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Rainbow Six 3
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Recensione - Rainbow Six 3XboxGame

Un anno fa Ubisoft tirò fuori dal suo magico cappello un nuovo attesissimo titolo in esclusiva temporale per Xbox: Splinter Cell. Il gioco ottenne una pletora di consensi sia dalla critica con voti altissimi su tutte le riviste che dal pubblico, con un incredibile successo di vendite. Quest'anno, più o meno nello stesso periodo, eccoci a parlare di un loro nuovo lavoro, l'attesissimo Rainbow Six 3, che ha molto in comune con il loro successo passato: anche questo esce in esclusiva temporale per Xbox, anche questo è stato molto anticipato ed atteso, e soprattutto usa lo stesso motore grafico che determinò parte del successo di Splinter Cell. Il confronto con il suo illustre "genitore" è quindi inevitabile: riuscirà ad uscirne a testa alta?

Prima di tutto va detto che a parte i punti in comune che abbiamo citato con Splinter Cell, RS3 procede per una strada ben diversa, e dove l'altro prediligeva l'azione solitaria e furtiva, questo eccelle nel lavoro di squadra e negli scontri a fuoco più diretti. Per molti versi il gioco si allontana addirittura dai titoli della serie Rainbow Six già esistenti su PC, non solo per il motore grafico totalmente diverso, ma anche per una giocabilità meno strategica e più impostata sull'azione, scelta operata per venire incontro alle differenze di utilizzo e di interfaccia della console rispetto al PC. Decisione senza dubbio coraggiosa ma che noi ci sentiamo di premiare in quanto esistono già troppi giochi convertiti direttamente da PC e falliti perchè non tenevano conto delle differenze tecniche, di interfaccia e soprattutto "filosofiche" tra le piattaforme PC e Console. Ma veniamo finalmente al gioco.

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Go, go, go!
Come di norma, una volta avviato il gioco possiamo operare diverse scelte: c'è la modalità Campagna, che ci vedrà impegnati in una serie di missioni unite da una storia che fa da filo conduttore, è possibile crearsi una partita personalizzata scegliendo la mappa ed il titpo di gioco (una sorta di multiplayer in cui l'altro giocatore è l'IA del gioco), e poi le ovviamente immancabili modalità multiplayer. Nella Campagna vestiremo i panni di Ding Chavez, un membro della squadra Rainbow, un nucleo anti-terroristico il cui compito è intervenire in situazioni esplosive ed ad alto rischio in tutto il mondo. Dovremo terminare una dopo l'altra una serie di missioni, ognuna delle quali ci sarà introdotta da un filmato in computer grafica e da un briefing che ci spiegherà gli obiettivi ed in cui potremo scegliere il nostro equipaggiamento tra armi primarie, secondarie e da lancio (granate), in caso non volessimo utilizzare quelle proposte di default. In ogni missione avremo tre membri della squadra (ma in alcune anche meno) ad accompagnarci, sempre pronti ad eseguire i nostri ordini. Differentemente da Ghost Recon, in cui potevamo impersonare di volta in volta ogni membro della squadra ed in cui gli ordini si limitavano ad indicare dei posti sulla mappa in cui andare, qui potremo impersonare solo Ding Chavez, ma gli ordini impartibili sono molto più complessi ed articolati, e vanno dall'apertura di porte con successiva ripulitura del locale dal'altra parte, al lancio di granate, alla liberazione di ostaggi, alla copertura di un certo punto, passando per i semplici ordini di movimento o di raggruppamento. Alcuni ordini sono anche combinabili tra loro, ad esempio l'ordine "apri e ripulisci", che serve per fare irruzione tramite delle porte, ha diverse combinazioni che prevedono il lancio di granate a frammentazione, granate flash o lo sfondamento della porta tramite una carica esplosiva, tutte opzioni queste che produrranno un diverso effetto sui nemici dall'altra parte della porta. I comandi vengono tutti esguiti su quello che stiamo guardando col nostro mirino, quindi è impossibile impartire l'ordine di apertura di una porta se non la abbiamo in visuale, ma in questo caso ci viene in aiuto la possibilità di impartire degli ordini "Zulu": si tratta di comandi che i nostri compagni eseguiranno solo quando gli daremo noi il via. In questo modo se una stanza ha due porte di accesso, potremo dargli un ordine Zulu di entrare tramite una porta, noi andremo davanti l'altra porta, comunicheremo il "Go Zulu" che gli farà eseguire il comando precedentemente impartito e potremo fare irruzione contemporaneamente da tutte e due le entrate. Come avrete probabilmente capito con tutto questo parlare di porte ed irruzioni, le missioni del gioco hanno una ambientazione molto urbana e si svolgono per la maggior parte in edifici o comunque luoghi chiusi, al contrario degli immensi spazi aperti di Ghost Recon, e questo richiede un approccio all'azione molto diverso, ma pur sempre molto soddisfacente. La IA dei personaggi è mediamente buona, ma non è esente da difetti: i membri della nostra squadra rispondono sempre piuttosto bene, scegliendo ogni volta i luoghi in cui posizionarsi per avere una copertura migliore come dei veri professionisti, ma i nemici mentre spesso rispondono adeguatamente alle nostre azioni, a volte capita che non si accorgano di quello che gli accade intorno, ad esempio ci è capitato di vedere terroristi che non si accorgevano dell'esplosione di una granata in una stanza adiacente alla loro, o che sparando nelle loro vicinanze senza colpirli rimanessero totalmente indifferenti. Si direbbe che hanno seri problemi di udito. In compenso alcuni loro comportamenti sono molto belli, come ad esempio a volte quando si fanno prendere dal panico e scappano a gambe levate o quando capendo di essere soverchiati si arrendono volontariamente.

