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The First Tree

Recensione - The First TreeXbox One DigitalGame

Con The First Tree lo sviluppatore indipendente David Wehle si è ispirato a titoli come Journey e Firewatch per raccontarci una storia intimista e toccante in bilico tra natura ed esperienza umana. Sarà riuscito a creare qualcosa di apprezzabile? Scopriamolo insieme.

Il Gioco

The First Tree appartiene al genere dei "walking simulator", titoli da sempre tra i più controversi a causa della loro bassa componente ludica a favore di un'esperienza più narrativa. Si tratta fondamentalmente di un gioco d'esplorazione in terza persona basato su due parallelismi: da una parte c'è la storia di una volpe alla ricerca dei suoi cuccioli, mentre dall'altra troviamo la vicenda di un uomo che, grazie ai propri ricordi, cercherà di salvare il burrascoso rapporto con il padre cercando così di raggiungere quantomeno una sorta di armonia con sé stesso.

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E come spesso accade nei titoli di questo tipo, The First Tree accompagna solide basi narrative ad un gameplay ridotto all'osso, senza considerare che anche la durata complessiva dell'esperienza è molto limitata. Infatti, durante i 90 minuti che impiegherete per finire il titolo, non farete altro che camminare e saltare occasionalmente per raccogliere alcune sfere di luce, o in alternativa, scavare artefatti per far riemergere le memorie del protagonista, narrate tramite dialoghi fuori campo (con sottotitoli in italiano) mentre controlliamo la nostra volpe in ambientazioni naturali e piacevoli da vedere.

MX Video - The First Tree

Tecnicamente parlando, infatti, il gioco si difende bene con uno stile grafico molto piacevole e rilassante, ma è sul fronte del gameplay che non convince a causa di ambienti molto simili fra loro che ci porteranno a camminare per estesi campi e folte foreste. L'unico aspetto che distingue un luogo dall’altro è la condizione climatica, poiché ci troveremo dinnanzi a montagne innevate, a campi primaverili fioriti ed infine ad una pioggia incessante sopraggiunta nella fase conclusiva del gioco. Un aspetto positivo è invece la colonna sonora, finalizzata a contestualizzare i racconti dei protagonisti Joseph e Rachel, pur non risultando mai eccessivamente invadente per l'esperienza di gioco, ma, anzi, esaltandola in alcuni momenti, soprattutto nel finale. Ultima menzione ma non per questo meno apprezzata, riguarda le doti attoriali dei due protagonisti (dei quali come accennato sentiamo solo la voce fuori campo), convincenti e molto in sintonia fra di loro.

Amore

Life's a journey

- E' difficile scrivere dei temi profondi e drammatici affrontati in questo titolo, in quanto sono estremamente intimi, toccanti e introspettivi come solo in pochi altri videogiochi è accaduto. In questo gioco assumiamo le sembianze di una volpe alla ricerca dei propri cuccioli perduti attraverso un tragitto che altro non è che un viaggio verso la fonte della vita, che allo stesso tempo ci farà comprendere meglio la natura della morte. Al tempo stesso è un pretesto per far emergere il rapporto difficile di Joseph (la volpe non è altro che un sogno del protagonista) con il proprio padre. Eviterò qualsiasi spoiler e posso solo consigliarvi di giocarlo tutto d’un fiato, cercando di immedesimarvi nella storia commovente del protagonista, con tutto ciò che ne consegue.

Tracce sonore da brivido

- Fin dalle prime note si percepisce l’abilità e la capacità delle varie tracce sonore di rendere emozionante gli sfondi quasi idilliaci del titolo, il tutto in armonia pressoché perfetta con i dialoghi dei protagonisti. La qualità delle tracce è paragonabile se non superiore a produzioni ben maggiori: ricordo che il titolo in questione è un indie, sviluppato ed editato da una sola persona. Ben riprodotti anche gli effetti sonori come il vento, che genera il fruscio delle foglie sugli alberi, ed il rumore dei passi della volpe su ogni tipo di terreno.

Finale inaspettato

- The First Tree dura all’incirca un’ora e mezza, ma se siete dei perfezionisti nel raccogliere tutte le sfere di luci o nel non perdervi nemmeno un centimetro degli ambienti per sbloccare tutti gli artefatti, potrebbe prolungarsi un po' di più. Detto questo, si può affermare che il novanta percento del gioco lo si trascorra in compagnia del nostro amico a quattro zampe, e solamente quando tutto sembra finito avviene ad un tratto un cambiamento radicale nello scenario. Non posso anticiparvi nulla se non che rimarrete abbastanza colpiti.

Odio

Problemi di gameplay

- Quella di avere un gameplay estremamente semplificato è una caratteristica comune per i walking simulator, non necessariamente negativa. Qui però i problemi sono ben altri, a partire dai comandi poco reattivi e imprecisi fino ad arrivare ad una eccessiva ripetitività del gameplay che prova a volte ad essere anche una sorta di platform, visto che dovremo fare alcuni salti, ma purtroppo fallisce clamorosamente nella sua componente più videoludica. A questo aggiungiamo che le fasi esplorative sono alquanto noiose e prive di mordente, ed il quadro è chiaro. In sostanza ci troviamo con una storia commovente e profonda, ma che le meccaniche di gioco non riescono a valorizzare.

Tiriamo le somme

The First Tree è più una grande esperienza che un gioco; lo sviluppatore mette in risalto la dimensione interiore e intima dei protagonisti grazie ad una sceneggiatura di alto livello e a temi di grande spessore, tanto che ripensare alle vicende di Joseph e Rachel mi emoziona ancora. Purtroppo, però, il gioco è caratterizzato da alcune mancanze dovute ad un gameplay mediocre, una eccessiva ripetitività ed una longevità davvero scadente.
6.7

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Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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