che fanno cambiare colore al cubo, andandone quindi a stravolgere il tipo di movimento. Molti di questi elementi tra l'altro funzionano solo con un determinato colore, costringendo il giocatore a scelte obbligate nella suddivisione dei movimenti. Ogni livello ha le sue sfide, e dopo pochi livelli ci si ritrova a risolvere degli enigmi che fanno sembrare il cubo di Rubik una passeggiata di salute. A proposito di Rubik: prima dell'ultimo livello di ciascun mondo c'è una citazione "enigmatica" di qualche scienziato, inventore o autore famoso sull'ingegno, logica e creatività. Un piccolo tocco di classe in un gioco che già ne ha di suo.

MX Video - Cubot - The Complexity of Simplicity


Lo stile grafico è a dir poco minimale, ma davvero efficace. Le aree di gioco sono bianche con bordi neri per i quadretti, muri e ostacoli vari, e gli unici elementi colorati si riferiscono alla loro funzionalità. Ci sono infatti i cubi colorati che possiamo muovere e sul piano di gioco sono segnati i vari oggetti come teletrasporti, porte, e così via, andando a prendere anche un colore specifico qualora si applicassero soltanto a cubi di un certo colore. I livelli poi spesso hanno forme simpatiche che variano da scritte "I love you" con il cuore a sostituire la parola centrale, o riferimenti di stampo nerd come un'area a forma del numero 42, citazione alla mitica Guida Galattica per gli Autostoppisti di Douglas Adams. Un look semplice ed efficace dove anche i suoni sono ridotti al minimo.

In mezzo ad enigmi semrpe più complessi, le ore di gioco possono aumentare notevolmente. Certo, con una guida è possibile completare il tutto in un attimo, ma sarebbe un peccato togliersi la soddisfazione di superare certe sfide apparentemente impossibili. Ogni livello ha un contatore di mosse ed un "par", il numero di mosse minime con le quali è possibile arrivare alla soluzione. Questo non sblocca nulla, ma va ad offrire una sfida aggiuntiva. Inoltre completando un livello il giocatore guadagna un "cubot", e spendendone 8 è possibile comprare la soluzione per un livello. Praticamente è possibile "barare" su un livello per mondo, cosa che sicuramente aiuta ma non è certo un'ancora di salvataggio illimitata. Non ci sono modalità alternative, ma completare tutti i livelli senza una guida può richiedere molte ore, anche con gli aiuti. Infine Cubot - The Complexity of Simplicity è interamente in inglese, va detto però che probabilmente l'intero catalogo di testi presenti nel titolo sarebbe stampabile in una sola pagina: anche i tutorial avvengono attraverso pratici disegni a video, perciò è un gioco che sarebbe comprensibile in qualunque lingua, che la parliate o meno.

Amore

Tutto arrosto e niente fumo

- Cubot - The Complexity of Simplicity non si perde certo in meccaniche inutili, caricamenti eterni, giustificazioni insensate per dare un'apparenza di trama o comandi complessi. Mondi semplici dall'aspetto pulito e comprensibile, camera ruotabile a 360 gradi, tutti i movimenti gestiti dalla levetta analogica sinistra e nient'altro - la difficoltà sta unicamente nella complessità degli enigmi, sempre più tosti e impegnativi, ma sempre corretti e mai "difettosi".

Un prezzo clamoroso

- Se escludiamo i giochi gratuiti, Cubot - The Complexity of Simplicity è il gioco più economico mai uscito su Xbox One, al prezzo di 1,99 Euro; probabilmente spendete di più quando andate a bere una cosa al bar. Con 80 livelli di difficoltà crescente, ognuno con dei veri e propri "par" di mosse minime da inseguire, nonché 1000G di gamerscore ottenibili senza magheggi particolari, il titolo di NicoplvGames offre una quantità clamorosa di contenuti e sfide per un prezzo veramente basso, e a meno che non abbiate una grave intolleranza ai puzzle game è difficile che vi pentiate dell'eventuale acquisto.

Odio

Non esageriamo!

- Ai livelli avanzati Cubot è uno dei puzzle game più difficili visti finora su Xbox One, ed è giusto che sia così visto che punta tutto unicamente sulla complessità degli enigmi. Detto questo, la gestione di certi livelli è a dir poco esagerata. Con ben 5 colori di cubi diversi che si muovono contemporaneamente secondo regole diverse, è un attimo perdere il filo del discorso su quali mosse fare, andando fin troppo spesso a sbagliare e dover ricominciare da capo o quasi. Gli ultimi livelli poi sono qualcosa di folle, e chi non è abituato a ragionare su enigmi complessi potrebbe trovarsi senza via di scampo. Menziono solo un piccolo dato: l'ultimo livello del mondo finale richiede un minimo di 95 mosse per essere completato. E quella è la soluzione più semplice...

Tiriamo le somme

Cubot - The Complexity of Simplicity è un puzzle game semplice nelle meccaniche ma che propone un notevole livello di sfida. Con uno stile grafico minimalista e pulito offre ai giocatori una libertà totale senza intoppi o complicazioni inutili, in enigmi basati su cubi di difficoltà sempre crescente. I livelli avanzati, dove bisogna spostare contemporaneamente cubi che si muovono secondo regole diverse tra loro, tendono ad essere davvero cervellotici e complicati, e sono sconsigliati per chi non ama passare troppo tempo su un determinato enigma. Ma con ben 80 livelli, sfide molto varie e complesse e un prezzo di lancio irrisorio, è praticamente impossibile non consigliarvi questo basilare ma appassionante puzzle game che potrebbe farvi perdere ore di sonno per diverse settimane.
8.2

Recensione realizzata grazie al supporto di NicopolvGames e Xbox.


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L'autore

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Prima di saper scrivere a mano, sapeva già immettere i comandi DOS per avviare Doom, ma dopo una lunga vita al PC, il mondo di Halo lo avvicina alle console Microsoft. Non si nega i classici giochi tripla-A, specialmente gli FPS competitivi, ma passa la maggior parte del tempo a scovare gemme nascoste, dagli indie insoliti ai folli shmup giapponesi.

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Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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