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Gears of War 2
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Recensione - Gears of War 2Xbox 360Game

Dopo averci offerto una delle più impressionanti esperienze videoludiche di questa generazione, Epic games ci riprova con Gears of War 2, gioco che ha l'arduo compito di superare il già eccellente predecessore, cercando di stupirci come fece il primo titolo. Scoprite con noi se Cliff Bleszinski e soci siano riusciti nell'impresa.



Non vi nascondiamo che, da grandi fan del primo GOW, abbiamo vissuto l'approccio a Gears of War 2 con una certa apprensione. GOW è stato un gioco che ha ridefinito il mondo degli sparatutto in terza persona, introducendo meccaniche di gioco innovative ed una grafica che faceva improvvisamente sembrare datato qualsiasi altro titolo: come poteva il nuovo titolo offrirci un'esperienza altrettanto impressionante e rivelatrice? Fortunatamente la preoccupazione è svanita velocemente, trasformandosi in stupore in un crescendo continuo dal primo all'ultimo minuto di gioco.

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I Delta tornano in campo
La storia ha luogo sei mesi dopo la fine del primo episodio: in seguito alla detonazione della bomba che ha decimato le Locuste, l'umanità ha vissuto un breve periodo nell'illusione che fosse tutto finito, ignari del fatto che il nemico si stava riorganizzando sottoterra per preparare una ancor più dura offensiva. Improvvisamente però alcune città iniziano a sprofondare nel sottosuolo, e Jacinto, l'ultima roccaforte umana, viene presa d'assalto dalle Locuste. Gli umani decidono quindi che se vogliono sopravvivere non possono limitarsi a difendersi ma devono portare la guerra sottoterra, attaccando direttamente le Locuste a casa loro, ovunque questa sia.

E' quindi il momento di tornare in azione per la Squadra Delta, gli eroi del primo gioco: un gruppo di soldati capeggiato dal protagonista Marcus Fenix, il cui scopo è stavolta farsi sparare sottoterra in apposite capsule-trivella alla ricerca della cittadella delle Locuste. Da qui in poi la storia sarà un susseguirsi di colpi di scena e momenti drammatici e toccanti, con sottotrame che, di sfondo al conflitto principale, approfondiscono la storia di ogni personaggio: già sappiamo della ricerca della moglie di Dom, ma ci saranno anche ulteriori sorprese. Le stesse Locuste vengono delineate maggiormente: scopriamo cosa accade agli umani catturati, capiamo chi le comanda ed otteniamo indizi sulla loro vera natura e sui loro vecchi contatti con il genere umano, oltre a scoprire che hanno una sorprendente predisposizione per le costruzioni dall'architettura gotica. Per ogni spiegazione data ci sono però altri interrogativi che vengono posti: anche se la storia sembra avere una conclusione definitiva, gli autori hanno voluto disseminarla di appigli narrativi per un prossimo episodio della serie.

Quello di cui vi abbiamo parlato sono comunque solo le premesse della trama, non volendo rivelarvi i molti avvenimenti che accadono nelle 14-15 ore di gioco (a livello normale) della campagna. Vi basti sapere che si tratta di una trama di fantascienza epica, di ampio respiro e piena di sfumature: sul fronte narrativo siamo decisamente a livelli più alti rispetto al primo episodio della serie.


Un'esperienza straordinaria
Ma al di là della storia che costituisce le solide fondamenta sulle quali si regge il gioco, Gears of War 2 stupisce principalmente per le situazioni "esagerate" in cui ci immerge dall'inizio alla fine. Nel primo gioco le ambientazioni erano sempre suddivise in aree strette, dalle ridotte dimensioni e lineari come strade, interni di edifici e gallerie, mentre qui ci ritroviamo quasi sempre in spazi enormi, aperti e con scenari spettacolari come città devastate, immense foreste, gigantesche grotte e palazzi maestosi, senza contare alcuni luoghi assolutamente sorprendenti che vi diamo il piacere di scoprire da soli. Il tutto brulicante di soldati amici e nemici in lotta in quella che ha l'aspetto di una vera e propria guerra su larga scala, mentre nel primo gioco tutto era ritratto più come una battaglia di resistenza.

Lasciano poi a bocca aperta le incredibili creature che popolano il gioco. Nel titolo precedente uno degli incontri più memorabili era quello con il Brumak, il mostro gigante cavalcato dalle Locuste ed armato con dei letali lanciamissili, ma se lì si trattava di un caso isolato, questo episodio è zeppo di incontri del genere, con creature giganti di tutti i tipi: enormi vermi divoratori di roccia, i pericolosi Reaver volanti, gli stessi Brumak presenti stavolta in grande quantità e addirittura un enorme pesce tentacolare che dovremo capire come distruggere da una imbarcazione.