Approccio realistico
Il tipo di gioco è ovviamente impostato verso il realismo, quindi scordiamoci di correre incontro al nemico a mitra spianato, perchè molto probabilmente questo condurrà alla nostra morte, e non esistono medkit per poterci guarire dalle ferite che riporteremo in combattimento: in ogni missione è necessario un approccio molto strategico, bisogna saper utilizzare bene la squadra e pensare alle conseguenze di ogni nostra azione. In aiuto ci verrà anche l'arsenale di armi e gadgets vari che potremo portare in missione: potremo avere con noi solo due armi ma avremo ampia scelta tra diversi tipi di mitra, fucili, pistole e lanciagranate, ognuno con diverse caratteristiche, e potremo poi scegliere altre due tipologie di oggetti da portare con noi, come cariche esplosive a distanza, granate di tutti i tipi, e maschere antigas, quest'ultime utili se intendiamo fare largo uso di gas lacrimogeni. Oltre a questo avremo sempre un visore termico ed uno notturno, che ci aiuteranno nelle situazioni più difficili, e se avete giocato a Splinter Cell, sapete benissimo come usarli. Le missioni in generale sono ben realizzate e piuttosto impegnative anche al livello di difficoltà più basso, senza dubbio sapranno divertire gli appassionati del genere, offrendo un'ottima varietà di situazioni ed ambientazioni. Per facilitare in qualche modo il gioco è stato comunque inserito un sistema di salvataggio che ci permette di non dover ricominciare dall'inizio ogni volta che moriamo, anche se è limitato ad un massimo di tre salvataggi per missione e quindi sta a noi decidere per bene quando approfittare di questa possibilità.

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Multiplayer mon amour
Veniamo alla parte che probabilmente a molti interesserà maggiormente, ossia il gioco online, tralasciando il lato dedicato al system link in quanto offre più o meno le stesse modalità di gioco. Peraltro per chi possiede un abbonamento ADSL ma non ha Xbox Live, nella confezione del gioco è presente un buono per due mesi gratis di abbonamento al servizio, che permetterà di provarne le potenzialità. Le opzioni che abbiamo a disposizione appena entrati nella sezione Xbox Live sono più o meno le solite: Partita Rapida permette di entrare velocemente in una partita esistente, Crea Partita ci permetterà di hostare una partita o di creare un server dedicato, OptiMatch permette la ricerca di partite, Amici ci permette di accedere alla nostra Friends List, Giocatori mostra gli ultimi giocatori con cui abbiamo giocato, Statistiche mostra le nostre statistiche a fronte delle classifiche mondiali, e Scarica ci permetterà di scaricare nuovi contenuti man mano che saranno disponibili. La prima bella sorpresa che abbiamo avuto è stata nell'OptiMatch: oltre alle varie opzioni standard c'è finalmente anche la possibilità di ricercare le partite in base alla lingua, e questo rende facilissimo trovare partite con altri italiani. Una opzione questa che dovrebbe essere implementata in tutti i giochi Live ma che purtroppo pochi tengono in considerazione. Per il resto chi ha già giocato ad FPS via Live sa cosa aspettarsi sia come tipologia di partite che come impostazioni di gioco, sempre tentendo ovviamente in mente l'approccio realistico del gioco. E' possibile partecipare fino ad un massimo di 16 giocatori contemporanei, anche se in questo caso è bene avere un host molto veloce altrimenti i casi di lag non sono rari, ma tendono comunque a scomparire in partite con 10 o meno giocatori. Una cosa da notare è che la qualità delle voci degli altri giocatori è quasi sempre piuttosto bassa, forse gli sviluppatori Ubisoft hanno preferito penalizzarla per mantenere alta la velocità di trasmissione degli altri dati del gioco. Le partite online sono comunque molto divertenti da giocare e le ambientazioni più metropolitane rispetto a giochi come Ghost Recon aggiungono a mio parere un elemento di interesse ulteriore, dove la collaborazione con i compagni in caso di partite in team diventa ancor più importante. Va anche ricordato che Ubisoft metterà a disposizione in futuro nuove mappe scaricabili, la prima delle quali è stata addirittura rilasciata in corrispondenza della data di uscita del gioco ed è quindi già disponibile.

