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Saints Row (2006)
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Recensione - Saints Row (2006)Xbox OneGame (Xbox 360)

Dopo una breve pausa estiva arriva finalmente la nuova ondata di giochi per la nostra amata Xbox 360, ed uno dei primi a posizionarsi sugli scaffali dei negozi è un certo Saints Row, titolo sviluppato da Volition e prodotto da THQ , chiaramente ispirato al brand di GTA ma dal quale tenta anche di distinguersi per non rimanere nell’ombra ed essere classificato come l’ennesimo clone del famoso gioco di Rockstar; non resta quindi che analizzarlo e scoprire se l’impresa è riuscita!


I Santi della 3° strada
Il gioco inizia con la creazione del nostro alter-ego virtuale, permettendoci di scegliere tutte le caratteristiche fisiche possibili per renderlo come più ci aggrada, dopodichè ci ritroviamo a passeggiare per le strade di Stilwater tra spacciatori, prostitute e teppistelli vari e nostro malgrado siamo testimoni scomodi di un piccolo scontro tra bande rivali, durante il quale rischiamo la pelle ma veniamo salvati da Julius, leader della gang dei 3rd Street Saints, i Santi che danno appunto il nome al gioco. Questo ci offre l’opportunità di entrare a far parte della banda ed iniziare quindi il gioco vero e proprio.

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Julius ed i suoi seguaci ci spiegano quindi la situazione: c’è una faida in corso tra le quattro bande della città, cioè i Los Carnales, Vice Kings, Westside Rollerz e ovviamente i Saints, per ottenere il controllo di tutti i quartieri e i relativi traffici e guadagni. Stilwater si divide in 36 zone e lo scopo finale del gioco è proprio quello di conquistarle tutte, ma per farlo bisognerà guadagnare rispetto, soldi e tutto il necessario attraverso una miriade di missioni secondarie che ci agevoleranno il compito e aumenteranno longevità e divertimento. Ogni quartiere è contraddistinto da un colore relativo alla banda predominante in quel momento, e ogni banda è a sua volta ben caratatterizzata ed i suoi membri facilmente riconoscibili tra i tanti personaggi che affollano letteralmente le strade ed i negozi di Stilwater. Ci sono gang appoggiate dal potente cartello della droga colombiana, altre legate al traffico di auto e altre che hanno addirittura contatti con la parte corrotta della polizia e dell’industria discografica; quando ci troveremo quindi ad affrontarle, svolgendo le missioni primarie e avanzando nei progressi del gioco, saremo coinvolti nelle relative vicende, ben strutturate e distinte tra loro; caratteristica questa estremamente importante in un titolo così vasto che altrimenti risulterebbe dispersivo e privo di personalità. Le storie legate alle tre gang rivali possono essere giocate nell’ordine che preferiamo, perché comunque ogni capitolo sarà ripreso da dove interrotto, fino ad arrivare allo smantellamento totale della banda attraverso la confisca delle sue roccaforti e l’uccisione dei relativi boss.

Così, dopo la nostra iniziazione, ci troviamo affiancati al braccio destro di Julius pronti a comprare la nostra prima pistola ed a scendere in strada per ingaggiare i primi nemici, tanto per prendere confidenza con i comandi e con l’ambiente ostile che ci circonda. Fortunatamente dopo aver conquistato un quartiere, potremo circolarci con maggiore tranquillità perché una volta fatta piazza pulita della gang rivale le strade incominceranno a popolarsi dei nostri compagni e l’aria diventerà molto più sicura. Inoltre riceveremo in premio il nostro primo loft, un piccolo appartamento che svolgerà il molteplice ruolo di punto di salvataggio, guardaroba, deposito armi e soldi nonchè garage per le nostre auto. Ovviamente le gang rivali cercheranno ogni tanto di riprendersi i territori perduti ed allora saremo chiamati tramite il nostro fido cellulare a scacciare i tirapiedi nemici, che comunque saranno in numero inferiore rispetto alla precedente conquista del quartiere: per fronteggiarli potremo avvalerci inoltre dell’ausilio di alcuni compagni reclutati tra le file dei Saints, fino ad un massimo di tre elementi. Questi compagni ci torneranno utili in molte missioni primarie e secondarie e nel caso dovessero morire potremo sempre riportarli in vita avvicinandoci ad essi entro 30 secondi e premendo il solo tasto Y, funzione questa che contribuisce notevolmente a ridurre la difficoltà di alcune quest, ma purtroppo non sempre utilizzabile.


