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Miasma Chronicles

505 Games e HOOK - uno sguardo ai titoli in arrivo

Abbiamo recentemente avuto la possibilità di trascorrere un pomeriggio negli uffici milanesi di 505 Games, dove ci è stato messo a disposizione quanto presentato dal publisher e dalla neonata etichetta HOOK in occasione dei recenti eventi gamescom e Tokyo Game Show. Ottima opportunità, dunque, per fare il punto sullo "stato dell'arte" dei progetti che 505 Games ha in cantiere e soprattutto per provare direttamente alcuni dei titoli più attesi!
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Entrando nella sala prove allestita da 505 Games per l’occasione, notiamo subito due grossi pannelli dedicati a Miasma Chronicles e Stray Blade, i due titoli che costituiscono il cuore della proposta di 505 Games per i prossimi mesi. Sul tavolo al centro della stanza troneggiano i tre spettacolari PC preparati da AK Informatica ed equipaggiati con schede RTX 3080TI: due di essi sono dedicati rispettivamente alla prova dei titoli appena citati, mentre il terzo ci consentirà di provare Edengate: The Edge of Life, gioco presentatoci da HOOK, sotto-etichetta di 505 Games specificatamente dedicata a seguire e sviluppare progetti indie o comunque a budget più ridotto rispetto alle produzioni della casa madre. Infine, un devkit Xbox fa girare uno dei titoli che personalmente attendo con più curiosità in questo autunno 2022: Gunfire Reborn.

Ma andiamo con ordine! Premesso che a Stray Blade abbiamo voluto dedicare un articolo separato perché si tratta di uno dei giochi più interessanti presenti ed anche quello che abbiamo potuto provare più a fondo, il primo gioco preso in esame in questa rassegna era l’atteso Miasma Chronicles.

Miasma Chronicles

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Miasma Chronicles è un'avventura con combattimenti a turni degli svedesi The Bearded Ladies, già autori dell'apprezzatissimo Mutant Year Zero: Road to Eden, del quale il nuovo titolo segue l'impianto di base seppur con alcune differenze sostanziali.

Il gioco ci trasporta in un'America di un futuro non molto distante, regredita ad uno stato di totale precarietà a causa di una forza misteriosa, semplicemente identificata come il Miasma. Il giocatore segue le avventure di una coppia di fratelli decisamente anomala: l'adolescente Elvis, dotato di un guanto che pare il solo dispositivo in grado di stabilire un legame con il Miasma e di controllarlo in qualche modo, è infatti accompagnato da un particolarissimo "fratello maggiore", il robot Diggs. Le vicende di Miasma Chronicles porteranno i due (e altri comprimari che via via andranno ad allargare la squadra) alla ricerca della madre di Elvis e nel contempo a fare luce sul mistero del Miasma.

Ho avuto modo di provare l'inizio del gioco, in cui Elvis e Diggs devono ingegnarsi per riparare il prezioso guanto meccanico: naturalmente le prime fasi del gioco sono relativamente lineari e anche durante i combattimenti non è stato certo possibile provare tutte le numerose abilità e varianti strategiche che il gioco completo metterà a disposizione, ma fin da subito l'atmosfera si è rivelata suggestiva ed il gameplay decisamente appassionante.

Le fasi di esplorazione sono ben gestite, con Diggs che può far apparire sulla mappa un percorso che ci guida verso la nostra prossima destinazione, anche se naturalmente siamo incoraggiati ad esplorare in modo approfondito le zone che attraversiamo, sempre in bilico tra la spinta a svelare nuovi anfratti e la sensazione palpabile di pericolo imminente: per quanto intraprendenti e coraggiosi, i due protagonisti sono in sostanza degli "eroi per caso" e la sceneggiatura svolge un bel lavoro nel rappresentare questa loro condizione, con scambi di divertenti battute tra i due.