Ti ho detto di aprire questa dannata porta!
Il sistema di controllo del gioco è piuttosto intuitivo, ricalca lo schema di controllo ormai standard per gli FPS su Xbox, e si riesce a comandare i compagni della squadra in modo immediato con la pressione di pochi tasti. Il sistema di mira è stato adattato alle esigenze della piattaforma console, è quindi presente un aiuto che permette di colpire i bersagli anche se non sono esattamente sotto il centro del mirino, grazie ad un cerchio rosso che identifica l'area di effetto della nostra arma, che si allarga quando siamo fermi ma si stringe in movimento, ad indicare una minore precisione nella mira. Qualche parola la merita senz'altro la possibilità di indossare l'headset Live, o quello che viene dato in dotazione con il gioco se si compra la Headset Edition, per impartire a voce gli ordini ai nostri compagni in single player. La prima cosa che notiamo appena indossata la cuffia in una missione, è che tutte le voci dei nostri compagni virtuali ci arrivano direttamente tramite la cuffia, con un effetto sonoro che simula le comunicazioni radio, e questo è senza dubbio una grande aggiunta all'immersività del gioco, ci fa credere che siano quasi persone reali che parlano veramente con noi. Quando però proviamo a dare i nostri ordini a voce iniziano i problemi. Innanzi tutto gli ordini vanno dati in inglese, ma dopo un pò di tentativi mal riusciti, ci siamo accorti che impartendoli con la pronuncia in italiano stranamente vengono riconosciuti. Quindi per aprire una porta non dobbiamo dire "Open end cli'r!", ma proprio "Open and clear!" letto con pronuncia in italiano. Questo già è un problema di per sè, al quale si aggiunge il fatto che comunque spesso bisogna ripetere più volte i comandi prima che vengano riconosciuti, ed a volte vengono riconosciuti male producendo effetti devastanti, ad esempio se guardando una porta urliamo "Regroup!" e sentiamo i nostri compagni rispondere con un: "affermativo, apriamo e ripuliamo", vedendoli entrare in una stanza piena di nemici pronti a fargli al festa, l'arrabbiatura sarà assicurata. Insomma, il tentativo di inserire il voice control nel gioco è encomiabile, ma non ci sembra ben riuscito, e dopo un pò di tentativi torneremo ad utilizzare i più immediati comandi da joypad. Se avete l'headset però il consiglio è di indossarlo comunque, perchè ascoltare le voci dei soldati provenire dalle cuffie crea un effetto molto bello.

Il comparto tecnico
RS3 sfrutta, come già detto, il motore grafico di Splinter Cell, e la cosa si nota in tutte le missioni, con la gestione dell'illuminazione dinamica, le ombre proiettate ovunque, elementi come arazzi o tende che si muovono al vento, e splendidi effetti speciali come la luce che filtra dalle fessure, il fumo che arriva dai condotti o il fuoco anche migliore di quello visto in SC. Molto bello inoltre l'effetto "accecamento" che avremo se fissiamo l'esplosione di una granata flash: per alcuni secondi ci rimarrà impressa nella retina l'immagine che stavamo guardando, impedendoci quindi di vedere cosa accade. Purtroppo però anche con tutti questi elementi l'effetto generale non è bello come in Splinter Cell, e questo è dovuto a dei modelli poligonali meno dettagliati ed ad un uso di textures di risoluzione inferiore. Probabilmente la causa di ciò è il tipo di gioco diverso, in cui avremo potenzialmente situazioni più affollate e si è fatto un pò di downgrade per poter far girare sempre tutto al meglio, il frame rate infatti rimane sempre costante e non si notano rallentamenti. Le animazioni dei personaggi sono inoltre molto varie e ben realizzate, mentre i filmati di intermezzo in CGI, anche se ben realizzati peccano un pò nel designe dei modelli dei personaggi, che sembrano un pò finti: da questo punto di vista gli animatori occidentali hanno molto da imparare dai loro colleghi giapponesi. Il sonoro rispetta la tradizione di altissima qualità di Ubisoft, ed è realizzato in maniera magistrale, con un supporto DD 5.1 perfetto, effetti sonori impeccabili e che rendono ottimamanete il suono delle armi, ed anche qui merita menzione l'effetto che si ha quando una granata ci esplode vicino abbassandoci di molto l'udito per qualche secondo con un fischio costante in sottofondo. La colonna sonora è molto solenne ed epica, all'altezza di quanto sentito già in altri titoli della serie Tom Clancy's. Nota d'onore per il parlato completamente tradotto in italiano come da buona tradizione Ubisoft, con una ottima interpretazione delle voci dei personaggi, ognuno con accenti diversi a seconda della nazionalità di provenienza.

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Se siete arrivati a leggere fin qui, lo avrete già capito da soli: Rainbow Six 3 è un ottimo titolo, non perfetto a causa di qualche problema di IA e per una grafica migliorabile, ma che per i suoi numerosi punti di eccellenza è consigliatissimo a tutti quelli che desiderano immergersi in un titolo di azione realistico e stratregico, in cui saper premere il grilletto non basta ad assicurarci di portare a casa la pellaccia. Se siete giocatori Xbox Live poi la modalità online vale da sola l'acquisto, ma questo è scontanto.

Ringraziamo Ubisoft per la collaborazione.
8.8

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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