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Black
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Anteprima - Black

I ragazzi di Criterion sembrano voler bissare il successo ottenuto con la serie Burnout. Fare un seguito? No, molto meglio: applicare la filosofia del titolo arcade per eccellenza ad un FPS. Risultato? Il paradiso delle esplosioni.

Burnout FPS
Come i portavoce di Criterion stessa dicono, pare che Black voblia rappresentare per gli FPS quello che la serie di Burnout ha rappresentato per i giochi di guida. Non solo innovazione e grafica fuori dal comune, ma soprattutto una dose di divertimento e adrenalina mai vista (e provata) prima. La trama sembra essere piuttosto banale, ma non priva di possibilità di evolversi in maniera più che interessante: il protagonista è un ex militare delle forze governative in un paese dell'Europa dell'Est non meglio identificato, dove vari nostri compagni sono stati uccisi e i restanti sono tenuti in ostaggio. Non ci resta quindi che cercare vendetta, massacrando ogni cattivone che ci si pari di fronte. E questo è tutto quello che ci viene dato di sapere per ora, visto che la trama del gioco è trattenuta sotto stretto riserbo.

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Esplosioni a non finire
Ma partiamo subito dal gameplay. Il vero punto di forza di Black non sta tanto nella strategia o nel tatticismo, e neanche nell'introduzione di concetti di gioco rivoluzionari. Questo titolo è distruzione allo stato puro: è un FPS arcade nella più stretta accezione del termine. Tanto per cominciare non si potranno finire le munizioni. Scelta piuttosto strana per uno shooter, dal momento che da Doom ad Halo c'è sempre stato bisogno di fare attenzione alle munizioni, per non restare a secco. Invece in Black no: potremo tenere il grilletto premuto fino al Game Over senza nessuna noiosa interruzione dovuta a mancanza di colpi. Detto questo, quindi, le occasioni in cui ricaricare l'arma saranno limitatissime. Niente più coperture strategiche, niente più ripararsi dietro a un muro per non essere colpiti. Certo, potremo farlo, ma chi mai ha rallentato in Burnout solo per paura di schiantarsi? Di certo nessuno. E così qui nessuno si nasconderà dietro una colonna solo per paura di beccarsi qualche pallottola.

Le armi, elemento fondamentale in uno sparatutto, saranno presenti solo se capaci di creare confusione. Scordatevi di andare in giro col coltello per fare una uccisione alle spalle e dimenticate pure le pistoline silenziate, quelle le usano solo i codardi e Sam Fisher. I pesi leggeri saranno rivoltelle e fucili, poi si passa ai pesi medi con fantastiche mitragliette in stile uzi e fucili a pompa capaci di far letteralmente volare in aria ogni nemico che sia tanto stupido da mettersi tra noi e il nostro obbiettivo. E poi vengono i pesi massimi, quelli che fanno paura solo a vederli, come mitra a canne rotanti e lanciarazzi devastanti. Tutte le armi saranno realistiche, quindi scordatevi pure getti di plasma e cose di questo tipo. I nemici da sconfiggere, anzi annientare visto il nostro arsenale di tutto rispetto, saranno terroristi e agenti governativi, da quanto visto fin'ora.

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Inferno di Cristallo
Una scelta che può lasciare l'amaro in bocca a molti è quella di non sviluppare alcun tipo di modalità multiplayer. Certo, molti potranno lamentarsi di non poter distruggere anche i propri amici in schermo condiviso o addirittura su Xbox Live, ma, come anche per The Cronichles of Riddick: Escape from Butcher Bay, la campagna singleplayer sarà maggiormente curata. Così gli sviluppatori potranno dedicarsi anima e corpo ad essa, per farla diventare quasi perfetta, o almeno così speriamo.
Una delle ambientazioni mostrate da Criterion è in un contesto urbano, realizzata con un buon livello di realismo. La città è sotto un pesante fuoco aereo e questo significa che oltre a preoccuparci dei nemici che tentano di farci la pellaccia, probabilmente dovremo anche prestare attenzione alle bombe che ci piovono letteralmente in testa.

Tutto questo è quasi perfetto, ma ho lasciato per ultima la ciliegina sulla torta di questo capolavoro; la distruttibilità degli ambienti. Ogni cosa che ci troveremo davanti, e non solo i nemici, potrà essere fatta a pezzi. Immaginate di lanciare una bomba in una stanza piena di finestre. Tutti i vetri esploderanno, lasciandoci incantati ad ammirare lo spettacolo delle scheggie che volano. I buchi sulle pareti saranno esagerati come anche le deflagrazioni ottenute dopo aver sparato con uno shotgun su un mobile in legno. Sparare a una colonna di cemento col lanciarazzi o un semplice mitra sarà estremamente soddisfacente. La suddetta colonna si sbriciolerà lentamente, creando effetti particellari e fumo a non finire e se colpita in pieno da un razzo schianterà al suolo. Applicate questo concetto a tutto lo scenario e avrete in mente una minima parte del caos che potrete scatenare in Black. A quanto pare sarà tanto divertente colpire i nemici quanto mancarli per scatenare un inferno alle loro spalle.


Farlo sì, ma con stile!
Come anche in Burnout, per la realizzazione del gioco è stato usato il motore grafico creato da Criterion, il Renderware. Tecnicamente questo titolo dovrebbe essere l'apice di quello che questa generazione di console può dare. antissimi oggetti su schermo, effetti particellari che farebbero invidia ad un Call of Duty ed ottime animazioni dei personaggi. Infatti questi, se colpiti, non si limiteranno a cadere miseramente per terra ma si impegneranno a fondo per volare in aria il più realisticamente, nella loro esagerazione, possibile. Tutti gli oggetti distrutti inoltre non scompariranno ma rimarranno per terra o dove erano stati spostati, per regalarci la visione di ambienti martoriari e dilaniati dai colpi.

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Se le promesse saranno mantenute, se saranno presenti una buona longevità e una buona I.A., questo sparatutto sembra destinato a rivoluzionare, nella sua semplicità distruttiva, i canoni degli FPS. Come Burnout ai suoi tempi, questo titolo potrà regalarci adrenalina e divertimento a fiumi. Ora non resta che aspettare: il 24 febbraio è ormai vicino.

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