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Mortal Kombat X - visto e provato alla Gamescom

Dopo l'eccellente reboot uscito nel 2011, NetherRealm torna con il decimo capitolo del picchiaduro che è divenuto sinonimo di violenza: Mortal Kombat X. Alla Gamescom non ci siamo fatti sfuggire l'occasione di provare con mano il gioco: queste sono state le nostre impressioni tra una Fatality e l'altra.

DI COSA SI TRATTA

Mortal Kombat è una delle serie di picchiaduro più longeve e amate dai giocatori, e la sua storia risale ai cabinati del 1992. In oltre 20 anni il gioco si è evoluto in capitoli rimasti impressi nella storia e altri più discutibili, esplorando nuove strade come il 3D o con curiosi incontri con l'universo DC Comics, arrivando così alla sua decima incarnazione. La storia di Mortal Kombat X, il primo ad arrivare anche sulle console dinuova generazione, riprende esattamente dalla fine del suo predecessore e coprirà un arco temporale non lineare di circa 25 anni. Saranno presenti infatti versioni più vecchie dei personaggi storici della serie, così come nuove generazioni di lottatori tra cui ad esempio Cassie Cage, avvenente (e violenta) fanciulla figlia di Johnny Cage e Sonya Blade. Il roster di personaggi viene così ulteriormente ampliato, anche se ancora deve essere rivelato chi sarà l'antagonista principale della storia.

Mortal Kombat X riprende la filosofia dei titoli originali, tornando così a scontri 1 VS 1 a scorrimento bidimensionale ma con modelli e scenari realizzati in 3D. La violenza che ha sempre caratterizzato i Mortal Kombat qui sarà ancora più esplicita e cruenta, sfruttando il nuovo hardware delle console current-gen per non farci perdere nessun dettaglio macabro. Anche il gameplay sarà di base identico a quello a cui i fan sono abituati, ma non mancano diverse novità decisamente interessanti che illustrerò nel dettaglio nel prossimo paragrafo dedicato alla mia prova con mano.

COSA ABBIAMO VISTO

Entrato nella sala della presentazione insieme ad altri giornalisti, vengo accolto da due sviluppatori di NetherRealm i quali ci invitano a sederci per assistere ad un filmato introduttivo delle caratteristiche e novità del gioco prima di procedere alla prova con mano. Il video si apre con il trailer d'annuncio del gioco in computer grafica in cui si vedeva uno scontro tra Sub-Zero e Scorpion in una foresta innevata, e subito dopo la stessa battaglia è stata riproposta in-game. Per prima cosa dal menu di selezione dei personaggi ho potuto contare 24 slot disponibili, di cui solo 8 erano occupati dai personaggi attualmente rivelati: Scorpion, Sub-Zero, Raiden, e Kano fanno parte delle “vecchie glorie”, mentre Cassie Cage, D'vorah, Kotal Kahn e Ferra/Torr invece sono lottatori inediti. Ci viene così illustrata la principale novità di Mortal Kombat X, ovvero i tre differenti “stili” di lotta che possiamo selezionare per ogni personaggio. Questo modifica radicalmente il metodo di combattimento e la lista di combo e mosse speciali disponibili, rendendo il gameplay molto più vario e profondo, anche se personalmente mi ha sollevato un dubbio che esporrò più avanti.

Durante la dimostrazione di combattimento sono state mostrate tutte le varianti tra Scorpion e Sub-Zero: il primo poteva scegliere tra Ninjutsu, Hellfire e Inferno, mentre il secondo tra Unbreakable, Cryomancer e GranMaster. Ninjutsu potenzia gli attacchi fisici di Scorpion dotandolo di due katane e basandosi su ulteriori combo corpo a corpo, Hellfire potenzia invece gli attacchi speciali basati sul fuoco e aggiunge mosse uniche come la sfera infuocata, mentre in modalità Inferno possiamo evocare un piccolo demone che ci aiuta sia in difesa che in attacco ad esempio bloccando momentaneamente in nemico al suolo oppure colpendolo alle spalle. Unbreakable alza la difesa di Sub-Zero grazie ad uno scudo in grado di bloccare e contrattacare i colpi ricevuti, Cryomancer potenzia le combo fisiche creando istantaneamente martelli, spade e altre armi fatte di ghiaccio e infine GranMaster amplifica i poteri glaciali, permettendo inoltre di lanciare contro l'avversario i famosi cloni di ghiaccio. Lo scontro ha inoltre mostrato un'ulteriore novità, ovvero l'interazione con lo scenario: dopo l'esperienza di Injustice: Gods Among Us gli sviluppatori hanno deciso di implementare anche in Mortal Kombat X la possibilità di usare oggetti ed elementi architettonici durante il combattimento, sia per infliggere ulteriori danni sia per scappare da situazioni critiche e mantenere le distanze.

Tornano inoltre le violente X-Ray introdotte nel precedente capitolo, infatti una volta riempito l'apposito indicatore composto da tre sezioni (utilizzabili singolarmente per potenziare alcune mosse speciali) si può scatenare una cruenta combo automatica durante la quale la visuale diventa di tonalità grigio/nero e le inquadrature ci forniscono una visuale dettagliata dei danni subiti da ossa e organi dei poveri lottatori. Sub Zero ad esempio ha bucato con un pugno lo stomaco di Scorpion, e tirando fuori il braccio ha congelato lo spruzzo di sangue che usciva dalla ferita creando una sorta di stalattite, conficcandola poi nell'occhio del suo avversario. Ouch.

