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Morrowind: Game of the Year
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Recensione - Morrowind: Game of the YearXboxGame

A più di un anno di distanza dall'uscita su Xbox di The Elder Scrolls III: Morrowind, Ubisoft pubblica una nuova versione del titolo contenente l'edizione originale con l'aggiunta delle due espansioni già uscite su PC Tribunal e Bloodmoon. Un'ottima occasione per chi non lo conosce di scoprire uno dei più belli ed imponenti RPG videoludici, permettendo nel contempo a chi ha finito il gioco originale di tornare in azione con nuove avventure e locazioni inesplorate. Vista l'assenza sul nostro sito della recensione del gioco originale, ne approfittiamo per trattare il titolo nella sua interezza, dedicando ovviamente il giusto spazio alla parte "espansione".



Morrowind è a detta di molti il migliore gioco di ruolo apparso finora nell'ormai vasto e variegato panorama videoludico, riuscendo a rendere una libertà d'azione mai vista prima d'ora ed unendola ad un mondo di gioco vastissimo ed iperdettagliato: verremo catapultati sull'isola di Vvardenfell per vivere un'epica avventura di cui noi stessi saremo i protagonisti, e ci sarà molto difficile staccarci dal nostro amato joypad per tornare alla vita reale.

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Scuola di eroi
Il nostro arrivo sull'isola non è dei migliori: il gioco inizia quando veniamo svegliati nella stiva di una nave da un nostro compagno di viaggio, il quale ci spiega che siamo finalmente arrivati a Vvanderfell. Il nostro alter-ego è vittima di una misteriosa amnesia, non sa nulla del proprio passato nè perche si trovava sulla nave, e l'arrivo sull'isola rappresenta una sorta di inizio per la sua nuova vita. Come ogni RPG che si rispetti, la prima cosa da fare è creare il nostro personaggio scegliendo classe e caratteristiche, ed il tutto avviene in maniera molto natura tramite come se facesse parte della storia del gioco. Il primo passo della creazione del nostro personaggio avviene infatti quando nostro compagno di viaggi ci chiederà come ci chiamiamo, e sebbene il nostro nome non influirà nell'avventura è bene sceglierne uno che ci piaccia, visto che d'ora in poi gli altri abitanti dell'isola ci chiameranno così. Subito dopo arriverà una guardia che ci scorterà fuori dalla nave sulla quale eravamo per portarci agli uffici del censo dopo averci chiesto da dove veniamo (e qui dovremo scegliere una delle 12 razze disponibili, ognuna caratterizzata da attributi specifici e quindi adatta a diverse attività). Una volta nell'ufficio del censore dovremo scegliere le caratteristiche del nostro personaggio, avendo a disposizione 3 metodi: il primo consiste nel rispondere a 10 domande, così troveremo una classe associata alle nostre risposte; il secondo consiste nello scegliere direttamente fra le 21 classi disponibli e il terzo permette di crearsi una classe personalizzata modificando le abilità principali e secondarie e dando un nome alla classe. Ognuna dele 21 classi (e anche quelle create da noi) ha una specializzazione che può essere: Arti del combattimento, elusive o magiche, ed ogni abilità che ricadrà nella nostra specializzazione sarà più facile da migliorare con la pratica. Tutte le abilità vengono raggruppate in 3 categorie da 5 abilità ciascuna in base alla classe del nostro personaggio, avremo infatti quelle principali, quelle secondarie e le miscellanee, ovvero le rimanenti. Le prime saranno più facili da migliorare, saranno quelle caratterizzanti del personaggio, e partono da 30 punti; quelle secondarie iniziano con 15 punti e le miscellanee iniziano da 5 punti. A questi punti vanno aggiunti quelli derivanti dalla razza, dalla specializzazione e dall'influenza del segno zodiacale che avremo scelto (13 segni in tutto). Fatto questo il nostro personaggio sarà libero da vincoli, pronto ad esplorare il mondo di Morrowind, ma non senza un'arma. Fin dal principio della nostra avventura apparirà infatti indispensabile munirsi di un'arma, possibilmente una in cui la nostra abilità sia alta, altrimenti combattendo colpiremo solo l'aria, e di un'armatura, nel caso in cui fossimo abili a portarla.

