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Recensione - Child of LightXbox One Xbox 360 DigitalGame

Dopo averlo ideato per l'eccellente Rayman Origins, Ubisoft inizia ad utilizzare il motore UbiArt Framework per altri giochi e generi. Il primo di questi è Child of Light, inedita rivisitazione nel formato a scorrimento 2D dei classici RPG giapponesi: scopriamo insieme se meriti l'acquisto.

Il Gioco

C'era una volta, nel ducato d'Austria, una bimba di nome Aurora: figlia del Duca, visse col padre da quando la madre sparì misteriosamente. Arrivò il giorno in cui il Duca decise di sposarsi nuovamente e, proprio la sera delle nozze, Aurora andò a letto per non svegliarsi più, sprofondando in un sonno simile alla morte. Per la disperazione, il Duca iniziò ad indebolirsi sempre più cadendo preda delle malattie, ma non sapeva che in realtà Aurora si svegliò in un reame fatato, il regno di Lemuria: inziando ad esplorarlo apprese che la Regina Oscura aveva rubato dal cielo il sole, la luna e le stelle e che solo lei - che chissà perché alcuni si ostinavano a chiamare "principessa" - poteva salvare il destino del regno per poi poter tornare dal suo amato padre.

Quella che vi ho appena raccontato non è una nuova versione alternativa della Bella Addormentata, ma la trama che dà il via a Child of Light, originale esperimento di Ubisoft che rivisita il genere J-RPG con una sensibilità spiccatamente europea. La nostra avventura nei panni di Aurora comincia al suo risveglio a Lemuria: inizialmente abbiamo unicamente la possibilità di spostarci a destra e sinistra nelle ambientazioni e saltare sulle varie piattaforme costituite da rocce, rami di alberi e rampe di terreno in modo analogo a come faremmo in un qualsiasi platform game a scorrimento 2D, come ad esempio il recente Rayman Legends. Il tempo di padroneggiare questi semplici controlli, ed il gioco inizia ad introdurre un po' alla volta tutti gli altri elementi del gameplay: per prima cosa facciamo la conoscenza con Igniculus, una lucciolina fluttuante che ci accompagnerà durante tutta l'avventura e che possiamo muovere con lo stick analogico destro oppure che può essere controllato da un nostro amico in co-op. La caratteristica principale del nostro compagno di viaggio è di poter essere spostato ovunque nella schermata e di poter emanare un forte bagliore quando ci serve, a discapito della perdita di "energia luminosa", mostrata da un apposito indicatore. Questo suo potere gli permette di abbagliare i nemici presenti sullo scenario, così da evitare che ci attacchino ed aggirare quindi le relative sezioni di combattimento, oppure di illuminare aree del mondo di gioco avvolte dall'oscurità o ancora azionare alcuni meccanismi sensibili alla luce come in taluni enigmi nei quali dovremo usarlo per proiettare delle ombre necessarie ad aprire porte chiuse.

Man mano che ci si addentra nell'avventura si scoprono poi altre possibilità: Aurora acquisisce una spada che le permette di combattere i nemici, inoltre incontrerà e potrà parlare con numerosi abitanti di Lemuria, alcuni dei quali decideranno di unirsi alla nostra compagnia per aiutarci in combattimento, e sin dalle prime ore dell'avventura acquisirà il potere di volare per poter raggiungere ovunque e senza impedimenti le varie aree degli scenari. Come già accennato il gioco presenta anche una componente di enigmi, che risultano comunque sempre molto blandi e mai problematici da risolvere.

