MondoXbox

Live your
passion!

MondoXbox

MondoXbox



Second Extinction

Second Extinction - Provato in Game Preview

Dopo aver raccolto un considerevole consenso su PC, lo sparatutto in prima persona Second Extinction, sviluppato da Systemic Reaction, è finalmente approdato anche su console grazie al programma Xbox Game Preview. Scopriamo insieme quali sono i punti di forza del titolo, e le sue particolarità, nella nostra anteprima.
img
Second Extinction è un FPS giocabile in solitaria o in cooperativa con un massimo di altri due giocatori, che ci trasporta in un futuro alternativo nel quale dei dinosauri mutanti hanno invaso il nostro pianeta, sterminando nel frattempo buona parte dei suoi abitanti. Solo pochi essere umani sono sopravvissuti e si sono rifugiati in stazioni spaziali che orbitano attorno a ciò che resta della Terra, dando vita a un organizzazione conosciuta come ERA. Da qui, alcuni coraggiosi tornano sulla superficie grazie a classici POD per dare vita a vere e proprie azioni di guerriglia mirate a sovvertire le sorti della “guerra” tra dinosauri ed esseri umani. Da queste premesse si sviluppa un gioco cooperativo strutturato, almeno nella versione Game Preview disponibile su Xbox in questo momento, su due modalità distinte: la Campagna e le Spedizioni. La prima offre ai giocatori una serie di incarichi da portare a termine, dislocati nelle 7 regioni delle quali si compone l’unico scenario presente al momento, ovvero la Tundra.

MX Video - Second Extinction

Ogni incursione si compone di un obiettivo principale, che va dalle classiche missioni di salvataggio alle offensive per distruggere i nidi dei dinosauri mutanti, passando per la ricerca di specifici container o l’esplorazione di strutture abbandonate in cerca di informazioni che possano aiutare la resistenza durante la guerra, e di una lunga serie di incarichi secondari opzionali generati in modo casuale, tra cui la raccolta di uova, la cattura di alcuni esemplari di dinosauri e il recupero di preziose scatole nere, Tutto questo è preceduto dalla scelta del punto di atterraggio, selezionato tra uno di quelli sbloccati fino a quel momento, e seguito da una missione di estrazione, che si attiva una volta completato l’incarico principale, nella quale bisogna resistere a un’ondata di nemici mentre si attende l’arrivo della navicella inviata dall’ERA per recuperare noi e la nostra squadra. Per evitare di sovraccaricare i giocatori con troppe informazioni da memorizzare, gli sviluppatori hanno deciso di rendere ogni interazione semplice e intuitiva. Tutto il necessario per portare a termine un incarico, come esplosivi, razzi, gabbie per dinosauri e ceste per le uova viene infatti fornito ai giocatori solo quando necessario e solo in un quantitativo adeguato, così da non spezzare troppo il ritmo dell’azione. Per quanto apparentemente poco originale, la campagna di Second Extinction si distingue però dalla concorrenza per alcune peculiarità.

img
La prima è legata al fatto che la pericolosità delle regioni e la difficoltà delle missioni vengono gestite separatamente. Quest’ultima si basa su tre livelli di sfida crescenti, due dei quali si sbloccheranno solo dopo aver portato a termine gli incarichi a difficoltà normale. Ogni regione della Tundra è poi caratterizzata da una propria difficoltà che però cambia continuamente nel corso del tempo. La seconda peculiarità della campagna di Second Extinction risiede infatti nella sua dinamicità, che riflette le azioni del giocatore andando a modificare nel corso del tempo il grado di sfida di ogni zona. Una guerra però è sempre fatta di offensive e contro-offensive, ed è così anche nel gioco sviluppato da Systemic Reaction. A ogni missione completata dal giocatore seguiranno sempre delle mosse da parte dei dinosauri, che verranno riepilogate in modo chiaro e sintetico al giocatore ad ogni accesso. Parallelamente alla modalità campagna, Second Extinction offre poi ai giocatori anche una modalità libera basata sulle Spedizioni. In questa tipologia di partite, i giocatori dovranno selezionare la tipologia di incarico da portare a termine prima di lanciarsi e , una volta raggiunto il pianeta, saranno liberi di muoversi sulla mappa per esplorare, per portare a termine l’obiettivo selezionato e/o per completare le eventuali quest secondarie nelle quali si imbatteranno prima di procedere con la consueta estrazione. A margine di questa offerta, l’ultimo update ha poi introdotto nel gioco un sistema di contratti ben strutturato, che permette ai giocatori di accettare incarichi specifici dopo aver raggiunto il 5° livello e ottenere ricompense extra portandoli a termine.

