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Recensione - Grand Theft Auto VXbox Series X | S Xbox OneGame (Xbox 360)

E' senza dubbio uno dei giochi più attesi di questa generazione e, dopo averlo apprezzato tramite i molti filmati e screenshot diffusi da Rockstar, è finalmente arrivato il momento di poterci immergere di persona tra le strade di Los Santos e della contea di Blaine. Noi di MondoXbox non ce lo siamo fatto dire due volte: di ritorno dalla nostra vacanza in Grand Theft Auto V, vi raccontiamo come vanno le cose da quelle parti.

Il Gioco

Tutto ebbe inizio 9 anni fa, quando una piccola banca di periferia nella fredda e nevosa America del nord venne assaltata da una squadra di famigerati rapinatori: il colpo andò a segno ma la polizia intervenne in forze e le cose andarono rapidamente a rotoli per il gruppo di malviventi. Avanzamento rapido al tempo attuale ed alla soleggiata Los Santos: qui facciamo la conoscenza di Franklin, un ragazzo di colore impegnato col suo amico Lamar nell'attività di recupero di auto non pagate per conto di un rivenditore locale. Franklin è molto in gamba sia a scassinare che a guidare le auto, per cui questo lavoro gli riesce alla grande, ma lui aspira a qualcosa di più, qualcosa che vada oltre i lavoretti e che magari lo faccia emergere dalla vita mediocre che conduce attualmente. E' proprio durante uno di questi lavori che incontra il ricco Michael, che con la sua famiglia abita nel lusso in una villa di Los Santos: nonostante il loro primo incontro non sia stato dei più amichevoli, i due finiscono per fraternizzare soprattutto dopo che il ragazzo di colore aiuta M a togliere il figlio da un guaio in cui s'è andato a cacciare. Michael è un ex-rapinatore e, nonostante abbia ormai voltato le spalle alla sua vita passata, sente la mancanza delle scariche d'adrenalina che solo un piano ben eseguito può offrire: inutile dire che finirà presto per cedere al richiamo dell'azione, coinvolgendo anche un Franklin desideroso di iniziare a giocare in Serie A. Ma mentre i due passano le giornate dedicandosi ai loro colpi oppure gestendo i problemi di famiglia e amici, a nord di LS iniziano a formarsi nuvole di tempesta. E' infatti nei territori a nord, nella contea di Blaine e più precisamente nel deserto di Grand Senora, che troviamo Trevor, uno dei più rozzi, pericolosi e instabili individui che il genere umano abbia mai avuto il dispiacere di annoverare tra le sue fila. Trevor si occupa beatamente delle proprie attività, ossia fare sesso con qualsiasi cosa che respiri, accoppare motociclisti, cucinare metanfetamina e contrabbandare armi, quando qualcosa attira la sua attenzione verso Los Santos: l'odore di un vecchio amico perso da tempo, esattamente 9 anni fa, nella fredda e nevosa America del nord.

E' così che le strade dei tre protagonisti di Grand Theft Auto V si incontrano finendo per intrecciarsi indissolubilmente: ognuno con i propri problemi personali, caratteri e modi di fare profondamente diversi, ma che finiranno per condividere parte delle proprie vite tra crimini ad alto rischio ed intrighi governativi. E si, parliamo proprio di tre protagonisti: grande novità rispetto ai precedenti episodi della serie è infatti la possibilità di impersonare tre diversi personaggi, passando dall'uno all'altro anche quando molto lontani tra loro ed occupati ognuno nelle proprie attività. Tale possibilità non è sempre disponibile e dipende dal punto in cui ci troviamo nella storia principale, mentre nelle missioni vere e proprie spesso controlliamo solo uno dei tre mentre il passaggio da uno all'altro (quando presenti, visto che non tutte le missioni li conivolgono sempre insieme) può essere a volte libero ed a volte pilotato dalle necessità della trama. Ed il passaggio dall'uno all'altro è sempre veloce, con attese di pochi secondi (è proprio per garantire una simile velocità che, al primo avvio, il gioco ci richiede di installare circa 8 GB di dati su hard disk) mentre la telecamera s'allontana nel cielo sopra il personaggio attuale, si sposta alla posizione del personaggio selezionato e zooma sulla sua location, mostrandocelo spesso intento nella sua vita quotidiana. E se questo ci permetterà di trovare Franklin alle prese con i suoi fratelli di colore e Michael impegnato in attività mondane come giocare a tennis, godersi il sole in piscina o uscire dal ristorante, scoprire come passa il tempo Trevor vi farà talvolta rotolare per terra. Peraltro queste "animazioni d'ingresso" di ogni personaggio sono tantissime: non m'è mai capitato di vedere due volte la stessa.