Tutto è rappresentato con una grafica addirittura migliore del titolo precedente: textures quasi sempre nitidissime, effetti di illuminazione spettacolari, miriadi di oggetti complessi e dettagliatissimi, ed un frame-rate solidissimo tranne che per rari e brevissimi momenti di incertezza. Ad un certo punto della storia incontriamo degli enormi edifici apparentemente costruiti dalle Locuste, e si rimane affascinati dalla loro bellezza architettonica e dall'incredibile dettaglio di ogni parete e colonna, solcate da disegni e motivi di tutti i tipi. Con Gears of War 2 Epic ha senza dubbio raggiunto l'apice visuale dell'attuale produzione videoludica: non sappiamo se sarà possibile fare ancora di meglio, ma per ora non immaginiamo come si possa superare tanta magnificenza grafica in questa generazione.

Il tutto è poi accompagnato da un comparto sonoro di prim'ordine: effetti realistici e convincenti soprattutto se ascoltati con un impianto 5.1, una colonna sonora di qualità, mai invadente e sempre adatta alle varie atmosfere create dai designers, ed un doppiaggio in italiano estremamente buono, parzialmente rovinato solo da una non perfetta sincronizzazione con il labiale dei personnaggi.


A nascondino con le Locuste
Un'area in cui non pensavamo di trovare grandi miglioramenti è quella del gameplay, ma dopo le prime ore di gioco abbiamo dovuto ricrederci. Troviamo pressochè inalterato il meccanismo di copertura che ha resto tanto famoso il titolo precedente, con la possibilità di "agganciare" i vari ripari, emergere velocemente per sparare e saltare rapidamente da una copertura all'altra, ma è la struttura dei combattimenti ad esser stata notevolmente migliorata. La natura più aperta dei livelli e le nuove armi a disposizione ci permettono infatti di approcciare l'azione in maniera più creativa rispetto al passato, senza essere sempre costretti alla routine nasconditi-spara-avanza-nasconditi-spara. Le coperture ricoprono ancora un ruolo fondamentale nel gioco, infatti combattere senza riparo equivale a morte certa, ma ora abbiamo una maggior possibilità di scelta nell'approccio alle varie battaglie. Molti livelli sono composti da aree basse e sopraelevate, che ci permettono di optare per un'azione più diretta o maggiormente tattica, magari utilizzando il fucile di precisione. Molto belle poi alcune nuove armi come il mortaio (non sempre disponibile), un mitra pesante che rallenta il movimento ma estremamente letale, ed il lanciafiamme.

Gli scontri a fuoco risultano così estremamente appaganti, mai ripetitivi e con un ottimo bilanciamento nel livello di sfida offerto, grazie anche alla grande varietà di nemici che ci attaccano in modi diversi: dai classici droni armati di fucile d'assalto ai cecchini, passando per una sorta di animali-mina che ci vengono incontro solo per farci esplodere e dei gigandi dotati di scudo che ci caricano con delle mazze ferrate, estremamente coriacei. Non è sicuramente un gioco del quale ci si stanca facilmente, anzi dopo un pò di battaglie diventa difficile spegnere la console per continuare in un altro momento.

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Maggior varietà è data anche dalle diverse situazioni extra offerte dagli sviluppatori: ci troviamo nel corso della storia a guidare una sorta di carro armato, difendere postazioni con torrette mitragliatrici, cavalcare un Reaver attraverso le caverne in una splendida sequenza che non sfigurerebbe in un titolo della serie Panzer Dragoon, fino all'ultima, gigantesca sorpresa finale.

Insomma, nonostante non offra una meccanica di gioco innovativa come accadde nel primo episodio, Gears of War 2 riesce a migliorare anche questo aspetto rendendolo più vario ed entusiasmante, offrendoci un gameplay che risucchia il giocatore in vortice d'azione altamente assuefante. Ma non finisce qui, perchè il gioco non si limita alla sola campagna: sono presenti anche numerose modalità multiplayer e, per chi non ha una connessione Live o preferisce giocare da solo, anche la possibilità di giocarle con amici e nemici impersonati dalla CPU, così da ottenere a tutti gli effetti un prolungamento dell'esperienza single-player.


Il divertimento continua online
Oltre al single-player, Gears of War 2 era attesissimo anche per le sue potenzialità multiplayer, visto che il primo gioco è rimasto stabilmente ai primi posti delle classifiche Xbox Live sin dal giorno del lancio: la serie può contare su una vastissima schiera di giocatori appassionati, ed Epic non poteva deluderli. Ed infatti anche qui Cliff Bleszinski e compagnia sono riusciti a migliorare ed estendere il titolo, aggiungendo nuove modalità capaci di tenere il giocatore incollato allo schermo per moltissimo tempo. Non crediamo di esagerare affermando che GOW 2 presenta un comparto multiplayer tra i più curati visti finora.

In primo luogo c'è la campagna, che può essere giocata in cooperativa con un altro giocatore sia online che sulla stessa console a schermo condiviso: il nostro compagno d'avventura può partecipare alla co-op dall’inizio o accedendovi da un qualunque punto di salvataggio. Giocare la campagna insieme ad uno amico regala immense soddisfazioni, permettendoci di organizzare insieme strategie di attacco aiutandoci a vicenda.