img
Le due modalità, oltre a condividere la mappa e le tipologie di incarichi, sono accumunate dai personaggi che possono essere utilizzati, dalle ricompense che vengono elargite sia durante l’azione sia al termine di ogni sortita e dalle tipologie di nemici presenti. Allo stato attuale, Second Extinction da ai giocatori la possibilità di selezionare uno tra i 5 diversi soldati disponibili, ognuno dei quali dispone di un proprio arsenale specifico e di una propria selezione di abilità: abbiamo Rosy, l’enforcer, che può utilizzare una Minigun o uno Shotgun e sfruttare abilità che permettono di creare barriere o fornire preziose cure, Amir, l’operatore, che scende sul campo di battaglia con un lanciagranate o un fucile da cecchino e che basa le sue abilità sulla possibilità di “scansionare” il campo di battaglia e sull’utilizzo del cannone installato sulla stazione orbitale dell’ERA, il soldato Ortega, abile sia con il fucile d’assalto sia con il fucile di precisione e che dispone di un’abilità speciale che consente di equipaggiare entrambe le armi primarie rinunciando alla secondaria, Jurgen, un altro soldato specializzato in armi di tipo differente e dotato di abilità che gli consentono di celare la propria presenza e quella degli alleati alla vista dei nemici, e Jack, un enforcer introdotto con l’ultimo update e dotato di abilità che gli consentono di incrementare la propria resistenza o di “accumulare” l’energia cinetica dei colpi ricevuti e riutilizzarla contro i propri nemici. La scelta di differenziare in modo sensibile i vari protagonisti e le abilità sottolinea in modo evidente la volontà di spostare il focus del gameplay sulla cooperazione e sulla costruzione di team equilibrati, specie ai livelli di difficoltà più elevati.

img
Per ogni missione completata, il giocatore riceve poi dei punti esperienza che contribuiscono a far salire di livello il personaggio utilizzato, andando così a sbloccare abilità aggiuntive, nuove armi utilizzabili e gadget supplementari. Ogni combattente, oltre alle armi, dispone infatti di 3 gadget che possono essere personalizzati prima di scendere sul campo di battaglia. Ognuno di questi “accessori”, che vanno dai classici medikit alle granate passando per consumabili di varia natura, ha un tempo di cool-down e per ognuno è previsto un numero massimo di oggetti che possono essere trasportati. Per ripristinare le scorte, così come per fare il pieno di munizioni, i giocatori non dovranno però andare in cerca di loot specifico ma sarà sufficiente raccogliere i kit generici sparsi qua e la sulla mappa. Il titolo di System Reaction include inoltre un sistema di raccolta di risorse destinate al crafting che permette di migliorare notevolmente le caratteristiche delle armi a disposizione, improntato anche in questo caso all’immediatezza. Per ogni dinosauro ucciso si ottengono Punti Ricerca e un certo quantitativo di una delle tantissime materie prime più o meno pregiate presenti nel gioco. Combinando i Punti Ricerca con una o più risorse si possono sbloccare gli slot di modifica delle armi, nonché creare le modifiche da installare proprio in questi slot. In base alla mia esperienza, il sistema permette di migliorare notevolmente le armi e bilanciare meglio i personaggi nelle fasi iniziali, ma perde un po’ di significato nelle fasi più avanzate visto che farmando è possibile sbloccare e attivare tutti i potenziamenti senza particolari difficoltà. Parallelamente alla possibilità di modificare l’inventario, Second Extinction offre ai giocatori anche una discreta varietà di skin con cui personalizzare sia i personaggi sia le armi in loro possesso, a cui si aggiungono le ormai tradizionali emote con cui comunicare in modo immediato durante le incursioni.

