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Universe at War: Earth Assault
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Recensione - Universe at War: Earth AssaultXbox 360Game

Non molti anni fa erano in molti a sostenere che gli FPS non fossero dei giochi da console, perché troppo scomodi da giocarsi con i pad: ora il porto più grande per uno sparatutto in prima persona sono proprio le console, che ne ricevono addirittura di più dei PC. Oggi con la nuova generazione di console stiamo assistendo ad una simile transizione per quanto riguarda gli RTS (strategici in tempo reale), ed il nuovo Universe at War è il più recente esponente di tal genere ad arrivare su Xbox 360.



Un universo in guerra, in spazi ristretti
Il nuovo strategico in tempo reale di SEGA, sviluppato da Petroglyph, si propone di narrare la devastazione del nostro pianeta, utilizzato come campo di battaglia da due razze aliene che si inseguono per il cosmo nel tentativo di distruggersi a vicenda. Quindi appare subito chiaro il ruolo degli umani: salvare quello che rimane del proprio pianeta o, almeno, salvare gli ultimi abitanti rimasti. Le prime due missioni, infatti, dopo un tutorial che ci vede ai comandi della razza dei Novus (la più nipponica delle due per quanto riguarda lo stile), hanno come obiettivo quello di salvare il presidente degli Stati Uniti e di portarlo in salvo in una base militare poco distante. E' a quel punto che la trama inizia il suo percorso che propone una campagna divisa in tre atti. Messi alle strette dai conquistatori alieni, conosciuti con il nome di Gerarchia, gli umani vengono soccorsi dai Novus, razza composta da macchine senzienti, che si sono prefissati il compito di proteggere i deboli dai malvagi.

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Appare ovvio quindi che la prima parte della campagna ci vedrà alle prese con questa fazione dal look che strizza l'occhio sia a Mazinga che ad Io Robot (la pellicola sci-fi con Will Smith). La seconda parte invece ci vedrà condottieri della fazione opposta mentre la terza, e più interessante, mini-campagna introdurrà i Masari, creatori della Gerarchia e, udite udite, della razza umana. Se le prime due mini-campagne di Universe at War sono quanto di più classico ci si possa aspettare da un RTS per quanto riguarda gli obiettivi delle missioni, il controllo dei Masari apre un nuovo tipo di gameplay con il mondo diviso in zone da conquistare secondo un percorso libero: l'importante sarà solo conquistare i punti strategici per aggiudicarsi il controllo di tutta la superficie.

A parte lo stile delle tre razze che si differenzia notevolmente, il meccanismo di gioco è quello ormai reso noto da serie come Command and Conquer: insediati, costruisci, accumula risorse, armati e distruggi il nemico. Piccola novità, anche se puramente scenica, è il modo in cui le razze si procurano le risorse. I Novus mandano in giro per la mappa delle “navicelle” che assorbono l'energia dall'ambiente lasciandolo integro; la Gerarchia invece si serve di tripodi (cugini di quelli visti ne La Guerra dei Mondi) che, da bravi parassiti, si mangiano l'ambiente nel quale operano, umani compresi. Infine i Masari non si sporcano le mani raccogliendo risorse dal nostro pianeta ma decidono arbitrariamente di modificare il ciclo del giorno e della notte per sfruttare al meglio i propri edifici.

Ultima cosa da dire per accontentare i più esigenti: l'idea di edifici mobili può apparire intrigante e, vista la loro mole almeno visivamente lo è, ma in quanto a funzionalità... provate voi a dover correre dietro alla vostra caserma per farvi un paio di soldati!

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E in dotazione un microscopio
Graficamente Universe at War non lascia a bocca aperta se non quei due decimi di secondo in cui si vedono per la prima volta gli edifici della Gerarchia, enormi ragni meccanici che vagano per la mappa divenendo allo stesso tempo dei possenti mezzi corazzati. Belle le ambientazioni cittadine con le case, i giardini e le strade alquanto particolareggiate; si ha proprio l'idea di vagare per un pianeta devastato da una guerra improvvisa. Fra l'altro gli scenari sono distruttibili dai mezzi più grandi che non si fanno remore di passare sopra una bella villetta pur di non seguire la curva. Purtroppo nelle fasi più concitate il gioco arriva al traguardo con il fiato corto mostrando ogni tanto evidenti scatti e cali di framerate; soprattutto nei momenti di combattimento in mischia. Se la grafica non si preoccupa di andare oltre lo stretto necessario, i suggerimenti a schermo vi faranno veramente imbestialire e, in pratica, costituiscono l'elemento che maggiormente rovina l'esperienza di gioco.

In uno strategico le caratteristiche degli edifici, delle unità e degli eroi sono le cose più importanti per impostare una giusta strategia ed è per quello che il titolo SEGA perde un sacco di punti avvalendosi di un HUD che fa del micron la sua unità di misura. Chi scrive ha un normalissimo tubo catodico e non ha potuto provare il titolo su una TV HD, in ogni caso le scritte apparirebbero piccole, troppo piccole anche su un 48 pollici. Purtroppo è una strada che stanno seguendo molti titoli, si veda il caso di Dead Rising, costringendo i giocatori a lacrimare pur di leggere ciò che devono fare. Per farsi perdonare però, Universe at War mette a disposizione del giocatore un sistema di controllo alquanto ragionato che permette all'utenza su console di non sacramentare ogni volta che c'è da spostare qualche unità o costruire degli edifici. A proposito di unità, viste le potenzialità della next-gen e visto il livello grafico tutt'altro che estremo, appare eccessivamente limitato il numero massimo di unità in una partita, fissato a 90. Per quanto riguarda il sonoro non c'è nulla che rimanga impresso se non le musiche: belle melodie ma inserite nel gioco sbagliato.


C'è vita nell'universo?
Deludendo tutte le aspettative e le promesse che volevano Universe at War un titolo dotato di Live Anywhere, SEGA si è limitata a proporre una banale modalità deathmatch in Live. Insomma, gli utenti 360 possono scontrarsi fra di loro in guerre interrazziali se non ostacolati dal lag che occasionalmente si presenta in partita come terzo e indesiderato giocatore; e si che tutto ci si poteva aspettare da un RTS online ma non il lag...

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Ancora molta strada da fare
Universe at War non osa andare oltre i traguardi già raggiunti dagli RTS su console come Il Signore degli Anelli, evitando così i rischi che comportano le novità. Ma se questo può apparire vantaggioso in realtà non lo è: una cosa che non può andare avanti può solo andare indietro e Universe at War, con la mancanza di novità, non ha nulla per bilanciare i suoi difetti. Se vi fosse stato qualcosa di innovativo e interessante avremmo anche potuto perdonare le imprecisioni, ma così non è stato. Si presenta di fatto come un normalissimo RTS, di quelli che stanno meglio su PC piuttosto che su console; se non altro per il fatto che si gioca più vicini al monitor che alla TV e quindi si leggono meglio tutte le scritte. C'è ancora molta strada da fare per poter godere appieno del genere strategico comodamente seduti sul divano.
6.6

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L'autore

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Un giorno qualcuno gli disse che c'erano altri giochi oltre Age of Empire. Da quel momento è alla ricerca dell'esperienza definitiva, molti sostengono faccia apposta a non trovarla per poter continuare a giocare. Convinto sostenitore de "il voto non fa il gioco", scrive su diversi siti, un paio addirittura creati da lui. Un giorno scomparira nel nulla in un vortice di gameplay, o impazzito scenderà in strada urlando di minacce a New York e brandendo una spada immaginaria.

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