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img Killer Instinct

Recensione - Killer InstinctXbox One DigitalGame

Sono passati quasi 20 anni dall'uscita del gioco originale su cabinato e Super Nintendo ma ora finalmente Killer Instinct ritorna sulla scena dei picchiaduro, questa volta in esclusiva su Xbox One. Rare ha passato il testimone a Double Helix Games, ma il creatore della serie Ken Lobb ha comunque supervisionato lo sviluppo di questo reboot: scopriamone quindi i pregi e i difetti.

Il Gioco

Killer Instinct porta diversi fardelli con sé: deve rendere onore ad un brand che ha fatto la storia, è un titolo di lancio in esclusiva su una nuova console e soprattutto è l'unico esponente del genere picchiaduro sulla nuova console Microsoft. L'attenzione degli appassionati è stata quindi altissima fin dall'annuncio del gioco avvenuto all'E3 2013, fino a quando non fu rivelato che Killer Instinct sarebbe stato un free-to-play: da allora in molti hanno quasi perso interesse nel gioco catalogandolo come titolo di serie B e non considerandolo degno di essere tenuto in considerazione quanto le altre esclusive di lancio di Xbox One come Ryse, Forza 5 o Dead Rising 3. Se siete tra questi sappiate che avete commesso un errore gravissimo, ed a breve vi spiegherò il perchè.

Normalmente nelle nostre recensioni questo spazio prima delle sezioni “Amore” e “Odio” serve per descrivere il gioco in generale, ma Killer Instinct è un caso particolare in cui i suoi suoi stessi contenuti di base possono essere considerati un pregio o un difetto vista la sua natura free-to-play, per cui senza ulteriori indugi andiamo ad analizzare i vari aspetti del gioco.

Amore

Un gioco per tutte le tasche

- L'essere un free-to-play per molti è considerato un difetto a prescindere, invece ho trovato questo aspetto un grande vantaggio per un gioco come Killer Instinct. La versione gratuita vi permetterà di usare un solo personaggio, Jago e vi darà accesso alla modalità Sopravvivenza (una serie di battaglie infinite contro la CPU via via più difficili), al Dojo (dove imparare le basi del combattimento), all'Allenamento (dove mettere in pratica gli insegnamenti) e soprattutto potrete sfidare giocatori di tutto il mondo su Xbox Live. Praticamente, nel caso vi interessi unicamente Jago, potete tranquillamente non sborsare un centesimo in più e avere già così un gioco di tutto rispetto. Nel caso vi incuriosisca un altro combattente potete acquistarlo singolarmente al costo di 4,99 euro l'uno, oppure esistono due pacchetti premium: il primo per 19,99 euro vi permette di utilizzare i 6 lottatori disponibili al day one (Jago, Orchio, Sabrewulf, Thunder, Sadira e Glacius) più gli altri 2 che verranno aggiunti di seguito (Spinal e Fulgore), mentre per 39,99 euro vi portate a casa tutti i contenuti già citati, degli oggetti e skin extra per personalizzare i vari personaggi e soprattutto il Killer Instinct originale del 1994. Personalmente comunque ritengo che se non siete degli appassionati nostalgici potete tranquillamente prendere il pacchetto da 19,99 euro, che risulta essere il più conveniente nel rapporto contenuti/prezzo. Insomma, qualsiasi sia il vostro budget Killer Instinct ha ciò che fa per voi.

Pay to win? No grazie

- Veniamo quindi ad uno dei problemi che in molti associano ai free-to-play, ovvero il pay-to-win, in cui chi paga ottiene degli enormi vantaggi rendendo l'esperienza di gioco frustrante o impossibile per chi non paga. Killer Instinct non rientra assolutamente in questa categoria e tutti i lottatori presenti sono abbastanza equilibrati, ognuno con punti di forza e debolezze. Anzi, addirittura ho trovato Jago il lottatore più equilibrato di tutti ed adatto in qualsiasi situazione, e non ho mai avuto l'impressione che gli altri personaggi a pagamento fossero più forti o facili da utilizzare. Forse giusto Glacius potrebbe sembrare overpowered essendo specializzato nel combattimento dalla lunga distanza, cosa che lo rende un avversario insidioso e difficile da colpire per chi invece predilige il combattimento ravvicinato, ma nulla che con un po' di allenamento non si possa gestire. L'acquisto degli altri lottatori rimane quindi puramente opzionale se volete variare un po' e provare qualche stile di combattimento differente, e soprattutto non hanno lo scopo di farvi diventare più forti e darvi una superiorità sugli altri giocatori.

La tecnica non è acqua

- Il gameplay di Killer Instinct è decisamente solido e non ha nulla di invidiare ai vari picchiaduro più famosi. Il sistema di combattimento si basa su 3 elementi fondamentali, ovvero Opener, Linker e Ender. I nomi rispecchiano le funzioni di questi attacchi: gli Opener servono per aprire le difese dell'avversario e iniziare le combo, i Linker servono per concatenare più attacchi di fila e gli Ender per concludere la sequenza e infliggere più danni, infatti una combo non conclusa con un Ender risulta molto meno efficace del normale. Questa è solo la base del combat system, e i giocatori più tecnici avranno pane per i loro denti: ogni attacco può essere eseguito in forma leggera, media e pesante, e sarà fondamentale imparare a riconoscere ogni mossa se si vuole padroneggiare uno degli elementi più tecnici e iconici della serie, ovvero i Combo Breaker. Se si sta subendo una combo infatti premendo i tasti del pugno e del calcio della stessa intensità di potenza del colpo subito (leggero, medio, potente) si potrà bloccare la combo dell'avversario e atterrarlo (oltre a sentire il gasatissimo commentatore pronunciare il famoso C-C-C-C-C-COMBO BREAKER!), ma anche il tempismo deve essere perfetto, altrimenti ci si ritrova inermi per qualche secondo senza possibilità di tentare un altro Combo Breaker. A tutto questo poi si aggiungono gli Shadow Counter, Frame Trap, Counter Breaker, Juggle e altre tecniche che richiedono molta pratica e pazienza per essere padroneggiate, ma che si rivelano essenziali e distinguono i giocatori tecnici da quelli più occasionali.

