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X-Men: Il Gioco Ufficiale (360)
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Recensione - X-Men: Il Gioco Ufficiale (360)Xbox 360Game

Come saprete se siete appassionati di fumetti, gli X-Men nacquero nella mente del grande Stan Lee, coadiuvato dal disegnatore Jack Kirby, attorno agli inizi degli anni sessanta. L’idea di creare storie incentrate su dei super-uomini andava di moda a quel tempo, ed infatti prima degli X-Men esistevano già altri gruppi di supereroi, come ad esempio i Fantastici Quattro. Ma questi nuovi mutanti, gli "Uomini X", avevano un fascino unico, atipico per così dire! E questa caratteristica la si riscontra tuttora, anche se i tempi sono ovviamente cambiati e i temi ed i caratteri dei personaggi si sono dovuti adeguare ai nostri giorni. A qui tempi i videogiochi ancora non esistevano e solo in questi ultimi anni hanno avuto una massiccia diffusione. Tra successi affermati in campo fumettistico e non, gli X-Men sono finalmente entrati nella cerchia di quella che io definisco "universale", ottenendo addirittura una serie di grandi trasposizioni cinematografiche. Oggi analizziamo il gioco ispirato proprio al terzo film degli X-Men:. il solito tie-in discreto o qualcosa di più?



Sono proprio loro!
Ebbene sì, sono proprio loro! Gli ormai celeberrimi X-Men, esseri umani dotati di super poteri e distinti dal comune "homo sapiens" proprio per il loro fattore mutante che si è manifestato durante la pubertà. Un piccolo riepilogo delle loro origini: questo gruppo di mutanti si riunì sotto la guida di un grandioso professore telepate, quindi anch’egli "homo superior", conosciuto con il nome di Xavier. Lui e la sua scuola per giovani mutanti si prefigge lo scopo di proteggere quest’ultimi dai pregiudizi dell’intera umanità. Ed è anche per questo motivo che Xavier decide di creare una squadra speciale che possa meglio esercitare il ruolo di protettrice della scuola: gli X-Men. Unico principale obiettivo è comunque quello di sventare le continue minacce di un’altra organizzazione segreta, nemica appunto del prof. Xavier: la "Confraternita dei mutanti malvagi". A capo di essa vi è un vecchio amico del professore, Magneto, il quale però si serve dei suoi poteri per fini negativi: la conquista dell’intero pianeta e la sottomissione degli esseri umani. Per farla breve, in seguito a lunghi disguidi e numerosi conflitti, l’America si rende conto che gli X-Men sono mutanti buoni e privi di malvagità, e quindi li appoggia nella battaglia contro Magneto. Dopo aver sventato per ben due volte le minacce di quest’ultimo (nei due precedenti film), ricomincia una nuova battaglia, stavolta decisiva per il destino dell’intera umanità.

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La trama di X-Men: Il Gioco Ufficiale dunque si rifà naturalmente a quella del film, ed è strutturata in ben ventotto livelli, giocabili, a seconda delle vicende, con tre personaggi importanti della storia: Wolverine, Nightcrawler e l'Uomo Ghiaccio. L’introduzione alle vicende ci viene mostrata dopo aver creato la partita, con sequenze in stile fotogrammi disegnati prese direttamente da alcune scene del film. Questo tipo di filmati, che ci seguiranno nel corso della storia, potranno far storcere il naso a chi non è abituato allo stile fumetto digitale; ciò è dovuto al fatto che i personaggi inquadrati sono sempre fermi anche quando parlano mentre a cambiare sono solamente le espressioni facciali, proprio come in un fumetto: forse sarebbe stato più efficace magari se gli sviluppatori avessero messo anche le classiche nuvolette (fumetti) durante i dialoghi, per far capire ai meno avvezzi l’intento stilistico dei filmati. Comunque, lo scopo del gioco è quello di eliminare chiunque si opponga alle nostre azioni, in particolar modo i fedeli seguaci al servizio dell’organizzazione militare "Hydra", per poi giungere al capolinea definitivo che potrebbe sfociare finalmente nella sconfitta di Magneto e la sua Confraternita.


Eliminateli tutti!
Come accennato, la struttura del gioco si presenta con un triplice aspetto, dovuto alla presenza di ben tre personaggi che fin da subito potremo utilizzare in base alle vicende in corso. Infatti i primi tre livelli fungono praticamente da tutorial, dandoci così la possibilità di apprendere a pieno tutte le caratteristiche di ogni singolo personaggio. Nel primo facciamo la conoscenza di Wolverine, il quale verrà immediatamente sottoposto ad una sfida contro il suo acerrimo nemico Subretooth; nel corso di questa sfida ci verranno date le nozioni basilari su come comportarsi in battaglia e quindi durante le fasi di attacco e di difesa. Inoltre, come ben sappiamo, Wolverine è dotato di un fattore rigenerante capace di guarire qualsiasi sua ferita e, lasciando l’eroe fermo, noteremo come la sua barra vitale si rigenererà automaticamente; nel caso volessimo velocizzare questo processo, basta tenere premuto il tasto dorsale sinistro dopo aver retratto ovviamente gli artigli di adamantio di cui Wolverine è dotato. Se invece volessimo utilizzare un attacco speciale, come quello della "Furia", bisogna aspettare che la barra gialla posta accanto a quella della vita diventi piena. Dopo di che, anche se inizialmente la sua durata è minima, l’attacco "furia" ci permetterà di colpire, con una serie di velocissimi attacchi, qualsiasi nemico ci stia attorno.

