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Juiced 2: Hot Import Nights
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Recensione - Juiced 2: Hot Import NightsXbox 360Game

A poco più di due anni di distanza dall'uscita del primo titolo, Juice Games e THQ ci riprovano immettendo nel mercato il seguito di Juiced, racing game basato sulla moda del tuning. Il primo titolo, a causa dell’anno di ritardo con cui era uscito ed altri problemi di gameplay, non era riuscito a battere l’agguerrita concorrenza che si trovò di fronte: era così caduto dopo breve tempo nell’oblio, vittima di titoli dotati di più forte personalità. Ora che Juiced 2: Hot Import Nights può contare su una nuova generazione videoludica ed un partner di richiamo, riuscirà a sollevarsi dall’anonimato della massa e rivelarsi un gioco meritevole di essere comprato?


Chi ha giocato il primo Juiced su Xbox, PS2 o PC noterà subito la mancanza di elementi come il calendario degli eventi, la riparazione delle auto dopo ogni corsa e la tassa in denaro per partecipare a molte gare. Tutto questo è assolutamente positivo dato che quegli elementi che pur aiutavano ad immergersi di più nella realtà underground del tuning, non erano molto ben calibrati a livello di gameplay. La prima novità arriva proprio dal titolo: che cos’è quell'“Hot Import Nights” che appare subito dopo il nome del gioco? HIN è un marchio americano che organizza eventi automobilistici in tutti gli Stati Uniti, eventi che attirano amanti del tunig, fruitori o semplici curiosi da tutto il paese attirati vuoi dal richiamo dei motori modificati, vuoi dalla musica house e rap, vuoi solo dall’ambiente di festa e divertimento o dalle belle ragazze sempre presenti. L’unione Juiced e Hot Import Nights porta così il gioco in un contesto più “ufficiale” rendendogli un po’ di quel sano realismo che in un videogame non guasta mai.

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Guidabilità
Partiamo quindi dalla cosa più importante in un racing game: il sistema di guida. Ad essere sincero appena finita la prima gara ero profondamente stupito per quanto questo risultasse poco intuitivo e poco divertente. Andando avanti di poco però ho iniziato ad abituarmi e i controlli delle auto, tutte diverse tra loro anche se non è mai ben chiaro in cosa, da non divertenti iniziano a diventare prima accettabili, poi apprezzabili, infine divertenti ed appaganti. Il sistema di guida risulta piacevole ma allo stesso tempo privo di personalità; non c’è nessun difetto dal momento che si riesce a guidare bene e avere delle buone soddisfazioni, ma allo stesso tempo non c’è alcun pregio che risalti particolarmente. Le auto si lasciano guidare e il sistema di controllo non si mette mai fra la nostra auto ed il traguardo. Inoltre ci sono due diverse meccaniche ben definite: una cosa è gareggiare con un bolide in una gara normale, l’altra è gareggiare con la stessa automobile in un evento derapata. Durante questi eventi l’auto sembra come scivolare perennemente su una lastra di ghiaccio ed è estremamente difficile mantenerla diritta, il che può creare problemi in quelle gare drift nelle quali oltre a fare un tot di punti bisogna anche arrivare per primi e ci si vede superare nell’ultima curva senza poter fare niente perché la propria auto sta ormai sbandando verso l’esterno della curva senza controllo.

Fortunatamente il design delle piste è invece decisamente buono. Le piste sono situate in Inghilterra, Francia, Usa, Italia, Germania e Giappone; sono tutte caratterizzate decondo gli stereotipi di questi paesi, così che se gareggiamo in Italia vedremo il Colosseo e altri luoghi caratteristici, in Giappone correremo soprattutto lungo autostrade, in Germania ci saranno paesaggi di montagna coperti di neve con qualche casetta qua e così discorrendo. Molto carina la gara di derapata che si svolge in Francia attorno a nientemeno che la Torre Eiffel. Oltre ad essere simpatiche dal punto di vista ambientale, le piste sono anche ben congeniate con curve di ogni genere, qualche scorciatoia e pochi rettilinei. Diventa quindi molto importante una buona conoscenza dei tracciati per dosare il Nitro e riempire la barra per poterlo usare. Inoltre la conoscenza della pista è utile quando si fanno le scommesse da spettatore, un modo relativamente facile e relativamente veloce di guadagnare soldi senza dover gareggiare direttamente. Si puntano soldi su un concorrente e le scommesse si possono modificare entro l’ultimo giro. Inoltre per ogni giro si hanno tre indicatori applauso e tre indicatori fischio da usare su qualsiasi concorrente in gara: mentre i primi riempono la barra Nos, i secondi la azzerano. Le scommesse dello spettatore, oltre ad essere un modo per guadagnare denaro virtuale senza gareggiare, sono anche uno dei tanti obiettivi nella carriera.


Fare carriera
La carriera è divisa in classi: Principiante, poi le classi dalla 7 alla 1, quindi l’Internazionale e la classe Elite. Per poter passare da una classe all’altra è necessario completare una serie di sfide poste in un numero di gare. Si può quindi finire una classe e passare a quella successiva senza finire necessariamente tutte le gare, l’importante è raggiungere gli obiettivi richiesti. Questi variano dai più classici vinci una gara circuito o accumula un tot punti in una gara derapata, fino ad arrivare agli obiettivi scommessa dello spettatore o a quelli nei quali è richiesto di rimanere aria per un certo numero di secondi o vincere dei soldi contro un avversario oppure spaventarlo. Si possono spaventare gli altri concorrenti standogli incollati al paraurti posteriore; inizierà a riempirsi una barra della loro tensione e quando questa sarà piena sbanderanno andandosi a schiantare contro i bordi, urlando imprecazioni contro se stessi o contro di voi.