A spasso per Morrowind
Una volta creato il personaggio, ci verrà affidato il compito di rintracciare una persona in un'altra città per consegnargli un plico: questo è l'evento che darà l'inizio alla trama principale del gioco, che ci vedrà arruolare nei blades, una sorta di servizi di spionaggio al soldo dell'imperatore, per indagare su degli strani e misteriosi avvenimenti e che condurrà il nostro personaggio ad esplorare tutta l'isola fino addirittura ad entrare in contatto con delle autentichè divintà. La trama comunque fa solo da sfondo al gioco e lo capiremo appena arrivati dal nostro contatto: questi infatti ci consiglierà subito di unirci a una delle gilde per crearci una identità di copertura, e così facendo saremo coinvolti in una marea di missioni affidateci dalle varie gilde che ci porteranno a scoprire tutti gli intrighi che si celano dietro l'impero.

Dopo che il nostro alter ego digitale avrà esplorato per un po' la penisola di Vvardenfell avremo subito modo di osservare il magnifico panorama fantasy che ci circonda. Non vi voglio mentire, la grafica seppur ricca di dettagli non è tra le migliori: i personaggi sembrano decisamente spigolosi e legnosi nella camminata, i frequenti caricamenti tra una zona e l'altra spezzano il già lento ritmo del gioco ed è possibile sperimentare vistosi cali di framerate, ma si può benissimo chiudere un occhio o anche due quando si possono ammirare i magnifici tramonti sul mare (questo si, realizzato in maniera sublime) e le stupende albe che allietano le giornate in Morrowind. Camminare per le città finalmente ha un senso: ci troveremo immersi in un ambiente vivo e ben caratterizzato, con ogni città dotata del proprio stile architettonico che accomuna tutti i propri edifici che resteranno comunque ben distinti gli uni dagli altri e il rischio di perdersi è veramente molto ridotto, grazie anche alla mappa e al diario di viaggio che ci ricorderanno sempre cosa dobbiamo fare. Ogni città è incredibilmente dettagliata, è possibile entrare virtualmente in tutte le case ed edifici, scoprendo che sono tutti arredati fin nei minimi particolari e pieni di oggetti raccoglibili come libri, posate, soprammobili ed oggetti preziosi. I libri poi testimoniano l'incredibile lavoro svolto dai creatori del gioco: è possibile trovare centinaia di tomi diversi sugli argomenti più disparati, aprirli e leggerli scoprendo nuovi dettagli sul mondo in cui ci troviamo.

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Il cuore del gioco
Quello che distingue maggiormente Morrowind dagli altri RPG per console o computer è sicuramente il modo in cui il personaggio evolve. Come accennato, per far salire il nostro eroe di livello dovremo accumulare 10 punti in una delle sue abilità, in base alla classe scelta alcune di queste saranno più facili da potenziare rispetto ad altre, ma tutto ciò avverrà in maniera estremamente logica e razionale: se impersoniamo un mago e ci comporteremo come tale saliremo velocemente di livello e lo stesso vale per qualunque altra delle classi. Il concetto alla basae è quello che ogni azione che compiremo, come saltare, correre, combattere o scassinare un lucchetto influirà su una abilità del personaggio come quando nella realtà allenandoci in particolari azioni aumentiamo la nostra abilità nel compierle, e starà a noi far avanzare il nostro personaggio in maniera coerente o meno. Un altro modo inoltre per potenziale le proprie abilità è quello di farsi addestrare a pagamento da alcuni NPC (non playing characters, personaggi non giocanti) "maestri" sparsi sull'isola oppure leggere i libri dedicati all'apprendimento di determinate arti.