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Il secondo livello invece riguarda l’Uomo Ghiaccio, adatto, come da subito intuibile, alle missioni aeree e dalla vivacità d’azione maggiore. Infatti questo personaggio ha la particolare abilità di formare una solida lastra di ghiaccio sotto i suoi piedi, permettendogli così di volare in cielo aperto e scorrazzare tra i grattacieli della città. Durante suddetto tutorial dunque apprenderemo come l’Uomo Ghiaccio possa colpire i nemici volanti, quali robot, oppure spegnere eventuali incendi mediante il suo raggio congelante. Il sistema di volo è piuttosto semplice, anche se i livelli da affrontare con lui sono quasi sempre abbastanza frenetici ed avvincenti. In fase difensiva inoltre, questo personaggio può formare dinnanzi a sé uno scudo di ghiaccio resistente persino ai proiettili esplosivi dei nemici.

Il terzo ed ultimo tutorial infine riguarderà uno dei personaggi forse più misteriosi quanto affascinanti del gruppo mutante: Nightcrawler. Egli è una sorta di demone dalla pelle blu capace di teletrasportarsiin una nuvola di zolfo; questa sua capacità la ritroveremo fin dalle sue prime azioni, che saranno incentrate principalmente all’interno degli edifici appartenenti alla base militare dell’Hydra. Grazie al teletrasporto, non solo avremo a disposizione facilità e, soprattutto, rapidità di movimento, ma anche la possibilità di sorprendere i nemici alle spalle eseguendo una serie di mosse letali dette "dislocations". Per gli attacchi speciali invece, c’è da sottolineare solo la presenza dell’"aura oscura", che renderà Nightcrawler invulnerabile per pochi istanti.

Per concludere, ricordo la presenza dei classici bonus Marvel da sbloccare, come ad esempio nuovi costumi per i nostri personaggi ed anche l’opportunità di migliorare le abilità di questi mediante la consumazione di geni mutanti disponibili al termine di ogni missione. Tuttavia c’è da dire che il gameplay in sé non presenta affatto alcun tipo di innovazione rispetto ad altri giochi dello stesso genere, anzi rimane fin troppo legato alla precedente generazione e quindi piuttosto sproporzionato rispetto a quanto visto finora su Xbox 360 con alcuni titoli degni di nota.


La legge è uguale per tutti
Purtroppo mi riferisco alla dura legge dei "tie-in", ovvero quel tipo di giochi che si ispirano ai film di successo e che solitamente escono in concomitanza con quest’ultimi o, in alcuni casi, anche prima. Così come per il gameplay, pressoché identico per tutte le console sulle quali è uscito il gioco, anche per il comparto tecnico non sono state effettuate particolari migliorie in grado di colmare la scarsa originalità dell’aspetto giocabilità. Dunque è vero che sulla nostra 360 è stata introdotta l’alta definizione che migliora nel complesso l’aspetto visivo, però si nota subito come il motore di gioco appartenga effettivamente alla precedente generazione di console. Entrando nel dettaglio comunque, la qualità delle texture così come il numero di poligoni utilizzati si assestano nella media, facendo risultare le ambientazioni abbastanza varie e caratterizzate da colori piuttosto accesi. Una nota positiva la rivolgo alla riproduzione dei personaggi, tutti realizzati ottimamente, soprattutto per quanto riguarda i volti. Peccato che la telecamera, peraltro semi-movibile con Wolverine, non ci permetta di zoomare su di essi. Sui vestiti degli stessi personaggi, inoltre, si riflettono validi effetti di luce e di gradazioni cromatiche belle da vedere. I nemici invece, se non fosse per le differenti categorie di appartenenza, sembrerebbero tutti uguali, in quanto i modelli poligonali utilizzati risultano praticamente gli stessi. Da notare inoltre la fisica utilizzata proprio per i nemici, forse uno degli elementi meglio riusciti nel gioco; ad ogni uccisione, il loro corpo reagisce in base al tipo di colpi che subiscono durante i nostri attacchi. Se ad esempio ci troviamo di fronte ad una sporgenza, colpendo i nemici potremo farli cadere da questa in maniera abbastanza realistica. In ogni caso il gioco risulta nel complesso piuttosto valido e, accompagnato anche da una buona localizzazione in italiano (le voci sono le stesse degli attori del film), si fa giocare senza particolari problemi. Le difficoltà a disposizione sono tre: Principiante, Eroe e Supereroe. Giocandolo con la prima modalità, la longevità di X-Men: Il Gioco Ufficiale si assesta ugualmente su livelli standard, che però rischia di diventare frustrante a causa della ripetitività che affligge in parte il gioco.

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In conclusione
Purtroppo il gioco non soddisfa appieno tutte le aspettative e speranze nate attorno al nuovo film degli X-Men. Non è in fin dei conti il solito tie-in discreto, ma nemmeno un titolo riuscito in tutto. Certo, la storia è avvincente e particolarmente fedele a quella del film, però gli sviluppatori avrebbero dovuto impegnarsi maggiormente affinché questo X-Men: Il Gioco Ufficiale risultasse altrettanto ottimo anche su una console come la tressessanta. Pertanto concludo consigliando l’acquisto agli amanti del film e soprattutto del fumetto, mentre per coloro che si aspettano un titolo capace di reggersi indipendentemente dalla serie alla quale è ispirato, il consiglio è di provarlo prima di passare ad un potenziale acquisto.
7.2

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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