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Mercenaries 2: Inferno di Fuoco
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Recensione - Mercenaries 2: Inferno di FuocoXbox 360Game

Dopo l'eccellente primo episodio uscito sulle console della scorsa generazione, i Pandemic Studios ci immergono di nuovo in un contesto bellico letteralmente esplosivo con Mercenaries 2: Inferno di Fuoco, titolo che stavolta ci metterà a confronto con una crisi venezuelana scatenatasi per il controllo dei giacimenti petroliferi. Vediamo insieme se il nuovo titolo sia riuscito a mantenere i pregi del primo episodio giovando però delle possibilità offerte dalla attuale generazione di console.



La trama Mercenaries 2: Inferno di Fuoco ha inizio nel momento in cui veniamo assunti dal dittatore venezuelano Ramon Solano per recuperare il leader del suo esercito, il generale Carmona, tenuto prigioniero su un’isola. Ma è ovvio che niente andrà per il verso giusto: in seguito alla liberazione del militare, ci accorgiamo subito delle cattive intenzioni sia di quest’ultimo che di Solano stesso, i quali si alleano in un tentativo di golpe tentando addirittura di ucciderci. A questo punto il nostro alter-ego vedendosi tradito, ma ancor più privato della sua paga dopo aver portato a termine la missione, decide di vendicarsi anche a costo di far esplodere l’intero paese. Sarà l’inizio di una sanguinosa guerra fra le forze ribelli e Solano, con l’intervento in seguito di cinque fazioni, di eserciti militari e via discorrendo. Tutti in una inarrestabile e frenetica lotta per la conquista dell’intero paese.

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Distruzione venezuelana
Seguendo le orme del primo titolo, Mercenaries 2: Inferno di Fuoco si colloca nella categoria degli action game a giocabilità aperta o, più semplicemente, "alla GTA". Il menù iniziale ci permette di avviare la campagna o in single player o in cooperativa per sbloccare, con quest’ultima, alcune missioni extra ed obiettivi esclusivi non compresi nella modalità in singolo. Il gioco ci offre la possibilità di poter scegliere fra tre personaggi diversi: Mattias Nilsson, Chris Jacobs e Jennifer Mui, ognuno dotato di un carattere ben distinto. Mattias è un mercenario forte ed in grado di ripristinare la sua barra di energia molto rapidamente, Chris riesce a trasportare più munizioni e, infine, Jennifer è una ragazza molto veloce ed astuta, perfetta per chi ama giocare più sotto copertura. Ai fini della trama la scelta del personaggio non influirà assolutamente.

Premettiamo che il titolo ci è risultato nella sua totalità fin troppo facile (non è possibile cambiare il livello di difficoltà), poche volte infatti abbiamo dovuto ripetere una missione e questo ha abbassato il senso di sfida sin dalle prime ore di gioco. La prima missione che fa da prologo alla storia è una sorta di tutorial servito a farci comprendere bene come muovere il nostro personaggio nei vasti scenari. L’avventura vera e propria, infatti, inizia subito dopo questo primo livello di allenamento, con la presentazione di un personaggio portante della storia: una bella ragazza di nome Fiona. Questa fedele alleata ha il compito di fornirci non solo un appoggio morale ma soprattutto contratti, e supporto sul campo di battaglia come coperture satellitari e così via. Con il dipanarsi della trama, si attiverà un numero ragguardevole di missioni tutte introdotte da sequenze animate che ci permetteranno di conoscere man mano i vari personaggi che appartengono alle cinque fazioni in gioco, e che avranno il compito di spiegarci lo scopo di ogni missione. Potremo accettare o rifiutare ogni missione, ed in base a quelle che sceglieremo, portandole a termine con successo, ci faremo degli alleati e dei nemici. In altri termini, ogni fazione ha dei contratti da offrirci che potremo prendere in considerazione in base alle nostre preferenze, ed è ovvio che favoreggiando una fazione ci inimicheremo l’altra. Alcune ci proporranno un furto di armi, altre di assassinare qualcuno, altre di far esplodere addirittura centrali nucleari: starà a noi saper scegliere il momento opportuno per affiancarci ad ognuna di esse e trarre i nostri profitti. Dopo ogni missione riuscita avremo poi la possibilità di acquistare armi a prezzi scontati con i soldi guadagnati come compenso per le vittorie conseguite, oppure di avere in regalo mezzi esclusivi o di poter usufruire di eliporti per spostarci velocemente da un punto all’altro della mappa. Potremo addirittura assoldare uomini che ci faranno da supporto nelle missioni più ostiche ottenere supporto aereo per il recapito sul campo di battaglia potentissimi mezzi blindati.

Come è ormai prassi nei titoli a giocabilità aperta, potremo rubare ogni veicolo che vedremo per strada: jeep, automobili di tutti i tipi, carri armati, elicotteri, motociclette, autocisterne, barche, fino ad arrivare al numero considerevole di più di 130 mezzi diversi sparsi per il mondo di gioco. Come è lecito aspettarsi, il modello di guida è arcade ma comunque soddisfacente, con ogni veicolo che si comporta diversamente dagli altri per accelerazione, frenata e maneggevolezza. Oltre ad una vasta scelta di mezzi, Mercenaries 2: Inferno di Fuoco offre anche un gran numero di armi che vanno dalle più comuni pistole, fucili a pompa, di precisione, mitragliette, C4, claymore, granate, fino ad arrivare a potentissimi quanto devastanti lanciafiamme e lanciarazzi capaci, questi ultimi, di far esplodere con un solo colpo interi edifici di più di trenta piani.