I viaggi in Morrowind
Come accennato, in Morrowind dovremo spostarci tra una città e l'altra piuttosto spesso, e starà a noi decidere se usare i mezzi di trasporto dell'isola (gli Stilt Riders, degli insetti giganti usati per collegare le città più importanti), il teletrasporto offerto dalla gilda dei maghi, oppure farci un'allegra scampagnata a piedi. Anche se camminare a piedi ci ruberà molto tempo, ci fornirà anche l'occasione di incontrare nuovi personaggi, ottenere nuove quest secondarie, incontrare dungeon inesplorati e pieni di tesori con l'oportunità di raccogliere tutto quello che troveremo per poi rivenderlo nelle città. D'altro canto per gli avventurieri alle prime armi è decisamente sconsigliato avventurasi nelle lande al di fuori delle città senza un'adeguata preparazione, sopratutto se si intendono esplorare dungeon o caverne. Le condizioni climatiche inoltre non saranno stabili ma ci potrà capitare di trovarci in mezzo ad una tempesta di sabbia o ad un violento temporale. Anche attaccare tutto e tutti quelli che incontreremo potrebbe essere una pessima idea: all'inizio della nostra avventura anche i topi saranno per noi una minaccia.

Il sistema di gioco
La visuale del gioco è un misto di prima/terza persona, basterà la pressione di un pulsante per passare da una all'altra, e generalmente la prima è consigliata per i combattimenti mentre la seconda per l'esplrazione. Assieme al nostro personaggio sullo schermo vedremo tre barre di colori differenti: la prima, rossa, rappresenta la salute terminata la quale moriremo, la seconda, blu, rappresenta la magicka, ossia l'energia magica a nostra disposizione che ci sarà indispensabile per lanciare incantesimi o evocare creature, e l'ultima, la verde, rappresenta la fatica, ovvero la capacità del nostro alter ego di mettere a segno più colpi o di schivare quelli avversari nel combattimento corpo a corpo. La fatica si consumerà man mano che combattiamo o che ci stanchiamo correndo, una volta esauritasi qualsiasi azione ci risulterà difficile e cadremo facilmente a terra sotto i colpi dei nemici. Tutte e tre le barre si ricaricano con il riposo, la barra della fatica si ricarica anche cammiando o semplicemente aspettando fermi, ma per i momenti di emergenza è possibile ricaricarle velocemente tramite l'utilizzo di speciali pozioni. Ci accorgeremo ben presto che in zone pericolose è bene avere tutte e tre le barre al massimo.
Con la pressione del pulsante B in qualunque momento potremo accedere ai vari menu di gioco, ovvero l'inventario, la mappa, le magie e le abilità. Nel menù inventario è anche possibile vedere quanto carico totale stiamo portando, visto che oltre un certo limite di peso non saremo più in grado di muoverci e saremo costretti a disfarci di qualcosa. Questo limite è influenzato dai nostri attributi fisici, così che un forte guerriero sarà sicuramente in grado di trasportare maggior peso rispetto ad un esile mago.
Ovviamente nel mondo di Morrowind esiste anche la magia, alla portata di tutti i personaggi anche se i maghi ovviamente la dominano in maniera migliore. Per equipaggiare armi e incantesimi è sufficiente sceglierli dall'inventario e poi premere x per imbracciare l'arma o y per l'incantesimo e poi combattere o incantare con la pressione del grilletto destro. Lo scudo invece si azionerà da solo in base a quanto è alta la nostra abilità "Block", ossia di parata. Saranno disponibili anche armi, armature e scudi incantati dotati di caratteristiche particolari, ad esempio solo armi magiche o d'argento sono in grado di colpire gli spettri o gli scheletri che infestano i vari dungeon.

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GOTY: gli extra
E' giunto ora il momento di trattare le nuove parti del gioco, quelle non presenti nell'edizione originale. Come accennato in apertura dell'articolo, In Morrowind: Game of the Year Edition sono presenti le due espansioni già uscite per PC Tribunal e Bloodmoon: questo si traduce nella presenza di due nuove aree raggiungibili ed esplorabili (la città di Mournhold e l'isola di Solstheim) ed in alcune nuove aggiunte alle meccaniche di gioco. I giocatori di vecchia data che hanno già completato la prima edizione troveranno qui pane per i propri denti, potendo continuare l'avventura dal punto in cui l'avevano lasciata visto che è possibile caricare i vecchi salvataggi, ed utilizzando quindi il personaggio che avevano costruito con tanta fatica e spargimento di sangue. In effetti le due espansioni sono maggiormente indirizzate ai giocatori più navigati, in quanto la difficoltà è bilanciata in modo da dare filo da torcere anche ai personaggi più avanzati, quindi il consiglio che diamo a chi inizia Morrowind da zero è quello di fare esperienza prima con la storia principale sull'isola di VVanderfell, per poi in seguito dedicarsi alle due espansioni.