Nel momento in cui ci si imbatte in qualcuno di ostile e si decide di ingaggiarlo, la dinamica di gioco cambia e Miasma Chronicles diventa un classico gioco a turni "alla XCOM", con una implementazione simile a quanto visto nel precedente Mutant Year Zero. Ogni personaggio dispone di due mosse da dividere tra spostamenti ed azioni di altro tipo, tra cui aprire il fuoco verso gli avversari, azione che obbligatoriamente chiude il proprio turno, momento in cui si vive la palpitazione del vedere le proprie strategie dare o meno i frutti sperati, tipica di questo genere: merito anche di un ravvicinamento della telecamera di gioco durante l'attuazione delle mosse.

Per gli amanti dei combattimenti strategici a turni, Miasma Chronicles è sicuramente un titolo da seguire con attenzione: la ricchezza di varianti con cui affrontare gli scontri (appena scalfita durante la demo) garantisce profondità e varietà al gameplay, a cui si va ad aggiungere un'ambientazione di sicuro fascino ed una scrittura di qualità, a partire dal cast dei personaggi (paradossalmente quello risulta essere un po' più deboluccio è proprio Elvis, il protagonista), per arrivare alle interazioni tra i protagonisti e alle cinematiche.

Miasma Chronicles, per quanto ancora nel pieno della fase di sviluppo, ci ha convinto: è sicuramente il lavoro più ambizioso dei The Bearded Ladies e ci sono davvero le premesse per poter godere nel 2023 di un'avventura tattica di tutto rispetto.

Gunfire Reborn

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Oltre a questi due titoli, 505 Games ha come accennato una terza freccia al suo arco: Gunfire Reborn, il cui arrivo su Xbox (e direttamente nel Xbox Game Pass!) è invece molto più vicino, essendo previsto per il 27 ottobre.

Non si tratta di una assoluta primizia, dato che il gioco è uscito su PC da tempo, nondimeno questo FPS/roguelite conferma di avere qualità decisamente intriganti e consiglierei di seguirlo con attenzione. A prima vista il lavoro dei cinesi Duoyi Network rischia di passare per un progetto senza troppe pretese, un FPS a budget medio/basso, destinato a non catturare chi è alla ricerca di concept originali e spettacolarità da next-gen. E se è vero che Gunfire Reborn si mostra carente negli aspetti appena citati, è altrettanto vero che, controller alla mano, il gioco si fa apprezzare per un gunplay che regala grandi soddisfazioni e per la rigiocabilità derivante dagli elementi roguelite inseriti nel gioco e sapientemente calibrati (i molti mesi di early access su pc sono stati evidentemente sfruttati bene). Grazie alla generazione procedurale dei livelli e al gran numero di armi e potenziamenti differenti che ogni run metterà sulla nostra strada, ogni partita risulta diversa dalle altre ed il fattore "ne faccio ancora una" è in effetti davvero potentissimo!

Molto interessante, inoltre, la possibilità di giocare in co-op fino a un massimo di quattro giocatori: non ho avuto modo di provare questa modalità, ma non nego di avere aspettative alte al riguardo, anche per come potranno interagire le sei diverse classi (ciascuna con abilità dedicate) attualmente disponibili nel gioco.

Gunfire Reborn è molto immediato grazie alla sua semplicità, ma al tempo stesso molto profondo, come ogni roguelike che si rispetti: oltre alle fasi di puro (e divertentissimo) shooting è fondamentale sviluppare la capacità di individuare le build migliori, così come d'altro canto di adeguarsi ai drop che la run ci propone di volta in volta.

Non si tratta certo di un progetto tripla-A e ciò si riflette soprattutto in un comparto grafico non all'altezza delle produzioni più blasonate. Nondimeno, se parliamo di gameplay e divertimento, Gunfire Reborn è una macchina pressoché perfetta: il classico gioco facile da prendere in mano, ma difficilissimo da posare. Il debutto direttamente in Xbox Game Pass sarà l'occasione perfetta per far guadagnare al gioco l'attenzione che merita, dategli una chance quando uscirà a brevissimo, il 20 ottobre!