Ma al di là dei loro ruoli nella storia principale, cosa cambia nell'utilizzare un personaggio piuttosto che l'altro? Per prima cosa le missioni. Sulla mappa del mondo di gioco, composta sia dalla città di Los Santos che dalla vasta area a nord fatta di montagne, laghi e deserto, appaiono di volta in volta tutte le missioni disponibili, sia quelle della storia principale che quelle secondarie: molte di queste possono essere avviate da un solo personaggio e sono in genere focalizzate sui problemi della sua vita. Ecco quindi che Franklin dovrà vedersela con i guai nei quali si ficca continuamente l'amico Lamar oppure sarà impegnato in attività di furto d'auto, mentre Trevor porterà avanti la propria attività contrabbandistica trovandosi pericolosamente immischiato con la mafia cinese e Michael dovrà cercare di tenere in piedi una famiglia disastrata mentre se la vedrà con alcuni amici dell'FIB, l'equivalente dell'FBI in GTA. Oltre a questo, i tre protagonisti dispongono anche di abilità diverse tra loro. Per prima cosa ognuno è dotato di un'abilità speciale, attivabile dopo che si è riempita un'apposita barra: Michael può rallentare il tempo durante le sparatorie per poter così mirare più facilmente, Trevor può diventare più resistente ai proiettili e causare più danni, mentre Franklin può rallentare il tempo quando è alla guida per poter eseguire facilmente manovre a tutta velocità nel traffico. Oltre a questo, ogni personaggio è dotato di statistiche personali - guida, mira, pilotaggio, resistenza e così via - che influiscono sulle relative attività e possono essere migliorate con l'uso e con l'esercizio, ma che inizialmente sono diverse da personaggio a personaggio rendendoli così molto eterogenei in quanto ad abilità.

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Se la gestione dei personaggi è una delle novità, per quanto riguarda la struttura di gioco Grand Theft Auto V ci fa trovare a casa nostra: come sempre è possibile muoversi liberamente per tutta l'enorme mappa sia a piedi che in macchina (o in moto, bicicletta, quad ecc) che in aereo, con un gran numero d'attività a nostra disposizione oltre alle varie missioni. Possiamo impegnarci in attività sportive come tennis, golf e freccette (tutte con meccaniche di gioco sorprendentemente valide), dedicarci a gare di quad tra le montagne, darci al volo o al paracadutismo, acquistare vestiti e armi oppure potenziare le nostre capacità di mira al poligono di tiro o quelle di pilotaggio alla scuola di volo; possiamo acquistare esercizi commerciali dai quali ottenere una rendita costante ed accedere ad Internet (stavolta direttamente dallo smartphone, niente più Internet Café) per comprare online auto, barche e velivoli o addirittura investire soldi nel mercato azionario. E a proposito di quest'ultimo, nel gioco troviamo due distinti mercati: uno vive autonomamente ed è influenzato dalle nostre azioni/missioni, mentre l'altro risiede sui server Rockstar e sarà influenzato direttamente dalle attività di compravendita dei giocatori di tutto il mondo. E le interazioni online non si fermano qui: tramite lo smartphone in-game possiamo ad esempio scattare delle foto alle splendide ambientazioni e caricarle online per mostrarle agli amici, mentre l'app iFruit scaricabile su dispositivi iOS e Android dal lancio del gioco ci permetterà di interagire con Chop e personalizzare le targhe delle nostre auto.