Sempre rimanendo in tema di gioco cooperativo, grande novità di questa edizione è la modalità Orda, in cui un massimo di cinque giocatori connessi devono affrontare una dopo l'altra ondate sempre più agguerrite e numerose di Locuste. E’ una modalità molto divertente ed entusiasmante, perché anche qui la collaborazione è assolutamente indispensabile e rappresenta un elemento di fondamentale importanza per immergersi completamente nel gioco. All’inizio di ogni ondata, i nemici sorgono in vari punti della mappa scelta, e il nostro scopo è liberare completamente il territorio senza farci sopraffare, per poter passare poi all’ondata successiva. Non solo ad ogni ondata i nemici aumentano di numero, ma diventano anche più intelligenti e difficili da abbattere: già dalla decima ondata, le locuste non solo si nasconderanno dietro a ogni, ma nelle situazioni di maggior pericolo spesso indietreggeranno cercando di riorganizzare una controffensiva. Se le prime dieci ondate potranno risultare fin troppo semplici da abbattere, le altre richiederanno un approccio tattico ragionato, convolgendo i giocatori come una squadra coesa.

Venendo invece al gioco competitivo, oltre alle modalità riprese dal primo capitolo della serie e che ritroviamo senza cambiamenti sostanziali, come “Zona di Guerra”, “Guardiano” ed “Esecuzione”, in Gears of War 2 ne troviamo ora di nuove, tutte giocabili con un massimo di dieci utenti collegati contemporaneamente: “Capitolazione, “Compagno”, “Annessione” e “Re della collina”. “Capitolazione” è molto simile ad un "Ruba la bandiera": i giocatori devono sconfiggere un arenato, usarlo come scudo umano, condurlo nella propria zona di guerra e cercare di tenerlo prigioniero per un tempo stabilito. In “Compagno” troviamo invece un massimo di cinque squadre di due giocatori ciascuna, che dovranno cercare di raggiunge per prime un punteggio prestabilito: una modalità anche questa molto tattica. In “Annessione” due squadre devono conquistare delle zone della mappa e difenderle dal team avversario per un tempo prestabilito, mentre “Re della collina” è una variante di questa in cui per uccidere un avversario bisogna usare un colpo a distanza ravvicinata.

In ciascuna delle modalità multiplayer, campagna co-op esclusa, è possibile giocare su un totale di 15 mappe, di cui dieci totalmente inedite e davvero molto ampie come superficie, e le rimanenti cinque riprese dal titolo originale ma opportunamente ridisegnate. Tra le nuove citiamo “Grandine”, “Fiume”, “Assetati di sangue” e altre, ma quella che senza ombra di dubbio colpisce dal punto di vista estetico è “Valanga”. Questa è divisa in due parti: la prima è formata da tante piccole strade che conducono in abitazioni nelle quali trovare rifugio e pianificare una strategia, mentre la seconda è composta da una serie di tetti innevati utili per chi predilige gli attacchi a distanza con il fucile da cecchino. Le mappe classiche, scaricabili dal Marketplace tramite un apposito codice presente nella confezione del gioco, sono Canals, Mansion, Subway, Tyro Station e Gridlock.

All’inizio di ogni partita online, la CPU seleziona due mappe che verranno poi votate dai giocatori, quella che avrà maggiori preferenze sarà il nostro campo di battaglia. E’ da menzionare anche la possibilità di scattare una foto durante ogni sessione e poterle poi salvare nel Diario di guerra o condividerle in rete.

Il multiplayer di Gears of War 2 non è comunque esente da difetti: sia nella cooperativa che in tutte le altre modalità online, abbiamo rilevato sporadici lag che, anche se non compromettono la giocabilità generale, possono infastidire i più esigenti. Altro problema è poi dato dal sistema di ricerca delle partite, il cosiddetto Matchmaking, che serve per creare gruppi di utenti che possiedono lo stesso livello di abilità: capita spesso che si debba attendere anche più di cinque minuti perché il sistema di ricerca trovi i giocatori. Il problema è generale ma, data l’importanza del titolo, non pensiamo che dovremmo preoccuparci ancora per molto: di sicuro Epic provvederà quanto prima rilasciando una patch risolutiva.

Nel complesso pensiamo però che Epic abbia svolto un lavoro maestoso nel comparto multiplayer così come l'ha fatto nella campagna in singolo: se siete avvezzi al gioco online, questo titolo diventerà probabilmente la vostra nuova casa virtuale per molto, molto tempo.

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Come una giostra, senza freni
Se il primo GOW era paragonabile ad una corsa su un ottovolante nuovo di zecca, piena di sensazioni ed emozioni nuove, giocare a Gears of War 2 è come salire sulla stessa giostra ampliata con nuove sezioni ed i cui abitacoli sono stati dotati di un motore a reazione e privati dei freni: titoli del genere ci ricordano perchè amiamo tanto il mondo dei videogiochi. Trama coinvolgente, gameplay adrenalinico, visuali sbalorditive ed un multiplayer ricchissimo di possibilità rendono il gioco quasi inattaccabile sotto tutti i punti di vista: la parola capolavoro viene spesso usata a sproposito, ma qui ci sembra più che appropriata.


Analisi della sezione multiplayer a cura di Valentina.
9.6

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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