Il Dojo perfetto

- un sistema di combattimento così complesso necessita di molto esercizio, e Killer Instinct ha la modalità giusta per imparare al meglio tutti i segreti. Il Dojo si compone di 32 lezioni, ulteriolmente suddivise in più parti, in cui vengono trattati tutti (ma proprio tutti) gli aspetti del combattimento, iniziando dalle basi fino ad arrivare a spiegazioni minuziose di particolari come i dati del frame e delle aree di impatto. Un tutorial così completo e professionale non si era mai visto in nessun picchiaduro, e molti degli insegnamenti possono essere applicati anche in altri giochi al di fuori di Killer Instinct. Veramente una piccola miniera di sapere, specialmente considerato che il Dojo è compreso nella versione gratuita ed è quindi a disposizione di tutti.

Ti piace questo costume? Guadagnatelo!

- in un free-to-play normalmente qualsiasi extra va pagato con moneta reale, e tutto mi sarei aspettato tranne che vedere che proprio in un titolo del genere avrei ritrovato la sfida del sudarsi i premi. Killer Instinct infatti propone una serie di sfide di vario tipo che permettono di guadagnare dei Killer Point, utili per acquistare vari extra come bozzetti, musiche e oggetti per personalizzare i vari guerrieri, tuttavia oltre ai punti per molti oggetti sono richieste particolari condizioni per lo sblocco, come ad esempio aver vinto un certo numero di battaglie con un personaggio o aver ottenuto tot titoli. Anche comprando il gioco completo, le skin e gli elementi alternativi rimangono bloccati fino a che non si soddisfano i requisiti: nonostante le richieste non siano mai troppo esagerate è stato comunque un bel “tuffo nel passato” che mi ha ricordato i bei tempi in cui gli extra te li dovevi sudare e non comprare.

Odio

Un gioco molto incompleto...per ora

- Il difetto principale di Killer Instinct è la sua povertà generale di contenuti disponibili al lancio. Anche acquistando il pacchetto completo, 8 personaggi (di cui 2 ancora non disponibili) sono troppo pochi per un picchiaduro, e dopo qualche ora combattere contro sempre gli stessi lottatori diventa piuttosto ripetitivo; online la situazione peggiora ulteriormente visto che nella stragrande maggioranza dei casi vi ritroverete contro Jago essendo l'unico gratuito. Anche offline le cose non sono migliori, infatti ad eccezione del Dojo l'unica modalità è la Sopravvivenza: l'Arcade con la storia verrà infatti aggiunta (sempre gratuitamente) solo più avanti. La situazione è destinata a migliorare quando arriverà la “Stagione 2” che aggiungerà nuovi personaggi (Spinal e Fulgore fanno ancora parte della Stagione 1, non si conoscono i prossimi lottatori) e l'Arcade, ma al momento il gioco risulta troppo ridotto.

Dannata incompatibilità

- Questo non è un vero difetto del gioco, infatti la “colpa” è solo di Xbox One. Come sappiamo i vecchi Arcade Stick per Xbox 360 non sono compatibili con la nuova console (io ci ho provato la stesso a collegarli, ma niente da fare), per cui al momento l'unica possibilità è giocare con il controller normale, che nonostante abbia finalmente una croce direzionale decente non può comunque minimamente competere con la precisione di un Arcade Stick. Precisione che in un gioco tecnico come Killer Instinct è fondamentale. E' vero che Mad Catz ha prodotto un Arcade Stick compatibile con One (tra l'altro dedicato proprio a Killer Instinct), ma per adesso non è in commercio e soprattutto si tratta di una bella spesa extra. Se come me non giocavate ad un picchiaduro con joypad da anni, preparatevi quindi a passare dei brutti quarti d'ora prima di riprendere la mano.

Tiriamo le somme

Killer Instinct è senza dubbio uno dei migliori giochi di lancio in esclusiva Xbox One, nonché un picchiaduro di tutto rispetto. Il gameplay tecnico e un Dojo completo come non se ne sono mai visti lo rendono un titolo assolutamente da provare, ed essendo gratuito non avete scuse. Peccato solo per i pochi personaggi disponibili e per l'assenza della modalità Arcade, ma sono entrambi aspetti che si risolveranno con il tempo. Killer Instinct è tornato, ed è più in forma che mai.
8.0

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L'autore

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I videogame lo intrigano fin da piccolo nonostante il disappunto della nazi-mamma, che alla fine è costretta a cedere e sopporta anche la sua mania per i Comics, i Manga e il collezionismo di Limited Edition. Spera di farsi strada nel mondo del giornalismo videoludico iniziando nel dicembre 2011 a collaborare per MX, inoltre studia psicologia per cercare di capire il comportamento dei fanboy.

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Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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