Gran parte del tempo lo passerete alla guida spostandovi da una parte all'altra, inseguendo qualcuno o fuggendo dalla polizia, e da questo punto di vista il sistema di guida è sicuramente soddisfacente: le diverse auto presentano tutte caratteristiche distintive sia per quanto riguarda la massa che la tenuta di strada e le prestazioni generali, mentre per tenerle in carreggiata è necessario sapersi destreggiare bene tra acceleratore, freni e freno a mano per le derapate, visto che non è difficile perdere il controllo. Oltre alla possibilità di rubare le auto che troviamo per strada, è possiamo anche acquistarne di nostre tramite il browser dello smarphone e modificarle nelle apposite officine sia nell'estetica che dal punto di vista delle prestazioni. Seppur siano decisamente resistenti, le auto sono comunque soggette ad un modello di danneggiamento che, partendo da semplici graffi e ammaccature, può portarle a problemi nel sistema di trasmissione e nello sterzo, rendendole di fatto inguidabili soprattutto nel caso delle supersportive. Ottimo anche il sistema di pilotaggio degli aerei, sufficientemente complesso da farci notare un minimo di simulazione nella fisica di volo ma non tanto da rendere impossibile il controllo ai meno esperti, mentre ho trovato più problematico il controllo degli elicotteri soprattutto in quelle missioni che richiedono una certa precisione nel prelevare o posizionare carichi a terra: nulla di non risolvibile con un po' di pratica, sia del giocatore che dei personaggi, magari presso la scuola di volo dell'aeroporto di Los Santos. Altra componente fondamentale del gameplay sono le sparatorie, che troviamo migliorate rispetto a GTA IV non solo grazie alle abilità specifiche di Trevor e Michael ma anche grazie ad un sistema di copertura più efficace; il sistema di mira mantiene la già nota caratteristica di aggancio automatico con la possibilità di passare alla mira manuale, mentre il livello di distruzione e spettacolarità raggiungibile con lanciagranate e lanciarazzi è estremamente elevato.

Da un GTA ci si aspetta decine d'ore di gioco, e Grand Theft Auto V non delude da questo punto di vista: seguire la sola storia principale vi porterà via oltre 30 ore, alle quali potrete aggiungerne molte altre se vorrete approfittare delle missioni secondarie e di tutte le opportunità offerte da Los Santos e dalla contea di Blaine. Oltre a questo, ci viene offerta la possibilità di rigiocare tutte le missioni per ottenere punteggi migliori o provare approcci diversi: ogni missione si conclude infatti con una scheda che ci mostra il raggiungimento di determinati sotto-obiettivi, in base ai quali ci viene fornita una medaglia di bronzo, argento o oro. Chi volesse completare tutto al 100% dovrà impegnarsi nell'avere tutti ori, oltre che trovare i collezionabili e e svolgere i vari lavori che possono esserci affidati, portando la durata del gioco oltre le 100 ore. Avrete capito insomma che si tratta di un gioco vastissimo e ci sarebbe ancora molto altro di cui parlare, ma non è possibile descriverne tutte le caratteristiche in una recensione: passiamo quindi a dare uno sguardo a cosa mi ha colpito maggiormente.

Amore

Mare, cielo e sole a Los Santos

- Il lavoro svolto dagli sviluppatori di Rockstar ha dell'incredibile: Grand Theft Auto V presenta una resa grafica molto superiore al predecessore, con un modello d'illuminazione che riesce a rendere alcune scene, soprattutto all'aperto e nei momenti più soleggiati, quasi fotorealistiche così come all'alba e al tramonto è possibile godere di scenari assolutamente mozzafiato, complice anche l'eccellente distanza visiva. Il livello di dettaglio su texture e modellazione degli oggetti è sempre elevato, le auto presentano carrozzerie dai riflessi verosimili così come i personaggi risultano animati alla perfezione e dalle espressioni facciali estremamente convincenti. Ma i momenti in cui il gioco stupisce maggiormente è quando cala la pioggia: le strade si bagnano in maniera realistica riflettendo le luci e formando pozze d'acqua, mentre osservare i lampi in lontananza, mentre illuminano il paesaggio sotto di loro, è un vero spettacolo. La resa dell'acqua e delle onde, sopra e sotto il livello del mare, ha poi dell'incredibile per un gioco di questa portata. Non manca qualche piccola, inevitabile sbavatura come un aliasing un po' troppo marcato e qualche raro episodio di pop-up degli oggetti, ma nel complesso si tratta di un lavoro stupefacente.

