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Taxi Chaos

Recensione - Taxi ChaosXbox One DigitalGame

Visto che, almeno per ora, SEGA non sembra intenzionata a produrre un nuovo Crazy Taxi, ci hanno pensato gli olandesi Team6 Game Studios, con il loro Taxi Chaos, a riportare quel tipo di gameplay sulle nostre console. Scopriamo con quali risultati.
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Il Gioco

Se amavate i videogiochi già a cavallo degli anni 2000, la scena dovrebbe esservi familiare: siamo a bordo di un taxi giallo, all'interno di una vibrante metropoli di stampo americano, con un timer che scandisce inesorabilmente il tempo mentre trasportiamo i passeggeri per la città tra corse folli, salti ed acrobazie spericolate. Stavolta non ci troviamo però in Crazy Taxi ma in Taxi Chaos, titolo che mira a replicare l'esperienza del classico SEGA pur facendo tesoro di due decenni d'evoluzione del mondo videoludico. Un "arcadone" (che più arcade non si può) automobilistico in cui il nostro taxi è estremamente scattante, maneggevole e veloce, eliminando del tutto elementi più realistici come danni e gestione del carburante. L'acceleratore è quasi sempre a tavoletta, e l'unica penalità per la collisione con le altre macchine è la perdita di un po' di velocità e l'annullamento delle combo, importantissime per fare più punti. Nel titolo di Team6 Game Studios non basta infatti caricare i passeggeri e portarli a destinazione in tempo record, ma anche lo stile è importante, facendo combo che fanno salire vorticosamente il segnapunti. Tenere la velocità massima il più a lungo possibile, schivare le altre auto per un pelo, usare scorciatoie creative e... saltare come grilli sono tutti modi per aumentare il livello di combo e di conseguenza i punti ottenuti.

MX Video - Taxi Chaos

E sono proprio i salti il maggior elemento distintivo di Taxi Chaos rispetto al titolo SEGA al quale si ispira: il nostro taxi è dotato di super-sospensioni molleggiate che, alla pressione di un salto, ci permettono di compiere enormi balzi capaci non solo di superare le auto nel traffico ma sufficienti anche a raggiungere il tetto di alcuni edifici, disegnati in modo da offrirci dei percorsi guidabili e che ospitano anche alcuni passeggeri. Raccogliere questi passeggeri non è però sempre conveniente e potrebbe rivelarsi essere più una distrazione, soprattutto nella modalità Arcade dove la strategia migliore per scalare le classifiche globali è quella di puntare al passeggero più vicino e sfrecciare subito verso la meta, piuttosto che perdere minuti preziosi per scalare un grattacielo.

Per chi volesse una sfida impegnativa c'è anche la variante Pro, consigliata solo a chi ha già spolpato al meglio le altre modalità. La motivazione è semplice: il gameplay non cambia, ma sparisce qualsiasi indicazione visiva sulla direzione da prendere. Se prima c'era la classica freccia colorata in cima allo schermo che indicava la nostra meta, stavolta conta solo la memoria. Richiesto un passaggio al cinema? Sta al giocatore trovarlo, senza freccia, minimappa o telecamere libere ad assisterlo. Una sfida che mette davvero alla prova senso di orientamento e memoria, e che distingue i piloti migliori da chi segue solo le indicazioni agilmente.

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Per chi vuole guidare senza stress c'è invece la modalità Free Roam, d'esplorazione libera, utile per affrontare senza pensare ai punteggi le storie speciali di alcuni passeggeri. Sebbene ogni persona caricata abbia i suoi dialoghi (doppiati in inglese con sottotitoli in italiano), questi si riducono a poche scenette ripetute all'infinito; alcuni personaggi specifici ci offrono invece delle storia speciali che ci possono permettere anche di sbloccare obiettivi secondari. C'è per esempio una turista che vuole visitare luoghi noti di New Yellow City, la città in cui è ambientato il gioco e che parodizza chiaramente New York City, e tra le varie tappe ci chiede anche di recuperare dei portachiavi sparsi in giro per la mappa che si trovano, spesso e volentieri, in strade chiuse o sui tetti. Non ci sono tanti easter egg o citazioni, ma troviamo parecchie missioni opzionali di questo tipo che portano via diverse ore di gioco, oltre a quelle che potete decidere di impiegare per le modalità Arcade e Pro.

Ottenere determinati punteggi e valutazioni, scovare tutti i collezionabili e finire le missioni secondarie ci permette di sbloccare nuovi taxi, ognuno dotato di statistiche differenti; due di questi in particolare risultano particolarmente adatti a fare punteggi alti grazie alla loro velocità elevata, la loro accelerazione immediata de al''agilità nei salti. Nelle tante ore di gioco fatte, non ho mai sentito la necessità di tornare ad alcun altro taxi a disposizione salvo quei due, dunque i cacciatori di punteggi alti faranno meglio ad impegnarsi per sbloccare i bolidi migliori, comunque ottenibili già nella prima ora di gioco. Per completare tutto possono bastare un 10-15 ore, con la longevità garantita dalla presenza delle classifiche globali nelle modalità Arcade e Pro.

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Tecnicamente il titolo se la cava abbastanza bene per essere una produzione minore, con uno stile abbastanza cartoonesco non troppo lontano da giochi popolari del momento come Fortnite, pur senza effetti speciali così appariscenti. Performance invece leggermente altalenanti, con un po' di frame persi qua e là, ma è risultato comunque essere giocabilissimo su Xbox Series X ed S dove ho eseguito i test. Tasto un po' più dolente il comparto audio: se da una parte c'è un eccellente doppiaggio inglese sottotitolato in italiano, le musiche sono generiche tracce che spaziano tra rock ed elettronica, che non hanno nulla a che vedere con le iconiche colonne sonore dei mitici Crazy Taxi.

