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Conflict: Vietnam
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Recensione - Conflict: VietnamXboxGame

Tra il 1961 e il 1975 nel Vietnam venne consumato uno dei più sanguinosi e impopolari conflitti della storia moderna, che vide per la prima volta la sconfitta della potente macchina da guerra americana oltre che la cancellazione quasi totale di un' intera generazione di giovani. Col tempo il conflitto ha generato un vero e proprio filone cinematografico, davvero molti i film di denuncia prodotti a riguardo. Ultimamente anche l'industria dei videogiochi ha cominciato ad ispirarsi agli eventi di quell'epoca per produrre i sui lavori: in questo caso sono i Pivotal Games, non certo dei novellini nel campo delle simulazioni belliche, che ci accompagneranno nelle insidiose lande asiatiche.


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Nell' introduzione del gioco, realizzata con una computer grafica di notevole livello, abbiamo modo di iniziare a conoscere i quattro elementi che compongono la nostra squadra: il sergente Frank Wier, il caporale Bruce Lesh, il caporale William Shaker e il soldato Khaler che a bordo di un elicottero da trasporto si dirigono verso il fronte. Terminato il filmato introduttivo possiamo finalmente apprezzare il gioco vero e proprio: il primo livello che saremo chiamati ad affrontare è un livello di addestramento, grazie al quale potremo apprendere le regole di base del combattimento di gruppo e impratichirci con il sistema di gestione della squadra e dell' equipaggiamento.

Nel corso del gioco controlleremo direttamente uno dei quattro componenti del team utilizzando una visuale in terza persona con la telecamera posizionata alle spalle del personaggio, con la possibilità di passare ad una visuale in prima persona con la semplice pressione della levetta analogica destra, mentre potremo dare al resto della squadra ordini di varia natura come raggiungere una determinata posizione, mantenersi in formazione serrata ecc.
Il sistema di controllo risulta in verità abbastanza complesso e richiede qualche tempo prima di essere pienamente assimilato con il risultato che, soprattutto nelle prime ore di gioco, può capitare di dare a qualche soldato un ordine anziché un altro con risultati a volte disastrosi (può infatti capitare di vedere un proprio soldato lanciare una granata accanto ai propri commilitoni).

Dopo aver concluso con successo l' addestramento, i nostri ragazzi saranno finalmente chiamati ad affrontare la loro prima vera missione nell' umida giungla vietnamita. Della trama non vi svelerò nulla, certo è che per una serie di sfortunate circostanze i nostri eroi si troveranno soli in un ambiente ostile e dovranno faticare non poco per portare a casa la pelle!

L' atmosfera di tensione e terrore che devono aver vissuto i marines in questo sanguinoso conflitto è riprodotta in maniera molto convincente: durante le missioni il nostro manipolo di uomini sarà costretto ad avventurarsi nel fitto della giungla prestando molta attenzione ad ogni elemento circostante; in ogni istante si potrebbe subire un imboscata dai soldati dell'esercito regolare Nord-Vietnamita o imbattersi in qualche postazione dei temibili Vietcong.

Le missioni vanno affrontate con molta tattica, muovendo i soldati in maniera da non essere mai trovati allo scoperto dal fuoco nemico, sfruttando ogni riparo possibile. Se la vostra strategia consiste nell' avanzare a testa bassa sparando all' impazzata beh, vi avverto che non durerete molto... un colpo ben piazzato da parte del nemico, ad esempio una granata o un colpo di mortaio, può facilmente spazzare via l'intera squadra, senza contare che difficilmente gli avversari vi attaccheranno da una sola posizione ma tenteranno di aggirarvi per chiudervi in una mortale morsa, grazie ad una intelligenza artificiale piuttosto raffinata.
Alcune difficili situazioni possono essere superate solamente attraverso un' attenta pianificazione tattica e l'utilizzo appropriato delle diverse caratteristiche di ogni soldato.
Ogni uomo è particolarmente abile in una specialità, bisogna imparare a conoscere le caratteristiche di ognuno e sfruttarle al momento opportuno. Di certo sparare con un fucile di precisione su di un carro armato non è un' idea brillante.

Nel corso dell' intera avventura si avverte sempre la sensazione di essere in uno stato di svantaggio nei confronti del nemico: i "musi gialli" (così erano molto spregiativamente chiamati i soldati vietnamiti dalle truppe statunitensi) sono numerosi e ben equipaggiati, mentre noi saremo spesso costretti a fare i conti con la penuria di munizioni e kit di pronto soccorso, indispensabili per curare le inevitabili ferite che si apriranno sui corpi dei nostri soldati. In più di un occasione ci si trova costretti a frugare tra i cadaveri delle nostre vittime alla ricerca di qualche caricatore, di qualche granata o di qualsiasi altra cosa possa tornarci utile.

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C'è un fattore però che contribuisce in maniera fondamentale nella riuscita della creazione di una così tragica atmosfera: il sonoro. Sin dalle prime battute si capisce quanto gli sviluppatori abbiano puntato su questo elemento. Tanto per cominciare le voci dei soldati sono state doppiate in italiano e il risultato finale è veramente ottimo, sia nelle fasi narrative tra una missione e l'altra, sia durante l' azione. Il lavoro di doppiaggio ha raggiunto un livello talmente alto da poter reggere il confronto con quello effettuato nella la produzione di grandi film del calibro di Full Metal Jacket e Platoon, solo per citarne due.
Spesso nelle frasi dei soldati si possono leggere la rabbia, l' odio nei confronti del nemico, ma anche la paura di morire, l' ansia , la volontà di essere da un' altra parte e tutto ciò aiuta ad immergerci di più nei loro panni, a capire che abbiamo a che fare con esseri umani, non con macchine.
Oltretutto a seconda dell' ambiente in cui i soldati si trovano le voci si arricchiscono di vari effetti, ad esempio se essi si trovano in una grotta, la voce subirà un effetto eco.
Anche le voci dei nemici sono veramente ben fatte e non di rado un vietcong vi si lancerà contro sparando ed imprecando nel suo incomprensibile linguaggio.

