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Dead to Rights: Retribution
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Recensione - Dead to Rights: RetributionXbox 360Game

Nel 2002 uscì Dead To Rights, gioco d’azione in terza persona basato su tante sparatorie e scazzottate. Nonostante opinioni poco entusiaste e recensioni non proprio rosee, il titolo riscosse un buon successo che convinse gli sviluppatori a pubblicare il seguito nel 2005. Dopo che anche Dead To Rights 2 ha avuto le stesse sorti del primo, Namco ha deciso di affidare a Volatile Games il compito di realizzare il terzo capitolo della serie, che andiamo ad analizzare di seguito.

Il Gioco

Dead to Rights: Retribution è ambientato a Grand City, un’immaginaria città in preda al caos. Il gioco ci cala ancora una volta nei panni del brutale poliziotto Jack Slate affiancato dal suo fidato cane Shadow, che questa volta dovrà vedersela contro un esercito di poliziotti corrotti per riuscire a salvare la città dal degrado e per portare a termine una vendetta che il forzuto protagonista insegue per tutta la durata dell’avventura. Dead to Rights: Retribution è un classico gioco d’azione in terza persona che ci mette di fronte a tante sparatorie e altrettante scazzottate. Durante le tantissime fasi d’azione, infatti, siamo liberi di scegliere se affrontare i nemici usando le armi da fuoco e sfruttando comodamente i vari ripari per proteggersi dai proiettili nemici (in puro stile GOW per intenderci), oppure andare alla carica affrontando i cattivi a mani nude, e qui le possibilità aumentano: potremo sottrarre loro l’arma che impugnano per poi finirli con un colpo a bruciapelo, oppure prenderli in ostaggio per usare una copertura umana o magari picchiarli fino a finirli con delle spettacolari mosse finali. Le armi da fuoco sono varie e rimangono le classiche rintracciabili in qualsiasi gioco d’azione, anche se qui sono presentate con un design dal taglio decisamente futuristico ed originale.

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In certi casi ci è di prezioso aiuto anche il nostro Shadow, il brutale cane Husky che ci affianca continuamente. Basta un semplice ordine con la croce direzionale per mandare il nostro amico a quattro zampe ad azzannare un avversario e recuperare la sua arma, oppure possiamo ordinargli di rimanere fermo in una posizione per evitare di venire bersagliato dal fuoco nemico. Uccidendo i nemici in vari modi poi riempiremo un’apposita barra che, quando attivata col tasto LB, rallenterà il mondo circostante regalandoci di conseguenza vari vantaggi tattici.

Il vero protagonista della storia (terminabile in una decina d’ore) rimane comunque il poliziotto Jack, ed è per questo che in caso di morte del cane basterà avvicinarsi a lui ed accarezzarlo per vederlo rialzarsi, mentre arriverà il game over in caso sia Jack a tirare le cuoia. Dead to Rights: Retribution è dunque un gioco basato sull’azione pura, ed ogni scontro che ci troveremo ad affrontare dev’essere studiato bene in tempi ridotti per capire quale sia l’approccio migliore per portare a casa la pelle. Sparare all’impazzata senza coprirsi o andare a combattere a casaccio a mani nude senza effettuare contrattacchi o parate servirà a ben poco, specialmente nelle parti più avanzate del gioco dove incontreremo nemici sempre più ostici da buttare giù.

Amore

Varietà d’azione

- Giocando a Dead to Rights: Retribution è impossibile annoiarsi o avvertire un senso di monotonia: gli sviluppatori sono infatti riusciti a confezionare un prodotto che nella sua linearità dei livelli riesce comunque ad essere piuttosto vario e molto divertente grazie ai molteplici approcci che potremo usare negli scontri. Come già accennato sopra infatti possiamo scegliere di sparare con le armi da fuoco e sfruttare i vari ripari, stando bene attenti a quelli che dopo qualche colpo si distruggono e magari esplodono, oppure andare a testa bassa ed affrontare i nemici a mani nude sfruttando l’aiuto di Shadow quando necessario. Il sistema di combattimento del gioco è tanto semplice da utilizzare quanto spettacolare da vedere: possiamo arrivare ad effettuare decine di combo diverse o spettacolari contrattacchi e esecuzioni sui nemici. A spezzare le fasi d’azione poi ci pensano alcuni momenti in cui impersoneremo direttamente il cane Shadow, dove il gameplay subisce un netto cambio di rotta verso un approccio decisamente più stealth.

Reparto tecnico

- Nonostante non faccia gridare al miracolo, il reparto tecnico del gioco si attesta su dei livelli decisamente buoni. Graficamente il titolo mostra una buona pulizia generale e delle texture ottimamente definite, inoltre mette in luce un design azzeccato che dona al gioco tutto quel carattere cupo e oscuro che voleva trasmettere. Da segnalare anche delle ottime animazioni visibili specialmente nelle fasi di lotta corpo a corpo e una discreta possibilità di distruzione dell’ambiente circostante. Il tutto viene coadiuvato da un reparto sonoro altrettanto all’altezza, dove le musiche accompagnano ottimamente il ritmo dell’azione e i vari effetti sonori sono implementati benissimo: in particolare quelli di colli o bracci spezzati durante le esecuzioni fanno davvero rabbrividire.

Trama

- Di solito quando vengono prodotti giochi d’azione come questo la trama è solo un pretesto per veder volare migliaia di proiettili sui nostri schermi, e invece la storia di Dead to Rights: Retribution mi ha piacevolmente sorpreso: anche se non siamo ai livelli di capolavori narrativi usciti ultimamente, il gioco riesce a coinvolgere a dovere grazie a un ottimo plot generale condito da un paio di colpi di scena decisamente azzeccati ed accentuati in positivo dall’eccellente recitazione dei personaggi digitali.

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Odio

IA ridicola

- Purtroppo l’intelligenza artificiale dei nemici è il vero tallone d’Achille del gioco. Spesso mi è capitato di vedere avversari che si sporgevano dai ripari per talmente tanto tempo da permettermi di mirare con tutta calma alla loro testa, oppure di rimanere fin troppo inermi ai colpi a mani nude senza opporre la minima reazione. Inoltre gli avversari stentano fin troppo per varcare i ripari e tentare di aggirarci in qualche maniera quando sono in superiorità numerica, rendendo di conseguenza un po’ troppo facile il gioco. Peccato, perché un po’ più di cura sotto questo aspetto avrebbe reso il titolo un po’ più impegnativo senza renderlo frustrante.

Tiriamo le somme

A conti fatti Dead to Rights: Retribution si è rivelato essere una piacevolissima sorpresa. L’obiettivo più volte dichiarato dagli sviluppatori non era quello di cercare di competere con i mostri sacri del genere o di settare nuovi standard per i giochi d’azione in terza persona, bensì quello di confezionare un prodotto divertente ed esaltante, capace di intrattenere il giocatore per le sue 8-10 ore di durata della storia principale. Dopo aver giocato con il titolo possiamo dire che gli sviluppatori hanno centrato in pieno il loro obiettivo. Consigliato senza riserve a tutti gli amanti dell’azione.
8.0

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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