Cura per i dettagli

- Questo va di pari passo con la resa visiva: oltre ad assicurarsi di avere un motore grafico di prim'ordine, Rockstar ha svolto un lavoro incredibile per far sì che il mondo risultasse vero e non artefatto, e tale risultato è stato raggiunto tramite una cura maniacale per i dettagli. Tutti gli elementi presenti nel mondo di gioco sono modellati manualmente e non sono frutto di copia-incolla di massa: le rocce tutte diverse tra loro, i pali a bordo strada inclinati in maniera differente a causa degli urti con le auto, le abitazioni sempre diverse e caratteristiche, gli animali in montagna o i pesci e squali in mare sono elementi che contribuiscono a rendere vero un mondo virtuale e che richiedono ore ed ore di dedizione da parte degli artisti che le hanno realizzate. Basta osservare qualsiasi cosa per notare dettagli simili, come le stesse auto: il fatto che appaiano di tipi diversi a seconda delle aree che visitiamo, le tracce che lasciano sui vari tipi di terreno o gli pneumatici delle auto in fiamme che scoppiano prima che queste esplodano, perchè cedono prima al fuoco. Hanno pensato a tutto.

Benvenuti a Los Angeles

- Una delle prime cose che mi hanno colpito di Los Santos è il livello di somiglianza che gli sviluppatori sono riusciti a raggiungere con la città alla quale si sono ispirati, ossia Los Angeles. Ho avuto la fortuna di visitare in diverse occasioni la città degli angeli e mi ha stupito molto ritrovarla in Grand Theft Auto V non solo nei luoghi più famosi come il pontile con il luna park o gli stupendi canali di Venice, ma anche nell'architettura di aree urbane come Beverly Hills con i suoi tornanti collinari cinti da villette, i centri commerciali all'aperto, la struttura delle strade di Downtown e così via. Ulteriore testimonianza del grande lavoro di ricostruzione svolto da grafici e artisti.

Un trio eterogeneo

- La scelta di metterci a disposizione tre protagonisti così diversi tra loro si è dimostrata assolutamente vincente: la varietà ne giova moltissimo visto che, passando da uno all'altro, ci troviamo ad avere a che fare con vicende e "mondi" molto diversi tra loro, ma soprattutto durante le missioni che li coinvolgono tutti si annullano i tempi morti, perchè mentre ad esempio uno è impegnato a consegnare un carico da qualche parte, il gioco ci permette di passare all'altro che sta magari tenendo occupati dei poliziotti e così via. Ho idea che, visto questo precedente, da oggi in poi per Rockstar sarà difficile proporre titoli basati su un solo personaggio.

Trevor!

- Ed a proposito di personaggi, ho letteralmente amato quell'insopportabile bastardo che è Trevor. Un vero rozzo, instabile, iracondo e avulso a qualsiasi tipo di gentilezza, è capace di dare vita ai dialoghi e alle scenette più esilaranti di tutto il gioco. E quando pensate di averlo inquadrato, ecco che vi sorprende con bagliori d'intelligenza o sensibilità che si preoccupa di tener ben celati. Un vero mito: Rockstar, voglio un DLC su di lui!

Recitazione

- I personaggi, principali e secondari, non sarebbero stati così verosimili se non avessero potuto contare su un'ottima recitazione. Lavoro magistrale anche da questo punto di vista, con attori che hanno dato il massimo sia nel motion capture che nel doppiaggio (unicamente in inglese, come da tradizione Rockstar) dando vita a scene davvero memorabili.

