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Splinter Cell: Pandora Tomorrow
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Anteprima - Splinter Cell: Pandora Tomorrow

Sam Fisher si prepara a rientrare in azione, in una nuova avventura cucitagli su misura dagli studios Ubisoft, e con la novità del gioco multiplayer online. Riuscirà a superare questa nuova sfida?
Erano troppo cattivi e superbi gli uomini da qualche tempo. Giove, il possente nume che governava il Cielo e la Terra ne era proprio stanco. "Bisogna punirli" si disse. E, chiamato presso il suo trono il fabbro Vulcano gli comandò di fabbricargli una donna. Con le braccia vigorose, Vulcano la modellò in argilla dal capo alle piante, le plasmò un volto soave, la colorò di tenero rosa e le diede come anima una scintilla del fuoco divino che ardeva nei forni immensi dell'Olimpo.
"Io ti metto nome Pandora" disse Giove. Il tuo nome vuol dire la donna "di tutti i doni" e a quelli che hai ricevuto, ora aggiungo il mio. Eccolo, tu porterai questo vaso con te, quando andrai sulla terra. Esso contiene tutti i mali che possono far piangere, soffrire, rovinare gli uomini. Guardati dunque dall'aprirlo, essi sfuggirebbero tutti per il mondo; mentre invece chiusi lì dentro, rimarranno imprigionati in eterno e non potranno nuocere a nessuno.
La donna accolse grata il dono e su di un cocchio a forma di cigno scese sulla Terra. Ma la curiosità, a poco a poco, prese a roderle il pensiero: che cosa dunque conteneva il prezioso vaso intarsiato donatole da Giove? E se avesse aperto appena un pochino il coperchio e avesse curiosato con precauzione da uno spiraglio? Piano piano la donna sollevò il coperchio, ficcò il viso nella breve fessura, ma dovette staccarsene subito inorridita. Un fumo denso, nero e acre usciva a folate enormi dal vaso e mille fantasmi orribili si delineavano in quelle tenebre paurose oscurando il sole.
Il Fato inesorabile si compiva e da quel giorno la vita degli uomini fu desolata da tutte le sventure scatenate da Giove.
Quando tutto il fumo denso fu svaporato nell'aria e il vaso parve vuoto, Pandora guardò all'interno: c'era ancora un grazioso uccellino azzurro; era la Speranza, l'unico bene rimasto ai mortali a conforto delle loro sventure.
Giove aveva punito gli uomini con la curiosità rovinosa di Pandora, aveva voluto che i Mali fossero liberi di causar loro infiniti castighi, ma aveva anche donato alla vita travagliata che egli stesso aveva imposto all'umanità, un dolce azzurro conforto: la Speranza che non abbandona nessuno.


Calma, Sam Fisher non sta subendo un cambiamento di ambientazione fino ad arrivare al mondo dei miti greci: quello che avete appena letto è un riassunto della leggenda di Pandora. Pensavamo semplicemente fosse il caso rinfrescarvi la memoria visto il sottotitolo di questo secondo episodio di Sprinter Cell.

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Driiin, driiin… é la mia linea privata, rispondo io… buonasera Lambert!
A quanto pare alla NSA sono alle prese con un nuovo problemino internazionale, forse ancor più delicato di quello avuto qualche tempo fa con Kombayn Nikoladze in Georgia. E' richiesta l'attivazione di una nuova cellula da parte di Third Echelon; beh, forse la cosa è più seria del previsto.
Pur non essendoci al momento molte informazioni al riguardo (i più maliziosi dicono che alla Ubi non vogliono rivelare nulla perché hanno un certo timore del terzo capitolo di MGS, anche se io credo invece che più il "progetto" resterà segreto più stupirà il mondo quando uscirà), possiamo dirvi che la storia su cui si basa Pandora Tomorrow, grazie al talento dello scrittore J.T. Petty, sarà degna dei migliori romanzi di fantapolitica.
Abbiamo provato più volte a capire, a interpretare il perché il secondo capitolo dell'agente segreto più famoso del mondo si chiami Pandora Tomorrow, ma non siamo andati molto lontani. Abbiamo letto e riletto la leggenda di Pandora, ma sinceramente barcolliamo nel buio più assoluto. Che questa volta si abbia a che fare con un nuovo tipo di virus? Comunque sia, l'unica cosa che si sa è che avremo a che fare con un temibile personaggio indonesiano di nome Suhadi Sadono, capo della guerriglia indonesiana che ci costringerà a muoverci per il mondo tra Francia (scappatina alla UbiHouse?), USA, Medioriente… Il tempo ci schiarirà le idee.

