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Darkstalkers Resurrection

Recensione - Darkstalkers ResurrectionXbox 360 DigitalGame

Dopo una serie di remake HD in grado di riportare in auge glorie videoludiche del passato, Capcom rispolvera anche una serie che diversi anni fa è stata in grado di inserire fondamentali novità e cambiamenti all’interno del genere beat’em’up. Stiamo ovviamente parlando del mostruoso Darkstalkers, che grazie a Darkstalkers Resurrection e a Live Arcade torna in pompa magna sulle nostre console.

Il Gioco

Parlare della serie Darkstalkers ci riporta a circa vent’anni fa, quando nel lontano 1994 faceva capolino nelle sale giochi il cabinato di Darkstalkers: The Night Warrior. Dopo una serie di seguiti e porting e una fugace apparizione su PS2 sotto forma di collection datata 2005, la serie torna d’attualità grazie ad un porting per Live Arcade che comprende il secondo ed il terzo capitolo della serie: Night’s Warrior Darkstalkers Revenge e Darkstalkers 3. Sviluppato da Iron Galaxy Studios, veterani che hanno già riportato su schermo titoli come Street Fighter III: 3rd strike e Marvel Vs. Capcom Origings, Darkstalkers Resurrection propone un gameplay rimasto saldamente intatto associato però ad una serie di caratteristiche che lo rendono più moderno e soprattutto in grado di sfruttare la componente online.

Pur trattandosi di classici picchiaduro ad incontri bidimensionali, primi capitoli si erano contraddistinti sia per uno stile grafico assolutamente dettagliato per l’epoca che soprattutto per una serie di scelte ludiche che avrebbero settato lo standard per il futuro, come la parata aerea o il chain-combo system. Potendo rigiocare al giorno d’oggi due dei tre capitoli originali ho scoperto come questi titoli risultino estremamente validi nonostante gli anni sulle spalle. Il gameplay risulta ancora estremamente solido e appagante e l’utilizzo di filtri grafici che lo rendono più moderno fanno anche sì che sia più godibile verso quei giocatori che hanno un occhio di riguardo per la componente grafica. Un roster estremamente variegato che conta vere e proprie icone come Felicia o Morrigan (giusto per citarne un paio) e splendidamente disegnato ed animato in pieno stile manga, è solo uno dei tanti motivi per cui vale la pena buttarsi nuovamente nell’universo dei mostri creato da Capcom.

I due giochi sono stati riportati in scala 1:1 con l’aggiunta di nuovi contenuti come la componente di sharing online e l’immancabile comparto multigiocatore online. A questo si aggiungo anche una serie di oggetti che si possono sbloccare e i soliti obiettivi. Sotto l’aspetto tecnico troviamo invece l’aggiunta di nuovi filtri che rendono più pulita e nitida la componente visiva e altri che invece la rendono molto simile a quella che si poteva apprezzare giocando dal cabinato.

L’aggiunta di una serie di tutorial ben guidati e profondi inoltre lo rendono leggermente più appetibile anche nei confronti dei giocatori meno avvezzi al genere, anche se è giusto sottolineare che questa serie rimane comunque indirizzata verso un pubblico squisitamente esperto di picchiaduro.

Amore

Gameplay perfettamente mantenuto

- Parlare al giorno d’oggi di componenti quali la parata automatica o la barra ex, punti cardine di esperienze come Street Fighter sembra quasi scontato, in realtà, i più giovani probabilmente non sanno che molte di queste innovazioni sono state portate proprio da questa saga quasi vent’anni fa. Uno dei punti sicuramente a favore della produzione risiede nella conservazione del gameplay che ancora oggi riesce a divertire grazie alla sua profondità e alla sua immediatezza. Inoltre, grazie anche allo stile dei personaggi e ad alcune agevolazioni nel gameplay come l’auto parata, risulta estremamente godibile anche da quella frangia di giocatori meno avvezza al genere o che vi si avvicina per la prima volta.

Un porting valido

- Uno dei punti di discussione più accessi nei porting HD di titoli del passato riguarda quasi sempre la componente tecnica. Un plauso va fatto sicuramente a Iron Galaxy Studios che oltre a rendere estremamente godibile il titolo nella sua forma HD, ha deciso di inserire alcuni filtri in grado sia di rendere il tutto più vicino ai prodotti moderni, ma allo stesso tempo dando la possibilità ai più nostalgici di applicare diversi effetti come quello delle interlinee che riescono quasi a trasformare il nostro televisore in un cabinato anni ’90. Davvero un ottimo lavoro.

Sfide e multiplayer

- Tra le cose positive da segnalare vi è anche una serie di contenuti, sia in termini di modalità che di sbloccabili, assolutamente soddisfacente. Oltre alla classica modalità arcade abbiamo la possibilità di affrontare il classico tutorial e una serie di sfide davvero impegnative. Tutto questo ovviamente sarà propedeutico ad una serie di contenuti che verranno gradualmente sbloccati proseguendo nell’avventura (o comprandoli) come artwork, immagini, modelli e così via. Manna dal cielo per tutti i fanatici della serie o dei picchiaduro in generale. A questo bisogna aggiungere una componente multigiocatore in grado di rendere in maniera perfetta appoggiandosi su un net-code ormai valido ed assimilato. Sfide fino ad 8 giocatori e una serie di parametri da poter settare come quello della latenza, rendono questa esperienza estremamente godibile anche per quei giocatori Pro che sfruttano il millisecondo per concatenare combo.

Odio

Ed il primo capitolo?

- Sebbene il secondo capitolo non è altro che una versione riveduta e corretta del primo, la scelta alquanto discutibile di non inserire il primo, glorioso, capitolo all’interno della collection mi ha spiazzato. Un peccato sopratutto in termini di contenuti visto che così i fan avrebbero avuto tutta la serie originale in attesa del quarto capitolo ufficiale. Delusione.

Maledetto Pad!

- Senza entrare in sterili e inutili paragoni, devo sottolineare come anche in questo caso il normale pad si sia rivelato poco adatto per questo genere. Data l’estrema precisione e prontezza che il titolo richiede per sfruttare determinate mosse, consiglio l’uso di un arcade stick per poter godere appieno delle possibilità offerte dal gameplay.

Tiriamo le somme

In definitiva, mi sento di consigliare senza alcuna riserva Darkstalkers Resurrection a tutti coloro che hanno amato la serie in passato e che, per un motivo o per un altro, hanno nostalgia di Felicia e soci. Se quindi volete fare un tuffo nel passato, con 1200 MSP Capcom vi darà la possibilità di tornare ad assaporare le sensazioni che, quasi vent’anni fa, fumose e scure sale giochi riuscivano a regalare.
8.0

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