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Tante cose da fare e da vedere

- Delle molte attività offerte dalla mappa del gioco ne ho già parlato: sia per quanto riguarda le missioni che tutte le attività a contorno (è persino possibile andare al cinema per vedersi degli esilaranti cortometraggi), il gioco offre davvero tantissime possibilità. Una di queste è la stessa esplorazione dei tanti luoghi presenti per non perdersi davvero nulla di quanto creato dai designer: alla fine del gioco i titoli di coda vi mostreranno un montaggio dei luoghi più caratteristici, e non mi sorprenderebbe se tra questi ne trovaste diversi che non avete mai visto. Un'ottima occasione per continuare nell'esplorazione di Los Santos anche a storia finita.

Rapine

- Un tipo di missione che ricorre più volte durante lo svolgimento della storia sono le rapine: in banca, in gioielleria, in agenzie governative e così via. Queste si svolgono seguendo una struttura precisa: prima si fa una perlustrazione sul luogo del colpo per individuare eventuali punti d'accesso e debolezze nella security, poi tornati alla base si decide come procedere. In genere il gioco ci chiede di scegliere tra due diverse opzioni, l'approccio diretto oppure quello più sottile, dopo di che dobbiamo selezionare dei membri della squadra che daranno una mano ai tre protagonisti, recuperare il materiale necessario (elicotteri, armi particolari e così via) e poi si dà via al colpo. Ci si sente davvero come una banda di ladri intenti a organizzare le proprie rapine, ed il fatto di poter scegliere il tipo di approccio ci permette di rigiocare due volte ogni colpo provandone i diversi approcci. Interessante anche la possibilità di scegliere i membri del team come hacker, addetti alle armi o alla guida: quelli più scarsi prendono percentuali inferiori sul bottino ma potrebbero causare rallentamenti o dare problemi durante l'esecuzione, mentre i più in gamba reclameranno una fetta di torta più grande garantendo però un'esecuzione pulita e senza sbavature. Dopo ogni missione inoltre le loro statistiche aumenteranno, così da poterli trovare ancor più in forma per colpi successivi.

Spettacolarità e situazioni inattese

- Oltre alle rapine, diverse missioni consistono in "semplici" sparatorie o inseguimenti in auto, ma troviamo spesso missioni particolari ad alto tasso di spettacolarità: non voglio ovviamente rovinarvi il gusto di scoprirle da soli, ma state certi che Grand Theft Auto V saprà stupirvi e sbalordirvi con scene inattese o da vero film d'azione. C'è poi una situazione particolare che vede coinvolti Trevor ed una vecchia conoscenza della serie… che mi ha lasciato letteralmente senza parole. Vedrete!

Odio

Quando manca il doppiaggio

- Premetto che questa non la ritengo una vera pecca del gioco tanto da inficiare il giudizio finale, anche perché è da sempre una costante di tutti i titoli Rockstar e comunque la recitazione degli attori originali è davvero ottima. Rimane il fatto però che la mancanza di un doppiaggio in italiano può rappresentare un handicap non solo per chi ha poca dimestichezza con la lingua ma anche per chi è più abituato a parlare in inglese, vista la presenza di molti dialoghi in slang soprattutto quando è coinvolto Franklin. Questo perchè, anche se ci sono i sottotitoli (comunque piuttosto piccoli, per cui preparatevi ad avvicinarvi alla TV) che vanno benissimo durante le cut-scene, il problema è che ci sono moltissimi dialoghi anche durante le scene di guida e le sparatorie, ed in quei casi o si presta attenzione a quello che si sta facendo, oppure si leggono i sottotitoli. Fortunatamente nel menu di pausa esiste una sezione chiamata "Dialogo" che ci mostra le battute dei dialoghi più recenti, così da permetterci di rileggerle qualora ci fosse sfuggito qualcosa.

Tiriamo le somme

Il voto l'avete sicuramente già sbirciato, per cui non vi sorprenderà se uso la parola capolavoro: Grand Theft Auto V è un vero kolossal, un'opera mastodontica sia dal punto di vista tecnico/artistico che della sceneggiatura e del gameplay. Personaggi dalla grande caratterizzazione, scene altamente spettacolari e libertà completa in un mondo vivo, vibrante ed incredibilmente ricco e dettagliato. Un titolo che mi ricorda perchè amo tanto i videogiochi.
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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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