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Amore

Crazy Taxi Chaos

- Era inevitabile che in questa recensione saltasse spesso fuori il nome della mitica serie di SEGA Crazy Taxi; il titolo di Team6 Game Studios infatti non ci prova neanche a celare la chiara fonte d'ispirazione, di fatto clonando la leggendaria saga. Non raggiungerà forse quelle vette d'eccellenza, ma sfrecciare sul proprio bolide giallo in giro per una grande metropoli, portando in giro passeggeri con richieste di tempo folli resta un'esperienza di gioco tremendamente divertente e appassionante. E' la cosa più vicina a un vero e proprio Crazy Taxi da tanti anni a questa parte, e il risultato è sicuramente soddisfacente.

Salta, salta, salta, salta…

- I fan della saga di Crazy Taxi ricorderanno come il secondo capitolo della saga introdusse la possibilità di saltare da fermi con il proprio taxi, in barba a qualsiasi regola fisica. Questa feature era però solo utile per schivare ostacoli o superare piccoli dislivelli, mentre in Taxi Chaos va ben oltre facendoci raggiungere elevazioni notevoli per raggiungere scorciatoie rialzate, tetti da esplorare ma anche vere e proprie sezioni platform per arrivare a luoghi altrimenti irraggiungibili. Peccato solo per l'assenza di una minimappa o una telecamera più libera, che avrebbero reso queste parti d'esplorazione un po' più gestibili.

Storie di vita vissuta

- Bella l'idea di disseminare la mappa di personaggi unici, dotati di una propria storia che li caratterizza e che dà più background alla metropoli del gioco. Una reporter in caccia di uno scoop, una star metal anni '80 che cerca di rimanere famosa, persino un alieno venuto a provare l'esperienza umana! Tutto questo tramite simpatici dialoghi con il conducente. Una bella idea e una realizzazione decisamente notevole per una produzione dal budget ridotto.

Odio

Al limite del plagio

- La volontà di replicare la formula di Crazy Taxi è lodevole, specialmente vista la scomparsa della serie SEGA da troppi anni a questa parte, ma si sarebbe potuto puntare a un prodotto con una maggiore unicità. Ad esempio i taxi si potevano sostituire con un ragazzo delle consegne, invece della metropoli americana si poteva usare una location più originale… persino la freccia direzionale e le forme che indicano punto di partenza ed arrivo sembrano prese pari pari da uno Crazy Taxi. Prendiamola come un punto di partenza: magari un seguito saprà distinguersi maggiormente dal materiale originale e crearsi una sua identità.

Poca personalità

- Nel loro lavoro di emulazione della serie SEGA, gli sviluppatori non sono riusciti a replicare appieno l'attitudine che ha reso la saga di SEGA tanto apprezzata. Le energetiche tracce degli Offspring sono sostituite da brani elettronici e rock decisamente dimenticabili, la velocità e l'estrema maneggevolezza del mezzo sono ridotti, i menu e i HUD meno curati, e così via. In sostanza, ne esce un videogame che replica al meglio le basi dell'indimenticabile serie riuscendo anche ad essere divertente, ma che difficilmente verrà ricordato negli anni per il suo stile.

Questa l'ho già sentita

- Ottimi i dialoghi dei personaggi "speciali" già menzionati in precedenza, ma non si può dire lo stesso dei personaggi standard che invece presentano linee di dialogo che si ripetono di continuo, con solo 3-4 versioni a disposizione. Considerando che in una sola partita di pochi minuti è possibile fare almeno 6-7 viaggi, capirete quanto velocemente vengano a noia le discussioni che si ripetono di continuo. Lo scambio di battute sulla pensione in arrivo l'avrei sentita cento a passa volte, se ad un certo punto non avessi mutato l'audio!

Scelte di design discutibili

- Taxi Chaos dimostra in alcune decisioni l'inesperienza degli sviluppatori con un titolo di questo genere, soprattutto per quel che riguarda l'open world. La telecamera non è abbastanza libera, non ci sono minimappe o particolari indicazioni di navigazione a parte la freccia, e anche la struttura delle missioni secondarie è un po' dubbia. Si deve infatti incontrare un personaggio e portarlo a destinazione, che sblocca così 3 oggetti collezionabili in giro per la mappa, senza logica o indicazione alcuna sulla loro posizione. Dopodiché, portandoglieli, si avanza a una fase successiva con 3 nuovi oggetti. Questo ci porta, per ogni personaggio, a riesplorare continuamente tutti i posti della mappa, perché non si può mai sapere dove sia apparso un collezionabile - e talvolta si tratta di vicoli o tetti decisamente difficili da notare o da raggiungere.

Tiriamo le somme

Taxi Chaos è un vero e proprio clone di Crazy Taxi, con le stesse identiche meccaniche e scelte di design, ma con una cura per i dettagli e uno stile decisamente meno memorabili, nonché alcune problematiche tecniche e di bilanciamento. Eppure la formula sa divertire, grazie anche alla verticalità della città e le storie dei passeggeri speciali che offrono gradite variazioni capaci di donare al titolo una sua identità. Non sarà originalissimo e non è certo esente da difetti, ma è anche molto divertente. E in fondo, non basta questo?
7.8

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L'autore

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Prima di saper scrivere a mano, sapeva già immettere i comandi DOS per avviare Doom, ma dopo una lunga vita al PC, il mondo di Halo lo avvicina alle console Microsoft. Non si nega i classici giochi tripla-A, specialmente gli FPS competitivi, ma passa la maggior parte del tempo a scovare gemme nascoste, dagli indie insoliti ai folli shmup giapponesi.

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Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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