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La distruzione degli ambienti rimane infatti uno dei punti di forza della serie, e potremo usarla creativamente ad esempio per modificare il campo di battaglia creando nuovi tragitti per accerchiare il nemico. Quando poi si riesce a mettere le mani su carri armati ed elicotteri da combattimento, la devastazione scatenabile è totale e molto gratificante. Ma non finisce qui, perché oltre a poter camminare, correre e rubare mezzi, potremo anche nuotare nei vari fiumi che fendono la giungla venezuelana così come in mare, nei laghetti e persino nelle tante piscine delle ville più imponenti del posto: insomma, potremo letteralmente andare ovunque vogliamo.

Un doveroso accenno va poi all’immensità e varietà degli scenari: giungle, città, impianti nucleari, accampamenti e così via sono davvero imponenti, distruttibili e liberamente esplorabili. Queste ambientazioni offrono una esperienza di gioco molto variegata, con la possibilità di pianificare le strategie che più ci aggradano per arrivare all'obiettivo senza lasciarci la pelle. Ci è ad esempio capitato durante qualche missione di voler evitare un confronto a viso aperto col nemico preferendo un'azione più elusiva, e siamo riusciti nell’intento evitando anche di essere scoperti: vi assicuriamo che il tutto è risultato davvero appagante. L’intelligenza artificiale del gioco però non è delle migliori in quanto spesso i nemici si fanno abbattere senza alcun tentativo di procurarsi un riparo, o peggio ancora rimangono inermi anche quando stiamo per investirli con un veicolo: situazioni davvero grottesche.


Un armamento obsoleto
L’atmosfera che i produttori hanno creato è resa bene proprio per le ambientazioni che fanno da cornice alle vicende del gioco: agguati, azioni terroristiche, soprusi, tutto riesce ad immergerci nella trama. Ma l’atmosfera in un titolo di nuova generazione non è sufficiente, serve anche una buona realizzazione tecnica, e qui il titolo non ci ha lasciato soddisfatti, con inspiegabili bug, una grafica mediocre ed altri problemi. Le ambientazioni hanno un livello grafico sotto la media per gli standard qualitativi cui siamo oggi abituati: non è da bocciare totalmente ma si ha l’impressione che questo sia un comparto che gli sviluppatori hanno alquanto trascurato, senza alcuna spiegazione logica. La città, la giungla, le varie macchie di vegetazione, le ampie spianate erbose, i corsi d’acqua, tutto si presenta piuttosto scarno e riprodotto senza quella scrupolosità a cui Pandemic ci aveva abituato con le produzioni precedenti.

Spesso durante il gioco siamo incorsi in fastidiosi cali di frame-rate anche in situazioni non molto affollate, in bug assolutamente non trascurabili come soldati che attraversano i muri e le staccionate, conducenti di auto con la testa fuori dal parabrezza, colleghi ai quali scompaiono misteriosamente le gambe e così via. I protagonisti risultano animati in maniera grossolana con movimenti alle volte goffi, mentre i volti presentano espressioni facciali sempre uguali. Per non parlare dei vari personaggi secondari, alcuni dei quali simili a manichini: insomma, siamo ben lontani dal poter fare anche un minimo paragone con altri titoli del genere. Fatta eccezione per gli effetti delle esplosioni, realizzati con una discreta cura, il resto non stupisce.

Il sonoro invece è stato realizzato in maniera molto attenta, con una colonna sonora sempre in tema con l’ambiente di gioco e degli effetti riprodotti egregiamente, così come il parlato interamente in italiano è di buona fattura, anche se alcune frasi di nostri alleati si ripetono un pò troppo frequentemente durante le missioni.


La guerra in cooperativa
Come già accennato, il gioco offre la possibilità di giocare in modalità cooperativa insieme ad un amico tramite Xbox Live. Una componente, questa, che certamente aumenta la longevità del titolo perché si ha l’incentivo, una volta portato a termine il gioco in singolo, di ricominciarlo col nostro compagno ed affrontare anche nuove missioni. La modalità in questione è ad accesso libero, ossia si potrà entrare od uscire da una partita ogni volta che lo si vorrà e comunque si manterrà la stessa quantità di armi, carburante e denaro acquisiti in precedenza. Ultima nota prima di trarre le nostre conclusioni è che durante lo svolgersi della campagna in cooperativa ci è concesso di poter soccorrere o addirittura riportare in vita il nostro amico mercenario pagando una somma in denaro, e per questo vi consigliamo di cercare bene per i vasti scenari ogni cassa contenente vari preziosi, perché ogni volta il prezzo da sborsare sarà ingente.

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Conclusioni
Gli sviluppatori hanno sicuramente mantenuto efficacemente la promessa di creare un titolo che sprizzasse adrenalina da tutti i pori, con esplosioni devastanti e con una trama che non mancherà di stupirvi in alcuni punti. Però purtroppo la valutazione globale è intaccata da un’intelligenza artificiale dei soldati nemici molto scarsa, addirittura ridicola in alcuni casi, e da un comparto grafico e tecnico che lascia molto con l’amaro in bocca. Il titolo poteva essere sicuramente migliorato sotto questi aspetti, e ci saremmo trovati per le mani un vera killer application da comprare ad occhi chiusi. Così com'è rimane comunque un buon titolo ma non adatto a chi cerca l'eccellenza a tutti i costi: se volete invece divertirvi in ambientazioni aperte e con la possibilità di sfogare come volete la vostra furia distruttiva, è sicuramente consigliato.
7.4

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L'autore

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Appassionata da sempre di videogiochi e modellismo, nel 2007 entra a far parte dello staff di MX iniziando a scrivere news e articoli in maniera sempre più entusiasta. Divide questa passione con l'amore per la musica e per la sua famiglia, gattina inclusa.

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