Arancia meccanica e hip-hop
Saints Row mostra sin dalle prime battute una forte inclinazione alla violenza, spesso esasperata e fine solo al divertimento e allo stupore del giocatore, resa comunque egregiamente dai programmatori attraverso una numerosa serie di azioni possibili come il prendere possesso di un automezzo scaraventando a terra, picchiando o addirittura uccidendo il malcapitato guidatore; nel caso in cui ci siano poi dei passeggeri a bordo potremo lasciarli scappare o attivare la modalità "ostaggio" partendo a tutto gas e cercando di scappare dalla polizia per alcuni minuti, terminare il sequestro inpuniti e vincere così dello sporco denaro contante. I tanti abitanti di Stilwater si troveranno spesso, loro malgrado, coinvolti nelle nostre scorribande e reagiranno in molti modi; ad esempio se tamponati si sporgeranno dal finestrino insultandoci e gesticolando minacciosi verso di noi, scene simili accadranno anche quando verranno urtati mentre attraversano o passeggiano beati, altri invece fuggiranno urlando terrorizzati e pregandoci di non far loro del male.

Nella missione "truffa assicurativa" ad esempio dovremo gettarci sotto le macchine in corsa e farci investire sotto lo sguardo del maggior numero possibile di testimoni, nella missione "pappone" saremo chiamati a reclutare prostitute e uccidere i loro protettori che tenteranno di ostacolarci, e ancora in "vandalismo" potremo distruggere auto, cabine telefoniche, lampioni, panchine e schiacciare i passanti per incatenare combo e fare punti che si trasformeranno anch’essi in denaro e rispetto extra; l’elenco delle missioni secondarie è davvero lungo e ce ne sono per tutti i gusti, perfino un "demolition derby" in cui bisogna distruggere altre auto all’interno di uno stadio e una modalità "hitman" dedicata a chi ama i fucili da cecchino.

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Nonostante tanti morti, teppismo e stragi, Saints Row non mostra mai una sola goccia di sangue, forse per alleggerire un po’ i toni e ricordarci che in fondo si tratta solo di un gioco anche se giustamente vietato ai minori. Se è vero poi che sono i piccoli particolari quelli che fanno grande un gioco, allora Saints Row non teme rivali: in città ci sono quartieri di ogni tipo e relativi negozi pieni di vestiti di ogni stile: street, hip-hop, rasta, cowboy, sportivo o elegante e accessori da comprare come piercing, anelli, collane, bracciali, occhiali, e perfino degli splendidi tatuaggi che, come tutto il resto, non hanno solo una funzione estetica ma servono anche ad aumentare il nostro rispetto per spianarci la scalata sociale all’interno della gang ed avere maggiore autorità. Le auto a disposizione poi sono davvero tante, si va da quelle gratuite come le utilitarie, le station-wagon e i fuoristrada reperibili ovunque fino alle costosissime sportive, coupè ed esotiche vendute solo dai concessionari, e modificabili tramite apposite officine, ottime per le gare clandestine e per le grandi fughe. Anche le armi a nostra disposizione abbondano e così troviamo una vasta scelta di pistole, mitra, fucili a pompa, granate, moltov, coltelli, catene, mazze da baseball e un potentissimo lanciamissili in grado di far saltare in aria stazioni di benzina o auto rivali in un colpo solo.

Altri particolari, ininfluenti per il gameplay ma comunque degni di nota, riguardano i vari comportamenti degli abitanti della città; ci sono clienti che salgono e scendono dai taxi, altri personaggi che passeggiano, si fermano e si chinano per allacciarsi le scarpe, altri che comprano il giornale ed iniziano a leggerlo lungo la strada, ragazzi vestiti da hot-dog o lattine di bibite varie che fanno pubblicità tra la folla, altri ancora si fermano e si aggiustano i vestiti e, a volte, quando un ragazzo ed una ragazza si incrociano lungo la via si scrutano a vicenda con movenze così naturali da sembrare vere; per questo a volte viene voglia di camminare un po’ in giro senza ingaggiare missioni ma per il solo gusto di ammirare ed apprezzare la vita di Stilwater.