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Per partecipare in ogni classe è obbligatorio avere una macchina con i potenziamenti adatti a quella classe. Se salite o scendete di classe dovrete ricomprare tutti i potenziamenti della classe a cui dovete accedere. Le gare sono divise in gare Drift e gare circuito. Le prime possono richiedere di totalizzare una quantità di punti per vincere o totalizzare questi punti e arrivare primi, o ancora di fare colossali derapate senza sbattere e senza chiudere la combo. Le seconde possono essere normali gare circuito o di resistenza o ancora gare di squadra, gare ad eliminazione, gare superstite (nelle quali non si possono toccare i guardrail, pena l’eliminazione, e il modo più semplice per vincere è spaventare gli avversari per farli eliminare) e ancora gare nelle quali potete solo usare muscle car o macchine dotate di N2o potenziato.

Ci sono poi gare sia drift che circuito nelle quali potrete giocarvi il libretto dell’auto in una sfida testa a testa. Dopo la prima volta che ci ho provato, perdendo tutte le auto nel tentativo di riprendermele dopo la prima sconfitta, e la conseguente riscalata dall’inizio per motivi finanziari, ho lasciato perdere: preferisco lasciare le gare per il libretto ai più temerari e abili che non avranno paura a mettere in gioco persino la propria auto contro un potente avversario. La carriera risulta così molto varia e la voglia di finirla non viene mai meno, anche quando avete perso tutte le vostre auto ed i vostri soldi. Una novità introdotta in Juiced2: HIN è quella del DNA pilota che registra il nostro modo di guidare, l’aggressività o freddezza e poi crea il proprio DNA in base a tutti questi elementi; quando si sceglie un compagno per fare le gare di squadra si può anche guardare il suo DNA per capire come si comporterà. In realtà però si tratta di una caratteristica decisamente secondaria e più di immagine, alla quale molti non presteranno attenzione e che non porta vantaggi visibili al gameplay.


Tuning prima di tutto
Dal punto di vista del tuning il gioco è ben realizzato,con molte modifiche estetiche, colorazioni e vinili. Si possono fare lavori carini, certo non al livello di quelli fattibili con l’incredibile editor di Forza Motorsport 2 ma si possono comunque creare, con poco lavoro, delle auto piuttosto belle. Le modifiche relative alla potenza e alla manovrabilità dell’auto presentano invece alcuni problemi: primo di tutti il fatto che bisogna ricomprare tutte le modifiche, magari già acquistate in precedenza, per passare da una classe all’altra. Mettiamo per esempio che abbiamo finito la classe Principiante e siamo passati alla Classe 7 facendo le opportune modifiche all’auto per potervi partecipare; ecco, per poter tornare alla classe Principiante bisognerà ricomprare tutte le modifiche e sarà necessario ricomprarle ancora per tutte le classi. Una cosa piuttosto dispendiosa e noiosa. Inoltre non si capisce bene in che modo influiscano i vari componenti installati sulla guida vera e propria, anche perché non esistono nemmeno statistiche a spiegarlo, se non una barra piuttosto confusa in alto a destra.

Graficamente risulta nella norma, con pregi e difetti. Buoni i modelli delle auto, dotati anche di un leggero modello di danneggiamento, riflessi ben realizzati e una buona sensazione di velocità. Le piste sono prive di grandi dettagli ma sono tutto sommato piacevoli ed ogni tanto ci sono dei beli effetti “bagnato” sull'asfalto. Negativi invece il pop-up di alcuni oggetti sul percorso e la visuale dall’interno dell’abitacolo veramente povera di dettaglio: gli interni delle auto sono veramente brutti da vedere. Il complesso tutto sommato risulta appena ben fatto ma nulla di più, soprattutto se comparato con le meraviglie grafiche che si vedono in altri giochi di auto come per esempio Project Gotham Racing 4 o il Need for Speed ProStreet di prossima uscita.

Dal punto di vista del suono siamo appena sulla sufficienza dato che le musiche sono orecchiabili ma non vi rimarranno in mente e non andrete mai a cercarne l’autore, il commentatore in italiano quasi non si sente e quando si sente non si capisce, e i commenti degli altri piloti risultano piuttosto “folkloristici”: quando li sentite riescono a strapparvi un sorriso, ma forse non era quello lo scopo che volevano raggiungere.

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Se siete degli appassionati di tuning e le atmosfere belle ragazze/tante luci/bolidi truccati vi attirano, potreste anche fare un pensiero sull'acquisto di questo Juiced 2: Hot Import Nights, anche perché graficamente può risultare piacevole in alcuni frangenti, la carriera è ben costruita e il tuning dal punto di vista estetico è decisamente apprezzabile. D’altra parte il sistema di guida poteva essere migliore e ci sono alcuni problemi sparsi che possono farvi desistere dall’acquisto.
6.8

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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