Il grande lavoro di Pivotal per quanto riguarda il reparto sonoro non si ferma però solamente al doppiaggio. Ogni suono è stato infatti riprodotto con grande meticolosità e precisione; i suoni della giungla sono stupendi: il gorgoglio di un ruscello, gli insetti che rumoreggiano nel fitto degli alberi, i passi dei nostri uomini che avanzano sul terreno sono assolutamente fantastici ed ancora meglio sono i sibili dei proiettili, il frastuono dei mitragliatori e i boati delle granate e dei lanciarazzi.
Se avete la fortuna di possedere un impianto home-theater potrete godervi pienamente questa esplosione (è il caso di dirlo) di suoni; il gioco sfrutta infatti egregiamente il segnale Dolby Digital, con il risultato che in momenti particolarmente concitati dell' azione i vostri sensi saranno letteralmente bombardati. Quando vi troverete a dover affrontare missioni come, ad esempio, la difesa di un avamposto dove il numero di soldati (sia nemici che alleati) coinvolti nell' azione diventa considerevole, vi renderete conto di cosa sto parlando: urla, raffiche di mitra, esplosioni accompagnano le immagini di uomini che corrono, di bagliori di proiettili che sfiorano le nostre teste, di nuvole di polvere e detriti che si alzano d'innanzi a noi... L' inferno in terra. Grande!
La colonna sonora può vantare esaltanti pezzi rock dell' epoca e tra i vari artisti presenti figurano niente meno che i mitici Rollig Stones con la loro "Paint it, Black". Le sound track non saranno però proposte come un banale sottofondo alle missioni ma saranno trasmesse, tra una notizia e l' altra, dalla radio militare. Impensabile quindi l'idea di poterne godere attraverso le missioni nella giungla, dove invece saremo accompagnati da un essenziale quanto ispirata melodia, le potremo gustare invece in alcuni avamposti e su certi mezzi di trasporto. A mio avviso una scelta stilistica assai azzeccata.

L' azione di svolge, come gia detto, attraverso la fitta giungla del Vietnam ma non solo: vi capiterà di dovervi muovere attraverso accampamenti nemici, antichi templi divenuti depositi di armi e, naturalmente, nei famosi cunicoli che i vietcong erano soliti scavare nel sottosuolo.
Le missioni sono strutturate in modo da poter essere completate in diversi modi, lasciando una certa libertà di scelta al giocatore e prevedono, oltre ad una serie di obbiettivi principali da portare obbligatoriamente a termine, anche degli obbiettivi secondari che verranno assegnati con il procedere della missione stessa.
A seconda degli obbiettivi portati a termine, nel report di fine missione verranno assegnati dei punteggi che potranno essere utilizzati per migliorare le caratteristiche dei nostri soldati (efficacia con le armi pesanti, precisione di tiro ecc.) un po' come in un gioco di ruolo.
Le mappe presenti sono sempre molto vaste e richiedono tempo per essere completate.
Interessante il sistema dei salvataggi: ne abbiamo a disposizione solamente due per ogni livello e possiamo "giocarceli" a nostra discrezione.

Per quanto concerne la grafica posso subito dire che non è sicuramente tra le migliori viste in circolazione; tutte le ambientazioni sono state riprodotte in maniera realistica e credibile, prestando molta attenzione anche alle proporzioni, ma sono afflitte da una piuttosto evidente carenza di dettaglio e nitidezza (problema questo riconducibile al fatto che si tratta di una produzione multipiattaforma e che quindi il codice non sfrutta tutte le potenzialità che la console Microsoft può offrire).
Anche i modelli dei personaggi sono stati realizzati in maniera non proprio impeccabile: essi risultano infatti un po' troppo spigolosi e le espressioni facciali non convincono appieno.
Il qualche caso può capitare di assistere a qualche fenomeno di bad-clipping, con i corpi dei soldati che vanno a fondersi con gli elementi del paesaggio ma, fortunatamente, ciò avviene raramente.
Buono invece il lavoro sulle animazioni dei personaggi che si muovono in maniera impeccabile sfruttando diverse posture: a seconda delle situazioni essi potranno camminare o correre in posizione eretta (con conseguente aumento della velocità ma anche dell' esposizione al fuoco nemico), potranno avanzare accovacciati oppure strisciare al suolo.
Per quanto riguarda il frame-rate il gioco scorre veloce in ogni fase di gioco ed anche in quelle più concitate non si assiste mai a fastidiosi rallentamenti.

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Siamo di fronte ad un titolo bellico di grande spessore, penalizzato purtroppo da una veste grafica non eccellente e da una scarsa longevità (a difficoltà normale si finisce in una quindicina di ore). Nonostante ciò, gli sviluppatori sono riusciti a regalarci un'atmosfera davvero intensa. Di fronte ad alcune scene a volte ci si scopre a pensare: "Cavolo, tutto questo è accaduto realmente". Sensazioni che non tutti i giochi sono in grado di offrire.


Ringraziamo DDE per la collaborazione.
7.6

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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