Una delle componenti più importanti del gioco sono i combattimenti. Esplorandone il mondo capita spesso di incontrare strane creature appostate in punti specifici oppure muoversi avanti e indietro o, ancora, volare nel cielo. Quando Aurora si scontra con queste creature parte la fase di combattimento che, in puro stile J-RPG, ci proietta in un'arena di gioco nella quale sulla sinistra troviamo la protagonista ed uno dei suoi compagni, mentre a destra ci sono fino ad un massimo di tre nemici. Il sistema di combattimento è a turni e tutto è regolato da una "linea del tempo" nella parte inferiore dello schermo: qui vediamo i diversi personaggi muoversi più o meno velocemente (a seconda del loro attributo di velocità ed eventuali modificatori attivi) verso la barra dell'azione. Una volta raggiunta, il personaggio di turno deve decidere quale azione compiere tra diversi tipi d'attacco (sia fisici che magici), mettersi in difesa o utilizzare una pozione. Ogni azione ha un tempo d'esecuzione variabile, che espone i personaggi alla possibilità di essere "interrotti": una volta scelta l'azione li vediamo infatti percorrere più o meno velocemente un'area rossa della linea del tempo che indica l'esecuzione dell'azione, ma se mentre lo fanno un loro nemico riesce a colpirli prima che abbiano raggiunto la fine dell'area, allora interromperà la loro azione facendoli ritornare all'inizio della linea del tempo. Un elemento fondamentale nei combattimenti è quindi riuscire a gestire al meglio le proprie mosse, scegliendo azioni più lente quando non c'è il pericolo di essere interrotti e passando a quelle più veloci, o addirittura mettendosi in difesa, quando dei nemici sono pericolosamente vicini alla barra dell'azione. A tal proposito ci viene in aiuto anche Igniculus, che possiamo utilizzare per abbagliare i nemici e rallentarli leggermente così da avere un piccolo vantaggio su di loro; il nostro compagno luminoso è utilizzabile anche per ripristinare la salute dei nostri alleati, ma la sua barra della luce si ripristina molto più lentamente rispetto alle fasi esplorative, quindi non potremo abusarne.

Quando arriva il momento di far agire un nostro personaggio, abbiamo anche la possibilità di scambiarlo senza perdere il turno con un altro membro della compagnia: questo ci permette di utilizzare le diverse abilità nel momento in cui ne abbiamo più bisogno. Trattandosi di un RPG, infatti, tutti i personaggi hanno statistiche e abilità molto diverse gli uni dagli altri: ci sono quelli più portati per gli attacchi fisici, quelli che dominano le magie d'attacco oppure quelle curative o ancora quelle capaci di velocizzare i compagni, rallentare i nemici e così via. C'è anche un interessante sistema di "elementi": ogni nemico può essere vulnerabile o resistente ad un certo tipo di elemento (fuoco, acqua, fulmine, luce), e scagliando attacchi caratterizzati dal giusto elemento è possibile infliggere danni maggiori. Riuscire a trovare la formazione più adatta per ogni combattimento è quindi essenziale per non farsi danneggiare troppo velocemente. Qualora un nostro personaggio dovesse perdere molta salute o addirittura morire, abbiamo diverse possibilità: ci sono pozioni e magie in grado di far recuperare Punti Ferita o anche di far resuscitare un compagno ucciso, altrimenti c'è sempre l'opzione di scambiare un membro del party morto o in fin di vita con uno ancora fresco.

Alla fine di ogni partita conclusa con successo tutti i membri della compagnia, anche se non hanno partecipato all'azione, guadagnano punti esperienza che li fanno salire di livello: ad ogni nuovo livello ottenuto ottengono un punto Abilità da spendere in un complesso albero delle abilità per aggiungere nuove capacità o potenziare quelle esistenti. Altra feature interessante è la gestione degli Oculi: si tratta di cristalli reperibili nel mondo di gioco che possono essere combinati tra loro per creare effetti più o meno potenti con i quali equipaggiare i personaggi: possiamo ad esempio utilizzarli per donare un potere elementale agli attacchi fisici dei personaggi, oppure per garantirgli la resistenza a determinati elementi o anche per incrementare statistiche come la velocità o i punti ferita.

L'avventura si dipana di obiettivo in obiettivo mentre Aurora cerca di recuperare gli astri rubati dalla Regina Oscura: giocando a difficoltà normale e concentrandovi solo sulla storia principale, potrete completare il gioco tra le 10 e le 12 ore. Parlando con gli abitanti di Lemuria potrete però ottenere anche delle missioni secondarie, inoltre c'è la possibilità di collezionare tutte le pagine di "rivelazioni" sparse per il mondo: dedicandovi a queste attività potrete aumentare ulteriormente la longevità del titolo, con la possibilità di prolungarla ulteriormente sia giocando in modalità Difficile - che vi richiederà di impegnarvi in più combattimenti così da far salire di livello i membri della compagnia e riuscire a sconfiggere nei boss - che, una volta completato il gioco, ricominciandolo nella modalità "Nuova Partita +" che vi permette di ripartire con tutte le stat e le abilità guadagnate, così da poter massimizzare la crescita dei personaggi.