Il nostro Scorpion non si è certo lasciato scoraggiare da qualche osso rotto, un organo distrutto e un buco nell'occhio, e alla fine è tornato a combattere come se nulla fosse sottomettendo Sub-Zero, il quale è andato incontro ad un destino ancora peggiore, ovvero la Fatality. O almeno questo è quello che si aspettavano tutti, infatti lo sviluppatore che lo controllava ha clamorosamente fallito la combinazione di tasti, suscitando urla di delusione e fischi vari dai presenti. Naturalmente si trattava di uno scherzo degli sviluppatori, infatti dopo per farsi “perdonare” hanno concluso il video con un montaggio di tutte le Fatality dei personaggi rivelati fino ad ora, con grande gioia degli spettatori e qualche verso di disgusto verso alcune scene veramente cruente e sadiche. Ma in fondo è anche per questo che Mortal Kombat è così amato.

E' arrivato così il momento di provare il gioco con mano, così mi dirigo verso una postazione (PS4) libera, saluto il giornalista che si siede vicino a me e iniziamo a darcele di santa ragione. Avendo già avuto modo di vedere Scorpion e Sub-Zero in azione decido di provare altri personaggi, e inizio così con Raiden e Kano per vedere se l'esperienza del precedente gioco potesse rivelarsi utile. Ne approfitto per vedere i diversi stili del Dio del Fulmine, e dalle descrizioni capisco le varie differenze: Displacer sacrifica parte dei danni per rendere Raiden più veloce e dotandolo di diverse tecniche basate sul teletrasporto, Master of Storm gli permette di piazzare delle trappole elettriche per controllare il campo di battaglia infine Thunder God potenzia gli attacchi speciali e le combo basate sull'elettricità. Kano invece può usare lo stile Cybernatic per utilizzare diverse armi da taglio e granate, Commando per ottenere ulteriori combo corpo a corpo e CuttThroat per basarsi invece su prese e contrattacchi.

Pad alla mano, una volta passato qualche minuto per prendere confidenza con le varie combinazioni, il feeling è quello a cui siamo stati abituati negli anni, compreso il senso di “legnosità” divenuto ormai un marchio di fabbrica della serie. Premendo tasti a caso i personaggi si muovono goffamente, ma una volta imparate le giuste sequenze e tempismi si possono creare combo lunghe e decisamente appaganti. Purtroppo giocando per la prima volta non sono riuscito a creare combo troppo complesse, e così lo contro con il mio collega si ridotto a pochi colpi degni di nota, qualche X-Ray violenta e molto spam delle poche mosse imparate, ma nonostante tutto ci siamo divertiti molto, soprattutto quando è arrivato il momento delle agognate Fatality (che per la dimostrazione erano state impostate su una combinazione facilissima e uguale per tutti, mentre nel gioco finale come da tradizione avranno tutte delle sequenze specifica e diverse distanze da mantenere). L'interazione con gli oggetti si integra perfettamente con il gameplay, e ho notato come siano presenti più oggetti destinati alla “fuga” e al creare spazio rispetto a quelli offensivi, inoltre i nuovi personaggi si sono rivelati decisamente ben caratterizzati a livello estetico e di gameplay.

Sono rimasto piacevolmente colpito soprattutto da Ferra/Torr per l'inusuale cooperazione tra il “corpo principale” gigante e la piccola bambina psicopatica di supporto con le loro combo di coppia, e anche Cassie Cage mi ha fatto una buona impressione soprattutto per il suo stile di lotta che mescola la scorrettezza di Johnny Cage e le tecniche di Sonya Blade. Ad esempio la sua X-Ray la vedeva abbassarsi per tempestare di pugni le parti intime del malcapitato (esattamente come Johnny nel precedente gioco) per poi esibirsi in una verticale e spezzare il collo del nemico come sua madre Sonya. Kotal Kan esteticamente mi ha ricordato un po' troppo Ogre di Tekken, ma il suo stile di combattimento basato su una pesante spada antica e i suoi poteri mistici lo hanno reso degno di nota. Inoltre nella storia del gioco è il nuovo Imperatore dell'Oltremondo, per cui dovrebbe avere un ruolo decisamente importante.

TIRIAMO LE SOMME

Mortal Kombat X sembra confermarsi come un appuntamento imperdibile per gli amanti dei picchiaduro, anche se chi non ha mai apprezzato le animazioni quasi “legnose” della serie potrebbe non trovare elementi sufficienti per interessarsi a questo decimo capitolo. All'inizio avevo accennato inoltre ad un dubbio riguardo la novità dei tre diversi stili di combattimento per ogni personaggio, e dopo la mia prova purtroppo continuo ad averlo: NetherRealm riuscirà a mantenere il gameplay equilibrato? Già così ho potuto notare alcune versioni leggermente più potenti rispetto ad altre, e il confronto era con soli 8 personaggi...quando si potrà scegliere tra tutti i 24 lottatori (e quindi ben 72 stili) mi auguro che non si creino troppe differenze favorendo alcuni tipi rispetto ad altri. Gli sviluppatori non sono certo dei novellini e avranno pensato a come equilibrare il tutto, ma per ora non possiamo che attendere la versione definitiva in uscita nel 2015 per scoprire se saranno riusciti in questo compito. Nel frattempo però l'hype non può che essere alto, e Mortal Kombat X si preannuncia come uno dei capitoli della serie più completi e violenti di sempre.

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L'autore

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I videogame lo intrigano fin da piccolo nonostante il disappunto della nazi-mamma, che alla fine è costretta a cedere e sopporta anche la sua mania per i Comics, i Manga e il collezionismo di Limited Edition. Spera di farsi strada nel mondo del giornalismo videoludico iniziando nel dicembre 2011 a collaborare per MX, inoltre studia psicologia per cercare di capire il comportamento dei fanboy.

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