Entrambe le nuove locazioni offriranno molte ore di gioco aggiuntivo comprendendo le missioni principali e quelle secondarie, nelle diverse locations troveremo nuovi oggetti, armi ed armature da utilizzare ma soprattutto potremo sperimentare delle interessanti novità non presenti nell'edizione base. In Tribunal troviamo l'inedita possibilità di assoldare mercenari che ci aiutino sia nella battaglia che nel portare oggetti pesanti, ed allo stesso modo potremo acquistare degli animali da soma (dei toponi con delle borse sul dorso) che ci seguiranno sempre e che potremo utilizzare come aiuto supplementare per portare gli oggetti che avremo trovato o acquistato. Per quanto riguarda i mercenari dovremo solo garantirgli una paga regolare e fare attenzione a non levare dal loro inventario più oggetti di quanti ne avevano quando si sono untiti a noi, altrimenti riterranno l'accordo poco conveniente e se ne andranno. Purtroppo però sia i mercenari che gli animali da soma non potranno seguirci al di fuori di Mournhold (la città in cui ha luogo tutta la storia di Tribunal, esterna a VVanderfell e che possiamo raggiungere solo tramite teletrasporto magico), per cui non potremo godere dei loro servigi altrove.

In Bloodmoon invece, avremo la possibilità di salpare da VVanderfell verso l'isola di Solstheim, posizionata a nord-ovest dell'isola principale, ed avventurarci all'interno delle sue lande ghiacciate e piene d'insidie. Qui incontreremo un'altra novità rispetto al gioco originale, ossia la possibilità di diventare dei licantropi. La licantropia è gestita allo stesos modo del vampirismo già presente su VVanderfell, ossia si tratta di una particolare malattia che possiamo contrarre e che potremo tenere o decidere di curare. Se decidiamo di tenerla, in tutte le notti di luna piena il nostro personaggio si trasformerà in un potente uomo lupo, la sua forza sarà enormemente potenziata e potremo condurlo tra la popolazione a spargere il terrore e cibarsi di sangue umano (o elfico, o orchesco, o... vabbè, avete capito). L'importante però è non farsi vedere da nessuno mentre avviene la trasformazione, altrimenti la voce si spargerà velocemente e tutti sapranno la vera identità della brutale bestia e ci perseguiteranno come un criminale anche quando non saremo licantropizzati.

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Conclusioni
Giudicare Morrowind è estremamente difficile. Da un lato è certamente uno dei migliori RPG finora uscito (e, per gli appassionati degli RPG cartacei, è senza dubbio il migliore e quello che si avvicina maggiormente a quel tipo di esperienza di gioco), con dei panorami mozzafiato e delle ambientazioni perfettamente riuscite ed immersive, dall'altro lato la grafica povera, sopratutto per quanto riguarda i personaggi, i continui caricamenti e, in generale, l'estrema lentezza grafica del gioco lasciano un po' l'amaro in bocca. Ci piacerebbe sicuramente vedere questo motore di gioco con una grafica realizzata ed ottimizzata appositamente per la console Microsoft: ne uscirebbe un capolavoro assoluto. Resta comunque un gioco eccellente, dalla longevità virtualmente infinita (se vi impegnaerete su tutte le quest incluse le due espansioni arriverete facilmente alle 100 ore di gioco), stimolante e fornisce una totale libertà d'azione che se inizialmente può lasciare spaesati ed intimiditi, poi si rivelerà essere la vera fonte di fascino del gioco. Se preferite i giochi d'azione ed i mondi fantasy fatti solo di combattimenti e spadate, il nostro consiglio è di pensarci bene prima di affrontare un titolo così impegnativo, ma se come noi siete appassionati di RPG "veri", questo è un gioco da avere assolutamente.


Ringraziamo Ubisoft per la collaborazione.
9.2

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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