Amore

Una vera opera d'arte

- La prima cosa che mi ha stupito di Child of Light è stata la grande caratura artistica del titolo: la si nota sin dall'inizio negli splendidi scenari acquarellati, impreziositi dalle bellissime musiche originali dominate da archi, pianoforte e cori. Ma anche la storia e i dialoghi, come leggerete di seguito, ci fanno capire come il team di sviluppo abbia goduto di piena libertà creativa, realizzando un titolo di rara caratura. Se qualcuno vi dirà mai che i videogiochi non possono essere arte, questo è il titolo da mostrare per zittirli.

Una fiaba dal sapore europeo

- Ho apprezzato la scelta degli sviluppatori di raccontarci una storia che ricorda molto le fiabe tradizionali europee, una gradita novità rispetto alle molte storie di fantasy classico che ci sono state proposte negli anni. La tormentata storia della piccola Aurora e degli abitanti di Lemuria riesce ad essere coinvolgente e toccante, a dimostrazione del fatto che non servono per forza draghi e negromanti per realizzare un bell'RPG.

Avventura rimata

- Come ulteriore dimostrazione della grande direzione artistica del titolo, ci sono i bellissimi dialoghi realizzati tutti in rima, piacevolissimi da leggere (per la maggior parte è tutto testuale, ad eccezione di poche parti parlate) ed ottimamente tradotti in italiano. Narrare un gioco interamente in rima potrebbe sembrare eccessivo e forse troppo "pesante", invece i dialoghi sono scorrevolissimi, talvolta anche divertenti e non si fatica affatto a seguirli. Una vera sorpresa!

Sistema di combattimento

- Come avrete capito dalla descrizione che ne ho fatto poco prima, il sistema di combattimento di Child of Light è complesso e lascia molto spazio alla tattica: alcuni combattimenti non sono superabili se non si riesce ad azzeccare la giusta combinazione di personaggi/poteri e soprattutto con i boss non sarà raro trovarvi alla schermata Game Over, costretti a ricominciare sperimentando diversi approcci. Un gameplay intelligente e molto soddisfacente, a mio avviso anche migliore di alcuni J-RPG "autentici" provati in passato.

Odio

Nemici imperscrutabili

- Anche se ho apprezzato molto il sistema di combattimento, non ho gradito l'impossibilità di accedere alle informazioni sullo stato dei nemici, come il loro livello di salute o anche eventuali vulnerabilità elementali. Non dico che il gioco dovesse facilitarci la vita raccontandoci tutto di ogni nemico, ma almeno dopo averli sconfitti una prima volta sarebbe stato comodo una sorta di "bestiario" nel quale raccogliere ed andare a rivedere le loro caratteristiche. Il non sapere quanto ci manca a sconfiggere un nemico impedisce peraltro di programmare tattiche più articolate nei confronti degli altri nemici del gruppo.

Platforming ed enigmi, un'occasione mancata

- All'inizio il gioco fa presagire un interessante gameplay platform-based nell'esplorazione degli scenari, ma questa componente scompare completamente nel momento in cui Aurora acquisisce la capacità di volare, potendo così andare dove vuole. Unita agli enigmi fin troppo semplici, questo rende le sezioni esplorative troppo "leggere", utili solo a spostarsi tra un combattimento e l'altro e raccogliere gli oggetti sparsi per l'ambiente. Sa molto di occasione mancata: il gioco avrebbe potuto brillare nell'esplorazione, rendendola interessante e impegnativa almeno quanto lo sono i combattimenti.

Tiriamo le somme

L'avventura della bimba di luce si è rivelata essere assolutamente affascinante, coinvolgente e sorprendente. Ubisoft è riuscita a confezionare con Child of Light un gioco dagli altissimi valori artistici, con un ottimo gameplay e dalla longevità più che soddisfacente considerata la natura only-digital (e quasi indie, seppur nata in seno al colosso francese) della produzione: se amate le belle storie e la strategia a turni, si tratta di un acquisto da non perdere.
8.8

Recensione realizzata grazie al supporto di Ubisoft e Xbox.


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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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