Sprinter Cell al cubo
Splinter Cell rivisto e corretto, così in due parole potremmo descrivere Pandora Tomorrow. Certo, forse saremmo un po' troppo sbrigativi ed il rischio di sminuire il gran lavoro fatto da Ubi Shanghai sarebbe forse troppo elevato, ma ve lo immaginate uno SC con alle spalle più di un anno di programmazione supplementare? Ca-po-la-vo-ro. Alla Ubisoft assicurano che il prodotto finale avrà dello straordinario, il lavoro fatto oltre ad andare a correggere i principali problemi di cui soffriva il primo episodio come quel fastidioso modo di scendere le scale in cui il più delle volte vedeva Sam "scivolare" su una rampa invece che sugli scalini, la fisica dei cadaveri che molto spesso non era realistica soffrendo di un paradossale (visto il livello del gioco) bad-clipping quando si ammucchiavano più corpi o li gettavamo vicino a dei muri, la non proprio eccelsa qualità dei filmati d'intermezzo… insomma possiamo scordarci tutti questi problemi.
Il motore grafico è stato notevolmente migliorato e gli effetti speciali come le luci dinamiche, il realismo delle ambientazioni, la qualità delle texture, la fisica degli oggetti e i filmati questa volta di qualità cinematografica promettono scintille. Sì, promettono, perché al momento il solo filmato disponibile da tempo in rete non ci permette un giudizio più approfondito ed anche se le immagini di cui disponiamo sono stupende, restano pur sempre delle immagini.
Altro punto su cui hanno lavorato gli sviluppatori è stato sicuramente il miglioramento della IA dei nemici, che in Pandora Tomorrow saranno molto più ostici e prudenti. In base al grado di allarme che da faremo incautamente scattare, le milizie nemiche dapprima indosseranno semplici giubbotti antiproiettile ed inizieranno a tenersi in contatto via radio con gli altri per arrivare poi, il caso lo richiedesse, ad indossare vere e proprie uniformi da SWAT complete di elmetti protettivi! …ci toccherà diventare ancora più invisibili.
Se non bastasse poi, per rendere più vive le varie ambientazioni di gioco, gli sviluppatori hanno ben pensato di aggiungere anche la presenza dei civili, che guarda caso penseranno che i "cattivi" siamo noi e nel caso ci vedessero non esiterebbero un attimo correndo ad avvisare le autorità.
Visto il frenetico progresso tecnologico di questi anni, naturalmente anche i nostri ferri del mestiere sono stati aggiornati dai cervelloni della NSA ed oltre ad una nuova tuta mimetica (io sinceramente preferivo quella nera) avremo a disposizione nuovi gadget e nuovi prototipi di fucili e pistole il più possibile vicine alla realtà come vuole l'intero progetto Tom Clancy's, raccontare cioè fatti e situazioni che potrebbero avverarsi anche in un futuro molto prossimo. Anche noi, nei panni di Sam Fisher, non siamo stati adagiati sulla poltrona a goderci il meritato riposo, ma come ogni buon operativo ci siamo tenuti in allenamento imparando nuovi movimenti come uno strano doppio salto, una capriola ed altre mosse che grazie alla tecnica del motion-capture saranno tutte ricreate alla perfezione come nella realtà.

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Lineare o non lineare? Questo è il problema.
In tanti sembrano essersi lamentati della eccessiva linearità del primo SC. Dal canto mio credo che un gioco che si basa così pesantemente su modalità operative di agenti speciali implica il fatto che noi siamo solo il dito che preme il grilletto e quello che dobbiamo fare, ma soprattutto il come, non siamo noi a deciderlo; sicuramente la missione che stiamo per svolgere sarà già stata pianificata (imprevisti esclusi) dai grandi capi e dagli analisti, altrimenti a cosa ci serve la squadra di appoggio tattico? Comunque, visto che alla Ubisoft sono molto aperti alle critiche dei giocatori, un piccolo passo verso la possibilità di svolgere le missioni in più modi lo hanno fatto. Ad esempio in una delle missioni in cui dovremo entrare in azione, ci sarà richiesto di risalire i vagoni di un treno in corsa per andare a neutralizzare un probabile "cattivo". Vista la particolare tipologia di missione, saremo completamente liberi di scegliere come muoverci. Potremo optare per una via interna, al calduccio e con i piedi "attaccati al suolo" ma sicuramente più rischiosa vista la presenza di terroristi e civili nelle carrozze, oppure potremmo rischiare la via hollywoodiana del risalire il treno esternamente ai vagoni sopra il tetto o appesi ai lati stando sempre attenti a restare nell'ombra più assoluta.
Quello che invece credo che ci vorrebbe per rendere ancor più realistiche ed avvincenti le missioni del nostro Sam, è una maggior comunicazione e magari una maggior interazione con la squadra di supporto.