img
Ultimo elemento comune alle due modalità, ma non certo per importanza, sono ovviamente i dinosauri. Le creature geneticamente modificate infestano letteralmente ogni area della regione disponibile in questa versione e non esitano ad attaccare a vista ( e in gran numero) chiunque cerchi di introdursi nei loro territori. Al momento il gioco prevede un numero limitato di creature, tra cui velociraptor, triceratopi e t-rex, ognuno dei quali dispone di proprie caratteristiche e propri pattern di attacco. Tra i velociraptor sono inoltre presenti alcune “varianti” speciali, come quelle capaci di teletrasportarsi o di sputare sostanze velenose. Sotto questo punto di vista, Second Extinction ha sicuramente dei margini di miglioramento enormi che speriamo vengano considerati nei prossimi update. Nel complesso l’esperienza di gioco risulta comunque divertente e più che soddisfacente grazie all’ottima realizzazione dei dinosauri e a un gameplay molto frenetico che riesce a catturare l’attenzione del giocatore, soprattutto se giocato in compagnia. L’esperienza in solitaria al momento risulta infatti parecchio sbilanciata e difficile da affrontare proprio come diretta conseguenza delle scelte fatte dagli sviluppatori. Presi singolarmente, i vari personaggi hanno infatti dei punti deboli abbastanza evidenti che rendono le incursioni in singolo molto, e sottolineo molto, complesse. La speranza da questo punto di vista è che il team di sviluppo riesca a bilanciare meglio questo aspetto e/o decida di introdurre nel gioco la possibilità di affrontare le orde di dinosauri anche con dei compagni guidati dalla I.A.

img
Sul fronte tecnico, Second Extinction ha messo in mostra una solidità inaspettata, specie se si considera la sua natura di titolo in Game Preview. Se si escludono un problema con la localizzazione in lingua italiana, attualmente disabilitata, un bug che impedisce l’apertura della mappa e alcune disconnessioni, rese molto meno fastidiose dalla possibilità di rientrare rapidamente nella stessa partita dopo un crash, il gioco sviluppato da Systemic Reaction non ha infatti messo in mostra particolari criticità. Anche sotto il profilo grafico, il gioco si comporta davvero molto bene. Il motore grafico APEX sviluppato da Avalanche Studio consente al titolo di raggiungere un ottimo livello di dettaglio, di offrire una notevole distanza visiva e di condire il tutto con un’ottima gestione dell’illuminazione senza sacrificare la fluidità su nessuna delle piattaforme utilizzate per la prova, ovvero Xbox Series S e Series X, che non hanno avuto difficoltà a gestire le richieste del motore grafico anche in assenza di un’ottimizzazione specifica. Nel gioco sono inoltre presenti delle “chicche” apprezzabili, come l’accumulo di sangue e altri residui organici su armi e protagonisti durante l’azione.

img
Second Extinction, a conti fatti, appare quindi come un prodotto solido e molto promettente. Al netto di una scarsa varietà di nemici e di un gameplay ancora da ottimizzare, specie per quanto riguarda l’esperienza in singolo, il gioco di Systemic Reaction sa come coinvolgere e divertire i giocatori in cerca di uno sparatutto in prima persona frenetico basato sulla cooperazione tra giocatori. Se affrontate in gruppo e con il giusto livello di adrenalina nel corpo, le missioni del titolo regalano tantissime soddisfazioni e lunghe sessioni di gioco fatte di scontri a fuoco senza esclusione di colpi contro orde di dinosauri pronti a tutto per impedire agli esseri umani di alimentare le proprie speranze di tornare ad abitare il pianeta Terra. La base di partenza su cui lavorare c’è insomma. Ora sarà responsabilità dello sviluppatore ascoltare i feedback della community e sfruttare al meglio questo periodo di Game Preview per “limare” le criticità del titolo e confezionare un’esperienza di gioco soddisfacente sotto tutti i punti di vista prima di lanciare la versione completa.

c Commenti (7)


L'autore

autore

Classe 1985 e cresciuto a pane, Commodore e Amiga, nel 1991 riceve il suo primo NES e da allora niente è più lo stesso. Attraversa tutte le generazioni di console tra platform, GDR, giochi di guida e FPS fino al 2004, quando approda su Xbox. Ancora oggi, a distanza di anni, vive consumato da questo sentimento dividendosi tra famiglia, lavoro, videogiochi, corsa, cinema e serie TV, nell’attesa che qualcuno scopra come rallentare il tempo per permettergli di dormire almeno un paio d’ore per notte.

c

Commenti

x Invio commenti disattivato per gli articoli più vecchi di tre mesi.
caricamento Caricamento commenti...