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Unholy

Per quanto concerne invece i titoli presentati da HOOK, ho potuto assistere alla visione di una corposa clip di gameplay (una dozzina di minuti) dedicata ad Unholy, gioco action a matrice stealth con forti connotati dark/horror. Il titolo è stato annunciato da qualche anno e rispetto ai trailer iniziali in cui predominava quasi del tutto un mondo di gioco surreale dalle tinte cupissime, il gameplay presentato ha mostrato una dualità molto più bilanciata tra di esso ed una ricostruzione realistica di una città est-europea di epoca post-sovietica (lo studio Duality Games è basato a Varsavia). Avremo quindi a disposizione due mondi paralleli da esplorare, fitti di insidie e misteri da svelare, nei panni di una madre alla ricerca del figlioletto misteriosamente scomparso nel nulla. Quanto mostrato ha consentito di apprezzare un'ambientazione decisamente ben riuscita ed affascinante, Unholy ha stile da vendere e anche tecnicamente il progetto sembra procedere nella giusta direzione.

Per quanto riguarda il gameplay, nella clip risultavano del tutto preponderanti le fasi di esplorazione e stealth, ma è confermato che godremo di una certa libertà nel decidere se affrontare le situazioni di gioco in maniera totalmente furtiva oppure più aggressiva. Da questo punto di vista, parte integrante del gameplay è l'originale concetto di proiettile "emozionale": saremo infatti in grado di fare fuoco con proiettili capaci di suscitare quattro diverse emozioni (rabbia, paura, tristezza e desiderio), con relativi effetti, nei propri bersagli.

C'è un clima di attesa importante per Unholy e per quanto visto, pare più che giustificato. Non si possono trarre troppe conclusioni dalla sola visione di un filmato, ma le premesse per un gioco decisamente interessante ci sono tutte: bisogna purtroppo attendere il prossimo anno, o almeno la prima build giocabile, per sapere se Unholy saprà confermare quanto di buono finora fatto vedere.

Edengate: The Edge of Life

Ho invece potuto giocare a Edengate: The Edge of Life, titolo in uscita il 25 ottobre e sviluppato internamente da HOOK/505. Questo action adventure ci mette nei panni di Mia Lorenson, una giovane ricercatrice che riprende conoscenza in un ospedale totalmente abbandonato, così come apparentemente deserta è la città che ci si para davanti appena lasciato l'edificio. Il gioco si fonda sull'esplorazione degli ambienti e sulla risoluzione di puzzle (ben congegnati quelli che ho avuto modo di incontrare). Sarebbe eccessivo definirlo un walking simulator, ma sicuramente Edengate: The Edge of Life è pensato per non creare eccessivi problemi all'avanzamento del giocatore, avendo come intento quello di coinvolgerci il più possibile nella vicenda, misteriosa ma anche ricca di emotività: il gioco è stato realizzato in piena coincidenza con la pandemia COVID-19 e ne è stato decisamente influenzato a livello di tematiche ed atmosfere.

La sessione di gioco mi ha lasciato un'impressione positiva: il lavoro sugli ambienti è convincente (il progetto è basato su UE4) e avviando la partita ci si trova spontaneamente immersi nella vicenda, anche grazie a una serie di cut-scenes che svelano via via i retroscena della vicenda e rendono l'esplorazione più avvincente. Evitando di caricarlo di aspettative esagerate, Edengate: The Edge of Life può rivelarsi una piacevole sorpresa, sicuramente un titolo da prendere in considerazione per gli amanti dei giochi con una forte componente narrativa e psicologica.

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L'autore

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La sua passione per il gaming nasce nel lontanissimo 1982 con Gorf per Vic-20, ma da quando ha scoperto le "gioie" della caccia agli obiettivi, gioca solo su Xbox. Il suo nemico giurato è l'Arretrato, smisurato ed in costante aumento. Maguzzolo però non si arrende: armato di sei console ed un numero sterminato di controller, continua a dare battaglia.

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