Grande giocabilità, grafica cool e sound giusto!
Le migliorie di Saints Row rispetto a GTA riguardano soprattutto la giocabilità e l’approccio immediato che si ha con il gioco; l’interfaccia grafica mostrante mappa, salute, armi e rispetto è semplice ma efficace, non si ha mai la sensazione di essersi smarriti e di non sapere cosa fare perché una serie di filtri ed icone ci indicano chiaramente tutte le possibili missioni, modalità, negozi ed affini disponibili in quel momento e richiamabili attraverso un versatile menù dove troviamo anche una praticissima guida che ci spiega dettagliatamente ogni aspetto del gioco, gli obbiettivi da perseguire per ogni modalità, le regole e i vari comandi evitandoci così tediosi tutorial. L’aspetto a mio giudizio che risulta notevolmente migliorato è comunque il sistema di puntamento, tallone d’Achille della serie GTA, che invece in Saints Row è ottimizzato e risponde perfettamente ai comandi, permettendo una mira libera ma precisa anche nelle situazioni più concitate e nella modalità cecchino.

Tecnicamente il gioco si presenta generalmente molto curato, anche se i personaggi principali della storia risultano i più dettagliati in assoluto e godono di un look davvero stupefacente, movimenti morbidi e realistici supportati da un motore a 30 frame al secondo che mostra qualche incertezza solo di rado; il solito ciclo giorno/notte avvolge le strutture della città attraverso cieli azzurri e tersi o con una calda luce crepuscolare, mentre di notte il sistema di illuminzione esalta i panneggi dei vestiti e fornisce alle numerose insegne al neon il giusto scenario per mostrarsi con i loro colori accessi e brillanti. Le deformazioni delle lamiere delle carrozzerie dei veicoli sono progressive e ben riprodotte fino all’esplosione totale dell’auto che è davvero la ciliegina sulla torta; i vari pezzi come sportelli, ruote, ecc. schizzano in ogni direzione e molte volte danneggiano seriamente chi si trova nei paraggi, mentre la fisica dei corpi ci mostra rocambolesche piroette e ricadute dei nemici sbalzati fuori dall’abitacolo che spesso finiscono anche in fiamme!

Purtoppo come tutti i giochi con così vaste aree da esplorare, anche il titolo Volition presenta alcuni bug, e per questo a volte può capitare che l’ autostrada svanisca sotto le nostre gomme per qualche istante, che alcuni blocchi di palazzi appaiano o scompaiano all’improvviso o che il camion che ci precede svanisca nel nulla mentre un'altra auto si materializza senza preavviso nel mezzo di una superstrada; piccoli inconvenienti fortunatamente relegati a zone specifiche, in genere strade o tangenziali che collegano i vari quartieri di Stilwater e che comunque non scalfiscono il gameplay. In modalità Live il gioco mostra i denti e oltre alle canoniche partite "classificate" o "del giocatore" offre modalità cooperative divertenti e varie e la possibilità di creare la propria gang, invitare gli amici a farne parte e provare poi a scalare le classifiche mondiali, divise in "rispetto" e "denaro", attraverso faide virtruali, sparatorie a eliminazione, una sorta di ruba bandiera ma con le catene (!), traffico di droga o sfilate di auto cool; inutile dire che il divertimento è garantito.

Menzione a parte merita infine il sonoro che, oltre agli ottimi effetti surround, vanta una colonna sonora composta da artisti minori (tranne alcuni pezzi di Iggy Pop o degli Stereophonics) ma davvero accattivante, con pezzi hip-hop, elettronici, easy, metal, reggae e classici come Mozart, Beethoven e Chopin. La cosa interessante è che tali brani dovranno essere prima acquistati nei negozi di dischi e poi si potrà creare la nostra play-list personale da ascoltare non solo mentre si guida (per quello c’è comunque la classica autoradio) ma durante l’intero gioco, così da accompagnarci anche durante le scorribande o nei momenti di relax. Nota dolente per quel che riguarda invece i dialoghi: il mancato doppiaggio in italiano costringe a repentine letture dei sottotitoli che in compenso non sono censurati e rispecchiano fedelmente il colorito linguaggio del ghetto farcito di parolacce e imprecazioni in bilico tra lo humor e l’osceno.

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Meglio di GTA?
Saints Row si può riassumere in due aggettivi: giocabile e divertente, e nonostante non brilli di originalità e sia chiaramente ispirato alla rodata serie di GTA, il gioco riesce a reggere degnamente il confronto grazie alla passione e alla cura che i programmatori hanno messo nel realizzarlo. Alla fine è inutile cercare il vincitore; il titolo Volition si aggiudica comunque il podio, assegnargli il gradino più alto è poi solo una questione soggettiva che non pregiudica un prodotto ottimo, pieno di idee e che con le sue circa 40 ore in single player, una modalità Live che permette fino a 12 giocatori di sfidarsi e un valido comparto tecnico merita di essere preso in considerazione da chiunque cerchi un buon titolo che garantistisca tanto sano divertimento.
8.2

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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