L'acchiapparella virtuale
Tra le novità più importanti ed interessanti di questo secondo capitolo, non possiamo non citare la possibilità di giocare assieme ad altri tre amici via XboxLive. Non si tratterà però di un semplice deathmatch, la modalità più diffusa per il multiplayer online, bensì di un frenetico e palpitante scontro tra guardie e ladri… pardon, tra spie e mercenari. Sarà possibile giocare un due contro due o un tre contro uno, in cui chi prenderà le vesti dei mercenari avrà a disposizione abilità motorie ed arsenale bellico molto diverso da chi invece prenderà parte all'azione come agente speciale: rivelatore elettromagnetico in grado di scovare qualsiasi cosa si muova nella direzione verso cui è puntato, visuale in prima persona stile FPS, impossibilità d'arrampicarsi su pareti verticali, poca agilità ed ampio arsenale bellico tra cui spiccheranno sicuramente le mitiche mine a muro o loro evoluzioni, saranno le particolari doti dei mercenari. Per gli agenti NSA invece, oltre a poter usufruire della classica visuale in terza persona, ci sarà a disposizione l'ormai classico visore a infrarossi e quello termico, una vasta gamma di gadget non letali che affiancheranno molto presumibilmente le evoluzioni del fucile SC-20K e della pistola SC da 5.72mm, oltre ad una condizione fisica degna del miglior Sam Fisher ed ovviamente la possibilità di sfruttare le ombre per sparire dalla vista dei nemici.
In Ubisoft assicurano che le impostazioni date renderanno equilibrate le situazioni di gioco online. In questo caso però, preferiamo attendere di vedere il gioco dal vivo, prima di sbilanciarci su un punto che secondo noi, nel caso funzionasse, ridefinirebbe in un certo senso il gioco online (anche se il numero massimo di 4 giocatori contemporanei ci fa storcere un po' il naso, speriamo che si riveli una scelta azzeccata e divertente, ndN). Ve lo immaginate giocare un'intera missione in cui uno veste i panni della spia e gli altri x giocatori fanno invece i cattivi?

Pietra miliare o semplice capolavoro?
A suo tempo Splinter Cell ebbe il merito e l'onore di farci vedere cosa si poteva avere da un videogioco in termini di realizzazione grafica, grazie ad una stupenda gestione delle luci dinamiche, alla qualità di ambientazioni e personaggi ed all'alto coinvolgimento nella storia, grazie ad una trama ultra realistica ed ad una giocabilità eccellente che ha portato a nuovi livelli il genere stealth. Oggi siamo qui impazienti di vedere cosa saprà regalarci una delle più grandi software house mondiali, la Ubisoft, per mezzo dei sui programmatori di Shanghai.
Certo, siamo i primi a dire che questo secondo capitolo poggia su basi solide essendo stato il suo predecessore il miglior stealth game di sempre e quindi è quasi scontato aspettarci, anche grazie all'innovativa modalità multiplayer, un nuovo blockbuster; ma a meno di tre mesi dalla sua uscita c'è ancora qualche argomento che ci tormenta il sonno e che non ci fa vivere l'attesa con serenità.
Quali sono questi argomenti? Beh, innanzitutto il fatto che questa volta il titolo non esca in esclusiva per Xbox ma sia un multipiattaforma (Xbox, GameCube e Play2). Un altro motivo è il fatto che lo sviluppo del titolo è stato affidato agli studi di Shanghai (che si erano occupati del porting del primo gioco su GC e PS2, con risultati non eccelsi ma forse più a causa dell'hardware inferiore che per propri demeriti) e non quelli di Montreal, autori della prima versione Xbox. E per ultimo, temiamo che la storia possa essere troppo simile alla precedente e correre il rischio di essere ripetitiva, ma conoscendo i giochi della linea Tom Clancy's possiamo ragionevolmente star tranquilli.

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Nonostante qualche dubbio che ci assilla ancora, certamente causato dal nostro grande interesse verso questo gioco che poniamo ai primi posti della nostra personalissima lista dei più attesi, siamo abbastanza sicuri che Ubisoft riuscirà ancora una volta a stupire critica e giocatori con un titolo che per trama e per realizzazione tecnica concorrerà sicuramente come miglior gioco dell'anno, anche se mai come quest'anno la concorrenza sarà agguerrita e spietata. Marzo si avvicina.

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