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Condemned: Criminal Origins
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Anteprima - Condemned: Criminal Origins

Potrebbe sembrare strano ma Sega, ormai da tempo, ci mostra le immagini di un gioco talmente cupo, violento fin ai limiti estremi che qualsiasi fan di Sonic & co. rimarrebbe praticamente sbigottito, estraniato o meglio... condannato dal reale che lo circonda!
Ha l’apparenza di uno scherzo e invece non lo è: i giovani promettenti sviluppatori di Monolith Productions sanno bene che questo titolo recapiterebbe celermente una sospirata d’aria nuova in casa Sega.
Senza nulla togliere alle altre software house, Sega è, a questo punto, un vero riferimento nel mondo videoludico. E lo dimostra da anni, col coltello fra i denti, con un mistico alone di orgoglio e desiderio di rivoluzione.

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La Next-Gen fa davvero paura!
Bene, direste, ma di cosa tratta questo ancor immaturo titolo che tanto fa pensare ad un comunissimo survival horror di stampo tipicamente occidentale? E’ proprio perché è una software house giapponese a produrlo che le "ottuse" idee provenienti dal Sol Levante, verso la Monolith di Seattle, faranno risorgere una genere così atipico quanto classico nello stesso tempo. Condemned è un incubo che andrà vissuto in prima persona per comprenderne a pieno i significati più orridi ed immaginabili possibili.

Manicomio per condannati
Tutto ha inizio quando un bel giorno, nei panni di un agente, ci ritroviamo accusati ingiustamente di molteplici omicidi. Rinchiusi misteriosamente in una struttura edificata per fini sperimentali, verremo circondati da un orribile scenario claustrofobico abitato da stranissimi esseri antropomorfi, probabilmente frutto di esperimenti da laboratorio, o più semplicemente della confusa mente del nostro ego. L'obiettivo principale del gioco sarà quello di trovare all’interno di questo "manicomio" qualsiasi indizio che possa risultare una prova d’innocenza in nostro favore. Come anticipato nell’introduzione, la violenza sarà uno dei punti particolarmente delicati e perennemente costanti di Condemned.

La presenza nei vari scenari di qualsiasi tipo di oggetto, che all’apparenza potrebbe non rendersi utile, in realtà riuscirà ad esserci di aiuto nel superare diversi ostacoli, sia umani che di natura ambientale; potremo infatti utilizzare deli apposti strumenti investigativi, come una macchina fotografica in grado di captare gli spettri della luce invisibil all'occhio umano ed un computer palmare, per indagare sututti gli oggetti che compongono l'ambiente circostante. Inoltre, potremo interagire con qualsiasi elemento presente nel gioco: compiere azioni di ogni genere significherà provocare un notevole mutamento fisico dell’ambiente. Vagare alla strenue ricerca di munizioni comporterà un enorme spirito tattico, data appunto la rarità di quest’ultime e la difficoltà di rimanere incolumi dopo scontri ravvicinati con i nemici. In caso contrario, dovremo accontentarci di una semplice sbarra di ferro o di un coltello notevolmente affilato per riuscire a contrastare le numerose creature che ci perseguiteranno durante l’azione.

Dettagli a parte
L’aspetto che comunque si spera possa essere all’altezza di una vera next-gen è proprio quello tecnico. Inutile negare che un gioco, se realizzato bene, colpisca fin da subito per la qualità grafica con la quale esso si presenti; vedi titoli come Ninja Gaiden i Halo, tanto per citarne qualcuno. Figuriamoci poi se si tratti di uno dei futuri titoli che andranno ad arricchire la prima line-up stagionale per Xbox 360. Difatti, graficamente il gioco si presenta sin da ora discretamente bene e la cosa che stupisce maggiormente è la realizzazione delle ombre, davvero dinamiche e realistiche. Le texture e i modelli appaiono ancora un po’ statici e le tonalità cromatiche dominanti sono il grigio, il bianco e il rosso (nel caso ci fosse un’elevata presenza di sangue). Particolare attenzione è stata dedicata alla realizzazione dei personaggi che risulta, in questa prima versione, pregevole e notevolmente ispirata. Nel complesso, si può dire che il motore grafico dà l’impressione di avere qualcosa in comune con quello già da sé maestoso di Doom 3.

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Prepariamoci al terrore!
Per opinione personale, consiglieri anche a chi non è amante del genere, compreso me, di concedere un minimo di riguardo a questo titolo che promette grandi cose, sia dal punto di vista tecnico che da quello prettamente filologico. Speriamo allora che la casa di Sonic riesca a stupirci come di consueto, sia che si tratti di raccogliere anelli lungo percorsi floreali, sia che si tratti di spaccare teste con una spranga in mano. Prepariamoci dunque al prossimo incubo "video-lurido" targato Sega!

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